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venerdì 22 gennaio 2010

Australian Open - quinta giornata - Vinci ed Errani, c'è un'Italia che perde con coraggio


Maria Kirilenko, alias Maria II di Russia, è nient'altro che la versione meno truculenta e più inoffensiva di Masha Sharapova. E con qualche decibel di grugnente sonoro in meno. Non ha fondamentali vincenti, è una regolarista, che in questo torneo si è scoperta qualcosa in più della scenica velina bionda da passerella, degli scorsi anni. Così pare. Roberta Vinci, italiana poco più alta di 160 centimetri, da anni dipinge bel tennis classico. Dopo un inizio titubante, prende coraggio, affetta il campo in fatue listarelle ballonzolanti, su cui l'avversaria non può appoggiarsi. Sarà anche colpa della coscia menomata e bardata o delle velenose palle basse rimandatele dalla nostra, ma la russa, conferma di non possedere il colpo del knock out. Il match lo vedo a sprazzi, spaziando, ma Robertina rimane attaccata alla partita. Perso il primo 7-5, spreca qualche occasione per scappare via nel secondo. Leggerezze ed errori imperdonabili, per una con la sua sensibilità di mano. Annulla tre match point aggrappandosi coraggiosamente alla rete, poi altri due. Capitola, in modo comunque dignitoso, nel tiebreak del secondo set. In una di quelle partite, che stanno a metà tra l'occasione sprecata, e la soddisfazione di averci comunqe provato. Per Kirilenko, ora il derby russo con Dinara Safina. La tragica sorella d'arte, che farà riscrivere qualsiasi teoria sui cromosomi, forse giovandosi del non ruolo di favorita oltre che di un tabellone senza avversarie, avanza senza patimenti.
Più che una partita, sembra una cruenta esecuzione sommaria da tregenda, e gratuitamente feroce, quella che Yanina Wickmayer infligge alla povera Sara Errani. 6-1, in meno di mezz'ora, e mazzate terrificanti che spingono la nostra nell'angolino. Poi Saretta s'ingegna, ordina le idee. Mette in atto quello che a parole aveva progettato Flavia Pennetta: "variare". Oh si, variare. La brindisina poi, non lo aveva mai fatto. Errani ci prova con modestia tecnica, ma grande caparbietà e intelligenza tennistica. La gigantessa belga perde campo, misura e sicurezza. Le sue gote diventano color del melograno maturo. Il 7-4 con cui la ragazza italiana porta a casa il tie-break del secondo, somiglia ad una specie di miracolo dell'ingegno italico. L'arte del sapersi arrangiare, sempre e comunque. Dopo un incoraggiante inizio di terza partita, è sufficiente che la nostra allenti un attimo la presa, e in un baleno, si ritrova investita nuovamente dal tornado fumante. 6-1 6-7 6-3. Ma almeno ci ha provato, con coraggio.
Magari a "variare", ci risucirà Justine Henin, che oltre alle parole di Pennetta, il carattere e l'intelligenza di Errani, avrebbe anche la mano. Chissà. Insomma, una vera congiunzione di fisici e cervelli, per abbattere la giovin virgulta dalla clava preistorica. Intanto l'ex numero uno, fa le prove generali contro il bisonte russo Kleybanova. Nota al grande pubblico per l'ipersudorazione, tragicamente proporzionale all'ipoventilazione cerebrale. L'ex regina belga rimane in balia dell'insensata picchiatrice russa in sovrappeso, per un set e mezzo. Letteralmente travolta dall'orrore. Mazzate cieche ed ettolitri di sudore si abbattono su di lei, copiosi e densi di raccapriccio, smarrendola non poco. Poi fa emergere la sua classe, e chiude al terzo.
Henin-Wickmayer, ottavo di extralusso, che vale quasi un posto in finale. Già, perchè la terza belga, Kim Clijsters, si fa buttare fuori da Nadia Petrova. Ora, io il match non l'ho visto, la russa al di là dell'aspetto da balenottero adulto con la barba, un minimo di erudimento tecnico ed esperienza ce l'ha, ma il 6-0 6-1 subito da Kim, pare un tragico mistero. Qualcuno un giorno mi spiegherà. A margine, perde anche Jelena Jankovic. E non so se possa essere una sorpresa. Certamente lo è per lei, che si crede la più forte di tutte, nonchè più sensuale di Kate Moss e più bella di Charlize Theron. Esce, senza che io abbia potuto vedere nemmeno una sua equina evoluzione sgroppante, una spaccata entusiasmante, il tipo di gualdrappa indossato per l'occasione, un suo sguardo al cielo, come a chiedere spiegazioni al principale, sul perchè del male che avvolge il mondo. Oh, come me ne dolgo. E, per inciso, una via l'altra, le esponenti del triunvirato dell'orrore, sono già fuori.
Due parole sugli uomini, che vado di fretta. Roddick fa sfuriare il gradevole serve&volley di Feliciano Lopez, per poi domarlo in quattro partite. Del Potro fa in tempo a beccarsi un tondeggiante 6-0 nel secondo set dal tedesco Mayer, prima di vincere con difficoltà inaspettate, al quarto. E pensare che contro Mayer, un pittore svalvolato stava vincendo 6-0 6-2, prima d'eclissarsi su Saturno. Ma questa è un'altra storia (sempre a proposito del Petzschner, se qualcuno ha intenzione di portare figlio o fratellini al circo, eviti. Lo piazzi davanti ad una partita di doppio, con una scintillante coppia che pare intenta a merlettare con l'uncinetto: Petzschner-Melzer. E ho detto tutto.). Procede con i primi imbarazzi ed il primo set perso, Rafael Nadal. Lo lascia al tedesco Kohlschreiber, uno buono tecnicamente, ma che spesso si estranea dalla lotta. E ancora, Cilic su Wawrinka, e con molti più patemi "mano de piedra" Gonzalez su Korolev. Avanza con trucida tracotanza, Murray, che si sbarazza di Serra. Ma un tennista vero ancora deve incontrarlo. Difficile possa essere Isner, il Karlovic dal volto umano, ma pure con meno tecnica. Oggi, in un match in cui si confrontavano due diverse scuole di pensiero sul non-tennis, a suon di granate di servizio, abbatte l'orridamente scoordinato muro difensivo di Monfils. Il Karlovic vero, fa fuori il vecchio pirata Ljubicic, e si guadagna Nadal.
Scheda di gioco del Picasso:
Roddick-Lopez 3-1 Preso!
Isner-Monfils 1 Preso!
Cilic-Wawrinka 1 Preso!
Safina-Beltacha 2-0 Preso!
Clijsters-Petrova 2-0 Cannato!

Si può vivere così?

3 commenti:

  1. Ciao Picasso!
    Anche io cannato di brutto su Kim, cacchio io la davo finalista come risultato minimo, che ridere :p ho visto il primo set strabuzzando gli occhi tutto il tempo, irriconoscibile Kim...
    Becco sempre il mio elfo preferito (Del Potro), ho letto 6-0 secondo set e pensavo di essere diventata strabica o che mi avessero capovolto la tv nottetempo, ma non ho assistito allo spegnimento del cervello in diretta (immagino si sia verificato, non che dopo abbia connesso più di tanto mi pare...).
    Peccato per le nostre ragazze, soprattutto per Roberta, ma almeno ha venduto cara la pelle...
    Oh altro atto di benevolenza divina vedo, l'equina fuori dal torneo hihi :)
    A presto Picasso, ciao!

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  2. Aspetto la Petrova alla prova del nove, magari contro la Henin nei quarti: oggi era veramente ingiocabile, anche se Kim sembrava l'ombra di sè stessa.

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  3. Silvia,
    Un elfo di due metri, quasi...=)
    Ma, comunque ci sta, un pò di distrazione.
    Ed io ribadisco quel 6-0 6-2 dello svitato...
    Ho appena assistito alla fine dell'esibizione di Tsonga. Ha appena fatto fuori un'altro esemplare protetto dal wwf, nel personale tabellone dei miei protetti. Penso lo abbiano fatto apposta, per lasciarmene almeno uno nella seconda settimana. Ciao.

    Andrea,
    Ma sicuramente non è una di primo pelo la Petrova. Malgrado tutto è stata numero 3. Però, 6-0 6-1...Ho immaginato fosse successo qualcosa di irripetibile. Tipo che avessero legato mani e piedi alla belga, l'avessero zavorrata, o giocasse bendata. =) Ciao.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.