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martedì 30 agosto 2011

US OPEN 2011 - AFFONDA KVITOVA, SI SALVA L'URLATRICE FUORI DI SENNO


Day 1 – Dal vostro pirotecnico inviato nella beduina tenda di Gheddafi, in attesa del bungabunga

Si palpa una certa qual spettrale atmosfera del post catastrofe sfiorata, in quel di Flushing Meadows. E sfidando i pantani d’acqua sui campi, gli eroi della racchetta iniziano a menar le danze dell’ultimo Slam stagionale. Pronti, via, e primo fragoroso botto. La giovin elefantessa Petra Kvitova, trionfatrice ai championships affonda in modo clamoroso, goffo e stordente. Forse appagata, magari malconcia fisicamente, sicuramente imbarazzante. Vulnerabile come tutti i pesi massimi che sanno fare solo una o due cose: Picchiare sodo, e ancora menare di più. Accecata e miope, Petra ha anche avuto la possibilità di vincere il primo set, contro una Alexandra Dulgheru quasi incredula per tanto scempio. E via, roncola di dritto fuori di qualche centimetro, nella malsana e submentale missione suprema di voler punire a morte le incolpevoli righe. Ma chi le allena queste vatusse senza senno? Ci vuol così tanto a far capire a simili valchirie programmate per picchiare, che a volte basterebbe anche tirare dall’altra parte un colpo a tre quarti di velocità, per fare il punto? Parrebbe di sì. Intelligenza e continenza, queste sconosciute. Forse ci provano anche, i rassegnati trainer. Ma quelle, immagino, alzino il sopracciglio assai stizzite per l’insolenza. Poco male, ringrazia la rumena Dulgheru, una specie di ranocchia trasformata in principessa per un giorno. Buona tennista normale, dalla discreta mano, che pure attraversava un periodo di forma tragico, ma che non trema quando si tratta di chiudere il secondo set.
Se la campionessa di Wimbledon 2011 saluta, la finalista si salva per il rotto della cuffia. Masha Sharapova l’urlatrice si trova ad un passo dal baratro contro la ragazzina terribile Heather Watson (non dite che non l’avevo previsto, e che non la sponsorizzo da un anno buono). La piccola ed impunita moretta inglese sciorina un ordinato e geometrico tennis di difesa e contrattacco con cui sembra sgominare agevolmente la furia della cariatide russa. Si spegne solo sul più bello, Heather la mascalzona, cedendo all’inesperienza ed alla foga di quella inquietante sagoma bionda che chiude gli occhi, tira la roncola ed urla come una squilibrata. Buon dio, che spettacolo raccapricciante. Ancora peggio della Kvitova, malgrado la vittoria in extremis, perché al tragico spettacolo che richiama una disorganica bruttezza fastidiosa e strappata, A rendere il tutto più insopportabile si aggiungono gli ululati belluini. Possibile che nessuno faccia qualcosa per eliminare un simile strazio? Al pubblico va bene, alle servili colleghe, anche. Figurarsi, al limite possono prendersela con una malcapitata e petulante sedicenne lusitana, mica con la regina. Regina che, voglia il cielo, sarà stesa prima delle semifinali. Sperare che schiatti sul campo come una subumana cicala d’agosto, sarebbe troppa grazia. Bene l’inglesina, che pare avere un buon futuro.
Vincono senza troppi problemi le altre favorite: Zvonareva, Stosur, Venus, Bartoli ed Agnieszka Radwanska che regola la sorella Urzula.
Poche sorprese tra gli uomini. A meno che non reputiate sorprese le eliminazioni di Troicki e Bellucci. Due allocchi fuori, in un colpo solo. Quasi festa nazionale. Il serbo si accartoccia goffamente sul traguardo, umiliato nella sua suprema inutilità tennistica da Alejandro Falla. Il colombiano non è certo McEnroe, ma sa cuocere i polli allo spiedo. Ha lo sguardo dell’allibita impotenza spiritata e sciocca, Viktor, quando canna tre match point e getta via tutto come un principiante, annesso quinto set. Un tacchino nel forno avrebbe miglior cera e speranze. Via, sciò, che di orrendo basta l’originale. Stessa fine, nel forno, per il maniscalco pennellone Tomaz Bellucci. Il brasileiro (quello che dai competenti è considerato top 5 sicuro) si lascia recuperare due set dal tascabile e talentuoso israeliano Dudi Sela. Fuori anche questo mancino letteralmente inguardabile, disomogeneo, bruttissimo esteticamente. A casa, e a gran velocità.
Poco da dire sugli altri big o presunti tali: Marin Cilic fa suo quello che doveva essere uno dei match più equilibrati, contro la giovane promessa Ryan Harrison. E confronto equilibrato poteva anche essere, se solo l’americano non avesse sbagliato una delle centodue possibilità che l’altro gli ha lasciato. Per ultima il 4-1 nel tie-break del terzo. Avanzano agevolmente Berdych, Fish, Dolgopolov. Facile Federer, nella notte. Clamorosa affermazione di Tommy Haas, che ostinato come un mulo, continua a crederci malgrado un fisico ormai minato e le 34 primavere. Batte tal Desniers  De Veigny, qualificato francese. Commozione, quasi. Niente da fare per Xavier Malisse, tristemente decapitato da Granollers (si era già preparati al peggio). Avanti anche Llodra ed il vecchio fenomeno da baraccone Karlovic che regola l’altro lungodegente “mano de piedra” Gonzalez.
E i fenomeni da circo veri? Breve carrellata: Picasso Petzschner illumina le scene oscurate da ogni telecamera. Riesce nell’impresa di farsi portare al quinto dallo spagnolo Ramos. Ma il quinto lo vince, è questa l’epocale novità. Vedo qualche scorcio di Gasquet-Stakhovsky, match più atteso di giornata (da me, ovvio). L’incontro tradisce un po’ le attese, se non altro di equilibrio. Solo qualche gaudente e frivolo scambio sulla diagonale rovescia, condito da estemporanei frizzi di gioviale classe. Il tutto in un’atmosfera agonistica simile a quella del campionato rionale di uncinetto dove ottuagenarie donnine si guardano in cagnesco. Richard centrato come non mai (solidissimo, è) di servizio e geometricamente esplosivo col rovescio stellato, lascia poco spazio al pur gradevole ucraino. Poca battaglia anche nell’altro, attesissimo, match femmina Stepanek-Kohlschreiber. Il vecchio Radek trionfa in tre agevoli set e si conferma tirato a lucido dopo il trionfo a Washington.
Due ciance sugli italiani: meglio del previsto. Romina Oprandi, la più talentuosa delle nostre, regola in sicurezza l’ex grande promessa Melanie Oudin, in crisi personale e tecnica. Karin Knapp sfiora l’impresa di battere l’esperta Medina Garrigues. Si accartoccia sul più bello, ma il futuro sembra suo. Pesta sodo e se ritrova la salute, rientrerà tra le top 50. Tra gli ometti, piccola impresa di Flavio Cipolla che batte un menomato Nishikori, ritiratosi sotto di due set per un malanno alla schiena. Fognini riesce a rendere altalenante anche lo scontato esito di un match con Zeballos, ma alla fine vince in quattro set. Cede, come previsto, Andreas Seppi reduce da un infortunio (tocca dirlo). L’eroe caldarense dà tutto negli ardimentosi primi venti minuti di gran pugna. Vola 5-1 come un satropo indemoniato. Serve due volte per il set, annaspa, si fa recuperare. Cede il primo al tie-break (sfortunato 7-0!) e gli altri 6-2. Vince Juan Monaco, di slancio, come una passeggiata di salute. Che dire, niente. Rimane però quello sfolgorante inizio del nostro, poi non si può pretendere sempre la vittoria. Diamine.

4 commenti:

  1. Ma alla Sharapova vien mai una raucedine?

    JD-27

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  2. Ciao. Bentornato!
    Non ho visto la kvitova (deduco dalle tue parole che ha sparato a folle velocità tutto in piccionaia) ma purtroppo ho visto parte del match di Masha, quando ha vinto il secondo set, ho cambiato canale perchè andava a vincere. Qualcuno la fermi, ma una cosa non la si può negare l'unica cosa che ha da giocatrice di prima fascia è la personalità per chiudere e ribaltare le partite, la Heather è stata deliziosa anche solo per avermici fatto sperare ed a resistere alle mazzate violente, alla prossima!
    Per il resto non sono riuscita a veder nulla, stasera ho visto un pezzettino di Wozniaky che giocava dai teloni di fondo...stasera vorrei vedere Gulbis-Youzny ma ho il sentore che cadrà in piena notte e chi ce la fa a star sveglia.
    Jess

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  3. @JD-27,
    che dire, penso faccia i gargarismi con la varechina per tenersi allenata. Una roba incredibile, nemmeno il frontman dei Sepultura. O meglio ancora dei Carcass.

    @Star,
    Ciao a te...la ceca era chiaramente fuori condizione, fuori tutto. Sharapova bah...sicuramente prima di abbatterla devi spararle "al cuore Ramon!", ma qualcuna un pi' più esperta dell'inglesina l'avrebbe mandata a casa di filato. Intanto se ne va a casa anche Na Li.
    Gulbis-Youzhny...mh, mi sa che è bell'è finito. =) Il povero Misha stramazzato e crollo impressionante in classifica.
    Ciao, a presto

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  4. Che non si dica che cito cose a caso.
    Riguardo all'urlante svitata, i suoi due VOCAL COACH sono senz'altro questi:

    CARCASS d'annata:
    http://www.youtube.com/watch?v=iDzD9aJn1dA

    SEPULTURA (Orgasmatron)
    http://www.youtube.com/watch?v=2oRsw1wuhaA

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.