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lunedì 23 maggio 2011

ROLAND GARROS 2011 - PENNETTA SENZA VIA D'USCITA


Prima giornata - Dal vostro intonso inviato a Parigi (Pigalle)

Torno a casa stanco ma reduce da una bella vittoria, in candida scioltezza. Vi narrerò un giorno di questa specie di Master per subumani dopolavoristi attempati, con la gotta o affetti da obesità incurabile, raddrizzato dopo un inizio terrificante. E vorrei vedere. Ora la semifinale non è più un miraggio, ma di questo scriverò un altro giorno. Le reni mi dolgono e le gambe sono due pezzi di ferro incandescente, quando accendo il vigliacco strumento multimediale. C’è Flavia Pennetta contro un’americana delle retrovie, Varvara Lepchenko. Un bizzarro nome che richiama erroneamente tribolati amori avviluppatisi sopra una cortina di ferro. Mi tocca quel match, perché l’ultimo della giornata ed unico ancora in corso, non certo perché sono un partigiano. La nostra arranca, soffre, serra la bella mascella. Strepita nervosamente, costipata nel suo tutù striato d’azzurro. Dovrebbe invogliarmi al tifo sfrenato, invece mi lascia perplesso. La scopro in rimonta, potrebbe farcela, ad un passo dal break di vantaggio del terzo set prima di scentrare un dritto a campo aperto, con l’avversaria che già imprecava. Ed è un rossiniano crescendo all’incontrario per la brindisina, che non riuscirà più a rialzare la testa contro quest’americana poco più che normale. Problemi fisici diranno quelli ben informati, ed una spalla ballerina che da tempo ne pregiudica le prestazioni. Alibi e rimedio, se non si vuole osservare come la pur brava tennista italiana cade nel solito peccato originale: tennis scontato, schemi stucchevolmente ripetitivi e prevedibili, mai una variazione o una smorzata. Il gioco di rete, figurarsi. Se tutto questo si incastona in un fisico ferito ed una mente ovviamente non serena per la menomezione, ecco che la bella tennista da top 15, capace di approdare tranquillamente alla seconda settimana di uno slam, finisce per soccombere. Inevitabilmente.
Se Flavia Pennetta saluta Parigi (in realtà le rimane il velinistico doppio assieme alla fida Gisela), per una volta il borsino dell’italtennis va al contrario. Passano di slancio al secondo turno infatti, Fabio Fognini ed Andreas Seppi. Il primo sconfigge in tre set l’armadio uzbeko Istomin. Non sorprende certo la vittoria contro un avversario pesante e da terreni veloci, quanto la modalità: il ligure non lascia per strada nemmeno il proverbiale set di messicana siesta. Avanza come una locomotiva anche l’atesino istrione, giustiziere di Teymuraz Gabashvili, psicotico russo avvezzo all’efferato omicidio. O suicidio. Stavolta (immagino), lo ispirava il suicido. Bel colpo del nostro, comunque, pur malfermo per un’infiammazione al braccio (d’oro) e dunque non al meglio. Se migliora, abbiate paura. Oggi i due potrebbero essere raggiunti al secondo turno dagli altri tre italiani, che partono favoriti nei rispettivi match. Ad ogni modo, io venti euro sull’avversario di Bolelli (Dancevic, questo qui), uno che giocava in questo modo ultraterreno, potrei anche metterceli. Ma dopo avergli pronosticato un sicuro futuro da top 20 (almeno), non voglio infierire ulteriormente.
Per il resto è stata la consueta prima giornata parigina, dedicata a minori personaggi francesi in cerca di gloria che si affrontano in derby infuocati. Procedono spediti Jo Tsonga e David Ferrer. Soffrono un set, prima di dilagare: Wawrinka, Benneteau ed il leggiadro ballerino del Bolshoi Stakhovsky. Eliminazione a sorpresa di Marin Cilic, croato involuto che rimanda a sinistre sensazioni di avvilita tristezza avvertite solo guardando Sandro Bondi in un dibattito tv (“lei è un maleducato!”). Ha già preso l’aereo (personale) di ritorno anche Ernests Gulbis, ridicolizzato da Blaz Kavcic, sloveno buono e senza fardelli di esondante talento a zavorrargli la mente. Ma non è certo una grossa novità, l'ennesimo scempio lettone. Guardo solo due scambi. Bastano. Sufficienza, urticante svogliatezza, incuranza. Pare abbia fretta di perdere alla svelta. Questo ragazzo non ha rispetto per se stesso, prima ancora che per lo sport. Inutile spenderci altre parole, riuscirebbe a far diventare Cartesiano puro anche un frate benedettino. Si aspetta solo che ritorni a giocare a tennis.
Tra le donne invece niente di sconvolgente, tranne le sinuose forme di Julia Goerges, che infiammano il “Philippe Chatrier”. La tedesca procede di roncola e regola il giovane idolo di casa Mathilde Johansson, confermandosi possibile mina vagante del torneo. Più della connazionale Petkovic, e non solo per il decoltè ma per una violenza un filo più armoniosa. Sgroppa in sourplace Jelena Jankovic sulla triste ombra di Alona Bondarenko, smagrita da far spavento. Avanti anche Kuznetsova e Pavlyuchenkova. Piccolo grande squillo di Maria Josè Martinez Sanchez, autrice dell’unica sorpresa relativa, nel tabellone femminile. L’iberica, tutta fasciata in un nero-arancio new look, fa fuori Shahar Peer in due set. E chissà che non riesca a mettersi finalmente alle spalle quella surreale cavalcata trionfale romana, per iniziarne un’altra.

4 commenti:

  1. Non è un bel Rolanda Garros, non mi piace "l'aria" quest'anno e nemmeno il tabellone, spero di trovarci qualcosa di interessante strada facendo.
    Nota positiva della giornata è uscito Berdych, negativa Haas nemmeno un turno, ma ha vinto l'imbianchino ho visto.

    Ho finalmente visto bene Paire: beh che dire, questo può procurare ulcere perforanti da ricovero se ci si affeziona. Votato alla sconfitta perenne e costante, nato per perdere dopo che annulli 4, forse 6 match point.

    Jess

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  2. Tra quel poco che ho visto, nessun grande match...ma è obiettivamente presto. L'imbianchino, se non batte Zverev può anche dedicarsi alla badminghton.
    Paire...visto dal 5-4 al quarto (pare avesse servito per il set anche nel primo). E' letteralmente pazzo. Tre match point annullati. Due con smorzate folli (una chiusa a rete), la terza con attacco e stop-volley. Poi missile di rovescio, break e tie-break. Altri due gran punti, ed il buio. Ma è proprio quello il bello. O il brutto. =)
    Ciao, a presto (senza Berdych, Fognini fa i quarti -minimo-)

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  3. speriamo bene per MJ e ben ritrovato.marco.v.

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  4. Ciao Marco, ben ritrovato.
    MJ poco fa era avanti di un set. Speriamo che il cerchio si sia chiuso con Roma, e riprenda a giocare come sa...a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.