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venerdì 28 agosto 2009

US Open 2009. Sorteggi e tabelloni maschili, femminili e delle eventuali Semeya




E' andata bene ad alcuni, meno bene ad altri. Malissimo, a prescindere, per gli italiani. Nadal capita dalla parte di Murray, Djokovic in quella di Federer. Ma vediamo dall'alto in basso gli ipotetici quarti di finale, con annesse mine vaganti e totani urlanti.
Uomini
Federer-Davydenko. L'elvetico arriverà ai quarti in babbucce e con le gemelline in groppa, ed in semifinale mentre si rade, fischiettando un'arietta della Carmen. Possibile, solito, folkloristico patema Hewitt al terzo turno. L'australiano non è ai livelli del passato, ma per batterlo devi giocare bene, dice il saggio. Si può far finta di crederci o pensare che per Roger sia solo una specie di esame di scuola media. In ottavi, uno tra chiappa tumida Blake, pantegana arrotante Robredo, Kunitsyn o un venditore di hot dog, che impietosito dalla scarsezza di questi, s'improvviserà tennista. Non è stata generosa la dea bendata col povero Nosferatu russo Davydenko, come se madre natura non fosse già stata piuttosto sadica. Per appaiare Federer ai quarti, dovrà mostrare tutta la bruttezza radiocomandata del suo tennis. Periglio tremendo al terzo turno, rappresentato dal variopinto Mathieu o Youzhny, che essendo chiaramente pazzo, può persino decidere di giocare a tennis martoriandolo a suon di rovesci, mettersi a danzare una mazurka con la racchetta in testa bevendo vodka7, o al limite, mordicchiare la seggiola del'arbitro. Pericoli più seri in un eventuale ottavo, che si giocano Psycho killer Soderling, che però ultimamente pare lobotomizzato, il venticello israeliano Dudi Sela, un Querrey in gran forma, e che sul cemento picchia duro con gli occhi sbarrati da Jeffrey Dahmer, oppure (per chi crede a cappuccetto rosso) Misha Zverev.
In sintesi: Federer 95% (Hewitt 4%, Blake 1%) - Davidenko 35% (Querrey 35%, Youzhny 10%, Soderling 10%, Sela 10%. Zverev 0%).

Djokovic-Roddick
. E non vedo chi possa evitarci questo quarto, eccitante quanto una mattutina visione di Paola Binetti in giarrettiera e guepière. Solito sorteggio epifania per il serbo. A meno di improbabili colpi di coda di Ljubicic o suicidi cruenti contro Andreev, primo avversario serio per il Djoker sarà negli ottavi, dove pescherà il sopravvissuto di una vera e propria tonnara (in tutti i sensi): Kohlschreiber incostante tedesco che lo infilzò come un totano panato a Parigi e che qui, in un primo turno al cloroformio, incrocia Seppi. Il vecchio e declinante serve&volley di Stepanek, che esordisce niente meno che con Bolelli. Se non si porta appresso le tette di Ximena, il bolognese può pure vincere. Ma tra tutti, potrebbe venir fuori la roncola paleozoica di Leonardo Mayer, uno che a guardarlo ti spuntano due ernie. Più difficile il percorso di Roddick, che al terzo avrà il suo bel da fare col terrificante battitore americano Isner, cui però stanno ancora insegnando come si tira un colpo al rimbalzo. Roddick-Isner, roba da far invidia ai Red Sox di Basbell. Provate ad immaginare l'incontro per qualche secondo, ma poi lasciate quella rivoltella dalla mano. Negli ottavi, bel banco di prova per Andy, che si ritroverà presumibilmente uno tra Verdasco (che però, materasso a parte, non ne azzecca una da gennaio), Tommy Haas, ben lungi dall'essere quello visto a Wimbledon e che negli ultimi tempi, sul cemento, pare un malinconico cingolato scricchiolante. Al limite, potrebbe venir fuori il talentuoso ma tremendamente incostante Frankenstein occhialuto e con barbetta da filosofo, Tipsarevic.
In sintesi: Djokovic 70% (Kohlshreiber 10%, Seppi 5%, Stepanek 5%, Bolelli 5%, Mayer 5%) - Roddick 60% (Verdasco 15%, Haas 15%, Tipsarevic 5%, Isner 5%).


Tsonga-Nadal (uhuh). Sarebbe un quarto davvero elettrizzante. Ed io ho sempre in mente quella semifinale 2008 agli Australian Open. Il pugilatore-tennista francese dovrà giocare al meglio per arrivarci. Sono più di una semplice insidia per Alì-Tsonga: Berdych, il numero uno al mondo (se non ci fossero le righe a delimitare il campo) e mano de piedra Gonzalez, sempre temibile, coi suoi dirittoni ignoranti e teppisti, se il fisico regge. Non dovrebbe invece avere problemi, malgrado la condizione fisica precaria, Nadal. Primo turno affascinante e nulla più, contro Richard Gasquet. Il francese, dopo tre mesi di stop, non è certo al meglio. E quando mai lo è stato, esclamerà qualche lettore arguto. La speranza è che lasci andare il braccio e faccia godere i miserabili onanisti di quel rovescio godurioso. Regalandoci una partita divertente. Poi chi lo sa, le vie del signore sono infinite. Accendiamo un cero a Sant'Eufemio, protettore dei bracci smidollati. Se batte il francese, Rafa può già dirsi nei quarti. Dalla sua parte solo pericoli trasperenti, rappresentati da Llodra (attempato mancino francese in condizioni fisiche rabberciate, gran doppista e dal brioso serve&volley. Se avrà anche difficoltà copulatorie, il wwf è pronto a proteggerlo come il panda), il bel puledro transalpino Jeremy Chardy, poi Ginepri, Almagro (lo spagnolo che monologa con gli spiritelli che gli danzano nel cervello), orridissim'uomo Monfils, che come non bastasse, è pure in cattivo stato di forma, e ancora Ferrer, iberico divertente quanto una colica renale.
In sintesi: Tsonga 40%, (Gonzalez 40%, Berdych 20%) - Nadal 55% (Gasquet 20%, Chardy 5%, Monfils 5%, Ferrer 5%, Giangiacomo Tranfolanti 5%).

Del Potro-Murray
. Confronto che non avrebbe sfigurato in semifinale, o addirittura in finale (se Federer invece cha al tennis si fosse dedicato alla pittura creativa o alla pesca subacquea). La rivalità del futuro, tra due ragazzi diversissimimi tra loro e che si detestano, senza volerlo nascondere. Percorso denso di insidie per Del Potro. Dopo un primo turno col tignoso connazionale Monaco, lo aspetta il vincente tra Safin e Melzer. Non è stato certo fortunato il russo, al suo ultimo Us Open. Il mancino austriaco è uno da prendere con le molle, un funambolo imprevedibile (per se stesso). Avete presente un omino del circo che fa il gioco delle tre biglie? Ecco, quello è Melzer. Solo che lui gioca con biglie invisibili, fa finta. In sostanza, uno dei tennisti più inutili degli ultimi trent'anni. Volesse il cielo (e le locuste stipate nel cervello di Marat), bellissimo secondo turno Del Potro-Safin. In questi paraggi, mi piace citare l'austriaco Koellerer, perchè se riesce nella biblica impresa di vincere due partite, potremo non sentirlo più, prematuramente scomparso a 26anni. Curioso tennista meno che mediocre, spauracchio di organizzatori ed avversari di challengers, che ha fatto della collerica antisportività, del dileggio beffardo all'avversario e dello sputo acrobatico, uno stile di vita tutto suo. Uno che ha interpretato il matto per non passare la visita militare, e poi s'è calato troppo nella parte, non riuscendo più a venirne fuori. Personaggio di cui parlare e scrivere a lungo, sperando che non arrivi al terzo turno, andando incontro a morte violenta. Se è matto per davvero, già me lo vedo irridere Marat o Juan Martin. Una fine cruenta, come un frontale contro un tir furioso, ed una giovane vita iraconda, con tanti progetti, stroncata via. Nel caso di prematura dipartita, rispolvererò un post scritto tre mesi fa su di lui, e poi riposto, perchè mi vergognavo a pubblicarlo. Ma tornando al tabellone, per Del Potro un ottavo un po' più soft, pescando uno tra Simon (dato per claudicante), Ferrero (primo turno col maghetto Santoro), o addirittura Picasso Petzschner, che in un primo turno diretto da mani divine, se la vedrà con l'airone di Ucraina, Stakhovsky. Partita dolce, che si giocherà tra nuvole fluttuanti e leggere. Sperando anche sotto copertura tv. Non meno impegnativo sarà il percorso di Andy Murray. Primo turno con la giovane promessa lettone, in crisi mistico-esistenziale, Gulbis (in estate le ha prese da Marat, per dire), poi un terzo turno problematico con Ivo il tardivo Karlovic, che non sarà un fenomeno stiloso, ma è uno che non vorrei mai avere dall'altra parte della rete, mentre sta per servire. Sempre in quei paraggi, primo turno godibile e fine a se stesso, a suon di servizi e volè acrobatiche, tra Taylor Dent e Feliciano Lopez. Prima di arrivare ai quarti, altro ostacolo per lo scozzese uscirà dalla riffa tra gibbone dormiente Cilic e Stanislao, bel rovescio e naso da avvinazzato, Wawrinka. Ma occhio al talentino/one americano Brendan Evans. Gli americani, assai esperti di baseball, hanno dato una wc a lui e non a Donald Young. (mah).
In sintesi: Del Potro 50% (Safin 20%, Ferrero 10%, Simon 5%, Melzer 5%, Petzschner 5%, Santoro 5%) - Murray 60% (Karlovic 20% Wawrinka 10%, Cilic 5%, Evans 5%).


Donne

Il sorteggio ha messo le russe da una parte, e le sorellone Williams dall'altra. Si prevedono palpitanti emozioni e fuochi d'artificio (oh, si.). Vediamo.
Safina-Jankovic. Le più deboli numero uno della storia, già affrontatesi a Cincinnati. L'adorabile orangutan russo dalle gote paonazze, avrà il suo bel da fare. Nell'ordine, Urzula Radwanska, Kleybanova, furente russa densa di rivoli gelatinosi, che pare uscita da un dipinto scartato di Botero, o la veterana mancina svizzera Schnyder, sono in grado di crearle difficoltà. Jelena Jankovic, invece, trova già al primo turno un test probante: Roberta Vinci. E col cuore e la mente sono già a quella partita. La piccola tarantina ha i tagli, il talento e l'intelligenza tattica per sgominare il tennis demente della serba. Può (e deve) vincere, Robertina. Sempre in quella sezione, scalpitano la rampante tedesca Sabine Lisicki, Gisela Dulko e Ana Ivanovic (i cui “ajde” di guerra, oramai, fanno paura solo alla sua immagine riflessa nello specchio, e che deve accendere un cero alla madonna se riesce ad arrivare al secondo turno.).
In sintesi: Safina 60% (Kleybanova 25%, Schnyder 10%, U.Radwanka 5%) - Jankovic 30% (Lisicki 30%, Vinci 30%, Dulko 10%).

Dementieva-Kuznetsova. Secondo turno da prendere con le molle per Elena, contro la terribile teenager yankee Melanie Oudin, cui l'odore di hot-dog che impregna il catino di Flushing Meadows, potrebbe giovare. Poi al terzo turno testerà le ambizioni strepitanti di Maria Sharapova (e già annichilite a Toronto). Cammino in discesa per Svetlana Kutznetsova, a meno che Carla Suarez Navarro non venga resuscitata dal Dio del tennis, come una lazzara coi denti da roditore. Poi agli ottavi l'aspettano Caroline Wozniacki o al limite, il leprotto dei carpazi Sorana Cirstea.
In sintesi: Dementieva 70% (Sharapova 20%, Oudin 5%, Petrova 5%) - Kutznetsova 50% (Wozniacki 40%, Cirstea 10%).


Azarenka-Venus Williams. Le orride velleità di Vittoriona Linda Blair posseduta, potrebbero essere testate da Francesca Schiavone al terzo turno, poi in ottavi dalla più forte della Radwanska, Agnieska o (se muoiono le altre) dalla velina bionda Kirilenko. Sulla strada di Venere verso la semifinale con la sorella invece, la goffa Marion Beppa Giosef Bartoli, ma vera mina vagante per un eventuale ottavo, è Kim Clijsters. Appena rientrata, ma già competitiva. Sarebbe gustoso assai il secondo turno tra Kim ed un'altra ex top player alla ricerca (più difficoltosa) di riemergere, dopo tristi vicissitudini di padri-orchi, Jelena Dokic. Da quelle parti staziona anche la costante cinese Na Li, e la giovin urlatrice folle De Britos.
In sintesi: Azarenka 40% (A.Radwanska 40%, Schiavone 20%) - Venus Williams 50% (Clijsters 30%, Bartoli 10%, Djokic 10%).


Zvonareva-Serena Williams. Ottimo, irripetibile spiraglio per Flavia Pennetta, che ha già battuto la Zvonareva, e che può costruirsi un bel quarto da giocarsi alla grande con Serena. Forse, più che la russa, in un periodo di forma scadente, pericolo maggiore per la brindisina sarà Amelie Mauresmo al terzo turno. La francese calante, se in giornata, è sempre in grado di rinverdire fasti di un gradevole passato, e a Wimbledon rispedì a casa la nostra eroina. Qui però, dovrebbe esserci un'altra Flavia. Serena passeggerà furente nei primi turni, poi, eventuale re-match al terzo con Maria Jose Martinez Sanchez, ai secoli “farfalletta volleatrice” (sempre che questa venga a capo delle ostiche Bammer e Petkovic). Serena è ancora imbufalita come un rinoceronte per quella volè di mano, che la spagnola le piazzò con furbizia da scugnizza, all'ultimo Roland Garros, e non vede l'ora del primo corpo a corpo a rete. Che iddio abbia pietà delle farfallette. Ottavi impegnativi per Tyson, prevedibilmente una tra Stosur e la gazzella Hantuchova.
In sintesi: Pennetta 50% (Mauresmo 30%, Zvonareva 20%) - Serena Williams 70% (Stosur 15%, Hantuchova 5%, Martinez Sanchez 5%, Bammer 5%).
Ovviamente, non tengo conto di qualche (improbabile) intruso/a che venga fuori dalle qualificazioni. E vista l'ora, la fretta e i postumi accennati di una sbonza, avrò dimenticato qualcuno. Quindi, graditi assai, pareri e suggerimenti.
Tabellone maschile completo

2 commenti:

  1. se l'alcool fa questi effetti...;-)
    come sempre lucidissimo e graffiante
    ....Youzhny, meglio vedere la sua testa grondante rabbia che i tristi, zuccherosi e furbi siparietti di Djokovic che fa le imitazioni. Se si facesse seriamente curare il russo...sarebbe stabilmente tra i primi dieci, credo.
    Ciao!!!!

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  2. Ciao Bruno. In effetti, Youzhny lo avevo proprio dimenticato, nel calcolo delle percentuali. Tra l'altro è uno dei miei preferiti, ed ha anche un bel tabellone. Vedi gli effetti dell'alcool? =)Riparo subito...
    Djokovic mi risulta finto e costruito persino nel modo di spaccare la racchetta. Ciao.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.