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mercoledì 31 agosto 2011

US OPEN 2011 – TONFI A FLUSHING MEADOWS



Day 2 – Dal vostro inviato che ha fatto un bagnetto nelle acque mefitiche dell’Hudson


Seconda giornata, secondo tonfo. Fuori un’altra favorita del tabellone femminile, Na Li. In due giorni han già fatto le valigie le vincitrici degli altri slam stagionali. Kim sfasciata non c’era nemmeno, Kvitova è già tra le braccia del suo undicenne boyfriend, mentre ieri ha salutato anche figlia di Mao, Na Li, sbatacchiata da dalla rumena ex pettoruta Simona Halep. Due le gran certezze: Il quarto slam stagionale sarà vinto da chi è ancora a secco nel 2011 e, se il pianeta non sarà invaso da grossi tafani con la testa di Almagro, non dovrebbe sfuggire a Serena Williams. L’americana in nottata ha disposto con violenza della serba (di nouvelle vague) Bojana Jovanovski, tipa che ogni tanto gioca un bimane rovescio incrociato agricolo che ho ammirato solo al circolo della terza età di San Pietro in Bevana. Altra certezza evidente: Dopo Dulgheru ieri, adesso Halep. Le tenniste rumene, quasi indossassero collane d’aglio ed imbracciassero un crocifisso, sembrano specializzate nello stecchire pseudo-favorite. L’intellettuale della Pdl Santanchè nella sua casa di cura ed il moderato ideologo leghista Borghezio pare abbiano commentato con stupore: “Ma vedi ste zingarelle qui, forse dobbiamo utilizzarle per la manutenzione dei campi di tennis, a sto punto.”.
Come nella prima giornata, si salva invece la finalista del Roland Garros, Francesca Schiavone. L’italiana indossa un conturbante cappellino per difendersi da sole. Di fronte a lei la lunga ed affusolata kazaka Galina Voskoboeva. Se Na Li aveva trovato la più pericolosa delle non teste di serie, la nostra eroina ha invece pescato dal (pur benevolo) sorteggio la più insidiosa delle qualificate. Bella fortuna, in proporzione. Vedo la seconda metà del match, con distratta curiosità assopita. Galina tiene botta, contro una Schiavone fallosa nell’attendistico progetto di aspettare gli eventi. Nella fattispecie, l’errore marchiano della kazaka. Puntualmente arriva. Il suo o quello dell’altra. Galina mi diverte, è buffa. Agghindata come una specie di Olivia moglie di Popeye e con un civettuolo gonnellino sbluffante dà proprio l’immagine dell’elegante cigno che veleggia leggero sulle acque placide. O di uno struzzo dalle piume vaporose. Tira minelle impressionanti con buona facilità di braccio e fluidità di movimento, ma prova anche qualcosa di diverso: Qualche taglio, un arrangiato chip&charge (addirittura), delle volée avventuriere. Clamoroso al Cibali, se di fronte hai la presunta tennista più tecnica del globo terrestre, che invece si limita all'angosciante rifrullo da apprendista Berlocq. Sempre in attesa degli eventi, vede la rete due volte approcciando con un dritto arrotato. Giusto per far rimbalzare più alta la pallina e dare modo all’altra di passare con più calma: la gentilezza prima di tutto.
Sarà, ma io di questo tennis capisco davvero poco, sempre meno. Vedo le cose al contrario di ciò che si dice in giro. Ad esempio, non sento nessuno rimarcare come la Schiavone abbia ormai risposto nel cassetto lo slice di rovescio. Da un anno gioca quasi esclusivamente palle  esasperatamente arrotate, schiva la rete con accuratezza. Ma io sono pazzo e cieco, si sa. Intanto inizia una sequela di doppi falli che rinverdisce i fasti di Maria Sharapova. Alla fine saranno 16 tra gli increduli “ohhhhh” del pubblico e gli "ahuiiii" della nostra quasi le stessero strappando due molari alla volta, senza anestesia. Gioco forza si trascina la kazaka al terzo set, poi bastano un paio di guizzi per scappare ancora. Galina sbraita goffamente, lancia urletti di dolore, sbatte la racchetta. Davvero stramba e ridicola, non fastidiosa perché priva di boria nel suo intimo, ma soltanto di auto commiserazione fatalista.
Vincono senza patemi Jankovic, Lisicki (occhio), Petkovic e Azarenka. Bene anche Roberta Vinci che si disfa della rumena Begu e Flavia Pennetta agevolmente vittoriosa su Aravane Rezai. Ora affronterà Romina Oprandi al turno successivo.
Poca carne al fuoco tra gli uomini. Sono assai deluso dalla scarsa copertura dei campi. In fondo è il momento più bello, quello in cui si possono vedere (non vedendone nessuno) dieci o dodici match in contemporanea, ed in meno di un’ora farsi un’idea. Novak Djokovic brutalizza il malcapitato irish Conor Niland, che si ritira a metà del secondo set con un game vinto di gran pugna. Vittorie prevedibili quelle di due vaganti mine dalle chiappe spropositate e da osservare con curiosità perché esprimono un tennis assai divertente: Blake e Nalbandian. Dorme un set prima di vincere facilmente Nando Verdasco. Pochi problemi anche per Ferrer e Jo Tsonga. Ernests Gulbis domina il derby da reparto “psiche potenzialmente criminale” della clinica “sanalatuamentepoveropazzo”. Il lettone abbatte in tre set Misha Youzhny. Triste dipartita per il russo che, dopo la semifinale dello scorso anno, ora sprofonderà in classifica. Ma cosa sono i numeri, in fondo. Contro un Gulbis al primo turno avrebbe rischiato il cappotto anche Nadal. L’iberico trova invece il ben più malleabile kazako Golubev. Tipo che ha ormai l’inclinazione e le spalle strette tipiche del tennista italiano, anche se solo d’adozione. Gran lottatore lo spagnolo, si sapeva. La novità è che annaspa incresciosamente. Solo che l'altro ha la medesima tenuta di uomo di marzapane (7 set point sprecati nel primo. 5-2 gettato al vento nelle restanti partite. Per capire.). A proposito di italiani, ha del clamoroso la vittoria di Potito Starace contro Berrer. Fuochi d’artificio e tric/trac in tutta la peninsula. Qualche numero della decennale carriera: dopo sette anni torna a vincere una partita in riva all’olezzante Hudson. Terzo match di slam vinto lontano da Parigi. Le altre vittime erano state Josè Acasuso (ritiratosi per infortunio) a Wimbledon e, a memoria, il tedesco Popp (non proprio Stich) a New York. Non male, non male.

4 commenti:

  1. ciao pic, era da un po che non scrivevi...passato buone vacanze? Ieri e' stato un gran gulbis che torna alla vittoria in uno slam dopo piu di due anni...buon segno? Malisse,invece, sta crollando...che la vicenda doping riemersa di recente(squalifica in vista?) abbia influito in qualche modo? Dopo wimby e' stato black out totale...fa davvero male vederlo in queste condizioni. Ciao e a presto, Angelo

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  2. Ciao Angelo,
    sì, ottimamente, passate alla spiaggia dei cenciosi. Non ho visto il match di Gulbis, ma il punteggio lascia poco spazio alle interpretazioni. Chissà che si apra un buon tabellone per lui. Malisse...e ormai cosa vuoi pretendere. Contro Granollers, onestamente, mi aspettavo potesse perdere.
    Sapevo di un infortunio, sulle questioni doping non sono aggiornato. Certo è che chi si droga come un cavallo, esala acido fenico e suda eccitanti per tori da monta, la fa sempre franca. Vince tornei ed è al vertice. Da sempre. Poi basta che qualcuno delle retrovie (l'utile idiota di turno) usi una pomata per le zanzare, prenda un sonnifero o dimentichi di comunicare che non si è drogato (perché si trova in Polinesia), e rischia di finire la carriera.
    L'antidoping ha perso la faccia da tempo. Agassi ha reso palese quanto siano stronzamente servili e ciechi verso il potente che fa comunque spettacolo.
    Ciao, a presto.

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  3. Sempre grande nella cronaca e nel sarcasmo! Quel "mica Stich" mi ha fatto sorridere, al solito. Ciao

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  4. Grazie Daniele. Sì, il buon Popp.
    Aspetto fremente che inizi il match di Romina.
    Si spera entro la fine del secondo set.
    Ciao, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.