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domenica 25 aprile 2010

Internazionali di tennis a Roma, tabellone e illuminanti pronostici.




Un frizzante sorteggio al campidoglio, alla presenza del sindaco col drappo tricolore, ha dato il via alla 69esima edizione degli Internazionali di tennis a Roma. Mancava solo Antonello Venditti (versione Guzzanti) ad impreziosire ulteriormente la sobria cerimonia. Poi, gonfi nuvoloni da preludio del giudizio universale, hanno accompagnato il riempimento del tabellone. Tutto sommato equilibrato, non fosse per il gaglioffo scherzetto che stronca sul nascere l'avvincente prospettiva di una finale tra Nadal e Federer. Una breve analisi dei possibili allineamenti ai quarti.
Federer-Cilic. Cammino non facilissimo per il numero uno al mondo. Prima uscita sulla terra battuta contro il vincente di Gulbis-Baghdatis, due ceffi che non hanno nella prevedibilità, una loro caratteristica saliente. Confronto tecnicamente stuzzicante quello tra il lettone ed il cipriota. Di gran lunga il migliore dell'intero primo turno. In una trattoria trasteverina e poi in qualche night, avvolti dal fascino della notte romana. Ma anche su un campo da tennis, se rimane tempo, dovrebbero garantire un bello spettacolo. Passato l'ostacolo, per lo svizzero ci sarebbe il tremebondo Querrey. Grande chance quindi per uno storico re-match Federer-Volandri. Lo svizzero già trema, ma per dare forfait è troppo tardi. Il livornese ha comunque trovato un tabellone invitante, per testare le sue velleità di ritorno a buoni livelli: Florian Mayer e uno tra Benneteau e Querrey, in un MS è come aver avuto un rapporto saffico con la fortuna.
L'avversario di quarti per il monarca svizzero, solo sulla carta, è Marin Cilic in condizione psico-fisica da reduce (senza risultati) di un viaggio a Lourdes. Potrebbero approfittarne: Il vecchio Ljubicic (secondo una importantissima nota fit, pare il croato abbia fatto una gioiosa gita tra i ruderi dell'antica Roma), "Byron Moreno jr" Almagro (Dio onnipotente. Solo ticchettare il suo nome mi provoca un abbrutimento "polpastrellare"), o Feliciano Lopez. poichè gli organizzatori non hanno dato una wild card a Navarro Pastor o Tim Mayotte, lo spagnolo sciorinerà gli unici sprazzi di servizio e volè dell'intero torneo. Ahimè, temo per una sola partita.
Federer 60% (Gulbis 25%, Baghdatis 10%, Querrey 5%) - Cilic 30% (Ljubicic 30%, Almagro 30%, F. Lopez 10%).
Nadal-Soderling.
Eccolo qui un quarto interessante, se ci sarà. La storia narra di un epico dileggio "smutandante" ad opera dello psicotico scandinavo, dell'umiliante bicicletta che proprio a Roma Nadal tentò di completare come suprema punizione, fino al colpo di grazia che Soderling riuscì ad infierire allo spagnolo in quel di Parigi, come un torero squilibrato che mata un toro azzoppato. Nadal inizierà la scalata presumibilmente con Kohlschreiber. L'ermellino teutonico avrebbe anche le armi tecniche per offrire una buona resistenza, e la testa per offrirsi come frugale pasto per la belva spagnola. Poi in ottavi uno a casaccio tra Monaco, Andreev, Berrer o Hanescu, o Pippo Santonastaso (forse ottiene una wild card illuminata all'ultimo minuto. Dopo quella a Naso per le qualificazioni, ci starebbe tutta..).

Più problematico il cammino dell'inconsapevole cecchino svedese, tornato a livelli deflagranti in questi giorni a Barcellona. Il vincente tra Montanes e Lorenzi, per cominciare. Degli italiani, il giramondo romano-senese è stato quello meno fortunato. Il terricolo di Spagna col labbro leporino, sulla terra non molla niente. Per Soderling, ottavo delicato contro Berdych. Ceco che con l'ausilio di un pranoterapeuta sta forse cominciando a capire (ma non ci giurerei) come nel tennis non vince chi fa più "fuori campo". In caso di sue antiche crisi sparacchianti, pronti ad approfittarne Wawrinka o Melzer. Confronto di primo turno tanto godibile esteticamente, quanto profondamente inutile.
Nadal 60% (Kohlschreiber 20%, 5% a tutti gli altri) - Soderling 50% (Berdych 20%, Melzer, Wawrinka e Montanes 10%).
Tsonga-Murray.
Almeno sulla terra battuta, abbinamento probabile quanto Borghezio che festeggia l'unità d'Italia assieme "al triglia" Bossi jr. Cassius Jo, sempre più Sumbu Kalambay, ritrova per la quarta volta di fila Juan Carlos Ferrero nella sua stessa parte di tabellone. Non escludo tra i due possa nascere un amore pieno di lasciva gaiezza, all'ombra del cuppolone. I due partono alla pari, ma qualche chances di spuntarla ce l'ha Jaap Stam de noantri (De Bakker), che li ha recentemente stesi entrambi, a Barcellona. Ma per il giovane olandese, tennisticamente attraente quanto Martufello con la racchetta, ripetersi sarà difficile.

Andy Murray trova sulla sua strada il vincente del lussureggiante derby Seppi-Fognini, che la mano divina del sorteggio ci ha consegnato. Qualcosa che nemmeno Moggi nella sua fase di maggior fulgore, sarebbe riuscito a concepire. Ma uno dei due italiani accederà al secondo turno, e questo è un dato di fatto. Lo scozzese versione ectoplasma ambulante è sposo ideale per una loro impresa. Con un Murray al 10% niente da fare, se si conferma al 5%, le vie degli ottavi per uno dei nostri (credo Seppi), sono spalancate. Poi David Ferrer, che da almeno due settimane si sta spendendo nel suo tennis seviziante, e dovrebbe pur essere stanco (certo). Tenendo presente che da quelle parti staziona anche Potito Starace (manco a dirlo, esordio contro un qualificato), un italiano in semifinale non è utopia, per la sfolgorante rinascita del tennis azzurro.
Tsonga 40% (Ferrero 40%, De Bakker 15%, Troicki 5%) - Ferrer 40% (Murray 30%, Seppi o Fognini 30%).
Djokovic-Verdasco.
Inizio, al solito, in surplace per il serbo. A meno di catacombali segnali di vita ad opera di Tipsarevic o Chardy, del brasileiro Bellucci (più insidiosa e piacevole sarebbe Monica) o improbabili exploit del "karlovic hotdog", John Isner.

Possibile rivincita della semifinale appena giocata a Montecarlo, contro Verdasco nei quarti. Ma per il secondo macino di Spagna, fluttuano nell'aere diverse incognite. Prima tra tutte la sua immagine riflessa nello specchio, poi la stanchezza derivante delle due finali consecutive giocate (Montecarlo e Barcellona), e in ultimo i suoi avversari: L'arrembante sagoma di Bolelli, se passa il primo turno contro un qualificato (fortunello anche lui). A seguire Misha Youzhny, pronto e minaccioso, con quello sguardo rassicurante e denso di bonarietà schizoide. A margine, primo turno interessante (se disputato sei anni fa) tra il russo e Lleyton Hewitt, che a mia insaputa gioca ancora.
Djokovic 70% (il resto a tutti gli altri) - Verdasco 50% (Youzhny 40%, Hewitt 10%).

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.