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lunedì 11 luglio 2011

DAVIS BALNEARE



Chi pensa io sia solo un dannunziano esteta dedito all’autoerotismo cerebrale, è chiaramente fuori strada. Attraggo in modo inconsciamente volontario tutto ciò che è mostruosità surreale. O forse, essendo pazzo, quella mostruosa irrealtà la vedo dove gli altri non se ne accorgono. Sarà mica un caso se gli unici due minuti visti di Italia-Slovenia, match valido per l’ingresso nei playoff di tennis, coincidono con qualcosa che supera la fantasia. Si gioca ad Arzachena, in un clima da vacanze al mare e cicaleggiante villaggio marittimo. Tutto rimanda alla spiaggia e la finissima rena bollente appiccicata a corpi semi ingnudi. Racchettoni ed una partitina a beach volley tra due coppie scarse e miopi, al più. Le due squadre si danno battaglia su un campo che è pura caricatura di ogni cosa. Una specie di cumulo argilloso simile ad uno stagno seccato o ad un campo di cipolle arato di fresco. Una cosa mai vista, nemmeno nei tornei della parrocchia a Torricella Peligna (leggasi, per chi non lo ha ancora fatto, “Un anno terribile”). Le cicale cantano in un concerto pazzo, e quando vanno a riposarsi, col tramonto incombente, tocca ai grilli squilibrati venare quell’incontro di bucolica gioia rumoreggiante. Ed ecco il cambio di campo, con l’orizzonte come una sfuocata palla incandescente e le immaginarie acque in lontananza che ribolliscono placidamente.
E’ qualcosa di meraviglioso. Sugli spalti degli svitati seminudi ed aspiranti veline in pareo, appena uscite dalle acque cristalline del mar sardo. Nemmeno lontanamente immaginabile, tutto ciò che avviene. Starace con un asciugamano in spalla, come un bagnate stanco sta servendo nel secondo set, dopo aver perso il primo. Ha la faccia triste di chi tanto la vince lo stesso, e procede mesto, avvolto nel tramonto estivo. Salgono alla mente i ricordi di battaglie all’ultimo sangue al circolo di Fregene, e quell’odore salmastro e di alghe marce che giungeva sospinto da un venticello caldo. Assai arduo venire a capo di un sessantaduenne immobiliarista arricchito con la pancia a forma d’anguria che ad ogni scambio gridava "ci vorrebbe 'na bibbita fresca, co st'arsura...".
Poi all’improvviso arriva l’acme del gioiosamente surreale, l’altoparlante che spara a mille delle melodie in stile balera anni ’80, con la mente che va ad anziani ammiccanti, ancheggianti e languidamente danzerecci. Qualcosa di monumentale. Un inno ai miei ricordi più tristemente infantili. Un abile psichiatra, mi proibirebbe di ascoltarle a vita. Ma la musica sovrasta nettamente le parole del “muto” Barazzutti e quelle dei telecronisti che pare stiano commentando l’elegia funebre di un mozzo in alto mare. E quelle note rimbombano, con la commovente voce assente di Claudia Mori d’annata. “Quando ho bisogno di te, succede che tu non ci sei…Troppa fiducia rovina l’amore! E non, succederà più, che torni alle 3, ed io m’addomento senza teeee…”. Sono rapito da quelle parole, e quella melodia senza tempo che richiama attimi di senile brio in una discoteca d’ospizio. E quasi non m’accorgo del piglio del gran condottiero Barazzutti in bermuda-mare. “Frulla e vai” pare dica, pensando di essere ancora sul centrale di Parigi. Qui prova invece a tenere a bada i rampolli d’italica stirpe racchettara che si dibattono nel concerto di grilli. Quand’ecco che parte un’altra melodia immortale. Voglio dire, una dietro l'altra, col dj ormai in un vaneggiante crescendo: “Ha, ha, ha, ha-haaa…sto perdendo-sto perdendo, sto perdendo-sto perdendo, tempo! Ma una sera incontrò un ragazzo gentile, lui quella sera era un lampo e guardarlo era quasi uno sho-ok! Sembra un angelo caduto dal cielo… Ha, ha, ha, ha-haaa…”. Ora è delirio vero. Nada, l’immortale Nada. Uno dei mie primi sogni erotici, per ripicca. Quella canzone mi riporta ai momenti più bui dell’esistenza. Settembre inoltrato, ed io al mio primo giorno di scuola, fuori dall’edificio scolastico color del cemento. Tutti i bimbi olezzanti ed infiocchettati tornavano a casa a bordo delle loro auto di lusso. E del 128 verde oliva di mio padre, nessuna notizia. Probabilmente dormivano della grossa. Mia madre era ingrassata per colpa mia. Mio padre malediceva quei secondi di avvinazzata disattenzione estiva. I miei occhi divennero dei passerotti bagnati, la maestra mi teneva la mano e scuoteva il capo, mentre dal chiosco di bibite fresche con l’insegna verde “7up”, quelle note malvagie e melancoliche continuavano a rimbombare implacabili, “ha, ha, ha, ha-haaaa”. Il mio psichiatra ne è convinto, quell’episodio ha minato la mia esistenza rendendola meno serena. Almeno quanto la visione di un match di Perez-Roldan o la risoluzione di un problema geometrico con seni, coseni e tangenti. Ovviamente lasciato in bianco.
Ora quelle note surreali, durante un match irreale. I nostri eroi poi, vincono in modo agevole contro i volenterosi  e macchinosi sloveni, continuando la marcia verso quella serie A che manca dai tempi degli Intillimani. L’unico picco d’estrosità lo offre, ovviamente, Fognini. Il ligure, ebbro di una contagiosa simpatia debordante da ogni poro, si rifiuta di rispondere alle domande di Scanagatta, facendo delle smorfiette d’antologia. Niente di strano. Ogni sultanato che si rispetti ha il suo Santoro. Scanagatta sarà per la Fit fumo negli occhi, come Santoro lo è per il governo del fare. Come il premierissimo non riesce a “fare” a causa di un giornalista lazzarone, anche l’italtennis non può vincere la Davis per colpa di Scanagatta. Contenti loro...

“Gasquet, le guerrier!”
















Ma altrove si giocavano anche i quarti di finale del tabellone principale. Match di cartello ad Austin, Texas. Usa-Spagna. Voglio dire, 60 gradi all’ombra di un torrido luglio texano, e quelli giocano in un palazzetto coperto. Ci saranno anche i condizionatori, ma la cosa mi provoca ugualmente una sensazione di soffocamento. Il capitano Usa, Jim Courier il rosso, vestito di tutto punto come un becchino, svita bottigliette e le serve ai suoi giocatori. Poi osserva l’andazzo con lo stato d’animo della vacca che attende il prossimo treno. Mezzo suicidio americano contro gli spagnoli privi di Nadal. Avevano provato la genialata di costruire un campo veloce come un lastrone di ghiaccio dell’Alaska per mettere in trappola Ferrer. Ma quello vanga ogni cosa, incurante di tutto. Ed in un orripilante e codardesco match al “ciapa no” si dimostra meno perdente (ma solo un po’) di Mardy Fish. Titubante, l’americano, confusionario e goffo come ai tempi in cui era obeso ed atrocemente sfarfallante di dritto come quando non è sereno. Il resto lo fa un Feliciano Lopez in gran spolvero. E se gli Usa avessero giocato all’aperto, magari su erba, con Isner (fresco dominatore, con un solo piede, a Newport) invece del Roddick ormai ridotto al lumicino e di un Fish più spaurito di un cerbiatto gobbo nelle fauci di un leone sdentato? Chi lo sa, non sono mica indovino.
Approda in semifinale anche la Francia, grazie ai suoi quattro moschettieri. Illumina il proscenio Richard Gasquet, che come un gladiatore moderno rimonta due set a Florian Mayer e dà il primo punto ai galletti. “Le guerrier”, titola L’Equipe, con un pizzico di sadica autoironia involontaria. Certo è che, in tempi non sospetti, Richard cuore di drago forse i due set li avrebbe anche rimontati. Ma avrebbe finito per soccombere 13-11 al quinto, dopo aver recuperato miracolosamente dal 2-5 ed aver servito anche per il match due volte, terreo in volto. Insomma, visto che l’abbiam buttata in musica, "Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette (ed un testone abnorme)….Riccardino cammina che sembra un uomo...col cuore pieno di paura...quest’anno salirà alla classifica numero 7. Eh, Riccardino non aver paura di sbagliare un dritto a campo aperto, non è mica da questi particolari, che si giudica un tennista. Un tennista lo vedi dal coraggio (e come no), dall’altruismo, dalla fantasia…”, come diceva De Gregori scrivendo questa canzone con Gasquet nella mente, pur non essendo nato. Da rimarcare il confronto, a risultato acquisito, tra Petzschner e Llodra. Il match più bello dell’anno. Col Picasso improvvisatosi istrione ad aizzare gli spettatori, sorridendo delle sue disgrazie come nel giardino di un centro d’igiene mentale. L’autoironia è la virtù dei grandi, del resto. Impagabile, come si fa a non adorare una simile “cosa”? Tra l’altro vince 6-3 6-4. Nei match inutili è top ten vero.
Passeggia anche l’Argentina di Del potro sui resti delle truppe mercenarie Kazake, e la Serbia sulla Svezia priva di Soderling, che forse avrebbe fatto miglior figura a schierare in singolo il 50enne Mikael Pernfors, magari qualche smorzata e chi lo sa…

14 commenti:

  1. ah bene allora non sono l'unico pazzo a vedere fish-ferrer fino all'una e mezza di notte...la sagra del braccino corto.marco

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  2. ti ringrazio del resoconto della sfida tra usa e spagna...non ho avuto il coraggio di seguirla,sia per la presenza in campo di ferrer che per una telecronaca scandalosa. Infatti,con lo straming capriccioso, ho ripiegato,ahime,sul chiaro sintonizzandomi sul famosissimo canale tematico della fit...al commento galeazzi jr.(!) e l'improponibile marco meneschincheri, un tizio (ex mediocre tennista anni 90)che non sfigurerebbe di fronte al maestro alessandro fabretti(paradossalmente sarei disposto a seguire 10 minuti di un djokovic-monfils se da loro commentato, solo per ridere di gusto,come se stessi assistendo ad una clip de "l meglio di homer simpson". Se,come spero,non hai presente il personaggio, allora ecco a te alcune "pillole di saggezza" da parte del buon marco:"granollers e' lo spagnolo vecchio stile,il classico rematore"(guarda caso la superficie preferita dallo spagnolo e' il veloce e,seppur non un fenomeno, quando lo ho visto giocare mi è parso sempre abbastanza un tennista abbastanza offensivo)."ferrer è lo spagnolo moderno:completo e che non disdegna la rete" poi, dopo un "bel" punto di ferrer,"ma come gioca bene ferrer,un piacere vederlo in azione(certo,ed io vincero gli us open partendo dalle prequalificazioni in alaska e lasciando tre giochi in due a federer e djokovic :-))...si muove meglio di nadal(!)"...conclude affermando che fish utilizza molto le rotazioni e che va in difficolta quando deve staccare la mano e,con ferrer in risposta su una palla break esclama:ora servirebbe un chip and charge,penso che lo spagnolo adottera questa tattica(ferrer? Ho addirittura pensato che si trattasse di un altro ferrer,di un nuovo talento spagnolo alla lopez)...ovviamente ferrer è indietreggiato di 3 metri ed ha rimandato di la un'inguardabile arrotata.Ora dovresti aver inquadrato il personaggio e spero di non averti annpoiato ma che ti sia fatto qualche risata,anche se ci sarebbe da piangere.
    ciao e a presto
    anonimo in cerca di nick(in realta è questo)

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  3. @Marco,
    in effetti...voler assistere ad un match simile non denota una gran sanità mentale. Lo spagnolo ce l'ha messa tutta per perderla. L'altro ha tirato fuori ogni mezzo, per perderla. Ciao, a presto.

    @Anonimo,
    dopo il tristo affaire Gulbis, ora mi sforni quest'altro. Non ci casco mica. Aggiungo niente, e nemmeno scrivo di non conoscerlo (se è permaloso la metà di quell'altro è capace di denunciare le pulci del mio gatto per mancata conoscenza di eccelse personalità).
    Detto ciò, pur nel dormiveglia, mi pare che un chip&charge lo avessero chiesto a Fish. Ciao.

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  4. Picasso, questo post è proprio bello. Un brainstorming molto personale ed emozionale, dietro al commento tecnico. Nada, mitica. come non ricordare le 100 lire nel giubox del baretto del paese...avrò speso 5000 lire quell'estate a forza di ascoltarla...A presto!!

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  5. Ciao Bruno,
    geazie. Anche un evento trucidissimo come l'ultimo week end di tennis ed una casuale canzone sparata durante il cambio campo, ha il potere di far tornare alla mente i ricordi. =)
    A presto.

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  6. Io non ho visto mezza partita in tv perchè non ci sono riuscita (arrgentina), sono un disastro...o sbagliavo orario (spagna-usa) o mi beccavo le repliche. Per gli americani è stata mattanza da quello che leggo...sono d'accordo che in condizioni diverse chissaà. Verdasco c'era? E' vivo? Un uomo, un perchè!
    Richard le guerrier, i francesi si stanno sbizzarrendo, oramai ci ridono pure loro.
    Adattargli de gregori gli sta bene...ma l'altruismo non lega bene nel tennis, difettaccio di questo sport.
    Il post musicale mi piace, i tuoi occhi positivi sul mondo ci si sono appoggiati già in giovane età vedo.
    Questa canzone stranamente è una settimana che la incrocio me l'ha anche postata una mia amica in chat e forse l'avevo sentita una volta nella vita. Adesso mi suona in testa....oddio, ma è carina!
    Non amo particolarmente Scanagatta in determinati atteggiamenti, in troppi suoi articoli è un -Io-IO-IO-IOOOOO-IO O O IO UBALDO SCANAGATTA-Io_IO Ubaldo..oh Ubaldo!!!- spesso inutili, avessero senso o fossero interessanti non mi darebbero fastidio, ma a dei bravi collaboratori che si fanno leggere. Vista la disattenzione sul tennis generale che qualcuno sputtani la fit è cosa buona, perchè a livelli dirigenziali e gestionali il tennis in Italia a grossissimi problemi....uuuu non solo il tennis soffre di fuga o mancato arruolamento di "cervelli"! Il genere dello sport ci si preoccupava però, o solo del calcio? In realtà sta andando male anche il calcio per noi. Specchio di questo paese

    Te lo scrivo qui perchè faccio prima, in merito al tuo ultimo posto su Post office...
    Quando Napolitano gli lasciò tutto quel tempo ero dubbbiosa, poi si salvò con voti comprati grazie a quel tempo e mi fece arrabbiare la cosa. E' vero che in questo schifo è rimasto l'unico organo politico di riferimento ed ogni giorno manda frecciatine e bacchettate, ma come hai detto è anche ora si decidesse a fare qualcosa di polso e coraggio. Diversamente avrà anche lui colpe immense che nessuno gli attribuirà mai.
    Jess

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  7. Ciao, stai in Argentina? Non ti sei persa niente. La canzone di De Gregori è in chiave ironica, ma si sposa bene...l'altruismo, perché il "coraggio" in Gasquet? =)
    Scanagatta (andiamoci cauti altrimenti se non è la fit, mi fa chiudere lui)...bah, un giornalista può piacere o meno. In entrambi i xcasi rimane una delle voci tennistiche che contano di più...e rispondergli testualmente "eh ma anche tu devi essere più gentile con noi", è quanto meno di dubbio gusto. Poi non mi pare che il suo sito, quando lo leggevo, fosse così anti fit. Certi sultanati, però, considerano qualsiasi voce contraria come oltraggio. Anche quando è un fatto oggettivo.
    Quanto a PostOffice...e che vuoi che dica, ormai. Ogni volta si dice che non può andare peggio. E puntualmente spunta qualcosa di ancor più inverecondo. Qualcosa bisogna fare, perché si è persa qualsiasi credibilità anche all'estero. Gli fu consentito di riorganizzarsi a suo modo, al tempo della scissione dei balilla redenti. E quell'essere caricaturalmente immondo ha solo bisogno di quello: tempo per riorganizzarsi, comprare, corrompere, etc...
    (ottimismo ci vuole). =)
    Ciao.

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  8. ciao pic, bel post, anche se, causa giovane eta', so poco ,o comunque non abbastanza, di quegli anni, ma e' stato bello cercare di immedesimarsi nel racconto. Mi piace il tuo modo di scrivere di tennis, mai banale. Comunque...conosci la recente vincitrice del torneo di bastad polona hercog? Cosa ne pensi? Io la trovo una giocatrice molto completa...che le nuove leve portino una ventata d'aria fresca al tennis femminile? Ciao e a presto, Angelo

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  9. Ciao Angelo...Polona Hercog? vista poche volte per emettere una sentenza immortale. Certo, in quelle poche circostanze, mi sembrò abbastanza completa ed a tutto campo. Nel senso che tirò fuori ogni cosa a tutto campo. =) Stiamo a vedere cosa fa in altre circostanze.

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  10. Scanagatta non è antifit, dice la verità e la verità è male. Certo che è una voce important in italia per uanto riguarda il tennis. Non ti fa chiudere...ti assume!

    Ma quale argentina, volevo vedere l'argentina i coppa davis...sto a villanova d'sti più incazzata che mai,gli elettrodomestici e il monitor mi si rivoltano contro insime alle tasse della santa inquisizione.
    Sì qualcosa bisogna fare, assolutamente, stiamo dando il giro.
    Jess

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  11. Sì, ma senza (i miei) indispensabili benefits. L'Argentina con Del Potro e Nalbandian (se riescono ad accocchiargli ossi e qualche parvenza di muscolo) è bella squadra. Hanno anche un doppio surreale. Belle semifinali ci saranno, comunque.
    Qualcosa bisogna fare. La Revoluciòn, certo. Intanto leggevo un articolo di gossip sulle foto della villa masson/erotic/orgiastic/kitch da imperatore squilibrato della nostra luce. Sarò anche pazzo, ma tre anni fa l'avevo descritta nei minimi particolari. Prendendoci quasi tutto. =)
    Ciao.

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  12. Aih Pic, hai davvero troppe pretese.
    Aspettiamo queste semifinali, non so perchè l'argentina mi ispirava, volevo provare la dieta di Nalbandian e volevo vedere del potro per veder cosa ci aspetta.

    Ma l'articolo lo voglio leggere anch'io, me lo mandi.

    Jess

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  14. Nalbandian non ha giocato. Del Potro ha ischerzato l'abominevole Kukushkin.
    L'articolo...ma niente di che. Le solite INVENZIONI. Un refuso di questi che già sono refusi. Se lo recupero tra gli scarti e i mozziconi di sigarette, te lo mando o lo inserisco. Era ai tempi di Shevchenko che tornava al Milan, non sapendosi mai cosa fossero quegli "accordi amicali" alla base del trasferimento. Immaginai (inventando, ribadisco) la scena dell'ACCORDO tra il magnate russo ed il messia nostrano in una villa densa di terrificante pecoriccismo dell'arricchito megalomane ormai col cervello in pappa. Beh, leggendo ieri un articolo sulle foto della villa, ci avevo preso al 90% sullo scenario...=)

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.