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venerdì 8 giugno 2012

ROLAND GARROS 2012 – FEDERER, UN'OMBRA SCOSSA DAL VENTO






Day 13 Uomo (un poco) morto che cammina per il miglio verde


Il breve lasso di tempo che va da un violento scroscio d’acqua autunnale alla comparsa di un pallido sole, che quasi timido e svogliato asciuga il pantano argilloso. Rafael Nadal ha già sbrigato la sua surreale sgambata di semifinale col connazionale paggio storto, David Ferrer, fustigato con la violenza del carnefice dominus. Sono anni che vediamo atroci esecuzioni tennistiche vendute come sfide sportive, tra i due. Troppo simili, ed infinitamente più forte ed evoluto nella particolare arte “arrotona” Nadal, perché possa esserci una parvenza di partita. Se il carnefice sta bene, punisce il discepolo più anziano. La vera tragedia buffa della triste storia tra i due è che questo è un match che si ripete sovente, e sempre a livello di finale o semifinale, dando il quadro di una supremazia terricola di Nadal abbastanza imbarazzante.
Ormai è in sicurezza Rafito. Fresco e pimpante, dona un’afflitta sensazione di impotenza rassegnata anche in chi guarda, non solo al suo avversario. E non si vede proprio quale evento sovrannaturale possa impedirgli il settimo sigillo parigino, chiunque prevalga nell’altra semifinale.
Tra folate di vento riottoso che scacciano via le nubi, entrano in campo Roger Federer e Novak Djokovic per quella che è la semifinale più attesa e, sulla carta, aperta a più soluzioni. Tecniche e di spicciolo risultato. Il sole malato riesce a stento ad asciugare la terra pesante. Una specie di acquitrino sbiadito in cui l’argilla perde il vivido colore accesso, specchiandosi in un cielo color acciaio. Ecco, a volte una sottile metafora o assonanza di colori dipinge la situazione sportiva meglio di ogni altra dotta considerazione, spesso travestita da somma minchiata.
C’è poco da fare, o da dire. Non c’è vividezza di tennis e colori, malgrado quegli spicchi catarifrangenti che provano a donare al pallido volto dello svizzero uno schizzo dell’antica essenza marziana. I silenzi di un basito e sconcertato pubblico dello “Chatrier”, da anni prono ai piedi del monarca elvetico, fanno il resto, fornendo la colonna sonora al quadro dalle fosche e sfumate tinte. Quello parigino rimane il più competente ed emotivo del circuito, e ti racconta le storie dei match solo con le sue reazioni di petto: Sibili sbigottiti o esplosioni incontenibili. E’ semplicemente irreale, la semifinale. Non tanto per il punteggio, quanto per l’evolversi del gioco. Match strappato, scadente, nel quale Federer non ha mai dato l’impressione di poter prevalere, provando a trasformarsi in capitano coraggioso tra i refoli di un vento a tratti insostenibile. Non riesce proprio ad entrare in una partita che mai come questa volta appariva alla sua portata, contro un Djokovic lontana controfigura di quello esaltato versione 2011. Più umano, solo spirito e cuore. Ed esclusivamente con quelli era riuscito a venir fuori dalle intricate battaglie dei giorni scorsi. Oggi si limita alla normale mestieranza tennistica, senza nemmeno dover sguainare l’orrida mascella squadrata o gonfiare il petto come tricotica e rachitica controfigura di quello che s’affacciava a Piazza Venezia.
Lo svizzero riprende colore, ed una insolita maschera da agonista s’impadronisce del suo volto solo ad inizio secondo set quando, perso il primo, scappa via di due break. Poi il vuoto cosmico. Nole, quasi sorpreso, ringrazia, incamera game e rientra. Non deve nemmeno mettere in atto quelle sovrumane resistenze difensive laceratonsille e scianca gambe, cui ci ha abituato nel recente passato. Perché non c’è ritmo, non c’è match. Gli basta il minimo sindacale per portare a casa la prima finale al Roland Garros. Tra un Federer nuovamente bianco come un cencio, stizzito col suo ferito super io, sdegnato verso l’insolente ventaccio che ne disturba le divine parabole impedendogli di prender ritmo, e i silenzi sempre più reggelanti di un pubblico ormai incredulo. Incapace di trovare anche il minimo abbrivio per riscaldarsi e sostenerlo come vorrebbe.
Passa in carrozza il serbo. Cede di schianto Federer, ormai nell’Olimpo tennistico anche per le sue umane debolezze. Umane debolezze di un semidio tennistico che non fu mai marziano. L’odierna sconfitta contro una delle sue due tennistiche nemesi, è diversa dalle ultime, combattute e tirate, che pure lo hanno tenuto lontano da una vittoria di slam per nove volte consecutive. Una specie di record nel record, per l’uomo dei record. Che proprio per quell’algido volersi distinguere dal resto, nella rossastra Parigi batté il Djokovic cannibalesco, e cedette di schianto al Djokovic appena normale.

13 commenti:

  1. Complimenti per questo articolo, caro Picasso, lontano dalle tue abituali ispirazioni a Talia ma perfetto per le (tristi) attuali circostanze.
    Povero Roger, sembra svuotarsi ogni volta sul più bello. Pare sempre più privo di quelle energie psicofisiche necessarie per arrivare fino in fondo negli Slam.
    Tutto ciò mette tristezza, e lascia consci del fatto che POTREBBE, AVREBBE POTUTO farcela. Concentrazione? Età? Appagamento? E chi lo sa...
    Partite come quella di oggi (o come la semifinale degli Australian Open) erano ampiamente alla sua portata. Ma a che pro?
    Ciao...

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    1. A volte ci si dimentica che ha vinto tanto. E di quanto sia difficile rimanere ai vertici, di testa soprattutto. Torneo dopo torneo, anno dopo anno, specie quando di fronte hai due tizi esaltati ed in fiducia come Nadal e Djokovic. Senza la stessa classe ma più giovani e naturalmente con più fame.
      Insomma, un po' si pretende troppo da un signore che ha comunque passato i trenta ed anche quando delude, è comunque in semifinale di uno slam.
      Il motivo provo a speiegarmelo facendo riferimento ad altri campioni. Non vedi infatti un netto cedimento fisico come fu in Sampras, ma soprattutto di testa. Ed allora diviene tutto meno facile da mandare giù. Perché davvero oggi è andato via di testa, e questo Djokovic lo poteva battere.
      Ciao, a presto.

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  2. Effettivamente la situazione sta diventato tragica.. Se per vedere un pò di buon tennis devi guardare fino ai quarti, ed evitare rigorosamente la finale, significa che stiamo scadendo nel ridicolo. Un'altra finale da 6 ore ci aspetta? per fortuna domenica non sarò a casa ad assistere allo scempio di questo sport. Meglio rivedersi qualche highlight di Federer su YT.
    In attesa della finale delle ragazze, di cui aspetto trepidante il commento, ti auguro una buona giornata.
    Ciao

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    1. Ciao Luca Caputo,
      grazie per l'augurio di "buona giornata", ne ho bisogno.
      Purtroppo sì, le poche cose interessanti si sono esaurite coi quarti. Per la finale ci si dovrà accontentare del solito agonismo. E stavolta temo, nemmeno quello. Il Djokovic non esaltante dei gironi scorsi, rischia di perdere in modo netto. Dovrebbe alzare la soglia del suo tennis. Ma anche qui, per chi fa del fisicismo la sua dote migliore, è difficile inventarsi qualcosa se non si è al top.
      In attesa. Eh, sì. Fremo già per la finale delle donne. Già assunto un mix di farmaci antipanico e contro il mal di mare. =)
      Ciao, e buona giornata anche a te.

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  3. Partita orrenda quella di ieri... con un Nole svagato e uno svizzero incommentabile... errori su errori, soprattutto di dritto, che contro il numero 1 al mondo non ti puoi permettere nemmeno se ti chiami Federer... Comunque sono d'accordo con te... Se Nole domani gioca come ha fatto ieri prende un triplo 6-2 in 2 ore scarse...

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    1. Infatti, un po' è stata condizionata dalla situazione metereologica, ma davvero una partita mai iniziata. L'ha portata a casa Nole, senza dover fare niente di speciale. Anche con Seppi e Tsonga, s'era salvato d'orgoglio.
      Il tennis è spesso imprevedibile, ma in uno confronto dove spesso le componenti di forma fisica sono predominanti, per fare partita con Nadal il serbo dovrebbe alzare, e di molto, l'asticella.

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  4. ti sei salvato come per la "crociera" sulle bighe!
    L'utenza ne è felice.

    Domani lotta furiosa per uomini veri. Ci scapperà il morto?
    mi sento dello spirito di gridare: ajde!
    Jess

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    1. E' ancora in ballo "l'apertura di un circolo delle libertà", se un certo tennista non vincerà Wimbledon entro il 2012.
      Io rilancio.
      Hai visto mai che porta bene.
      O forse rilancio sempre con Errani. Ancora più difficile. "Se arriva in semifinale...".
      Domani, francamente, tutto porta ad ipotesi sacrificali. Di sicuro difficilmente si arriverà alle sei ore. In bocca al lupo, ti vedo già più serena di una ultrà della Stella Rossa. =)

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  5. Cos'è quella robina miracolosa che il Djoker tira fuori dall'involucro di plastica ? La mastica e riprende all'istante forze mostruose come nella partita con Roger di venerdì. Il Rogerino appariva svogliato, vero. Mi sarei aspettata una partita di almeno 4 set, tanto per far soffrire un po' di più lo Smurf . Ma, d'altra parte, visto l'andamento della finale direi che il mio prediletto bene ha fatto di non mischiarsi nella lotta feroce tra "uomini veri" (ma cos'è un uomo vero ?). E poi, Halle ed il suo amico Gerry Weber che ha voluto dare il nome del Roger alla strada che porta allo stadio (nientepopodimeno che Roger Federer Allee) non potevano certo essere traditi. Per la gioia di tutti comunque il Rotschi a Halle è arrivato domenica trovando tanta bella gente ed un ambiente meno rompiscatole. Come lo capisco !
    Il solito saluto birichino da Anna Marie.

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    1. "Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille
      valvole fra le stelle sprinta e và...
      Mangia libri di cibernetica, insalata di matematica
      e a giocar su Marte và...
      Lui respira nell'aria cosmica è un miracolo di elettronica, ma un cuore umano ha...
      Ma chi è?, Ma chi è?" :)
      Ma non so cosa mangino, plutonio o cos'altro. Nemmeno mi interessa. Io non l'ho visto per niente in forma fisica. Anzi, senza il fuoriprogramma della pioggia, avrebbe perso nettamente.
      Ciao (vorrei capire in cosa consiste il saluto birichino) :), a presto.

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    2. Quanto ad Halle...beh, non so quale erba potranno trovare. Dopo appena un'ora (visto adesso) Berlocq la sta RIZOLLANDO manco fosse un trattore grippato. =)

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    3. Si, finezza e grazia zero. Da "veri uomini" forse occorre usare metodi da trattore grippato (per poi perdere la partita). Tutta fatica sprecata.
      Saluti biricchini (con due cc, pardon) mah, forse per sdrammatizzare i commenti con parolone come "veri uomini". Mi fanno ridere perché questi "veri uomini" presumibilmente soffrono le pene dell'inferno pur di vincere. Il Roger trentenne invece (senza bende, cerotti) del quale vorrebbero tanto liberarsi i due forsennati è sempre presente a mettere i bastoni fra le ruote. Io sono felice vedere il gioco di Roger Federer. Se vince beviamo, mio marito ed io, CHAMPAGNE ! Tutte le volte. Jawohl.
      Saluti (senza biricchini se preferisci) da Anna Marie.
      P.S. Tra poco a Halle gioca il P(hilipp) Petzschner, ha un bel gioco, contro un Marcantonio di nome Milos Raonic. Tifo per Petzschner ?

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    4. Mi accorgo ora che ti riferivi al commento, ma penso proprio fosse nient'altro che una battuta.
      Ovvio che si estirperebbero anche un rene pur di vincere. Questo non è che mi sorprenda molto, rispetto ad altro.
      Birichini o biricchini fa istess. Credo si scriva con una "c", ma non ci sottilizziamo con queste cose da Accademia della crusca. Sono più per la perfetta imperfezione.
      Ciao Anne Marie, alla prossima.
      (Spero ti abbia divertito "Ridolini" Petzschner. Ormai imbarazzante macchietta di sé stesso).

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.