.

.

sabato 19 giugno 2010

WIMBLEDON 2010 - diario di (fuori) bordo - tabelloni e pronostici dell'esperto


L'’ex numero uno verso il leggendario settimo titolo ai championships, con un tabellone di media difficoltà. Sentiero più ostico per Nadal. La fortuna aiuta gli audaci, non certo gli italiani. I quarti disegnati dal sorteggio, e folklore di contorno
Federer-Davydenko. Inizio in discesa, contro onesti figuranti per Sua Maestà lo spodestato. Il colombiano Falla, che ben presto l'elvetico si porterà a casa come l’orsetto delle giostre nel borsone delle racchette. Poi il più pericoloso (ed è tutto dire) si chiama "barbetta" Tipsarevic, talento dormiente, mezzo filosofo pensatore e mezzo tamarro semplice, che dopo mesi di agonia è tornato a giocare bene sull’erba olandese. Ottavi un filo più impegnativi, contro Jurgen Melzer. Curiosità nel vedere se il mancino austriaco proseguirà a veleggiare garrulo dopo l’exploit parigino, o tornerà nei suoi splendidi voli bradi da sofisticato perdente di valore. La seconda che ho detto, sicuramente. Interessante primo turno tra l’austriaco e l’attaccante reggae Dustin Brown. Ma da quelle parti può dire la sua l'eventuale luna ispirata di Feliciano Lopez. Occhio anche all’emergente lituano Berankis, tipo per il quale prevedo un buon futuro.
Improbabile che il rientrante Davydenko come ne "Il ritorno dei morti viventi", riesca a raggiungere Federer. Berdych, nella nuova versione con parvenze di materia grigia al posto del solito pungitopo campestre, mi sembra il più credibile (e temibile) avversario dell’ex numero uno nei quarti. Dovrà però ben fronteggiare un nugulo di arrembanti avversari: Il sempre tignoso Benjamin Becker da prati, la gramigna immarcescibile Schuettler, l’armadio uzbeko Istomin che per motivi insondabili da mente umana, sull’erba si esprime meglio che altrove. O addirittura Stan Wawrinka, reduce dalla vittoriosa campagna nel challenger terricolo di Lugano, dove ha ridotto a miti consigli Rezzonico, Gervasoni, il poliziotto Huber ed il pastore tedesco Augenthaler.
Djokovic-Roddick. Bizzarro ipotizzare che "la cosa" Djokovic risorga proprio sull’erba di Wimbledon dove, se possibile, il suo tennis soffre ancor di più. Già all’esordio il soldo di cacio belga Olivier Rochus ha le qualità per stenderlo graziosamente. Al limite Taylor Dent al secondo turno, sempre che il pesante e rattoppato reduce di guerra americano riesca a reggere almeno altre due partite. Dovesse passare questi fatui (ma per lui terribili) perigli, difficile vederlo oltre gli ottavi. Hewitt pare più attrezzato di lui ad andare avanti. Per l’australiano ex numero uno al mondo e recentemente vincitore ad Halle, ottimo spiraglio per un match di rivincita con Roddick.
Roddick, superato il morbo che gli ha intorcinato le budella rendendolo alter ego del terreo Pescosolido, avrà il suo bel da fare per arginare le morbide parabole antiche del transalpino Llodra. Quindi lo svampito ermellino Kohlschreiber o il bestiale Gabashvili nella rivincita del terzo turno parigino. Teimuraz il torneo può anche vincerlo, se squarcia il campo con 120 vincenti a partita. O stermina tutti brandendo una scimitarra paleozoica. Poi oltre all'impalpabile Cilic, ultimamente frizzante quanto una battuta mortifera di Marino Bartoletti, chance anche per il neo smilzo Mardy Fish, sempre isidioso sull'erba.
Verdasco-Murray. Percorso che somiglia ad una passeggiata di salute per il toreador "sciupa serbiatte", fino agli ottavi contro Jo Tsonga. Il picchiatore una volta capace di tirar dardi infocati e carezze come piume fluttuanti nel giro di uno scambio, ora ridotto a modesto pugilatore che annaspa simile ad un gigante d'argilla, provoca una gran morsa al cuore. In un confronto da non perdere, rischia già al primo turno contro Robert Kendrick, attempato americano in declino, ma pur capace di qualificarsi e che ben si destreggia sui veloci prati. Una specie di Roddick che vuole fare Mayotte, ma non sempre ci riesce. Poi il transalpino si troverà a fronteggiare le esplosive bordate dell’ucraino Dolgopolov jr. buone per ogni superficie, malgrado quello zigrinato cerchietto che ne raccoglie la chioma, quasi una ghirlandina floreale che farebbe invidia a Cristiano Malgioglio.
Murray, scozzese idolo degli inglesi, dopo un inizio agile troverà negli ottavi il sopravvissuto di uno spot di tabellone che pare una tonnara. Primo turno curioso tra Ferrero e Malisse. Entrambi trentenni, il primo ex numero uno al mondo, l'altro indiscusso reuccio dei talenti criminosamente gettati via. Vista la stagione erbivora giocata livelli di umana decenza, può spuntarla anche il pigro talento anarcoide di Xavier. Ma da quelle parti sosteggia fiero della sua bruttezza Sam Querrey. Siccome il mondo non potrà essere salvato dalla bellezza (vuoi che Dostoevsky conoscesse l'americano?), "L'uomo di cemento" già al primo turno inizierà lo sfegio di bellezza, provando a impallinare Sergiy Stakhovsky, airone che ha danzato elegantemente sull'erba di Hertogembosh.
Soderling-Nadal. Tabellone senza grossi ostacoli iniziali anche per il nordico taglialegna disturbato, prima di un eventuale e succulento quarto contro Nadal: Un remoto sirtaki gaudente di Baghdatis, o Ferrer. Ma il muratore iberico si destreggia sull'erba con la stessa maestria di un'anitra con le turbe che pattina nella melassa. Proverà a fargli la sorpresa al primo turno il vecchio bucaniere dei campi verdi Nicolas Kiefer, tipaccio crepuscolare che qualcosa di bello può regalarlo. Spesso niente, ma fatto assai bene.
Percorso simile ad un campo di guerra minato invece per Nadal, annacquato dalla rinuncia di Gulbis. Subito il redivivo Nishikori, poi quel che rimane di Blake, e alfine Petzschner. Chi meglio di lui nello sfibrare gli arrortamenti maiorchini. Per poi proseguire in un orgasmico crescendo fino alla finale, come una faina storpia. Probabilmente contro "Orzoway" o Andreas Seppi. Se sarà in versione venditore di bucce di sementi, perderà al primo turno, senza tanti premboli. Superato questo ostacolo, per l'iberico ecco la sagoma di Misha Youzhny sempre alle prese col concerto di "vuvuzelas" che ha nel cervello, e che già al primo turno (altro match imperdibile) se la vedrà con Dudi Sela in un fumigante duello di rovesci. Al limite John Isner. Altro accoppiamento di primo turno da tener d'occhio è proprio quello tra il pivot americano e Nicolas Mahut, autentico eroe antico, rusticano e volleante, del torneo di qualificazione.
Mondo Italia (un gran bel mondo). Non è andata bene come a Parigi, non v’è dubbio. Ma con un livello così basso, nemmeno Moggi avrebbe potuto studiare una griglia decente. Paolo Lorenzi ha un tabellone difficile, ma nemmeno impossibile. Montanes al primo turno, già sconfitto dal nostro alfiere a Roma, poi un altro secondo turno senza fenomeni. Andreas Seppi, il nostro tigre albino, trova un Almagro poco erbivoro e per giunta azzoppato, ma che dovrebbe giocare ugualmente. Ben sa l’iberico che il nostro Petar compagno di giochi di Heidi travestito da Tafazzi, non vince una partita nemmeno se gli mettono dall’altra parte una sagoma di carton gesso. Le voci fan presto a diffondersi.
"McSafin" Fognini, se Verdasco è in condizioni di deambulare dignitosamente, può solo sperare di far bella figura e raccogliere quante più bucce di lupini. Starace è chiuso dal tedesco Kohlschreiber. Sperare nelle sonnolenze cerebrali del tedesco si può, ma non basterebbe ugualmente. Ascoltavo una interessante dichiarazione di un personaggio importante (di cui ovviamente mi sfugge il nome), secondo cui Barazzutti e Panatta evitavano di prepararsi sull'erba perché s'innervosivano un poco. E così giungevano a Wimbledon più sereni d'animo. Un consiglio, quasi una massima filosofica, che parecchi dei nostri hanno colto al volo. Peccato non si chiamino Panatta o Barazzutti, ma nemmeno Garcia Lopez.

7 commenti:

  1. Ciao Picasso,
    ti riaffacci anche qui?
    Qualche speranziella, assolutamente velleitaria, su Tsonga (ai quarti) la nutro. Tedesco pittore a parte, la parte inferiore del tabellone mi pare quella più effervescente, speriamo in una sorpresa. Stakhovsky mi è piaciuto molto nella partita contro Malisse, anche se Malisse evidentemente pensava o ai suoi dolori alla schiena o a tradurre in fiammingo l'Orlando Furioso.
    Memorabile il concerto di vuvuzelas nella testa di Youzhny!

    RispondiElimina
  2. Ciao Arturo,
    si un pò quì, un pò su tennis.it. Ho comunque modificato le illuminanti previsioni, dopo il rimodellamento del tabellone. Invece di Guylbis, Nadal avrebbe l'imbianchino tedesco al terzo. Chissà se ci arriva.
    Stakhovsky potenzialmente può fare molto bene. Purtroppo ha beccato Jeffrey Dahmer Querrey al primo turno. Chissà.
    Ciao a presto.

    RispondiElimina
  3. e meno male che l'inizio di federer doveva essere in discesa :D Falla a momenti fa il colpaccio :P

    RispondiElimina
  4. Ciao Dracula...eh, mica sono Frate indovino...ma più in discesa di così c'era solo Seppi. =)
    Non dico nulla su Cilic. Promesso.

    RispondiElimina
  5. ah beh tranquillo :D non ho nemmeno seguito il match di Marino Cilicio...oramai non ci faccio più nemmeno caso, immagino che davanti all'entrata del campo quando gioca Marino i suoi tifosi leggono in alto "qui si va tra le perdute genti ,qui si va nell'eterno dolore, perdete ogni speranza o voi che entrate..."

    volgerò il mio sguardo oggi a tennisti più affidabili quali: mahut, petzschner, youzhny, nishikori, stakhovsky...sperando che qualcuno di loro almeno porti a casa qualche 15...

    scherzi a parte (ma magari succede che ne sai :P) mi affido ai miei 3 soliti ronzini protetti anche stavolta, il mio boscaiolo disturbato preferito, la mia pupilla cangura e il buon sparapalline giudizioso e oramai anche fine stratega (uh uh ) Roddick che da quando ha scoperto che esiste una ancestrale tecnica chiamata "back" si è illuminato di saggezza =)...
    vedrem
    saluti pic

    RispondiElimina
  6. aggiornamento...mi sto guardando il match del losco figuro Querrey che sta martoriando il povero Sergiy...sai non mi ero mai reso conto di quanto fosse elegante Roddick...=)

    RispondiElimina
  7. Non ho visto Stakhovsky, ma purtroppo era nella natura delle cose...pare si sia anche ritirato, poi.
    Ma la giornata di ieri ha offerto tanti spunti interessanti lo stesso...ciao Drac.

    RispondiElimina


Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.