.

.

lunedì 25 luglio 2011

ELUCUBRAZIONI TENNISTICHE SUL MICROCOSMO E SU VOLTEGGIANTI CINGHIALI ALATI


Mi avevano invitato per un fine settimana toscano all’insegna della bucolica meditazione, in una villetta immersa nel verde. Una specie di ostello porto di mare del viandante, oasi rigenerante e casa di cura per menti tribolate. Consapevole della mia nota passione per la Toscana, i mezzi week end da non abbiente in nostalgiche lagune e l’ancor flebile attrazione per le racchette, la tizia mi ha prospettato financo una possibile capatina ad Ortebello. Tanto per vedere un po’ di tennis, assistendo con palpitazione al challenger nostrano. Ho meditato una mezza giornata, poi ho preso una decisione densa di retorico rifiuto: “Se Paire arriva in semifinale, forse faccio un salto a vedere il magnifico torneo…per il resto tu stai col tuo compagno, e le tue ospiti sono quasi tutte aspiranti poetesse suicide o impasticcate. Spesso ambedue le cose. Io ho bisogno di accoppiarmi con gente sana…”. Ha riso, pensando ad una battuta. Invece ero serissimo.
Alla fine sono rimasto a bere dalle mie parti perché Benoit Paire, prevedibilmente, ha preso gran paga da Filippo Volandri nei quarti. Il bohemienne transalpino aveva però cosparso di melassa e un po’ di ridicolo Matteo Trevisan. Qualcuno se ne è anche meravigliato. La meraviglia non meraviglia di certo, perché spesso chi non è capace di vedere i problemi, continuerà ad averli, i problemi. E meravigliarsi, meritando simili tennisti. Questo risultato, e qualche stralcio di match che riesco a carpire, mi impone una dotta riflessione filosoficamente retorica. E’ pura crudeltà, accanimento vero per chi ancora si ostina a tifare la “nazione” e non il semplice bel tennis. Senza voler tirare in ballo il fatto che uno ha già passato le qualificazioni e vinto gran match negli slam e l’altro si dibatte bizzosamente nei futures, è altro quello che mi interessa. Come possono i nostri odiati cugini avere un classe ’89 così divertente, elegante, ricco di geniale talento sregolato, mentre il nostro pari età è una “cosa simile”, agricola, macchinosa e rudimentale? Di tipi simili, con un ipotetico buon dritto, ce ne saranno almeno 200. Un centinaio si migliorano con abnegazione e riescono anche a vedere temporaneamente i primi cento o più, per gli altri svogliati entrare tra i 300 rappresenta già un miracoloso traguardo da tenersi ben stretto. Perché oltr’alpe devono avere una giovane terza linea così brillante, mentre i nostri sembrano dei mezzi fabbri ineleganti, incapaci, viziati e pieni di sé (senza alcun motivo plausibile)? E’ orribile tutto ciò, noi che siamo noti nel mondo per le arti e la geniale fantasia. Poi il discorso, come sovente mi accade, è debordato in un distonico confronto assai malvagio. Loro hanno Tsonga e noi Seppi. Da quelle parti si tengono strette le paturnie di un Gasquet, mentre qui fibrillano per quelle di un impettito Fognini. Da un lato c’è Simon, dall’altro Starace. E’ come paragonare una tazza di merda ad una tazza di cioccolato (citando il sommo Faber). Cos’altro vuoi pretendere, in Francia v’è il contestato, ma ancora democratico, governo delle destre, in Italia vige una stramba monarchia degna di uno spettacolo del Bagaglino trasferitosi a San Vittore, retta da un povero satiriaco pazzo e pluri imputato.
La situazione è molto triste, ho concluso. Tempi duri, si abbattono su di noi. Ci sta la crisi anche dei bloggers. Proprio giovedì mi è arrivata una proposta di collaborazione assai allettante. Ma senza benefits (una cassa di beck’s e due escort polacche al giorno, chiedo) non consento a nessuno di godere dei miei servigi intellettuali. Gioco forza scrivo meno, perché la mezz’ora mattutina e quella post pranzo, le utilizzo per scommettere. Ci vogliono pochi minuti, un po’ di lungimiranza e minima conoscenza delle situazioni tennistiche. Volete esempi? Bene. Lars Uebel è l’allenatore sparring niente-di meno-che del Picasso Petzschner. Modesto ex top 300, ritiratosi da tre anni buoni. Giocava ad Astana solo per riempire il tabellone, un primo turno col mediocre (ma pur sempre tennista) Dustov. I pazzi lo davano ad 1,44 (follia reale), peccato solo che non fosse quotato il 2-0. Piazzo venti euro sull’armadio uzbeko di Bolzano. Quello vince 6-0 6-1, ed io due bei pacchetti di sigarette americane. La crisi si sconfigge così, col genio e la fantasia italici sventrati di cui sopra. Certo. Ora poi le bionde sono anche aumentate, come anche la benzina, al seguito di quella geniale manovra delle libertà che ci vede tutti uguali nel dover pagare i generi di prima sussistenza. Figli di Onassis come il cencioso, tutti vittime degli aumenti in modo paritario. E’ meravigliosa questa delinquenziale economia politica delle libertà vigilate. Ma aspettando che li impalino tutti in piazza con affilate mazze di frassino (“dove non lo saprete, dove non si saprà…”), faccio altri esempi di come la crisi può essere aggirata. Gorge Bastl, 36enne svizzero dal discreto passato e famoso agli annali per aver messo fine alla carriera di Pete Sampras a Wimbledon. Sfrattato e con problemi economici, continua a girare il mondo, giocare qualificazioni e perdere, assestato attorno al numero 800 al mondo. Ora, guardatelo un attimo nella foto in alto. Vuoi che uno ormai ridotto in quel modo possa meritare fiducia contro l’australiano Luczak? Bene, altre sigarette gratis alla faccia degli aumenti.
Ieri poi, giungo a casa in sul calar del sole. Mi sintonizzo sulla finale dello slam di Ortebello (ancora, direte. Sì, ancora). In quella oscena disfida Italia-Francia già sviscerata, le prime e le seconde linee italiane hanno poi avuto il sopravvento sulle quarte e quinte linee d’oltralpe. Volete che possa minimamente interessarmi l’epica battaglia tra Volandri e Matteo Viola? Manco per il cazzo. E’ in ballo invece la vincita di un doppio pieno di benzina per la mia fiammante utilitaria. Ho ovviamente piazzato il buon Pippo in una scheda con altri quattro match (già presi). Fremo per il nostro eroe al caciucco, che però ha già perduto il primo set. M’incupisco un poco. Tutto ciò dovrebbe farne aumentare l’ammirazione, ma come diavolo può un tennista come Viola essere nel circuito e persino tra i primi 200? Senza colpi e con un servizio che al confronto quello di Volandri pare una fucilata in stile Sampras. Una cosa surreale. Forse esiste, ma io non ho mai visto un servizio peggiore, tra i primi millecinquecento al mondo. Non ne sono al corrente, ma l’unica spiegazione sarebbe un problema fisico alla schiena. Sorge però un’altra acuta riflessione, che si porrebbe anche il fruttarolo di mestiere: “Perché i tennisti italiani (mica solo Viola) servono in maniera così indecente? Inostri luminari tecnici delle scuole sono stati avvertiti che senza servizio non vai da nessuna parte? Che la battuta è un colpo che si allena e si migliora? Che nessuno nasce tirando servizi come Muller nella culla? Cosa vuoi pretendere da chi alza le spalle e ti  risponde: “nascerà anche in Italia un Federer…”. Davvero sembra d’esser ai titoli di coda di una comica di Ridolini. Alla fine il livornese riesce a riacciuffarla e farmi vincere il doppio pieno. Può piacere o meno, ma Volandri resta quanto di meglio c’è stato nel tennis italiano degli ultimi dieci anni. Senza servizio. E dopo ieri mi è anche più simpatico. Si è ricostruito una classifica per qualche sparuta apparizione nei tornei Atp, e continuare a mietere successi inferiori.
Altrove, nel mondo, v’erano stanchi tornei senza molto senso. Ad Amburgo si ritrovavano quelli tra la decime a la ventesima posizione, alla ricerca di punti ed una vittoria. Almagro, Youzhny, Simon, Monfils, Melzer, Verdasco. La spunta il mellifluo pallettarismo trasparente di Simon. Ma dove ci sono le seconde linee, poca vita per gli italiani. Pronti-via-fuori. Per la triade Seppi-Fognini-Starace verranno tempi migliori, quando anche le seconde linee non ci saranno (e magari nemmeno le terze). Nessuno dei nostri eroi, gente che pure i soldi dell’aereo dovrebbe averli, s’è invece sobbarcato la tremenda trasferta negli Usa. Vi andranno solo per gli obbligatori Masters 1000 e per un’allegra gita remunerata con macchina fotografica a tracolla. Seppi l’erbivoro non avrebbe fatto bene a Newport? E Cipolla? Altra delusione incredibile. Dopo essersi guadagnato stima e punti in sperduti challengers oceanici, avvicinati i cento, invece che cimentarsi a Newport o Atlanta dove pure era iscritto e sarebbe entrato, che fa? Gioca le qualificazioni a Recanati, un bel 30mila nei ridenti e natii luoghi del Leopardi. In Italia non abbiamo tornei Atp oltre a Roma,  ma almeno una trentina di questi tornei, nell'arco dei 12 mesi. Si potrebbe vivacchiare solo con quelli, magari anelando un invito al posto del sordido usurpatore Muster. Siamo italiani, del resto. Tiriamo a campare. Chi per vincere le sigarette con le scommesse, chi giocando a Recanati. “Tanto prima o poi nascerà anche qui un Federer…”. Per la cronaca, Mardy Fish si impone in finale su John Isner dopo aver annullato due match point. Laddove Rajeev Ram fa addirittura quarti di finale.

4 commenti:

  1. ciao pic, vedo che hai ripreso l'argomento di cui si parlava venerdi' sul mitico blog del tennis nostrano(io sono crauto,ricordi?)...dopo essere stato attaccato cosi' duramente per quel commento,ho perduto ogni speranza riguardo gli "appassionati" italiani. Avrei forse dovuto unirmi al coro e dire:"si,raonic,querrey,gonzalez e forse qualcuno avra' un incidente la settimana prima di ny,non si sa mai,cosi' entrera' il flavietto nazionale tanto atteso a flushing...". No,mai tali parole usciranno dalla mia bocca. Io tifo malisse e pazienza se non e' di cervinara ma di kortrijk o courtrai,che dir si voglia...viva il bel tennis...riguardo le scommesse,beh,con un po di conoscenza ci si puo' ricavare qualcosa(certo non se ritieni trevisan superiore a benedetto,di nome e di fatto,paire),io ho indovinato il successo di simon ad amburgo...tanto scontato,per lo stile di gioco dei due finalisti,quanto ben quotato. Ri-ciao, Angelo. P.S. In quel di LA primo turno malisse-gulbis,mai destino fu piu' crudele...

    RispondiElimina
  2. Ciao Angelo,
    Sì, capita ogni tre mesi, ma ho lasciato un commento in quel sito...nell'articolo sul draw di Flushing per rispondere ad uno che sperava in grandi forfait e rotture cruente di bei tennisti per vedere dentro gente come Bolelli e Cipolla (che pure mi sta molto simpatico)...che gentaglia. Sembra abbiano le noci di cocco marce in testa...=) Già a Wimbledon non avevo resistito, dopo che qualcuno anelava e sperava nel forfait di Gonzalez o che l'infortunio di Petzschner ad Halle fosse più grave del previsto, pur di vedere i nostri magnifici eroi. Davvero non comprendo come possa esserci in giro gente più ottusa e sterile. Mah, con tifosi simili, normale che il tennis italiano versi nelle attuali condizioni.
    Ho lasciato il commento, ma il giorno dopo l'articolo non c'era più e non ho più visto eventuali strascici o sviluppi della discussione, semmai ve ne sono stati.
    Malisse-Gulbis...entrambi sembrano in forma comatosa. Xavier le ha prese da Harrison e ad Atlanta doveva fare semifinale quasi di diritto.
    Ciao a presto.

    RispondiElimina
  3. stanotte gulbis ha distrutto del potro...il lettone ha giocato un match MOSTRUOSO! Che la stagione sul cemento usa segni la rinascita di ernests(da poco seguito da un ex gran lavoratore come guillermo canas)? E' lecito aspettarsi qualcosa dai masters di montreal e cincinnati,oltre che dagli us open? Ciao e a presto pic, Angelo

    RispondiElimina
  4. Non è un mistero quanto Gulbis sia una dei tennisti che nel passato recente più mi ha divertito. Possiede soluzioni strepitose e facilità di braccio da campione assoluto. Il mistero è come sia numero 90 e non top 5 fisso da tre anni. Chiaro che non tutti hanno la testa tennistica di Djokovic, ma davvero il lettone è un dissipatore folle di talenti come ce ne sono pochi. In ordine di tempo, sarà la terza ri-esplosione quella di LA. Ormai mi sono fatto furbo. Attendo che giochi (non dico un anno ma) almeno sei mesi a grande livello.
    Ciao a te Angelo, a presto.

    RispondiElimina


Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.