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domenica 3 giugno 2012

ROLAND GARROS 2012 - LA FAVOLA INTERROTTA DI SEPPI






Day 8 Pasteggiando il the coi biscotti, in compagnia dei Maya


La sconcertante banalità del tennis. Quella frase continua a rimbombarmi nel cervello, mentre il quasi moderno Armageddon, in un’afosa giornata d’inizio giugno, sembra clamorosamente realizzarsi. Banale ovvietà e miserande considerazioni elementari che rendono tutto semplice, in barba ad arzigogoli di retro pensiero cui freudiani imprestati al tennis si abbandonano allo stesso inarrestabile ritmo con cui il sottoscritto spara minchiate e stappa birre.
Andreas Seppi mi apre la mente, e rende tutto “cristallino come acqua di sorgente” (pagherò i diritti a Formigoni, sotto forma di inconsapevole vacanza alle Seychelles in yatch d’oro zecchino). L’eroe caldarense sta tenendo alla grande, al cospetto del numero uno al mondo Novak Djokovic. Quando mi rivelarono di sue intensissime sedute di allenamento, proprio col serbo ed altri, per migliorare la tenuta fisico/atletica ed abituarsi ai ritmi forsennati dei top, pensai a leggenda metropolitana. E sicuramente non a questi questi benefici metafisici. Il funambolico felino tiene il ritmo di un Djokovic non eccezionale, ed anzi, finisce per uscire vincitore dagli atroci scambi prolungati, a specchio. Il tennis moderno è divenuto materia di submentale questione balistico/anaerobica, e Seppi lo dimostra in modo implacabile. Per competere con gli orrendi mostri (sacri) del moderno tennis, non occorre mica scervellarsi lanciandosi in mirabolanti analisi tecniche, provare virtuosismi, cercare nuove e fantasmagoriche tattiche innovative, usare la volée, tentare variazioni o smorzate, cambi di ritmo, magici rituali di fertilità tennistica del Divino Otelma.
Nella più strenua banalità di questo tennis allora, basta che il più forte giochi ad un ritmo più basso del solito, e che l’outsiders mediamente dotato di buon talento alzi la soglia del suo tennis a specchio retrovisore “rear vu mirror”, ed  il gioco è fatto. Seppi non solo tiene, ma nello sconcerto generale, vola avanti di un set e di un break. E quando dopo aver perso il vantaggio vince ugualmente il tiebreak del secondo, diviene impossibile non fare riferimento alle profezie dei Maya. Immaginare tsunami che inghiottiranno la terra, fuoco e fiamme che devasteranno tutto. Proprio il tiebreak, marchio di fabbrica perdente di una buona carriera da perdente, stavolta lo azzanna con la furia del combattente. Lui che solo qualche mese fa tribolava contro i mai abbastanza compianto "Crazy Dani" Koellerer. Al limite uno pensa che ad un tratto sbuchi un demente col sorriso stampato e srotoli il cartello “scherzi a parte”. Invece è pura e semplice realtà. Banale, appunto.
L’atesino guerriero albino regge anche negli altri set, ma Djokovic alza un po’ quella soglia di cui prima. Seppi invece cala un po’ nel servizio, proprio il colpo dove più sono evidenti i miglioramenti, e di conseguenza perde serenità. Fa più fatica e mena le sue specchiate danze un filo sotto il ritmo precedentemente imposto e come la malvagia strega di una favola dal finale alternativo che s'accanisce sulla indifesa eroina, si salva e la spunta Djokovic. Ma gli applausi suoi, del pubblico e, per una volta senza ironia, miei vanno alla tigre anestetizzata di Caldaro, novella cenerentola non a lieto fine.
Non sarà mai un tennista che diverta o un combattente col feroce killer istinct, ma la solidità acquisita nei fondamentali e nella tenuta atletica, lo rende più sicuro e meno esposto a clamorosi cali. Era quello che si voleva da anni, in fondo: Visto che non è possibile avere un top 50 che faccia divertire, ben venga qualcuno capace di sostare tra i primi venti, che vinca tornei e se in buona giornata riesca a giocarsela coi top negli slam. Se riuscirà a dare continuità ai risultati degli ultimi mesi. E sempre che il 2012 non sia l'ultimo anno delle nostre tristi esistenze.
Nel tabellone maschile, il belga col volto da undicenne Goffin mette per due set alla frusta un deludente Federer. Poi lo svizzero, vinto il secondo, prende il largo. Sospesi gli altri match con Tsonga avanti di un break nel quinto contro Wawrinka, e Del Potro che conduce due set ad uno su Berdych.
Terremoto nel tabellone femminile. La durissima lezione inflitta dalla gnoma assassina Cibulkova alla numero uno Azarenka, rende la parte alta del tabellone aperta ad ogni soluzione. Favorita per guadagnarsi la finale sembra diventare Samantha Stosur, vincente sulla Stephens. Si batte con elegante e leggiadro ardore la giovane Petra Martic, che muore in modo assai brioso contro l’orripilante carrarmato tedesco Kerber. Ma occhio, perché si alzano le percentuali di successo finale per Sara Errani, uscita vittoriosa sulla sconcertanta/sconcertante Sveta Kuznetsova. E in un periodo di bruttissimo tennis, non sarebbe nemmeno una stranezza che l’inesistente tennis della nostra finisse per prevalere nello slam parigino.

6 commenti:

  1. Non ci credevo mentre guardavo il match, considerando poi che era iniziato con Seppi che aveva preso il break e sembrava si aprisse la mattanza! Poi non ci credevo più a quello che stavo vedendo, tenendo scambi lunghi ha fatto tribulare Djokovic, è stata una partita orrenda, non sarò mai tifosa di Seppi ma onore e merito per l'impegno e il miglioramento fatto. Anche a me ha stranito la vittoria del TB, perchè è un classico perdere il TB per certi personaggi.
    Non voglio pensare che il tennis sia solo questo oggi, ci sono ancora giocatori divertenti, sempre più rari ma che dio li conservi tra gli urli degli altri.
    Una parola su Sveta: mi chiedo come sia potuto accadere, non avrei scommesso un cent sull'Errani, tu lo avevi ipotizzato che sbagliasse la partita invece, bravo!
    L'altra sera il match della wozniaki credo è stato commentato da F.ferrero e credo J. Lo monaco, visti i commentatori in genere irritanti, loro sono davvero deliziosi!
    jess

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    1. Sì, ovvio che ci sono ancora tanti tennisti divertenti...Ma a grandi livelli, hai paradossalmente più chances di battere uno come Djokovic se migliori resistenza, ti prepari benissmo, difendi come un satrapo strisciante e giochi a specchio come ha fatto l'ottimo tigrotto caldarense, piuttosto che impelagarti in mirabolanti colpi superlusso o geniali soluzioni improvvise di un Gasquet, men che meno un tattico che cerca trame arzigogolate.
      Io per esempio, temo che Djokovic (certamente non quello dello scorso anno) possa soffrire meno contro Tsonga (ammesso che batta Wawrinka) che con Seppi. Il paradosso è forte, ma la penso così (anche per una sinistra scaramanzia). =)
      Svetonia la bella col gozzo (cit. Bruno)...beh, è chiaramente più forte di quella roba lì. Ma anche in questo caso, poco da fare. Se hai infinitamente più talento e colpi, ma vai in palla e sbagli tutto dopo due scambi e ti muovi come un paracarro, rischi di perdere, ed anche nettamente contro un ratto terricolo senza soluzioni che corre come un'invasato, ed arrota l'inimmaginabile. Mette tristezza la cosa, lo so. =)
      Ciao, a presto.

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  2. Tsonga ha vinto ovvimente complicandosi la vita,per la celebrazione ho chiamato il mio nuovo gatto Tsongatto!!!
    Mi accodo alla tua sinistra scaramanzia e sospetto sia davvero così, resta il fatto che se migliora il rovescio, non si fa male e impara a vincere le partite facili,può vincere qualcosa, lo spero, lo so non il RG purtroppo per i francesi.....resta uno dei tennisti di vertice più divertente, ogni tanto si perde e fa delle cavolate pazzesche e poi ti sorprende, forse il bello sta proprio lì.
    Jess

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    1. Hai detto niente. Secondo me la differenza coi primi quattro è poca. In generale, deve essere più continuo. Migliorare in difesa, altrimenti per batterli ha bisogno di una prestazione perfetta.
      Vedremo, rimango assai sfiduciato (scaramanzia bis).

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  3. E stato emozionante vedere giocare alla pari seppi contro djokovic,i primi due set sono stati entusiasmanti,gli altri un po meno ma d'altronde alla fine nole per dirla alla mourinho non e mica un pirla che perde con seppi.
    comunque la cosa piu divertente e l'ha regalato come al solito fabretti che ad un certo punti ha ricordato a pescosolido(non so per quale motivo sinceramente) la disfatta di maceio,ebbene a distanza di 20 anni il peso ha accusato il colpo,mannaggia se lo ha accusato.marco

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    1. Sì, per due set l'ha messo sotto. Proprio sul ritmo. Poi ovvio, la maggior esperienza ed abitudine a giocare match tirati e di livello, ha avuto il suo peso.
      Fabretti, simpaticissimo. Credo di avergli sentito dire giorni fa, a Pescosolido (ottimo professionista e vincitore anche di un torneo Atp): "Tu non lo sai Stefano, ma fare la smorzata in controbalzo è una cosa difficile? eh?". E l'altro, gelato: "Certo, tu la usi spesso invece, eh?".
      Ciao, a presto

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.