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giovedì 31 maggio 2012

ROLAND GARROS 2012 – LA SOBRIA PARATA DELL’ITALTENNIS





Day 5 Nel mentre mi preparo alla sobria parata, che essendo sobria ha allettato non poco il lucidissimo ex premier Berlusconi. Pare infatti abbia organizzato delle eliminatorie di burlesque, con vecchi militari ebbri di vinaccia travestiti da Minetti che interpreta un'infermiera illibata.


Giornata importante per il tennis italiano. Cruciale, oserei. Schiavone e Fognini potrebbero raggiungere Pennetta, Errani e Seppi al terzo turno dell’Open di Francia. Numeri normali, forse ridicoli per altri paesi, ma non per il nostro, chiamato ad ingoiare fiele tennistico da decenni. Almeno tra gli uomini. Una simile giornata rischia persino di risvegliare i miei sopiti, e quasi in andropausa, ardori patriottici. Ci penso, mentre preparo con cipiglio i bardamenti da sfoggiare nella parata del 2 giugno. Sobria, naturalmente. Un vestito seicentesco di 72 kg placcato in oro, con codazzo tempestato da diademi e vezzosissime bandierine tricolori nelle orlature, in un trionfo di fanfare originali di fine ‘800, roboanti cacciabombardieri e frecce tricolori.
Nell’eccitazione da quasi barzottismo italico, mi collego con la Eri-Eiar. Diamine, hanno comperato financo i diritti tv coi soldi del contribuente e gli alfieri azzurri giocano su campi coperti dalle telecamere, vuoi che mi neghino la gioia di tribolare e digerire col bandierone legato in fronte? Francy “nostra leonessa dell’Itaglia” (immaginate l’adenoidea voce da topo gigio del Fabretti) e Fognini già pugnano. Appiccio, ed attendo fiducioso. Ma è qui che si materializza l’apice del surreale malato, cui pensavo non potessi mai assistere nella vita. Mangio i fagiolini, con lo sguardo sbarrato. Provo a stropicciarmi gli occhi, ma non è una fantasia delle più morbose, stanno proprio trasmettendo un documentario in bianco e nero sullo sport d’inizio secolo dal conturbante titolo: “MEMORIE”. Piola, Bartali, forse Carnera. Con l’originale voce dell’esaltato balilla cantore-commentatore Eri-Eiar che troneggia: "...Tra ali di folla giubilante ed esterrefatti tifosi d’oltralpe, l'italico eroe dei due mondi ciclistici Bartali vola al traguardo. ‘Vincono proprio tutto, questi italiani’, si ode tra sconsolati francesi che ci invidiano l'ardore patriottico. Passerà alla gloria con ali spiegate guadagnandosi la medaglia d'argento del Duce, artefice delle nostre vittorie".
Raisport. Nel 2012. Penso che non si debba aggiungere altro.

Ridicolezze (mi si perdoni la licenza, essendo poeta conclamato) a parte, Schiavone soffre all’inizio ma poi regola di giustezza una Pironkova bellina e così sottile che se la vedi contro luce traspare clamorosamente. La bulgara ha però una parvenza di gioco vario, e dritto che di tanto gioca in chop anni ’20. Schiavone alla parigina rimonta e va avanti, sempre con quella magnifica idea surreale in testa che rivela alla sgomenta intervistatrice: "Devo giocare vario, e sempre uguale", in cui forse ci sono tante spiegazioni.
Tiratissimo, come prevedibile, anche l’incontro di Fognini. Opposto al ligure quel Troicki cha pare sagoma cartonata (e scarsissima) di Djokovic, mossette ed orrende espressioni spiritate comprese. In più non sembra in grande forma. Il nostro “McSafin” fatto in casa è bravo a recuperare e chiudere al quinto, annullando anche due match point. Lasciando perdere le somme minchiate di poveri minus habens da carta stampata su talento, genio, pazzia ed altre blasfemie, Fognini a Parigi si trova a meraviglia per alcuni, evidenti motivi: Su terra può mettere in atto tutto il suo tennis di indolente difesa spalmata sui tabelloni inframmezzata da belle ed anarcoidi accelerazioni, ed il tre su cinque set gli consente di bilanciare gli umorali alti e bassi. Poi giocando bene i punti decisivi, i match alla sua portata li porta a casa. Con Tsonga però, temo sarà un’altra cosa.
Nel resto della giornata, Nadal brutalizza Istomin, Ferrer azzanna alle caviglie Paire, Tsonga si sbarazza di Stebe. Tra gli outsiders, avanzano garruli Tipsarevic (su Chardy), Almagro su Baghdatis, Raonic e Gasquet in leonina rimonta sul Federer in calzamaglia Dimitrov. Eroico ancora, nell’incombente tramonto, Tommy Haas. Il tedesco esprime ancora un tennis divino ed annichilisce l’incredulo airone ucraino Stakhovsky che a due games dalla capitolazione di fa anche male. Tra canti di tedeschi ebbri di birra, l’immagine di giornata: un anziano e tremolante ottuagenario si avvicina dietro la sua seggiola, agitando i pugni: “Hop-hop Tommy”. Eroe dei francesi è invece il sommo perdente infermo, Paul Henri Mathieu che per un giorno dimentica e forse cancella la meritata nomea di perdente ed i malanni che l’hanno tenuto lontano dai campi per molto tempo. Finisce per domare 18-16 al quinto dopo eroica lotta quel John Isner sempre avvezzo a simili battaglie rusticane d’altri tempi.
Capitolo donne: senza problemi Kvitova, LiKerber e persino quella Wozniacki che senza il fardello da numero uno può giuocare sciolta. Il "giocare" è chiaramente un eufemismo.

4 commenti:

  1. ciao Pic, vorrei una tua opinione su un atgomentsempre molto discusso:secondo te, cosa incide veramente sull'esito di un incontro di tennis ad un certo livello (soprattutto tra giocatori non di primissima categoria ma pur sempre top 100 o giu' di li)? Grazie mille e spero che tu mi risponda. A presto, Angelo.

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  2. Ciao Angelo,
    ma come faccio a risponderti in un messaggio...se un po' mi leggi lo sai già. La testa, il fisico, il braccio. Nel giusto mix. Senza una di queste componenti, diventi forte, ma non fortissimo, a meno che le altre due non siano eccezionali.
    P.s. Poi però mi paghi i diritti d'autore per questa gemma.
    Ciao, a presto.

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  3. Ciao Picasso,
    un bell'incontro quello fra Dimitrov e Gasquet.
    Ora il "cuor di leone" francese, che tra l'altro non sta andando malaccio in termini di risultati quest'anno, affronterà Haas (mi sembra).
    Sono match come questi che tengono vivo ciò che rimane del Tennis, brutalizzato e sodomizzato dalla premiata ditta Djokovic-Nadal (e cacciamoci dentro pure Murray, uno dei tennisti più cretini che la storia ricordi).
    Ciao!

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  4. Sì, ieri sul finire di giornata, oltre alla grande battaglia sul centrale, ho dato uno sguardo a Gasquet-Dimitrov. Il bulgaro non si discute, ma è ancora immaturo a certi livelli. E Gasquet troppo marpione (la cosa farà tanto ridere, mi fa ridere già mentre la scrivo.). =)
    Ora sì, Tommy Haas che ieri in contemporanea ha lasciato le briciole a Stakhovski. E non darei il francese così per sicuro, se le ossa di Haas tengono, se la gioca.
    A margine dicevi delle differenze. Se uno in vita sua ha visto solo Nadal-Djokovic e si trova a vedere Gasquet-Dimitrov (ma anche Federer-Mahut di oggi) pensa che siano due epoche diverse. Se poi arriva a vedersi Stakhovski-Haas, tra attacchi, slice, mezze volate, drop, volée, servizi e volée, arriva a pensare che siano due sport, diversi. =)
    Ciao, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.