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martedì 30 giugno 2009

Wimbledon, dopo la serbiatta lagrimante, rischia di cadere il tetto



Piange come una vitellina da latte spaurita ed azzoppata, Ana Ivanovic. Ha appena subito una debordante lezione di tennis, nel primo set del suo ottavo con Venere Williams. Un 6-1 che sa più di un'umiliazione. Poi, il dramma umano. Lagrime grondanti di disperazione. Un infortunio dispettoso mina la funzionalità della sua coscia, tanto bella, quanto inutile per il tennis. La vigliacca menomazione le impedisce di continuare, e raccogliere il meritato 6-1 6-2. Ma ella continua a lagrimare, inconsolabilmente avvilita. Scendono copiose dai begli occhi da cerbiatta, inondando il viso olivastro. Pure il pubblico la sostiene nel momento del dolore estremo. Ma non c'è verso, continuano a venir giù incontrollabili, tanti rivoli disperati. Per un attimo (42 centesimi di secondo circa), ammetto di aver provato un minimo di compassione per la giovin serbiatta frignante. Cos'altro sono queste amazzoni invasate e strepitanti, se non piccole donne fragili ed indifese? Certo, tenere bambinone, cui hanno messo il vestito da guerriere. Orchi semi-schiavisti le hanno insegnato la cultura dell'antisportività, gettandole sul campo a strepitare e combattere una guerra santa. Quando bastava insegnarle un miserabile rovescio in back.
Della stessa stirpe (ad occhio e croce), è il nuovo fenomeno tedesco Sabine Lisicki, che si sbarazza in due set della danese Wozniacki. L'altra Williams, Serena, col fumo che fuoriesce furente dalla narici spalancate, fa in tanti brandelli la bella e leggiadra gazzella ceca Hantuchova. Una esecuzione vietata ai facilmente impressionabili. In un match combattutissimo, la spunta Vittoriona Azarenka su Nadia Petrova. Non ho visto, ma pare non abbia utilizzato la violenza corporale. Vedremo nei quarti. Finisce dopo sei vittorie, la favola della piccola americana Oudin, quella che sembra uscita da un film americano sulle High school. Perde in due set con la più esperta Radwanska, come preventivabile. Ma la biondina è una da tenere d'occhio. Ha carattere autentico (che non si misura col numero degli urletti) e sa pensare mentre gioca, che nello scriteriato “chiudi gli occhi e tira” odierno, non è neanche male.
Sotto il tetto, finalmente inaugurato, trecentoduesima puntata de “I tragici autoflagellamenti di Amelie”. La francese Mauresmo, dimostra per un set come si possano battere le dissennate picchiatrici accecate di oggi, con un tennis meravigliosamente vario, tagli, attacchi profondi, cambi continui, voleé. E' semplice in fondo. Basta spezzarle il ritmo, e quelle vanno in confusione totale, si guardano intorno smarrite, come automi programmati per fare una sola cosa. Così Dinara Safina. Pare di essere ad una lezioncina di tennis. Avanti 3-0 nel terzo, ad Amelie si ritira il braccio, il passo si accorcia, il fiato comincia a mancare, l'agitazione che non manda ossigeno al cervello, ed eccolo lì, l'ennesimo suicidio sportivo. 6-4 al terzo Safina. Sembrata di almeno tre livelli inferiore alla Williams.
Vince “Leonessa” Schiavone, ma occhio a chiamarla così, che potrebbe azzannarvi, neanche l'avessero definita “leonessa sdentata” (Lo feci io. Ma fortunatamente questo blog lo legge solo il mio gatto, e sono incapace di intendere e volere). Ma si sa, le vittorie fanno aumentare la spocchia. La milanese gioca un match straordinario, e si disfa in due set di Virginie Razzano, con classe ed esperienza. Argina intelligentemente le sfuriate di dritto della francese, e la lavora ai fianchi sul lato debole, nella diagonale di rovescio. E nel secondo set gioca un tiebreak praticamente perfetto. Quarta italiana della storia, dopo Lazzarino, Golarsa e Farina, ad approdare ai quarti dei championships. Ora trova la russa Dementieva, reduce da una stagione negativa. Probabilmente i soliti esaltati penseranno già alla semifinale. Mi limito a riportare, che la russa oggi ha dominato la connazionale Vesnina, in quattro match ha lasciato sedici games alle avversarie, è una che ha giocato finali e semifinali nei tornei dello slam, e da dieci anni staziona nei top ten. Quindi andrei cauto con gli entusiasmi tipicamente italici, si può vincere ed i precedenti sono incoraggianti, ma nostradamus predica calma e gesso.
Praticamente una formalità, la vittoria di Roger Federer, che si sbarazza di Soderling in tre set. Lo svedese agita i pugni, in un'immagine che stride con l'odierna espressione da salmone rassegnato. La paura attanaglia la sua poverbiale manona nei tiebreak decisivi. Annesso doppio fallo da paura vera e polsi gelati dal terrore, che manda Federer al match point. Nei quarti, sua maestà elvetica danzante sulle punte, si ritrova niente meno che Ivo karlovic, che oggi ha brutalizzato a suon di primi servizi, un allibito ed impotente Fernando Verdasco. Qualche dato: In quattro incontri, 137 aces. Nessun servizio perduto, quattro palle break concesse (ma solo nel primo incontro, per il resto 0, dicansi zero). 94% di punti conquistati con la prima di servizio. Praticamente un altro sport. Normale che lo svizzero abbia un po' di timore, confermato dalle dichiarazioni post partita in cui definisce quello di Karlovic “non-tennis”. Parole che però, tanto suonano come infantile giustificazione preventiva. A questo punto, se il gigante croato mantiene queste percentuali spaventose, per l'elvetico potrebbe rappresentare un periglio maggiore persino di Murray (l'ho detta). Vince Tommy Haas sul russo Andreev (inguardabile arrotatore di mestiere). E nei quarti il tedesco se la vedrà con Novak Djokovic (giustiziere sommario dello sventurato Dudi Sela), in un incontro che si preannuncia interessante rivincita della recente finale di Halle (con Tommy che insegnò bel tennis erbivoro al serbo). Ma le forze del bene non sempre prevalgono. Radek Stepanek infatti, solo per due set tramortisce con servizi e voleè da coguaro, Lleyton Hewitt. L'australiano, disperato, si strizza il sudore dal cappelino, se lo ricala in testa e poi chiama il “medical timeout” tattico (ma non era meglio quando per chiamarlo doveva esserci il sangue?). E succede che quello che non corre più, letteralmente senza benzina, è l'avversario, che racimola cinque games nei restanti tre set. Vince Hewitt per la gioia dei tanti e rumorosi supporters australiani, festanti ed ebbri di birra. Passa Ferrero, sul sempre più trasparente Simon. E qualcuno mi avrà creduto matto quando lo definivo “terraiolo che gioca meglio sull'erba”. Vittoria in tre rapidi set di Roddick, sul “grande bluff” Berdych.
E poi in serata l'apoteosi. Rischia grosso l'eroe di casa Murray. Comincia come se lo avessero gettato giù dal letto dopo una sbronza violenta e una notte passata con due ninfomani spagnole (perché spagnole? Ci avrò i miei buoni motivi. Ah le iberiche...). Perde il primo set in modo impietoso. Gridolini, urletti, “ooooohhhh” di apprensiva trepidazione del pubblico. Lo scozzese, piano piano, lento pede, rientra in partita. Prova ad arginare col suo proverbiale gioco di difesa e gli angoli pizzicati, “l'altro svizzero” (quello povero), che invece continua a tirare rovesci che allietano lo spirito. In un clima surreale, col tetto e i riflettori, va in scena la prima (storica) partita di Wimbledon in notturna. Ma Stanislao, mai domo, trascina Andy al quinto. Mancherebbe la ciliegina, però. Lo scalpo eccellente, la tragedia greca e pianti collettivi sugli spalti. Il pubblico è letteralmente sovraeccitato. Il campo sembra una corrida, chiassosa ed esplosiva. Gli italiani sono pecorecci, caciaroni ed antisportivi. Qui, nel tempio ricoperto e rimbombante come una bomboniera esplosiva, gli applausi e le urla sui doppi falli dell'avversario, sono tipica e genuina espressione di eccitazione sportiva britannica. Sta lì la differenza. Ed alla fine il loro impavido eroe scozzese, dalla dentatura strappata al barone Wurdalak, si salva d'un soffio. E pure il tetto, che ad un certo punto, ho temuto potesse essere divelto dai flemmatici e compostissimi supporters inglesi.

8 commenti:

  1. E... scusa?? Cosa hai detto riguardo a Ana??
    1)Prima di tutto evita i soprannomi, perchè tanto non fai bella figura.
    2)Il 6-1, concordo che sia un'umiliazione, ma ci rendiamo conto in che condizioni era??? Si è dovuta ritirare!!
    3)Io gioco a tennis da ben 9 anni, e so cosa vuol dire, quello che le è successo! Oltre ad avere male a una gamba, le è venuto il dolore anche nell'altra! E con due gambe indisposte, come si fa a giocare???
    4) Ma l'hai vista almeno la partita?? Hai visto i suoi sbagli quali erano? Erano: perchè non si muoveva tanto di gambe e non si piegava per prendere la palla!
    5) Piccole donne fragili e indifese? Ti ricordo che ritirarsi non è una cosa piacevole, e sicuramente anche davanti un milione di persone, e il dispiacere c'è sempre!
    Forse possiamo essere più fragili di voi uomini, ma questo si sà, siamo donne! Ma dai.... se ache tu, che solo la guardavi, ti è venuto un momento di compassione!! Pensa lei!!!
    6) Ti ricordo, che lei è fra le 10 del mondo, visto che parli tanto... vacci tu! Non ci arriveresti neanche morto!

    Con questo concludo!!!

    Spero che invece di parlare per niente, prima bisogna saperle le cose!!

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  2. Concordo con Fuy! Sono veramente senza parole su quello che avete scritto su Ana!
    Come vi permettete di dire tutto questo su di lei? Il gioco del tennis voi non lo sapete neanche! Vorgagnatevi!

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  3. Ma come vi permettete di scrivere quelle cose non vere su Ana???
    Combattere l'ha fatto!!!! Solo che aveva male al ginocchio e alla coscia, e per quello si è messa a piangere, perchè non poteva fare altro che ritirarsi, mentre lei voleva COMBATTERE!

    IGNORANTI!!!!

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  4. DEBORDANTE LEZIONE DI TENNIS???
    perchè lei non sai giocare a tennis???
    scusa?? ho capito male??? Ma se ha anche vinto contro la Venus tempo fa!!!!!!!!!!!!
    Vuoi dire che lei non sa giocare a tennis????
    Percarità, con voi non c'è neanche da parlarne!!!!!!

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  5. Mio buon Dio. Il terrore che sia tratti di sdoppiamento di nicknames, è fortissimo. Più esagitati, isterici e sportivi della serbiatta. Fate parte del suo moderatissimo e sobrio entourage "ercanaresco"? E meno male che voleva essere un post comprensivo, per il nulla assoluto (tennistico e comportamentale) della serba. Coraggio, verranno tempi migliori per la vostra adoratissima eroina isterica: "Ajde! Ajde!! Ajde!!!"

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  6. vergognati, non hai pudore di te stesso!!
    Ma vergognati sul serio!!!
    Guarda sei solo un defic.ente!!!!!!!
    lasciatelo dire, perchè per offendere cosi, della gente ce ne vuole!!!!!!!!!!!!
    Mamma mia, se fossi in te me ne sarei già andato... e chiesto scusa e eliminato questo post.
    Cmq io non sono un doppiamento come dici...
    anche per questo sei scemo!

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  7. Evvai....ogni punto esclamativo, un pungnetto-urletto? ("Ajde! Ajde!"), ed ogni parola tranciata, un pavido rovescio in rete? (non abbia timore, scriva pure per intero.). Uno strizzacervelli ne avrebbe tracciato già un quadro disarmante.
    Egregio lettore/lettrice, è buona norma, quando si legge qualcosa di non gradito, girare pagina con un click (non è operazione troppo difficoltosa). Altrimenti si rischia di sfociare nella ottusità, o palesare una grave forma di demenza senile, che a 11 anni (non oso immaginare siano di più), sarebbe preoccupante. Non si addentri in gineprai pericolosi, e torni a Winnie the pooh.

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  8. Poi nessuno ti ha più risposto^^Si capisce che sta qua allora ha davvero 11 anni XDD

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.