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martedì 8 settembre 2009

Us Open 2009 - ottava giornata - qualche pronostico per la nona



Una ottava giornata meno interessante di una serata con Rocco Buttiglione che ti parla di gnoseologia e diritto alla vita, facendo le labbra tumide. Non conoscendo Rocco, ho optato per altre vie. Non sto qui certo a dirvele.
Roger Federer deve aver riflettuto a lungo se conveniva giocare col braccio sinistro legato dietro la schiena e con le scarpe piombate, giusto per rendere più proficuo l'allenamento con Tommy Robredo. Qualcuno gli ha addirittura proposto di spedire in campo Mirka, già snella e in splendida forma dopo il parto gemellare, mentre lui se ne stava a casa in vestaglia di seta, abituandosi maggiormente alla battaglia, dando il biberon alle figliolette. Il monarca alla fine gioca, e va avanti senza sporcare con una stilla di rarefatto sudore, la bellissima maglietta rosso-nera (giusto per dire qualcosa di tecnico).
Robin Soderling e Davydenko si giocano un posto nei quarti, per ricevere l'ennesima lezioncina svizzera. Normale non siano troppo entusiasti all'idea dell'imminente esecuzione sommaria. Alla fine vince il tarantolato svedese con gli occhi a palla, per ritiro del draculesco russo. Causa colpo della strega, o un alitar di vento troppo forte per le sue gracili ossa. A tutt'ora, non lo so. Finisce il bel torneo del Karlovic a stelle e strisce Isner, spedito a casa da Nando Verdasco. Il pivot americano è uno che si potrebbe anche guardare, se giocasse solo con la seconda palla di servizio. Nando ora attende Djokovic nei quarti, che nella notte ha spazzolato via il satrapo saettante Stepanek. Gioiose voleettine che si schiantano contro un virulento tornado con la scucchia.
Melanie Oudin alla grandi manovre russe. Non è un filmetto con Edwige Feneche e Lino banfi, ma sottolinea come la giovinetta americana provi l'ennesima impresa, contro l'ennesima russa. I suoi frenetici destini sono nelle poco rassicuranti manine di questo donnino qui. Tutta bardata di fuxia, annessa panciera d'ordinanza, Nadia prende a pallate l'improvvida ragazzina. La russa danza sul campo, lieve come un vellutato petalo di rosa, leggiadra come una tortorella di 94 kili. Ma siccome la saga della terribilissima biondina non ancora diciottenne, somiglia sempre più a quella di Rocky, Melanie riesce nell'ennesima impresa. Recupera l'1-6 iniziale e chiude 7-6 6-3. Dopo Pavlyuchenkova, Dementieva, Sharapova e Petrova, non vuol proprio sentirne di abbandonare il sogno che sta vivendo. Ed il suo magnifico dritto, la faccia impertinente e l'atteggiamento da navigata combattente, sono tra le cose più belle di questo poverissimo torneo. Ora trova la bambolina di cera danese-polacca, Caroline Wozniacki, che riesce a domare dopo gran battaglia, le virili sfuriate a suon di badile, di Svetlana Kuznetsova, sempre composta e non fastidiosa, malgrado il bel visino da lanciatrice del giavellotto anni 80, con la barba sempre ben rasata. Vincono anche la giovane forzuta Wickmayer e Kateryna Bondarenko, appaiandosi in un quarto di estrema pochezza tecnica.


Per qualche non abbiente che vuole comprarsi la ruota di un suv, azzardo qualche pronostico per i quarti donne:


Wickmayer-Bondarenko: 2 (forse per la maggiore esperienza dell'ucraina a livelli medio alti.).
Oudin-Wozniacki: 1 (oramai il trottolino americano ha dimostrato che tensione ed appagamento sono parole che non conosce. Quindi, la vedo ancora leggermete favorita sulla danesina. Due set a uno).
Clijsters-Na Li: 1 (ma potrebbe anche non essere una passeggiata di salute. La belga, da due anni non ha l'abitudine a giocare partite in serie, e la cinese ha un gradevole e fluido gioco senza rotazioni, quasi in controbalzo.).
Serena Williams-Pennetta 1 (Lo impone classifica, sensazioni e scaramanzia. Se Flavia serve bene, non si fa aggredire troppo dalla furia americana, può lottare.).

Ottavi maschili (quelli che rimangono).


Murray-Cilic 1 (facile, una passeggiata in bicicletta per lo scozzese, godendo di una fresca brezza settembrina).
Del Potro-Ferrero 1 (facile, ma proprio facile. Annessa violenta lezioncina. L'iberico non sa nemmeno lui come si trova lì. Tra suicidi ed infortuni altrui.)
Tsonga- Gonzalez 1 (gran bella partita, tra randellate furiose dritto per dritto, ed inaspettati colpi di fioretto. Prendo il francese, in quattro set. Ma Gonzo è uno che non vorrei mai ritrovarmi di fronte in un vicolo, di notte.).
Nadal-Monfils 2 (mi giocherei la gran sorpresa. Giusto se si vuole vincere una somma decente. Il dinoccolato francese, se riesce a fare il muro di gomma come al solito, può far venire fuori tutte gli attuali tormenti e limiti fisici dell'iberico).

4 commenti:

  1. bene informati dicono che Djokovic abbia intrattenuto il pubblico palleggiando con McEnroe. Dicono. Quest'ultimo pare sia entrato in campo in pantaloni, camicia e racchetta di legno. Messaggio subliminale?
    Ciao Picasso, fantastico post.

    ps: cavolo...su hitstat, qui a destra risulta che c'hai 14 persone online. Congratulations!!!

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  2. Ciao Bruno.
    Beh Mac si diverte come un pazzo a giocherellare in allenamento con i più forti. E si impegna come stesse facendo la finale di Wimbledon. Come in questa esibizione, l'anno scorso:

    http://www.youtube.com/watch?v=JiDqx6NM68Y

    Notare l'ultima volè al corpo di Federer, e il ghigno da cinquantenne moccioso.
    In 14 nel mio blog? Sarà stata una comitiva in gita premio...=) Ciao.

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  3. Su youtube riesci già a vedere il palleggio Mc-Nole (http://www.youtube.com/watch?v=xHolVks7o98).

    Su Murray, avevo scommesso 10 euro un mese fa, dopo Montreal. Avrei fatto meglio a comprarmi una pizza...

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  4. Ciao Marckuck.
    Siparietto molto divertente, col genio in camicia che ruba la platea da showman a Djokovic.

    Su Murray, beh...pensa come sono messo io, che dieci euro li buttai su Tsonga...=)
    Ciao, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.