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venerdì 25 maggio 2012

ROLAND GARROS 2012, TABELLONI E PRONOSTICI MORTALI






DONNE



INIZIO DAL GENTIL SESSO. SIA MAI CHE, TRASCURANDOLE, M’INVITINO AD UNA DI QUELLE BELLISSIME PUNTATE SUL FEMMINICIDIO, DA SALVO SOTTILE. AL FIANCO DELLA PALOMBELLI. CURIOSITA’ PER VEDERE DOVE SAREBBE FINITA SERENA: SE LA PAPPA MASHA, NEI QUARTI. ED EVENTUALMENTE KVITOVA IN SEMIFINALE. I QUARTI IPOTETICI, DALL’ALTO IN BASSO.



Azarenka-Stosur. Prova del nove parigina per una Azarenka che dalle ultime  immagini parigine sembra avere assunto sembianze da valchiria con girovita di chi ha ingoiato due mucche, vive. Prima di Stosur, la bielorussa dovrà sbrigare una problematica pratica ottavo: spot che pare una tonnara di pretendenti fastidiose, violente (Cibulkova, Safarova) o virtuose (King, Voskoboeva). Volendo comunque dedicare una preghiera collettiva perché Maria Josè Martinez Sanchez ci liberi dal male. 
Stosur in quasi carrozza al terzo turno, dove ed aspettarla ci sarà il donnone orripilante, Nadia Beppa Petrova. Sempre che la Beppa non perda, voglia il cielo, dalla Melzer con le palle, Benesova, o al secondo turno dalla discreta Scheepers. Ottavo assai interessante (ma proprio) tra la cangura ed una tra la calante Lisicki e l’ascendente Makarova. Volendo lasciare fuori il ninnolo Cetkovska  (nuova numero 5 della mia personalissima classifica), sfortunella ad aver trovato la rumena Halep all’esordio.
Azarenka 60% (Cibulkova 15%, Safarova 10%, King, Voskoboeva e Martinez Sanchez 5%) - Stosur 40% (Makarova 25%, Lisicki 15%, Benesova 10%, Petrova e Scheepers 5%)

Radwanska-Bartoli. Oscar della rogna nera per la dormiente sottiletta polacca col doppio mento. Nell’ordine: Jovanovski (acutissima e virtuosamente unica, nell’urletto), Venus (se sta bene perde solo da 4 o 5, e non è detto che la polacca sia una di queste), quindi Kuznetsova (declinante da tre anni, ma imprevedibile per se stessa ed anche per le avversarie). Ammesso che Agnese sia ancora in ballo, ottavi, per assurdo, in discesa contro Ivanovic. Tra la violenta e dissennata serba e l’italiana senza colpi Errani potrebbe uscirne un incontro equilibrato. E di terrificante bruttezza.
A proposito di bruttezza: Svetta Marion Bartoli. Il primate che imbarazza anche il pubblico parigino può accedere agli ottavi (Martic e Medina permettendo), dove rischia d’esser gioiosamente dilaniata da Angelicona Kerber. Prima ancora questa “cosa” tedesca dalla violenza spaventevole può abbattersi sulla malcapitata Oprandi, reduce dall’operazione al ginocchio (finanziata dagli svizzeri che sono umani, buoni e non hanno gente come Schifani, Minetti e Tarantini, applicati al tennis, tra i loro vanti). L’idea di uno scontro con l’uragano teutonico, mi mette i brividi. Prima però la lungodegente rossocrociata (anteriore) deve battere Govortsova. Difficile. Contro il muro Kerber rischia di sbattere al terzo turno Pennetta, stesso muro su cui s’infransero i suoi sogni nuovayorkesi nel 2011.
Radwanska 40% (Venus 30%, Kuznetsova, Ivanovic, Errani 10%) – Bartoli 30% (Kerber 35%, Pennetta 20%, Martic 10%, Medina 5%).

Li-Kvitova. Campionessa uscente innanzi ad un sentiero di guerra: l’isterica e leziosa Zahlavova Strycova (partner del Picasso nel misto, per dire), ma soprattutto un interessantissimo terzo turno con la tedesca Barthel, butterata ma leggiadra come falena e dotata di bella mano, sempre se farà fuori l’altra teenager in crescita McHale, e non è detto. Ottavo contro Zvonareva, pupilla fosca dei miei occhi che da quando ha fatto il sevizio semi-osè, con tanto di virtuosismo photoshoppato per celarne pietosamente la ventrazza da venere birromane, non ne azzecca più mezza. Può approfittare di questo vuoto Roberta Vinci, che però rischia già al primo turno contro il molosso svedese Arvidsson.
Capitolo Kvitova. Cammino senza troppi perigli fino agli ottavi, dove ad attenderla ci sarebbe Francesca Schiavone. Ed eccoci a quello che realmente mi interessa: Primo turno tra la rantolante milanese e la mitologica 41enne Kimiko Date Krumm, icona vivente di questo sport. Una che fa sembrare giovane anche la nostra boccheggiante 32enne al tramonto sportivo, in balia tra illusioni da astro nascente e realtà da astro morente. Ed io qui mi appello alla pìetas del lettore medio. Ho già fatto un voto religioso, nel caso l’idolessa gnoma del sol levante dovesse prevalere. Già comperata una webcam, e con essa m’impegno a pubblicare un video personale. Vedrete la triste immagine di un uomo dedito alle più disgustose attività onanistiche. Se proprio dovesse vincere l’italiana e non vedrete mai il tristo video, altri perigli per lei saranno una Wickmayer a mezzo servizio, la calante serba sgroppante Jankovic e qualche mezza figura utile alla bisogna (Pervak, Lepchenko).
Li 35% (Barthel 20%, Zvonareva 20%, Vinci 10%, McHale 10%, Arvidsson 5%) – Kvitova 45% (Schiavone 20%, Jankovic 20%, Wickmayer 5%, Kimiko Date 5%, Lepchenko 5%).

Serena-Sharapova. L’imponente americana rischia di devastare il tabellone. La tettuta Goerges in forma scadente al terzo turno, e poi la smunta Wozniacki negli ottavi. Ammesso, e non ci giurerei, che la bamboletta danese senza collo riesca a battere il cetaceo Kanepi.
Sharapova che prima del cruento (si spera vividamente, oltre ogni immaginazione) confronto in cui troverà la morte sportiva, incrocerà mezze figure in crisi tra cui la cinese baffuta Peng, la spiritata pettoruta austriaca che bestemmia in serbo Paszek e negli ottavi una tra la pencolante
Kirilenko e la basculante Pavlyuchenkova ormai prossima alla quintalata. 
Serena 60% (Kanepi 15%, Wozniacki 15%, Goerges 10%) – Sharapova 70% (Peng, Kirilenko e Pavlyuchenkova 10%).



UOMINI



NADAL SEMPRE CON LA MANO SOTTO IL CULO DEL DUCA CONTE SEVENZARA AL CASINO’ DI SAINT VINCENT, OTTIENE L’ENNESIMO SORTEGGIO DISGUSTOSAMENTE BENEVOLO. QUASI UNA PRESA IN GIRO PER GLI INVIDIOSI MONARCICI ROSSOCROCIATI: BOLELLI ALL’ESORDIO E MURRAY IN SEMIFINALE. DJOKOVIC TROVA FEDERER CHE HA UN CAMMINO VINTAGE SPONSORIZZATO DALLA “PRUNELLA BALLOR”.



Djokovic-Tsonga. Inizio da incubo per il serbo: Potito Starace, più insidioso di un millepiedi ferito a 999 piedi. Poi la sagoma Hewitt (parlandone da vivo) e la mina vagante (per se stesso) Melzer al terzo turno. Ottavo con Verdasco che però dovrebbe aver già dato tutto nell’epica vittoria al surreale gusto puffo-Madrid, con Nadal. Da quelle parti, malgrado un maligno sorteggio, occasione della vita per un Seppi alla furibonda ricerca dell’agognato record da terzo turno negli slam. Per farlo dovrà passare sui resti del cencio morente Davydenko. Caso umano il russo, che ormai non può nemmeno scommettere contro se stesso perché guadagnerebbe pochissimo. Poi l’istrione di Caldaro  può incrociare Gulbis. Col rischio però che il giovin signore lettone si faccia fuori da solo, con una scure, già contro Kukushkin.
Sulla via di Tsonga quell’atroce maniscalco brasiliano in calo, Thomaz Bellucci, solo un anno fa dipinto come Messia della roncola. Si fanno preferire addirittura Troicki e Fognini (cazzosanto, che spot da horror vacui). Probabile derby transalpino negli ottavi, tra il bisonte di cristallo e Simon. In palio un bel frontale col direttissimo serbo. Derby che dovrebbe andare sempre a Tsonga, se solo l’orrore non dominasse le nostre vite. Camomillo Simon ha però diverse insidie dalla sua parte: Wawrinka (in cura dopo “l’affaire Seppi” e che già al primo turno rischia l’internamento definitivo in un nosocomio aeroportuale contro Cipolla) o il solido iberico Andujar. Prima ancora il giovane Harrison o addirittura il vecchio Malisse alle ultime perle di misantropia tennistica già con un piede e mezzo fuori contro l’americano Baker. Tipo che, sadica dea bendata a parte, è uno di quelli forti.
Djokovic 65% (Verdasco 15%, Melzer 10%, Davydenko 5%, Gulbis 5%) – Tsonga 35% (Simon 35%, Baker 10%, Bellucci, Troicki, Fognini, Andujar 5%).

Federer-Berdych. Qualche minaccia dal sapore antico di “Prunella Ballor” dalle parti di Federer. Dopo Kamke all’esordio, il pingue mago della racchetta/forchetta Nalbandian, poi il cigolato da rottamazione incombente Roddick, una volta avversario da slam ma ora vintage nelle ossa. L’americano rischia di tornare al salutare (per l’osteoporosi) caldo della Florida già al primo turno con Mahut, francese che di vintage ha il tennis. Uno sguardo attento anche all’infermo talento stordente di Frank Dancevic (una messa cantata se batte il mancino slovacco Klizan). E vintage è proprio la parola d’ordine di questo cammino parigino dell’elvetico, se si pensa che ad attenderlo negli ottavi ci sarebbe Feliciano Lopez con quegli slice e volée mancine che tanto mandavano in senile fregola mamma Murray. Occhio però al polacco d’assalto Kubot, guerriero da slam. Più lui del vecchio nanetto da giardino Clement al commiato o i quadri impressionisti di Stepanek.
Ancora nel quarto di Federer, Berdych. Al ceco non affidargli l’operazione “bisognini” del cane, tale è la mia fiducia, ma che non vedo come e con chi possa perdere prima degli ottavi. Spero col qualificato Haas, rottame delirante, se solo lo sorteggiano da quella parte. Negli ottavi però avrebbe la gran mazzata decisiva, in un match quasi alla pari con Del Potro. L’argentino è sempre più indecifrabile ma già con Cilic (più dell’ultimo Ferrero solo anima e poco altro) al terzo turno, ci dirà quali sono le sue intenzioni.
Federer 60% (F.Lopez 15%, Kubot 10%, Stepanek 10% Nalbandian 5%) – Berdych 30% (Del Potro 35%, Cilic 20%, Anderson 10%, Ferrero 5%).

Ferrer-Murray. Sulla strada del muratore gobbo di Spagna travestito da rottweiler con la rabbia, ecco subito il francese con disturbi mentali, Paire. O, più probabile, visto che al ribrezzo non c’è mai fine, il connazionale Ramos. Quindi ciò che resta di Youzhny e del suo fatato rovescio rotolante nell’aria o Blake che, scarsamente informato, non sapevo essere ancora in questa valle di lacrime. Negli ottavi Ferrer dovrà rinforzare i pallettoni per seccare il mostruoso struzzo gigante Isner. Sempre insidioso anche se non più in forma primaverile, l’americano fino allo spagnolo non ha grosse minacce: Petzschner col suo sguardo di furiosa demenza, che amoreggiando con la dea bendata riceve un sorteggio ideale per fare (almeno, ad esser pessimisti) ottavi. Poi perderà in quattro set da Jaziri o raccoglierà 3 games ed un pernacchio dal tremebondo camomillomane Granollers, ma questo è un altro conto. Cazzocenefregannoi della realtà.
Murray, oh Murray. Ha perso recentemente da Gasquet e Gulbis. Vuoi ancora commentare Murray? Va beh, per ridere. Che poi magari vince a Parigi. E l'unto verrà condotto a braccia da due carabinieri, nottetempo, a San Vittore. Difficile perda anche dal kamikaze Ito, già più complicato sarà passare l’esame Tomic se questi supererà il vincente del derby colombiano tra Giraldo e Falla (unico caso al mondo, Falla: Più vince e più scende in classifica. Perché risulta un essere repellente anche per il computer, forse). Se sopravvive, per l’inglese l’avversario degli ottavi uscirà da un solluccheroso spot intriso di bestiole dal conturbante talento folle o ammorbato: la libellula pazza Dolgopolov, il papero sviolinante Gasquet, il bell'addormentato cigno nero Young, l’elegante airone sciancato Stakhovski, il novello Federer tra sedici anni, Dimitrov. Da quelle parti, per caso, anche Volandri, unico intruso tra la bellezza.
Ferrer 50% (Isner 30%, Granollers 10%, Ramos 5%, Paire e Petz - in submentale coppia - 5%) – Murray 40% (Dolgopolov 20%, Gasquet 20%, Tomic 15%, Dimitrov 4%, Falla – sempre perché è un essere repellente - 1%). 

Tipsarevic-Nadal.
Quarto debole, quello di Nadal. Eh, già. Tipsarevic può arrivarci. Avversari difficili ma arginabili, per lui: Querrey (esiste ancora, io lo davo nel braccio della morte di Milwaukee), il talento morto del cavallo pazzo/lobotomizzato Chardy, Tursunov appena uscito dal manicomio, o l’impiegato del catasto Benneteau. Il serbo si giocherà il prestigioso quarto presumibilmente contro Nico Almagro (primo turno contro Lorenzi, peccato per il nostro bravo tennista), sempre che il “Kohli” non uccida tutti, armato d’uncinetto.
Ecco serviti gli invidiosi che si lamentano sempre dei fortunosi sorteggi di Nadal: Esordio contro Bolelli, con l’italiano che potrà mostrare a Federer come si batte Rafito tre su cinque, su terra. E se dovesse vincere andrei a piedi, assieme ad uno strafatto Brosio, in pellegrinaggio all’inesistente santuario della madonnina delle grazie per i casi umani gravi, nel Nicaragua nord orientale. Poi, superato l’increscioso pericolo tricolore (minaccia più oscura ed arrembate dei vari Karlovic o Florian Mayer), Nadal sarà virtualmente negli ottavi pronto a crivellare Juan Monaco. Interessante secondo turno da ernia fulminante al cervelletto, tra quest'ultimo e Berlocq. Incontro che sarà inserito di diritto tra le possibili armi di sterminio di massa. All’orrore di Argentina, può mettere un freno solo il bombarolo travestito da pera gigante, Raonic.
Tipsarevic 40% (Almagro 40%, Benneteau 10%, Chardy 5%, Querrey 5%) – Nadal 70% (Monaco 10%, Raonic 10%, F.Mayer 5%, Karlovic 5%).






4 commenti:

  1. Caro Picasso,
    sul culo di Nadal in fase di sorteggio, non commento neanche più. Sono sempre più convinto che i tabelloni vengano apparecchiati ad arte per ottenere finali da strapazzo di cinque ore e mezza giocate a randellate in zona "giudici di linea".
    Ho deciso che in questo Roland Garros non guarderò nemmeno una partita dell'arrotino spagnolo, non solo perché impiega 50 secondi abbondanti a servire una cazzo di palla, ma anche perché, in particolare da Roma, ho capito che il mio animo non può più reggere la sua collezione di tic: smutandata, tiratina alla maglietta sulla spalla (sinistra), poi sull'altra (destra), poi dito nei capelli (orecchio sinistro), poi sul naso (con leggera presa), poi nei capelli dall'altra parte (orecchio destro). Bottigliette perfettamente allineate. E nei cambi campo, è sempre l'avversario a dover passare per primo la rete. Io divento pazzo a guardarlo... e francamente mi chiedo quando potrà impazzire lui, e lasciare finalmente il mondo del Tennis che tanto ha contribuito a sfaldare.
    Detto questo, vincerà Nadal (sicuro come la fame), e Murray non raggiungerà nemmeno i quarti di finale. Forse un bronzetto alle Olimpiadi lo fa. Ma non ci scommetterei un euro. Ciao!

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  2. Ciao Fabio,
    eh, il rituale dello spagnolo è tragico. Non credo studiato, ma è nato così sin da ragazzino...e poi col tempo ci ha giocato, magari dilatando i tempi col benestare di giudici di sedia proni (ancora ricordo invece un warning al morente Haas o a Pennetta che stava sboccando sui teloni).
    Normale che la sua ansia la trasmetta anche allo spettatore, figuriamoci all'avversario.
    Sul fatto che vinca, non saprei. E' favorito, ma la mia idea è che Djokovic abbia sapientemente lasciato qualcosa nei Masters 1000 primaverili e quelli sulla terra per provare a vincere a Parigi. Dovessi puntare un euro, lo metterei sul serbo. Federer in terza battuta, e Murray mah...forse è la volta buona che si inserisce un semifinalista nuovo: Petzschner o Seppi. =)

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  3. Caro Picasso e cari tutti, io ti chiedo e vi chiedo: fatevi questa semplice domanda: quali sono, tra i primi 10 del mondo, i giocatori più forti, esclusi Nadal e Murray(???) ? Ecco sono certo che risponderete: Djokovic, Federer, Berdich, Del Potro e Tsonga....: ecco, Picasso, ma è possibile che siano TUTTI dalla stessa parte parte del tabellone??? Ma insomma cosa ci stanno a fare gli organizzatori se non tutelano lo spettacolo facendo in modo di "creare" un tabellone equilibrato? Io non ho ancora capito se le teste di serie, tranne ovviamente la 1° e la 2°, siano o non siano sorteggiate: in ogni caso se sono sorteggiate questo vuol dire che Nadal ha stretto un patto col diavolo, se invece non sono sorteggiate ma predeterminate dal computer allora il sistema non vale un fico secco se ci propone come quarto di Grande Slam Nadale - Tipsarevic...: a questo punto tanto vale il sorteggio integrale!

    Mi vien da dire meglio Wimbledon dove gli organizzatori hanno le palle di sceglierle loro le teste di serie indipendentemente dal cervello (???) elettronico....

    Scusa l'incazzatura, ma ne ho basta di Nadal che si esalta a vincere Slam con tabelloni da challenger....

    Stefano

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  4. Ciao Stefano,
    chiaro che i primi 4 potevano trovare nei quarti quella dalla quinta all'ottava posizione del seeding. Nadal, per sorteggio ha preso il meno quotato, forse (Tippe). Fortuna, tanta. A meno che non si voglia pensare ad una longa manus, stile Moggi, Giraudo e Bettega (ma rinforzata dall'ausilio di Mefistofele), palline calde ed altri intrugli da stregoneria.
    Essendo come San Tommaso, preferisco pensare al maiorchino con la mano sotto le regali chiappe del Sevenzara. Sperando che leviti con l'acqua Bertier. =)
    L'impressione è che sia molto tutelato, in genere. Non dai sorteggi, ma negli arbitraggi, nel chiudere un occhio sulle perdite di tempo, le soste, etc. Magari quando avrà 30anni e sarà numero 15 al mondo glielo faranno scontare. Come fecero a Mac in Australia nel 1990, squalificato perché un arbitro gli fece scontare tutte le nefandezze comportamentali di 15anni. Nel 1984, quando era il faro del circo tennis, non lo avrebbero mai fatto.
    Per inciso, la questione è sempre quella. Nadal è difficilmente battibile (su questi campi, tre su cinque). Batterebbe sia Del Potro che Monaco, ma negli slam è fondamentale spendere meno ed arrivare in fondo (sf e f) con maggiori energie. E chi, per ventura, ha un tabellone facile, ne beneficia. Specie chi come Nadal ha un tennis anche dispendioso.
    Ciao, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.