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venerdì 25 giugno 2010

Wimbledon, the day after



WIMBLEDON 2010 - Diario di (fuori) bordo - Day 4 (the day after)

E il terzo giorno fu quello decisivo. 70-68, recita il tabellone, quasi fosse uno scherzo di "Tommaso 'o pallonaro". Ed il fenomeno da baraccone yankee John Isner si ruzzola a terra giulivo, come un fanciullo imprigionato nel corpo di un tirannosaurus rex. E' lui il vicitore della battaglia da leggenda contro Nicolas Mahut. E non sorprende. Il tennis è uno sport malvagio dove spesso vince chi gioca a basket.
Malgrado tutti siano concentrati sulla fenomenale battaglia del campo 18, il torneo "normale" va avanti. Dopo i regali tentennamenti di Federer, non si sottrae al brivido del nulla nemmeno Rafael Nadal. Urge una veloce capatina sul centrale dove il maiorchino soffre all'apparenza il bel tennis completo ed aggressivo di Robin Haase, giovane olandese di talento e agonista di balsa sostanzialmente dedito alla sconfitta combattuta. Se due indizi fanno una prova, la coppa Davis e l'acrobatica sconfitta del Roland Garros al quinto contro Nicolas Almagro, dicono già tutto. Tanta scena, eccitazione inutile e l'orange avanti di due set a uno. Una di quelle partite dove, malgrado il punteggio proprio non vedi come l'arrembante olandese possa vincere. E infatti Nadal comincia ad uncinare in modo feroce, e quell'altro si spegne come un lumino. Per lo spagnolo ben più minaccioso è il pericolo rappresentato da Robin Soderling, che per ora avanza come un automa, senza perdere un set.
Altrove arano incuranti della storia e del proscenio David Ferrer e Thomaz Bellucci, entrambi al terzo turno. Xavier Malisse prosegue nella sua furente corsa di rinascita regolando in quattro set il buon Reister. Due parole sul tedesco: Aggressivo, divertente, con bei colpi eleganti e neoclassici, pienotto e mediamente nevrastenico. Un'altro adepto del gioioso wunderbar teutonico. La Germania si conferma il Brasile del tennis continuando a sfornare ragazzi ricchi di talento e gradevolissimi a guardarsi. Ma a passare è Malisse, che al terzo turno trova l'uomo di cemento, Sam Querrey. Gran battaglia c'era stata tra Jo Tsonga e l'emergente ucraino Alexandr Dolgopolov jr., gran picchiatore ed inquietante sosia del dj ex capellone Roberto Ferrari. Cassius Jo si fa recuperare due set, ma chiude di puro carattere 10-8 al quinto. Cosa vuoi che sia dopo i record di Isenr-Mahut.
Protagonista di fine giornata Philipp Petzschner. L'eroe vero del torneo fino ad ora. Altra vittoria in cinque set. Stavolta in rimonta, contro il marcantonio polacco Lukasz Kubot. Una specie di pezzo di legno rigido come una quercia secolare che si produce in un divertente e confuso serve&volley, ma proprio non sa farlo. Ora il terzo turno che tutti attendono: Petzschner-Nadal.
Italia si, Italia no. Nella giornata della tremenda disfatta pallonara, giornata in chiaro e molto scuro per i colori azzurri del tennis. Andreas Seppi, (mio) super favorito per la vittoria finale, cede in quattro set al tedesco Kamke. Del resto si sa, meglio un Almagro morto che un Kamke vivo. Fognini diviene l'eroe di giornata recuperando due set al "cementaro" americano Russell, ed ora si trova Benneteau al terzo turno. La seconda settimana per il "McSafin" ligure è più di una speranza.
Tra le donne nessun problema per Flavia Pennetta e l'orridamente rantolante Sara Errani. Perde Alberta Brianti. Si arresta contro la rumena Dulgheru la fantastica corsa di Romina "Sarina" Oprandi, e quella di Roberta Vinci sconfitta dalla quotata russa Pavlyuchenkova. Tre sopravvisuti al terzo turno, ed è già una specie di miracolo.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.