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lunedì 1 marzo 2010

Dubai, Acapulco, Delray beach. Chi sale e chi scende



Panoramica sui tornei Atp settimanali, tra Dubai, Acapulco e Delray Beach. Bene Djokovic, Ferrer e Youzhny. Si rivede Gulbis. Opachi Murray e Cilic, disastro Verdasco
Novak Djokovic: 7,5. Prestazioni in serie, che rasentano l'orrore tennistrico (Troicki, Ljubicic, Baghdatis). Urla come se gli avessero strappato due molari senza anestesia, ma resiste, col gran merito di non concepire nessun torneo come semplice allenamento. Anche perché, lasciasse per strada Dubai e co., gli rimarrebbe il challenger di Vladivostok. Prevale in una finale da tennis parrocchiale, neanche s'affrontassero il ragionier Fantozzi ed il geometra Filini: “Vadi geometra, vadi!”, “Ma prego ragioniere, vadi lei!”. Ed esulta neanche avesse completato il grande slam. Contento lui.
Misha Youzhny: 7-. Ci mette tanto del suo essere intimamente masochista nel perdere la finale di Dubai. Il magnifico sciabolatore russo, dopo quasi due anni da cassintegrato con l'esaurimento nervoso, sembra ritrovato a buoni livelli. Un anno fa, certe partite le perdeva contro Koubek. Ma fare affidamento su di lui è come sperare che Pannella diventi Presidente della Repubblica.
Ernests Gulbis: 7,5. Protagonista ritrovato, autentico puledro di razza. Delray Beach non è certo Flushing Meadows, ed anzi, a scorrerne l'albo d'oro, potrebbe anche portare una discreta rogna. Ma il bohemienne lettone ha classe da vendere, movenze e colpi che fanno rivedere qualche abbagliante fiammata del Safin che fu. Forse il più talentuoso e bello da vedere della famosa classe '88, ma anche il più inespresso. Tra i primi 15 già a giugno. Segnatevelo.
Ivo Karlovic: 7. I colleghi lo temono, gli esteti vorrebbero finirlo a feroci roncolate nelle gengive. Il buon Ivo fa il suo mestiere. Dall'alto dei due metri e rotti, spara 36 aces in 12 turni di battuta. E quando occorre, gioca pure una volè. Cosa vuoi rimproverargli? In fondo basta rispondergli in modo strepitoso, come fa Gulbis nella finale di Delray.
Jurgen Melzer: 6,5. Oramai lo si conosce. Fa terzo turno negli slam, ottavi nei Masters 1000, e quarti nei tornei “minori”. Con la semifinale di Dubai gli riesce il picco massimo, grazie al successo contro un Cilic svagato. Imprevedibile grazie a geniali (e involontarie) giocate, tremendamente prevedibile nei risultati. Di peggio, c'è poco.
Marcos Baghdatis: 6,5. Bel torneo negli Emirati per il bacherozzo cipriota giulivo e tarchiatello. Finalmente uscito dalla sindrome da “lazzaretto” che lo perseguitava. Uno di quelli che più mi divertono, “senza nulla a pretendere”.
Marin Cilic: 5,5. Smetterà con l'ignominia di aver perso una partita da Jurgen Melzer. Pagherei per vedere i sobri sermoncini di coach (!) Ivanisevic.
Janko Tipsarevic: 6. Serbo umorale ed incostante, che ne azzecca una su dieci. Fenomenale con Murray, abulico nella sconfitta patita da Youzhny. Delitto che non sia tra i primi 15, miracolo come rimanga ancora tra i primi cento. Geniale nell'essere tutto ed il contrario di tutto.
Jo Tsonga: 4,5. Perde malissimo da Ljubicic, a Dubai. Sembra stanco o malato. Sempre in bilico, tra la speranza di rivedere quel monumentale concentrato di forza e grazia di inizio 2008 e i tristi presagi di un precoce logorio fisico.
Andy Murray: 5-. Il Wurdalak di Scozia studia da numero uno. Prova schemi, risparmia energie. Ed ovviamente perde da Tipsarevic.
Nikolay Davidenko: 5-. Cristo si è fermato ad Eboli, “Nosferatu” a Melbourne.
David Ferrer: 7,5. Divertente quanto una poesia di Sandro Bondi. Ma ad Acapulco vince lui. Amen.
Juan Carlos Ferrero: 7. Manca d'un soffio il tris sudamericano, sconfitto da Ferrer in finale. Laddove conta realmente, riprenderà a fare ottavi, o quarti al massimo. Ma poco importa. Avercene in Italia.
Juan Monaco: 6,5. Commentando un match dell'argentino, Barazzutti lo battezzò gran tennista di volo. Giocò una volè in due ore e mezzo di partita, richiamato a rete dalla smorzata dell'avversario. E lì compresi molte cose sul tennis italiano. Ma rimane uno dei terraioli che si lasciano guardare (con moderazione). Ad Acapulco cede per infortunio in semifinale.
Isner/Querrey: 4. Vanno in Messico per prepararsi alla sfida di Davis sulla terra Serba, coprendosi di ridicolo. Inguardabili sul cemento. Inguardabili e perdenti sulla terra.
Nando Verdasco: 4-. Due tornei sul cemento Usa, poi la terra messicana, prima di tornare sul cemento di Miami. Neanche un “tronista” sfigato di Maria De Filippi, gestito da Lele Mora. Il risultato è che rischia il marchio a vita della sconfitta con Fognini, poi è umiliato da Juan Monaco.
Mardy Fish: 6+. Vestito di rosso sembra un pomodoro San Marzano. Sgraziato come pochi, ma persino divertente nel suo goffo e scoordinato modo di attaccare. A Delray e nei tornei dello stesso livello, può anche fare semifinale, e infatti la fa.
Richard Gasquet: 4,5. Batte Moya, in un involontario sussulto vitale. Perde da “Byron Moreno jr.” Almagro, sprecando un vantaggio di 4-0 nel terzo set. La Davis francese se lo porta dietro come non-giocatore, per fargli svagare la testa. Oramai lo trattano come lo “smemorato di Collegno”. A breve il ricovero nella casa di cura “La serenità”. A vederlo così ridotto, piange il cuore.
James Blake: 5-. Sempre piacevole da guardare, tra pirouette da soldatino e bei colpi pieni radiocomandati. Il problema è che ha già smesso da due anni, e non glielo hanno ancora detto. A vederlo così ridotto, spiace.
Carlos Moya: 4. Ectoplasma vero. Perde pure da un Gasquet sull'orlo del ricovero. A vederlo così ridotto, può anche non fregarmene nulla.
Scritto per Tennis.it

7 commenti:

  1. "03 ottobre 2009 10.51
    +PSTN+ ha detto...

    Tornerò gaudioso dopo la prossima vittoria in un torneo dell'apprendista venditore di lampadine fulminate prestato al tennis..."

    Non ho resistito, Gulbis va bene lo stesso?
    Ti vedo sempre più prolifico e torrenziale nei tuoi scritti... Well!

    Ho apprezzato particolarmente l'articolo su Crazy Dani (il migliore mai letto su di lui), specialmente la chiusa del tutto azzeccata!
    "Può piacere o essere detestato, ma a lui importerà poco."

    Bye

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  2. Salve +PSTN+,
    ben ritrovato. Se aspettavi un successo del Picasso-scasso, rischiavi che ti rispondesse la versione maschile della 92enne Nilla Pizzi (lucidisssssima). Malgrado a Memphis si sia esibito in qualche maramaldeggiante numero da satropo lobotomizzato.
    Gulbis è manna dal cielo. In un momento simile, si ha bisogno di gente come lui. Speriamo sia uscito dalla sindrome da "escort di gran classe" (sarà mica un Premier posticcio, lui), e si dedichi un minimo al tennis. Domani, forse, ne scrivo qualcosa.
    Su Koellerer, beh, è un personaggio che si presta parecchio alla letteratura sportiva, talvolta sconfinante nel mitologico. Grazie, comunque.
    Alla prossima (spero non occorra aspettare che Seppi trionfi a Wimbledon e baci le tumide labbra della regina madre). =)

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  3. Beh, Seppi vincitore nei Sacri Prati è un'immagine molto forte, quasi parimenti al trio delle meraviglie classificatosi secondo all'ultimo festival della canzone italiana.

    Ora ti lascio ché vado a mangiare un bel gelato al cioccolato per festeggiare.

    Alla prossima

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  4. Scusa ma non me lo spiego. Cosa c'entra il 7,5 con quel giudizio? Se non si fosse capito, parlo di Djokovic? Un bel 4+ ci sarebbe stato meglio. Ciao ciao

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  5. @+PSTN+,
    Ciao, alla prossima. Su Seppi, non ci scherzerei. Con un pò di buonasorte e tabelloni giusti...il tempio di Londra sarà conquistato.

    @Benedetta,
    non prendermi come la bibbia. Il 7,5, ma anche 8, va al risultato. Ha vinto, cos'altro doveva fare? E' un barlume di obiettività oggettiva. Altra cosa è quello che penso io del suo gioco, e di come ha vinto. Torna in te, torna sobria Nadalista. =) I fans di Djokovic sono ancor più insopportabili del loro eroe.

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  6. Ciao Picasso,

    le tue pagelle sono sempre molto divertenti!
    Mi chiedo solo se potrebbe esserci una reazione a catena, nel caso di Pannella al Quirinale e/o Youzhny in uno slam qualsiasi, e dove ci condurrebbe.
    Forse in un mondo in cui uno a tarda sera, dopo aver visto Gasquet vincere il primo set passeggiando su Almagro, non se ne andrebbe a dormire con l'intima convinzione che l'indomani Almagro avrà passato il turno:)

    Arturo

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  7. Salve Arturo,
    grazie, mi fa piacere che venga apprezzata l'ironia. Da te, e da qualche altro. Purtroppo, anche nello sport c'è chi se la prende, invia mail piccate, stizzite, personaggi illustri che vanno su tutte le furie...e perdono il controllo della loro intelligenza. E' il triste quadro della morte della satira in questo paese. Anche nel tennis, ed è tutto dire. Quanto al discorso Pannella, Youzhny, Oprandi, i mulini a vento, Don Chisciotte....E piacevole provare a crederci, altrimenti sarebbe tutto inutile. Se non si crede in queste piccole favole, diventa tutto orridamente scontato. Perchè poi, questi piccoli grandi personaggi, quasi invisibili, riescono a far crollare il mostro inumano.
    (p.s. Forza Emma! Non c'entra niente qui, ma a volte è bello poter scrivere quel che mi pare.). =)
    Ciao, alla prossima.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.