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giovedì 28 giugno 2012

WIMBLEDON 2012 – "CAFONAL" FOGNINI ALLA GRAN PARATA REGALE




Day 3 – Dal vostro inviato, secondo a se stesso. Forse


“…Fognini invece, potrà dire di aver visto il Principe Carlo”. Si conclude così, con eccessiva cattiveria irridente, il pezzo che “L’Equipe” dedica alla dolce e spietata esecuzione tennistica che Roger Federer ha inflitto all’insolente italiano Fognini. Sì, lo definiscono proprio “insolente”. Una sperticata lode per il grande svizzero che già in pulloverino pre-match farebbe schiattare d’invidia l’eleganza stessa, e lievi bastonate nei denti all’impertinente rospetto italiano. Colpevole, il tapino, di “lesa maestà” innanzi al Re del tennis ed al futuro Re d’Inghilterra Carlo in tribuna, “dissacrando” il sacro tempio di Wimbledon. Non col gioco, ma con le ardite intemperanze. Ma dove? quando? Cosa hanno visto questi francesi, mai stanchi di volersi incazzare con gli italiani. Anche stavolta, quando non c’è un Bartali a metterli in riga per l’ennesima volta, e nemmeno un Materazzi (di cui manco a dirlo, il nostro è estatico ammiratore) a farli andare fuori di testa. Niente di tutto questo, ma un italiano medio vagamente ineducato, cui han fatto credere d’esser genio sregolato e che interpreta il suo tipico ruolo “cafonal”. Stavolta con maggiore impegno, visto che su quel campo storico non è che ci puoi giocare spesso. 
Eccessivo il livore transalpino, forse dovuto a qualche ricordo parigino dal retrogusto amarognolo. Non era facile reggere il confronto con Federer, per molti, anche tra i primi trenta, non solo per Fognini. Elegante, perfetto, in forma regale, lo svizzero sciorina tennis con una facilità che imbarazza. L'italiano fa quel che può ed una volta capito (dopo due minuti e ventisei secondi) che non c’è niente da inventarsi, prova lo show. Incarna il ruolo di paggio discolo del monumento, e ci riesce anche, a sentire gli applausi divertiti del pubblico. Simili a quelli del circo. Qualche ghirigori da esibizione, prima che Roger si alzi sulle punte e piazzi la sinuosa stoccata con due dita. 6-1 6-3 6-2. Tutto lì, il tennis. Per il resto, Fognini è divertente valletto impudico in una parata incensata. Re del tennis, rincoglioniti principi d’Inghilterra ed attempate Regine della Cornovalia che mangiano biada. C’è più pornografia impostata su quell’elegante palchetto regale, che nel cafone italiano. Che chiaramente gode nel sentirsi perseguitato ed interpreta la personale sregolatezza (ormai sai anche a che minuto romperà una racchetta e dopo quale punto tirerà lo smoccolo). Ecco quindi il campionario di risolini incomprensibili, gesti ineducati, crasse parole da gutto e persino l’oltraggio più profondo di una racchetta spaccata. Anatema. Quell’erba ha assistito impotente alle nobili ire di McEnroe, Ivanisevic, Nastase o Safin, figuriamoci se non potrà tollerare le intemperanze di un ragazzotto di media altezza e media classifica. Apparirà un filo più insensato, ma pazienza. 
Prima che la pioggia allaghi le zucche dei sudditi inglesi, spettacolo vero per l’ennesimo derby teutonico da orgasmo multiplo (sempre con scappellamento destra). Florian Mayer e Philipp Petzschner ricamano colpi, mulinellano allegramente, attaccano, svarionano, tra riccioli, smorzate, slice e rasoiate gillette. Spettacolo autentico, proveniente dal candido 1976. Surrogati estetici di un tennis ormai defunto e trapassato a morte. Estasi ed incanto, e richiami all’oblio più assoluto. Avverto nell’aere anche le morbide note di “Sunshine Reggae”, innanzi al Lido Azzurro di Ostia, col “mejo tacco del tufello” Fierolocchio che danza ridicolo, e l’altro che lo guarda pippando cocaina (“che na 'a senti la musica?"). Il risultato è un dettaglio, inutile orpello. Petzschner gioca due set magnifici, d’assoluta ispirazione. Poi crolla, inizia a fare il duro in tre lingue con l’arbitro e s’eclissa orrendamente. Una lampadina fulminata, che non può non cedere al quinto. Picasso completa il personale Grande Slam da genio incompreso, ed inconsulto: essersi fatto recuperare due set in ogni slam, lui che non ne ha giocati poi molti. Record per pochi, geniali eletti della sconfitta. 
Tra le donne (e non vi sembri un errore), manco a dirlo, prevedibile sconfiitta di Ernests Gulbis. Che s'era detto/scritto? Batte Berdych ma può perdere con chiunque, anche da questo gigante polacco, Janowicz. Eliminazioni eccellenti di Stosur e Na Li, ad opera delle giovani fotomonelle Rus e Cirstea. Ammesso che sia ancora una sorpresa, fuori anche Wozniacki, per mano dell’invasata, spiritata e balconata Tamira Paszek, austriaca, mezza africana, mezz’indiana, ma serba d’adozione esultante (“ajde!”). Surreale questa ragazzotta dal bel rovescio e dritto in gancio, che sull’erba si trova bene. Poco da dire sulla bambolona danese. Molti continuano a definirla “pallettara”. Sbagliato. Pallettara è Errani, al limite. Questa invece gioca uno sport tutto suo. Una specie di volano, o tamburello da spiaggia. Sport in cui primeggerebbe, senza alcun dubbio. Provo a cogliere qualcosa anche delle due eroine Wta impegnate nelle loro titaniche sfide, nel mezzogiorno di fuoco e morte all’O.k. Corral. Lotta, tra evoluzioni barocche e rantoli, Maria José Martinez Sanchez, che soccombe solo al terzo set contro la serba lobotomizzata Ivanovic. Match alla portata della spagnola, che però si disunisce ad inizio terzo set. Quasi commovente il tentativo della minuscola 42enne Kimiko Date Krumm, ancora sui campi a lottare contro le giovani vatusse, malgrado gli acciacchi dell’età. Una specie di eroina contro le leggi del tempo, cui stavolta deve arrendersi. Ferma e visibilmente menomata al polpaccio, lascia spazio al terzo set all’ucraina Kateryna Bondarenko, infimo personaggio da saloon. Di anni ne ha tredici in meno Kim Clijsters, ma le ossa malferme la costringeranno a dire basta a fine stagione. La belga però sembra decisa a lasciare un bel ricordo a Wimbledon. Bella fiaba sarebbe un suo commiato con successo. Che essendo una fiaba, difficilmente si realizzerà.

8 commenti:

  1. spero invece che il cammino di Kim si fermi qui, perchè il prossimo match è contro la mia numero uno, Vera Zvonareva. Non pensavo che si fosse ripresa in questo modo, dopo mesi di stop: ha battuto la Barthel dimostrando nervi saldi... Che abbia messo la testa a posto? Con Kim la vedo sfavorita, ma non più di tanto. Dipende molto da lei. Ciao!
    MICH

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    1. Non avevo controllato contro chi giocasse il terzo. Mai stato un tifoso di Kim, ma c'è da ammettere che in confronto a tutte le top 10 attuali, è almeno due spanne sopra. Tecnicamente e come comportamento in campo.
      vera, bah...la testa è sempre mancata. Gli ultimi mesi anche la salute. Ora s'è rimessa in sesto credo, ma il secondo turno per una come lei rimane comunque minimo sindacale (Barthel non mi dispiace, ma ultimamente era in inspiegabile crisi).
      P.s. Ed oggi Oprandi batte Linda Blair. Usate questa dritta come preferite.
      Ciao Mich, a presto.

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    2. Ho letto che nadal, alla luce della vittoria di ferrer nel torneo di s'-hertogenbosh, ha inserito il giocatore valenciano tra i papabili per la vittoria all'All England Club.
      Colto da un mancamento ho ripreso i sensi solo alla notizia della bella vittoria di Malisse.
      Dopo la lettura del tuo pezzo posso dire di essermi completamente ristabilito. Grazie di cuore

      ciao,
      danilo

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    3. L'avevo sentita dopo i sorteggi dei tabelloni. Lo sappiamo, Rafito nostro è schivo assai. Non ci pensa minimamente a vincere- Gli altri sono troppo più forti di lui, anche david Ferrer, perché no.
      Malisse, sì. bella vittoria.
      Grazie, e ciao Danilo.

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  2. vogliamo subito il pezzo su malisse che batte simon. Dove può arrivare il belga?

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    1. Pensa che ho visto molto del match, ma non il tie-break finale. In macchina, con 53° recitavo degli epocali rosarioni giganti.
      "Subito", non esageriamo. Ora vado a concentrarmi per assistere moralmente i nostri fratelli azzurri opporsi coraggiosamente al Wunderrbar. Domattina, al limite.
      Ciao Tambureggiante, a presto.

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  3. Stavo uscendo per festeggiare un pò la bella Italia, la prima che ricordi dalla nascita (sono dell'86), Baggio escluso, in grado di far divertire e di presentare personalità interessanti, folli e dotate di una certa classe e talento.
    Ebbene cosa c'entra tutto questo con il tennis?

    Mi accingo a vestirmi, guardo il pc e penso: chissà se Nadal avrà steso un'altra decina di km di asfalto sul malcapitato di turno, Rosol? Vedo il parziale, quinto set. Mi svesto, prendo la birra e mi metto sul peggior streaming mai visto, peraltro in spagnolo.
    Sul 5-4 Rosol mi ero mezzo dimenticato dell'Italia: poi ace, vincente sulla prima, ace, ace. Ora esco a festeggiare e ad ogni brindisi ne farò due, uno per l'Italia e l'altro per Rosol.

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    1. Già, incredibile. Ero anch'io distratto da vicende pallonare. E sono d'accordo con te. E' stato bravissimo Prandelli, nel creare la giusta alchimia. Ha puntato sull'ossatura di una squadra che ha dimostrato d'essere la migliore in Italia, tre campioni autentici (Pirlo, De Rossi e Buffon) e due geni e sregolatezza che ti fanno vincere le partite come Cassano e Balotelli.
      Sapevo che Nadal stava soffrendo, ma ho visto solo l'ultimo set. Questo ceco è stato letteralmente DEVASTANTE. L'ha seppellito con bombe terrificanti. Ora tabellone in discesa fino alla finale per Paire...:)
      ciao Klimt, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.