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venerdì 15 giugno 2012

LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO. SULLA VERA ERBA






Il primo piano è quello di un uomo meraviglioso. Crestino appena accennato, sguardo spento da triglia annegata, svagato passo di chi è lì sul campo centrale dell’impianto di Halle a cercar delicate margheritine di campo. Selvatiche e preziose nella loro candida bellezza. Philipp “Kohli” Kohlschreiber passeggia, con la magnifica semplicità da sopito talento del tennis. Un Cassano dal volto umano, che non fa rombare la sua Ferrari fuxia ma tambureggia elegantissime rasoiate rovesci.
Oggi è uno di quei giorni da ricordare per molto tempo, per i vessati dall’orrore e perennemente sviliti dal trionfo dell’erculea mezzadria tennistica di vertice. Ormai impotenti come un dittatore novantenne in un paese democratico. Giornata da incastonare in una magnifica cornice di madreperla. Il “Kohli”, come vezzosa cinciallegra in amore, incassa la testa e guarda le corde della sua racchetta come ad ipnotizzarle. Di fronte a questo ragazzo che ha fatto dello straziante suicidio tennistico la sua ragione di vita, il “cannibale” Nadal. Il ferocissimo e muscolato combattente iberico sembra dover fare un sol boccone e sbranare la cinguettante cinciallegra con lo sguardo assorto nei meandri un vuoto simile ad immensità tennistiche misconosciute. Mima nell’aere qualche svogliato colpo, poi sbuffa e scrolla le spalle. Mai contrasto fu più brutale e netto. Otto volte si sono incontrati, otto volte il tremebondo arrotatore spagnolo ha stritolato il serafico tedesco dalle bellissime e vellutate trame tennistiche d'attacco.
Ma stasera è la sera, e che sera, cantava lo chansonnier. Stavolta si gioca in quell’amata patria tedesca che per puro caso diede i natali a questo pacioso messicano mascherato. Su un’erba smerigliante e dal colore vivido che rimanda ad incontaminate oasi di ritemprante salvezza. E tutto muta, come prodigio improvviso. Rafito soffre, annaspa. In completo rosa shoking che farebbe sobbalzare dalla seggiola un fremente Cecchi Paone, non riesce proprio ad esprimere le consuete rotazioni rifrullanti. Non fa in tempo nemmeno a preparare il terrificante uncino di dritto, che l’infingardo teutonico s'è già lanciato in virtuosismi e fenomenali sciabolate in forcing. Un, due, tre, 
con la stessa distaccata naturalezza del violinista in frac a coda. Non gli dà fiato, alcun respiro. Davvero un tennista metrosexual, Kohlschreiber. Da oggi ci sarà una nuova categoria di tennisti: I metrosexual. Piacioni, esteti, curati e un poco dandy. 
Il tennis è bello. Uno sport semplice, naturale, armonioso. Nel 2012, per poter vedere ancora questo tipo di trame tennistiche primeggiare sugli abituali scotennatori di palline, occorre attendere i tornei sui prati. Ad Halle, non certo a Wimbledon, laddove i campi sono veloci certo, ma l’erba bassa (una specie di moquette mista a pastura verdognola) ha appiattito le differenze. Nadal in trappola come un ratto. Sembra un paradosso assurdo. Un contrappasso, memorabile. Sovvertimento di credenze, e gerarchie. Momentaneo, ma sublime. Surreale, ma assolutamente vero e razionalmente spiegabile. E che questo clamoroso capovolgimento avvenga laddove l’erba è ancora erba non può non dare un’ulteriore sussulto di soddisfazione. Halle rimane ancora di salvezza. Che poi coincida con una clamorosa sconfitta di Nadal, non è colpa mia. E se a partorire questo annichilimento divino, naturale ed un po’ irridente è il “Kohli”, mica uno qualsiasi, l’orgasmo non può che completarsi. “Notizia d’emergenza”, Nadal goffo e fuxia, spazzolato via da un Kohlshreiber ispirato e con atteggiamento addirittura superiore. Tra un gran servizio, un sontuoso rovescio lungolinea che l’erculeo maiorchino può solo veder filare via come una scheggia. Ed alla fine chiude, meritatamente. Uno sbuffo soddisfatto, svogliato sguardo agli spalti e cenno di contentezza.
Chiaro. Nadal domani, o forse lo ha già fatto, ci parlerà di un problemino al ginocchio che ne ha minato le prestazioni. Altri diranno che era fiacco dopo la stancante (?) cavalcata parigina. Che Halle non fa testo, anzi. Poi, ovvio, nel tre su cinque è tutta un’altra storia. Come a voler guastare anche quelle piccole vittorie di un Pirro che ha sposato al causa dl bello. Ma cosa importa del blaterante chiacchiericcio dei gladiatori in rosa shoking.  Oggi è davvero la giornata in cui la bellezza domina, momentaneamente. Gaudemus.
In serata, quando ormai inizia ad imbrunire all'interno della bomboniera tedesca, Tommy Haas a 34 anni anni conferma d'esser ormai tornato a livelli d'eccellenza assoluta, quasi per un prodigio della metafisica. Vederlo stroncare alla distanza Thomas Berdych, somiglia ad un altro miracolo della logica troppo spesso strozzata dall'orrore. Tommy sguaina mirabilie solluccherose di rovescio e trame antiche, disinnescando l'
impostata e macchinosa pertica sparacchiante. Giusto il tempo per un altro "gaudemus", in questa giornata dedicata alla bellezza. Che non salverà il mondo come diceva Dostoevskij, ma può aiutare a renderlo momentaneamente tollerabile. 

10 commenti:

  1. L'erba di Halle mi sembra così verde, che pure quella del mio proverbiale vicino sbiadisce...
    Il che fa ridestare il mio sopito grido di disperazione: conservate il centrale di Wimbledon fino alle semi-finali, o almeno i quarti, per evitare di far giocare la seconda settimana su un Roland Garros bis... O almeno rizzollatelo la domenica di pausa...
    Detto ciò, vedere Kohli, Raonic-Federer e Haas, fa quasi pensare che la stagione del tennis sia appena cominciata, giusto dopo quella dello squash...

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    1. Si rovina certo, ma è sempre stato così anche negli anni scorsi. Quello che è davvero cambiato è la velocità dei campi. Anche nella prima settimana quando sono in condizioni perfette, sono più lenti del passato. E di quelli di Halle.
      In passato a Wimbledon dominavano Edberg, Cash, Becker, Stich, Kraijcek. E per i numeri uno Lendl, Wilander c'era poco da fare. Muster o Bruguera dopo aver vinto il Rg, da numeri uno, nemmeno ci partecipavano.
      Ciao Siro, a presto.

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  2. Salve,

    complimenti per il pezzo.
    Finalmente uno spiraglio di speranza per il tennis moderno. Udite, udite: tutti i semifinalisti di halle giocano il rovescio ad una mano! ed al queen's ai quarti malisse contro la nalba. Son desto o sto sognando?

    p.s: sempre più convinto che il rovescio lungolinea di haas valga il doppio di tutto il tennis del fabbro di manacor.

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    1. Già, ogni anno di questi tempi c'è una specie di sindrome da purificazione/salvezza...dopo mesi di brutture. Malisse-Nalbandian altro bel quarto, al Queens.
      Bando a questa orrenda omologazione di superfici sempre più uguali, che consentano a tutti di giocare su tutto, se uno slam e un Masters1000 si giocassero su prati come quello tedesco, tutto il movimento ne guadagnerebbe. Verrebbero fuori match molto divertenti e tennisti talentuosi sarebbero avvantaggiati rispetto ai mediocri.
      Haas è davvero un tennista superbo. Nel derby, comunque vada sarà un successo.
      Ciao, a presto.

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  3. Ciao Pic,vorrei un'opinione riguardo il torneo di Wimbledon:se dovessi indicarne un vincitore che non sia uno dei soliti "Fab 4",chi sceglieresti? Grazie in anticipo, Angelo.

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  4. E che ti devo dire, Petzschner? Dancevic? Malisse? Ovvio che tolti i primi quattro, vedevo bene Tsonga. Ma nemmeno si sa se partecipa, dopo l'infortunio. Poi i soliti Berdych o del Potro. E Raonic mina vagante da terzo turno.
    Ciao, a presto.

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  5. Il game che ha permesso ad Haas di salire sul 5-4 nel secondo set racchiude una bellezza intrinseca da orgasmo dei sensi. Il 90% dei tennisti di oggi (tra cui probabilmente 8 tra i primi 10) se li sognano... Che spettacolo...

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    1. Sì, scambio bellissimo. Alla è giusto che abbia vinto Haas. Federer tra l'altro mi è parso stanco e un po' pesante (reduce da tre settimane di tennis, su due superfici diverse). Giusto anche perché lo svizzero avrà altri anni, e platee più grandi dove giocarsi le sue carte. Haas con tutta la sfortuna che ha avuto in carriera, meritava questo successo.
      Ciao Siro, a presto.

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    2. Assolutamente d'accordo con te! Il tedesco ha davvero meritato e son sinceramente contento per lui. Tanto più che ha un gioco veramente piacevole, il che non guasta certo, soprattutto ai nostri giorni.

      In previsioni future, da supporter dell'elvetico, mi preoccupano un po' tutte quelle caterve di errori non forzati che si porta dietro da Parigi... ma oggi non importa, ci sarà tempo per pensarci. =)

      Ora, da maligno quale sono, spero in un accoppiamento Kohli-Nadal e Haas-Djokovic al secondo turno di Londra, con vittorie in 3 set del bel tennis, un erba come quella di Halle e un campo consumato vicino alla rete e non sulla linea di fondo, proprio come ai -bei- vecchi tempi.
      Poi mi sveglierò...

      A presto! Grazie per le risposte!

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    3. Federer non era al massimo, ovvio. Ha sbagliato oggettivamente troppo. In questo caso aveva delle scusanti, tipo un po' di stanchezza.
      A Wimbledon beh, Haas, Kohli saranno due mine vaganti mica da ridere. Tosti da trovare al primo o secondo turno. Ancora mi ricordo il fesso (Petzschner) ad un passo dal battere Nadal, e vabbé. =)
      Ciao Siro, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.