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venerdì 11 settembre 2009

US Open 2009 - undicesima giornata - Cilic, l'Ivanisevic al contrario






Marian Cilic, a guardarlo, pare un triste suonatore di fado, in riva al mare, col tramonto che cala inesorabile e malinconico. Pensa a quale infimo senso possa avere la vita, e continua tra quelle note mortali. L'espressione cupa, i movimenti placidi da slavo atipico. Due giorni prima, aveva irriso il fine piano strategico del Napoleone di Scozia coi canini aguzzi, Andy Murray, apprendista campione. Lo aveva fatto saltare a suon di accelerazioni di dritto e servizi. Quasi irriso quell'altro, che vagava come un allocco con le piume bagnate, schiavo del suo stesso tennis alla ketamina. Andy monologava impotente, guardando gli spettri danzanti della sua stessa immagine, sollevava la coppa di uno slam al cielo e si puliva il culo con la mail della regina. Poi s'è svegliato ed aveva già perso. Marian è stato bravo a non farsi ingabbiare, a lui che è già un gibbone dormiente, il tennis soporifero degli strateghi scorre via sulla pelle.
Qualche impasticcato in crisi d'astinenza, ha visto in quel croato indolente nato nei nei paraggi di Medjugorje, l'erede tennistico di Goran Ivanisevic, indomabile cavallo pazzo di razza purissima, che sul calare di una carriera fatta di alti e bassi, bordate e amnesie, servizi e crisi di nervi, riuscì nell'impresa di afferrare la coppa di Wimbledon nel 2001, dopo averla sfiorata in finale altre quattro volte. Goran era mancino, Marian è destro. Il primo aveva l'aria da guascone smilzo, con negli occhi frenetici i chiari segni dell'inquietudine mentale. Una follia che l'afferavi con mano, lì-li per espoldere. E puntuale, fuoriusciva implacabile, sotto forma di una sfuriata verso se stesso e il mondo intero, a condire una sconfitta. Marian con la sua bella maglietta a quadri sulla pelle scura, i capelli arruffati, gli occhi vagamente storti e le sopracciglia folte ed unite, ha l'espressione del gigante buono dei cartoni animati. L'uomo più calmo ed inoffensivo del mondo, e quando esulta si traveste da paradosso vivente.
Cosa potranno avere in comune un talentuoso istrione schizoide, ed un timido ragazzo di buon talento? Forse l'impostazione di gioco ed i fondamentali, ma forse. Goran aveva il miglior servizio del circuito, forse il più insidioso della storia del tennis, e possedeva accelerazioni tanto incostanti, quanto devastanti, ad aggredire con ferocia brutale la rete. Anche Marian serve benissimo, colpisce duro col dritto, con una gradevole completezza di colpi, che raramente riesce a mostrare per una partita intera. Per il resto che rimane? Sono entrambi croati.
Dopo l'impresa con Murray quindi, il ventenne nato dove ogni tanto la madonna sorridente compare a salutare ed ammonire i pastorelli, era atteso alla prova del nove col temibile bombardiere di Tandil, Juan Martin Del Potro. E per un set e mezzo, il gigante buono prova a fare la stessa cosa, una demolizione paciosa. Alterna gran servizi, rovesci in slice coi rimbalzi bassi che mandano al manicomio l'allampanato argentino, per poi sfoderare dritti anomali poderosi, puntuali chiusure a rete. Visto così, sembra davvero un campioncino, Cilic. Ma poi, come accade spesso, finisce la benzina mentale. L'altro, che non è Murray, comincia a colpire duro sulla ferita. Il dinoccolato pistolero in canotta, mette in piazza tutto il repertorio furente, dritti che viaggiano come saette, gran servizi, e rovesci bimani di gran naturalezza. Marian, avanti 6-4 3-1, raccoglie tre games nel resto della partita. E torna ad ascoltare il fado in riva al mare.

7 commenti:

  1. sarò sicuramente un impasticcato in crisi di astinenza, ma sia nella partita contro catenaccio murray che contro del potro (qui amnesie comprese) ho rivisto il vecchio caro goran...certo con le dovute differenze(il servizio di goran ad era molto ma molto più esplosivo) ma il ragazzo ha tempo di crescere e migliorare.
    Nella pochezza del tennis odierno(federer a parte che per quanto mi sia indisponente ha un talento cristallino sotto gli occhi di tutti) vedo un bel futuro(almente per noi spettatori) per lui, per soderling, per il redivivo dent e se gli insegnano un rovescio decente per il pennellone isner...saro' un nostalgico ma ci spero...

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  2. ah nel mio post precedente dimentcavo del potro che secondo me potrebbe venire su bene...(sempre tennisticamente parlando non per la classifica che per me non fa testo) se solo capisce che esiste anche la rete..

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  3. Ciao Luca,
    si, Cilic ha gran mezzi e buon talento. Se riesce ad essere costante può tranquillamnte stare nei dieci per molto. Al tennis è uno che sa giocare. Però, fosse nato in Portogallo invece che in Croazia, l'abbinamento con Goran sarebbe venuto in mente a nessuno o quasi...=).
    Del Potro anche a me non dispiace, come atteggiamento e colpi quasi piatti (di rovescio soprattutto è molto naturale). Su Isner beh, gioca belle volè a volte. Lo si gurda più volentieri quando gioca la seconda e prende la rete.
    Comunque i miei ram-polli prefriti li trovi in un post che scissi tempo addietro. Ciao, a presto.

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  4. Non sono un tecnico ma Ivanisevic mi piaceva molto: talento direttamente proporzionale alla follia. Chissà che fa adesso. So che si è sposato con una modella e che ha una figlia. Credo che un tipo come lui possa essere un ottimo coach, soprattutto con i bambini. Divertente e leggero, penso. Ciao Pic!

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  5. beh tra i tuoi rampolli ho notato che c'è la martinez sanchez e ciò mi trova daccordissimo...una splendida perdente, ma semple splendida...tennis d'altri tempi...

    a livello maschile come ho detto apprezzo molto soderling(quando gioca da alieno ovviemente, li mi piace molto ma molto) e poco altro...diciamo che apprezzo del potro come ti ho detto, per certi versi mi appassiona molto ma molto il "nuovo" roddick, cone il suo snellimento e con il suo enorme incremento tecnico(checchè ne dicano molti scribacchini della carta stampata io un roddick che gioca il rovescio in back, che scende a rete quando era numero uno non lo avevo mai visto...)
    poi che dire...il dent degli us open mi ha fatt piangere di gioia...i match con ferrero e lopez sono da registrare e riguardare in lacrime dopo aver visto l'ennesima distruzione totale del tennis a base di partite nadal\monfils\djokovic\verdasco).
    dall'altra parte sessualmente parlando...mah...mi indispongono le williams(venus per lo meno è elegante e piacevole da veder giocare...serena è semplicemente una delle cose più brutte a livello di gioco mai viste su un campo di tennis)
    adoro la sanchez come ho detto prima, apprezzo molto la stosur(quando si ricorda di essere stata numero 1 al mondo di doppio e dopo il servizio comincia ad andare a rete e soprattutto a pensare...) apprezzo la classe cristallina e il talento della mauresmo(se solo non fosse più psicolabile di un film di david lynch e si ricordasse più spesso di saper giocare un gran tennis)e poi boh...diciamo che meno male che è tornata la clijster...che per inciso non mi ha mai entusiasmato ma per lo meno è una giocatrice di tennis e non una presunta tale...
    un saluto

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  6. @Bruno, ciao,
    Goran piaceva tantissimo anche a me. Per un insieme di cose. Tennis espresso, personalità disturbata, carattere. Quella finale di Wimbedon 2001 con Rafter, fu di una crudeltà assoluta, perchè entrambi erano all'ultima occasione. Ed entrambi meritavano di vincere almeno una volta sull'erba di Londra.
    Ora non so cosa faccia, di sicuro è uno tra più ttivi nel Senior tour, con discreti successi.
    Ciao, a presto.

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  7. @Ciao Luca,
    beh su Dent devo darti ragione. E sinceramente, dopo averlo visto a Wimbledon, non pensavo che potesse giocare a qui livelli. Fancamente spero solo ritorni decentemente tra i primi 60-70, di più è difficile credere. Soderling, non mi entusiasma. Sulla farfalletta spagnola siamo d'accordo. Non tifo nessuno dal 1992, ma seguo alcuni tennisti con più piacere rispetto ad altri:

    http://tennispsiche.blogspot.com/2009/07/classifica-dei-10-migliori-tennisti.html

    http://tennispsiche.blogspot.com/2009/07/classifica-dei10-migliori-tennisti.html

    Ciao, alla prossima.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.