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lunedì 16 gennaio 2012

AUSTRALIAN OPEN 2012, NADAL CALA L'ASSO (A BASTONI)


Day 1 – Mentre dormivo, ascoltando le voci nel cervello

“Ullapeppa”, vien da esclamare strabuzzando le fosche e dilatate pupille. Lo aspettavamo da anni, vittime di quell’edulcorato, finto e patinato rispetto tra i due dominatori delle scene. “Oh ma quanto è bravo lui…io devo ancora farne di strada.” Diceva uno, stringendo le spallucce come all’asilo degli infanti. “Massì dai, ho vinto, però lui è un campione vero…”, rispondeva l’altro con gli occhi gonfi di modesta ritrosia virginale. E il primo quasi baciandolo con gli occhi finti, chiosava: “Io non arriverò mai ai suoi livelli, rimane lui il vero numero uno…”. Eravamo ormai rassegnati ad una rivalità più fintamente smielata di quella tra Agassi e Sampras, piena di baci, abbracci, risate posticce da sit-com all’esterno, marcia e ricca di velenosi rancori covati all’interno, palesatisi vent’anni dopo, in un match d’esibizione. Ad Haiti. Nadal e Federer sono andati avanti così, per anni. Senza che nessuno osasse proferir verbo sgarbato verso l’altro. Ma com’è possibile, tra due dominatori assoluti con un ego che si rispetti, e che si dividono  proscenio e tornei dello slam? Avremmo finito per vedere anche loro vomitarsi tutto, vent’anni dopo, magari a Manila, durante un’esibizione benefica, con lo svizzero brizzolato ed elegantissimo nella sua tuta RF anche a 50 anni, ed il diavolaccio di Manacor senza capelli e con due protesi di cartongesso al posto delle ginocchia divelte nel masochistico desiderio di essere numero uno di tennis, invece che normale mescolatore di palta in un qualsiasi cantiere d’Iberia.
Ahssì. Invece eccola lì, la miccia. Improvvisa e deflagrante. Qualcuno avrà guardato in modo torvo l’altro e dopo una raffica di parolacce, avrà coniato l'ormai leggendario epiteto di "inumano robot!” come fece Johnny Mac ad Ivan Lendl? Non proprio. Rafito Nadal prende il coraggio a due mani, e piazza la stoccata, orrida come uno di quei magli arrotati che fanno zigo-zago nell’aere. Si lamenta, il terrificante crivellatore di palline: “Si gioca troppo, troppe-troppe partite, troppi tornei sul cemento e pochi sulla terra battuta…rischiamo di farci male, per giocare a tennis. Solo a Federer non interessa, va bene che lui ha un fisico eccezionale…”. Ammetto, dopo averla letta, di aver pensato ad uno scherzo. Perché è davvero difficile che uno sportivo si possa rendere così ridicolo, e volutamente patetico. Invece è vera, una gran bella provocazione, rivestita di sana ed insostenibile idiozia. Oltre che menzogna per esseri submentali. Rafa mette sotto processo l’attuale tennis e la programmazione, che ha portato il suo fisico e le sue ginocchia allo stremo. Colpevoli gli altri, se lui rischia di farsi male ogni volta. Mica il suo personalissimo modo di interpretare questo sport. Figuratevelo Moccia che si lamenta: “Basta ora con questa letteratura per quattordicenni, altrimenti rischio di far vedere a tutti che ho dei gravi disturbi mentali a scrivere in prima persona i tribolati amori di una dodicenne.”. Oppure un muratore che afferma d’esser più dotato di Picasso e Monet. Ma solo in una gara di cazzuola. Una gara che deve durare quanto e come dice lui, però. L'epopea del guerrigliero impavido e senza macchia che si scaglia contro il potente, pur non avendone le stesse regali stimmate da campione, può anche risultare fascinosa, avvincente. Ma quando lo stesso assaltatore finisce per scarnificarsi con la sua spada e le sue stesse armi, addirittura invocando la proibizione di quella spada o, peggio ancora, un supponente cambio delle regole del gioco solo per meriti di censo e perché non è più un grado di assaltare la diligenza...beh, il tutto risulta solo un paradosso comico, rivestito di patetico ridicolo. Neppure sorprendente, per chi ne avesse capito da anni l'effettivo spessore.
Ed ancor più surreale è il monito, vagamente allusivo. Quasi una minaccia sottintesa: “occhio, che se non cambiate la programmazione io, rompendomi, inevitabilmente rischio di non esserci più e perderete tanto spettacolo, eh!”. E quelli della federazione internazionale, assai sensibili alla salvaguardia del baraccone, dai tempi di Agassi drogato come un cammello di polvere d'angelo, non rimarranno insensibili.
Se polemica doveva essere, bisognava almeno basarla su qualcosa di sensato, e non su una ridicola pretesa da frustrato mezzo campione al declino. A 25 anni. Dopo tanta attesa ci si aspettava qualcosa di mirabolante, e invece… Sarà, ma la degna risposta di Federer non si fa attendere. Ognuno ha il suo bel carattere. Fin troppo educato e schivo lo svizzero, per inveire e dire ciò che oltre a lui, pensano tutti quelli dotati di pensiero e conoscenza del tennis: “Saranno anche cazzi suoi, se si fa male. Ognuno ha il suo modo di giocare. Se lui fa del fisico la sua forza e lo porta allo stremo (magari anche in modo lecito, in ipotesi) per stare al vertice, se la strafottano lui e quel pirla di suo zio, ad inventarsi un tennis meno sadico. Che mi sta proprio sulla minchia, pure suo zio. Ah, e vale anche per quel mezzo giullare supponente, Djokovic. Quelli stanno riducendo questo sport ad una corrida immonda.”. Poteva essere questa, la risposta. Se non nei modi, chiunque avrebbe esposto il lapalissiano concetto. Invece lo svizzero si conferma fuori dalle umane gazzarre. Contento lui. Sibillinamente rimarca come lui, ma nemmeno Nadal o Djokovic, possono avere voce in capitolo più del numero 120 al mondo. Amen. Polemica chiusa, andate in pace.
L’imbecille sostanza rimane. Rafito, ormai divelto da Djokovic ed in vista di una possibile semifinale contro Federer in cui rischia di soccombere nettamente, ha piazzato la stoccata “mourinhana”. Non ha niente da perdere, in fondo. La speranza è che lo svizzero, per carattere, paghi psicologicamente la battaglia fuori dal campo. Se invece Federer dovesse trovare ancora maggiori motivazioni, infliggendogli una sonora lezione, per lui cambia poco. Ecco perché ha scientemente lanciato questo sasso. Ridicolo e penoso, alla fine.

Sul campo, invece, i due hanno esordito nella nostra nottata. Nessun problema contro i qualificati e modesti Kuznetsov e Kudryavtsev. Lo spagnolo, tanto per aumentare l’aura della vittima di un circuito crudele, si presenta con vistosa fasciatura al ginocchio, da reduce della guerra d’indipendenza. E le solite, stucchevoli, insostenibili, frasi sulla sua salute. Il miracolo di non essersi ritirato. Tra gli altri favoriti, sonnecchia un set Del Potro contro l’estroso talento surreale di Francia, Mannarino. L’argentino poi si sveglia e mazzuola della grossa. Al mancino francese restano un gran bel braccio veloce, il carattere da ermellino ebbro di valeriana ed una capigliatura contraria ad ogni legge fisico-balistica. Ancora di più rischia Dolgopolov, contro una wild card australiana. Ci mette due set prima di destarsi e  dominare al quinto. Avanti anche Wawrinka su un infermo (fisico, oltre che di mente) Paire, ed il leonino Kohlschreiber che, paradosso dei paradossi, la spunta alla distanza su Juan Monaco. Sorpresa, ma neanche tanto, la dipartita di Davydenko contro il bravo Flavio Cipolla, in cinque set. Chiaramente il migliore degli italiani, il romano. Il russo invece è ormai pronto per la baggina sportiva. E’ miliardario, ha una bella donna, ed ha vinto tanti tornei. Se la passerà bene, la terza età. Vincono facile anche Fish e Feliciano Lopez. In rimonta ce la fa il rospo Almagro contro il gladiatorio attaccante polacco Kubot, che vende cara la pelle.
Match di cartello e di giornata, quello tra il giovane teenager aussie Tomic e Fernando Verdasco. Il ragazzo di casa mostra la solita facilità di tennis difensivo, e qualche bella fiammata gattonesca di rovescio, il tutto condito dalla solita spocchia da guinnes dei primati. Nandone, bardato come un operaio anas in catarifrangente giallo-arancio, va avanti di due set a suon di sberloni. Regolare. Ovvio. Chiunque, anche io, potendo, si sarebbe giocato la casa immaginaria o un rene sull’australiano (quotato a 19,00 o 26,00). Ed infatti, puntuale come una cambiale scaduta, lo spagnolo finisce per capottarsi, cedendo al quinto. Via, questo è il Gasquet dei poveri di spirito. "Anvedi come perde Nando, è proprio la fine der monno..."-
Vincono tutte le maggiori favorite anche le donne. Faccio in tempo a vedere qualcosa della spaventevole Vika Azarenka in shorts anni ’70, abbattersi come un uragano su Heather Watson e la 41enne Kimiko Date cedere tristemente, di schianto, alla modesta Danilidou. Soffre le pene degli inferi Agnieszka Radwanska (una delle possibili outsiders, se capiteranno epocali ecatombi) contro l’americana Mattek-Sands, al solito agghindata come un albero di natale, con le calze che arrivano alle ginocchia ed il grasso sulle guance da quarter-back di football americano. Alla fine è l’unico match che vedo con maggiore curiosità. Una maratona nella quale la fosforescente americana ipertatuata si esibisce in attacchi continui ed asfissianti, e smorzate taglia gambe, quante forse non ne ha mai giocate in un decennio di carriera. Specie con simili percentuali di successo. Bastano due foglie morte sbagliate di fila, a cambiare l’inerzia del match ed alla fine prevale la più regolare e preparata Radwanska. Facili vittorie per Clijsters, Li, Schiavone e Oprandi (già pregusto il secondo turno tra di loro. Obiettivo per Romina: spingerla a vincere più quattro games. Voliamo bassi.), Jankovic e Wozniacki.
(svogliato) capitolo a parte quello di Flavia Pennetta. Perde da una semisconosciuta qualificata russa (voglia i cielo se mi ricordi come si scrive il nome). Troppo facile ricondurre tutto all’infortunio patito nella finale di Auckland. Altrettanto facile accanirsi con lei per l’ostinata voglia di giocare il doppio (anche la scorsa settimana, dopo l’infortunio) e la strana idea di voler guadagnare soldi. Delle due l’una. O tutt’e due, meglio.

10 commenti:

  1. Caro Picasso,
    come sempre le tue cronache sono impeccabili. :)
    Giuro che stavo per cominciare a pensare (specie dopo le dichiarazioni pre-torneo, esageratamente ottimiste per i suoi standard) che Nadal stavolta non avrebbe messo le mani avanti parlando a sbafo dei suoi fittizi infortuni. E invece, guardalo lì, puntuale peggio d'un orologio (paradossalmente) svizzero. Terribile male al ginocchio! Dolore incredibile, il più forte della sua vita! Anche se la TAC non ha rilevato niente. Anche se corre, salta e zampetta come un lussureggiante cerbiatto. Dettagli. Futili dettagli, perché in verità lui STA MALE. Lui sta SEMPRE male. E quando vince, bisogna amirarlo ancor più, perché lo ha fatto stando MALE. (Pensa se stesse BENE, che sfaceli farebbe).
    Per la fuorvirante storia del ranking biennale, dei tornei su terra e delle critiche a Federer, le malelingue dicono che Nadal abbia esternato queste poco amorevoli opinioni per "scombussolare" la fragile mente del Rogerone, di modo che, colmo di pensieri e preoccupazioni, possa colare a picco ancora meglio sotto le sue bordate da fondo campo in semifinale. Tu che dici, Picasso? Il maestro dei medical time-out tattici è capace anche di questo?
    Ciao!

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    1. Ciao Fabio,
      sì, ho letto dell'ennesimo psicodramma in atto. ma il nostro eroe anche questa volta ce la farà a lottare contro tutto e tutto. Come un eroe contro le malvagità di regole e calendario.
      Mica perché è un maniscalco della racchetta, e dovrebbe anche accettarlo. =)
      Quanto alla teoria che sia stata una trovata per minare psicologicamente lo svizzero, ci può stare. Visto che non è nelle migliori condizioni. Anzi è quella con una parvenza di motivazione (sebbene discutibile). ne ho scritto nell'articolo qui sopra, infatti:
      " Rafito, ormai divelto da Djokovic ed in vista di una possibile semifinale contro Federer in cui rischia di soccombere nettamente, ha piazzato la stoccata “mourinhana”. Non ha niente da perdere, in fondo. La speranza è che lo svizzero, per carattere, paghi psicologicamente la battaglia fuori dal campo. Se invece Federer dovesse trovare ancora maggiori motivazioni, infliggendogli una sonora lezione, per lui cambia poco. Ecco perché ha scientemente lanciato questo sasso. Ridicolo e penoso, alla fine.".
      Ciao, a presto.

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  2. Ho sempre pensato che Nadal fosse tutto sommato un bravo ragazzo, ma probabilmente devo ricredermi: l'ossessione dei suoi pseudo infortuni, l'uso sospetto dei Medical time out, la falsa modestia, la stupida pretesa di cambiare le regole quando le cose non vanno bene (quelle stesse regole che ti hanno regalato fama e ricchezza)...purtroppo Roger è troppo un signore, ci vorrebbe un Connor o un McEnroe per riportare il ragazzotto spagnolo alla sua giusta dimensione. Un saluto

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    1. MakB,
      un saluto a te. In effetti, negli anni, anche io ho provato, se non ad apprezzarlo tecnicamente (non potrebbe mai avvenire per un mio gusto personale), ad apprezzarne l'enorme forza di volontà ed il carattere d'acciao.
      Ora, davvero, sono davvero tante, troppe le occasioni in cui si è reso davvero ridicolo. Insopportabile e stucchevole. Adesso s'è anche inventato le regole da cambiare, quando ormai non ce la fa più (lui).
      Sicuramente si fosse trovato a battagliare con gente dalla testa calda come Jimbo e Mac, sarebbe stato ridimensionato anche verbalmente. Sicuramente non sarebbero passate lisce le sue tante sceneggiate. Ma ognuno ha il suo carattere, magari lo svizzero preferisce parlare in campo.
      Ciao, a presto.

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  3. Ti giuro che la risposta che avrei dato Nadal é praticamente la stessa (nel suo intimo senso) di quella che hai proposto tu nel tuo articolo [“Saranno anche cazzi suoi, ...”]... E penso che hai proprio ragione a dire che corrisponde al pensiero di qualsiasi persona che abbia un mimino di discernimento... =)

    Ma che poi voglio dire, ed é un argomento che avevo già citato proprio in questo blog, su 9 Master 1000 ce ne sono 3 sulla terra, più uno slam. Quindi cosa si lamenta? È vero che forse di cemento ce ne troppo, ma gli amanti dell'erba cosa dovrebbero dire? Se il buon Nadal é stato numero 1 é anche (se non soprattutto, illeciti sospetti a parte) perché i tornei sulla terra hanno un'importanza rilevante nella stagione ATP e mettono in palio una barcata di punti... Quindi... il "buon" Nadal non ha che da imparare a fare un servizio da top 20 o un qualche colpo che gli permettano di evitare di fare il pendolo 45 volte (con 4 scivolate) per strappare un 15...

    E che cavolo. (per parafrasare una celebre frase da reclam :"toccatemi tutto, ma non il mio RF" ;)

    Al piacere di seguirti e leggerti nelle prossime giornate di questo Slam, e se non vince Roger (e ormai (s)ragiono da ultrà), che sia la volta del bisteccone Tsonga =)

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    1. Ciao Siro,
      sarebbe la risposta naturale. In fondo, per chi può permettersela. Poi però ci vuole anche bon ton. Magari impossibile con gli stessi termini, ma facendogli capire bene il concetto, sì. =)
      Se qualche torneo sul "veloce" cemento (vabbè, vogliamo parlare dei campi veramente veloci degli anni novanta?) deve essere levato, dovrebbe essere fatto a favore dell'erba. magari con un Master 1000.
      I discorsi tecnici sono giusti, ma ciò che più ripugna è il concetto di colpevolizzare qualcuno perché il suo fisico non regge uno sforzo sovrumano cui lo sottopone lui con un tennis esasperato. E dire che altri hanno un fisico d'acciaio, quando lo sanno anche i bambini che Federer non s'è mai fatto male non perché ha un fisico marziano, ma solo un tennis più naturale. Soprattutto ora che magari si vede scricchiolare nuovamente le giunture.
      Ciao, a presto.

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  4. petz vs rosol(non un dilettante) 6-0, 6-0, 6-2...bah, questo qui e' davvero indecifrabile... Comunque, qualche consiglio sui match di domani per un eventuale scommessa? Grazie in anticipo, Angelo

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    1. Ciao Angelo...in effetti il risultato è sconcertante. Bisognerebbe averlo visto. Certo è che l'ha steso, secco. vediamolo con Raonic.
      Per i pronostici, ora non ho tempo di vedere i palinsesti. Posto qualcosa dopo le 20. Tra ieri ed oggi ho raccolto bene.

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    2. Pronostici a perdere.
      Viste le quote. Premesso che ho perso 200 pippi per colpa di Mishone (aspettatevi che scriva le peggiori cose su quel bestio decerebrato), e di aver raccolto solo una settantina di euri con due immonde schede da 14 eventi sui Favoriti. 28 partire in tutto.
      Dipende sempre cosa vuoi vincere e quanto devi investire:
      Per un semplice raddoppio: 99% di riuscita, scegli tra: Fish, Del Potro, Berdicchio (uno o due 3-0), Hantuchova, Li, Clijsters, Radw, Jankovic, Azarenka, (purtroppo) Schiavone (ovviamente due/tre 2-0 da scegliere).
      Per vincere 100 euri con 10 di puntata:
      Peng, Fish, Lopez, Goerges, Karlovic, Barthel, (forse) Tomic, (forse) Dolgopolov.
      Per vincere un week end a Cortina di un pezzo:
      - Oprandi (vabbè a 8,00, hai visto mai che il mondo vada all'incontrario, per una volta).
      - Haas (unzogno). 3-1 a 41,00
      - Dimitrov (una miserabile chanche, visto la buona quota 2,25, se usa un quinto del cervello...). 3-1 a 5,50
      -Albertina la babuina Brianti (nello scherzo, babuina) a 2,37. Per me vince. 2-1 a 5,00.
      Poi chissà come si sveglia Nalba (1,66), Baghda (1,66) sempre sostenuto e carico in Australia, e se Donald Young (1,83) è in giornata almeno normale, Lacko lo batte.

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    3. Anche la Niculescu, con quell'agricolo dritto in back...a 1,36.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.