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sabato 30 giugno 2012

WIMBLEDON 2012 – FEDERER ALL’ULTIMO RESPIRO





Day 5 – Dal vostro inviato, riconosciuto genio dalla Siae, ed inconsapevole ghost writer di un rododendro afflitto di uno strano morbo che ne impedisce la fotosintesi

Wimbledon 2012 rischia seriamente di diventare l’edizione delle rivoluzione francese, con teste mozzate dei favoriti che volano nel cesto. Dopo Nadal, anche Federer ad un passo dal tracollo. Sotto di due set contro Julien Benneteau, francese di lungo corso, buono e poco altro. Ad un passo dal baratro, ove ti affacci e vedi esseri ripugnanti. Ci sono bestie immonde, cicchitti, almagri e sdentate streghe che in semicerchio ballano la danza della morte imminente. 
Federer si mette di buzzo buono e recupera un set. Ma non carbura. E pesante, legato. Pare proprio non riesca a sciogliersi ed esprimere in modo continuativo il suo miglior tennis. Limitato da un avversario scaltro e furbo, che spesso lo precede e riesce a metterlo nell’angolo del rovescio con buoni incroci, per poi colpire a campo aperto. Nel quarto il transalpino non molla. Non è nuovo a questi tentativi di scalata, il povero Julien. Un tipo che non può piacere per il tennis espresso, ma che fa emergere quel gran senso di materna protezione che è in tutti noi uomini "mammi". Perché lo vedi, un po’ Vincent Cassel andato a male e senza quel gran pezzo dell’Ubalda Bellucci da ingravidare, mezzo Cremonini che fortunatamente non canta, col ciuffo bianco, spelacchiato, emaciato, ed intimamente consapevole d’esser perdente d’antologia. Eroe di mille finali perse. Si esalta e giocando il miglior tennis possibile mette sotto un Federer svagato che (misteri insondabili della mente applicata alla botanica) potrebbe addirittura pagare un rilassamento dopo l’eliminazione del suo rivale iberico. Ma sai che non vincerà mai. Ma proprio mai nella vita. Anche se è avanti due set. Pure con lo svizzero che nel quarto deve servire due volte per rimanere nella partita. Proprio non la può vincere. Dimenticate Bercy, qui è uno slam. E’ scritto, basteranno due o tre colpi decisivi dell’ex numero uno al mondo per far girare il match. Queste cose le posso sapere io, riconosciuto genio, mica i nani da giardino. E Benneteau, mezzo Gasquet e mezzo Seppi, ci regalerà l’ennesima espressione afflizionata da quasi impresa sfuggitale dalle mani manco fosse un capitone. In tribuna Mirka soffre le pene degli inferi. Incrocia le dita, recita preghiere cantilenate, fa voti all’inesistente madonnina atea di Basilea. Ma proprio ci tiene, quando porterà le bimbe a scuola, a dire in giro d’essere la moglie di colui che ha battuto tutti i record del globo terracqueo. Se pensate che sia Federer a farsi le pugnette coi record, sbagliate. E’ lei l’aguzzina aizzatrice, Mirka. 
Roger continua a giocare ad intermittenza, balli soavi e goffi spostamenti a sinistra dove quello martella. Ma mostra gran sangue freddo quando si rifugia in un tie-brek che si riveste di una tensione gonfia, densa, palpabile. Julien Penna Bianca, come da copione, continua a rutilare belle soluzioni, arriva ancora a due punti dalla vittoria, ed è lì che commetterà l’errore. Unico, fatale, cui un freddissimo svizzero si appoggerà. Rovescio del transalpino che s’affossa in rete, e stavolta l'ex numero uno al mondo acchiappa al volo l’occasione, come sanno fare solo i campioni. Tira un gran sospirone, e va a dominare il quinto. Federer indubbiamente bravo a riemergere da una situazione estrema, ma preoccupante nel lasciar arrivare Benneteau ad un soffio dalla vittoria. E l’espressione finale è proprio di chi sente d’aver visto la morte ad un passo. 
Ora per lui un ottavo esteticamente gradevolissimo, ma con poco da dire dal punto di vista agonistico. Xavier Malisse ha già dato tutto quel poco che rimane di un fisico pesante ed orrendamente lacero per arrivare alla seconda settimana e proverà a vincere più di sei games (che bieco essere, che sono) . Intanto, col codato testone nelle mani, piange dopo l'impresa. Anche ieri, bando al mancato risposo, si prende beffe di un altro presunto top. La genialità inconsulta del talento belga, contro la somma idiozia tennistica di Verdasco lo schiaffeggiatore. Tutto impettito e garibaldino, con la fluente chioma legata dal nastro e le dita compulsive a spostare i capelli dietro le orecchie che tanto fanno Nadal nei must di uno dei suoi ributtanti tic Essere che ormai mi risulta ridicolo oltremodo, Verdasco. Non ci posso fare niente, divertente nella sua essenza da finto gladiatore codardo. Xavier ricama, affetta, sgonfia palline e le rigonfia, sviolina da fermo, compensando l’immobilità fisica con sensibilità di braccio imbarazzante. Nel quinto set sembra voler sfidare lo spagnolo, che lo guardi in faccia, e ridendo sotto i baffi lo inviti a tirare la sua bomba: “tira tacchino, tira”. Nando è furbo, intelligente, non ci casca mica. Poi non si tiene, e la tira. Freddando un ignaro tordo che svolazzava ignaro. Soffre un set, ma poi Djokovic infilza crudelmente Stepanek. Sorpresa relativa la vittoria di Misha Youzhny su Tipsarevic. Proditorio Gasquet su ciccio orrendo Almagro, ed inquietante successo di Querrey sul giovane Raonic. 

Tra le donne, continua la bellissima corsa di Kim Clijsters che in un match dall’antico sapore d’élite ed attuale da medicina sportiva applicata al lazzaretto, dispone dei resti di Vera Zvonareva. La russa perde il primo set poi, vittima di mancamenti, tosse, broncopolmonite e tachicardia, deve abbandonare, tutta paonazza e coi chiari occhioni che lagrimano inconsolabili. Ed io mi chiedo, vittoria o sconfitta, come non si possa adorare questa eroina della sventura più tragica. Finché il fisico regge, invece, Kim venderà cara la pelle con tutte. Avanzano anche Sharapova e Radwanska. Continua la virulenta e sorprendente cavalcata dell’italiana Camila Giorgi che a Wimbledon si rivela definitivamente, raggiungendo gli ottavi di finale. L’Italtennis femminile si conferma in un florido momento, aspettando che possano seguirla anche le “vecchie” Vinci, Errani e Schiavone, tutte favorite oggi. Giorgi esplode a 21 anni, malgrado i molti, clamorosi, limiti tattici. Finalmente visibile anche al grande pubblico, ed al capitano di Fed Cup che candidamente si era dichiarato ignaro di come potesse giocare Camila. Cosa pretendete. Volete forse che si procuri qualche filmato per vedere la più promettente tennista italiana per il futuro? E’ capitano lui, mica perdigiorno. Per il futuro c’è tempo, ora teniamo “la Schiavona nostra” (immaginate sia Maccio Capatonda a dirlo): Dopo Pennetta e Tatishvili, l’italiana d’Argentina schianta anche Petrova, recuperando da 1-5 nel secondo. Gran servizio e colpi devastanti che tira sempre e comunque, da ogni verso e lato. Se va bene è bene, se va male pazienza. La moderazione, il colpo a tre quarti e la tattica, non esistono. Mezzi fisici e tecnici spaventosi, comportamento composto e silenzioso, quasi timidezza ed imbarazzo nel salutare il pubblico dopo la vittoria. Insomma, l’Italia al femminile ha trovato la nemesi assoluta di Sara Errani per il futuro.

8 commenti:

  1. Azzo che stesa l'Errani... Molti godranno, ma io no, perché alla fine e' una brava ragazza dal carattere solidissimo come una roccia, non e' colpa sua se non e' dotatissima...
    Vera... Quanto mi fa penare questa ragazza... E l'adoro sempre più ...
    Da notare che in rete la vittoria della Vinci e la sua prima volta agli ottavi e' stata appena considerata... Scarso riconoscimento per la tennista italiana forse più talentuosa.
    Grande la Schiavone. Il suo tennis e' stato veramente divertente, con Petra sara' quasi impossibile ma spero in un match combattuto... Bene o male, lei e' e rimane l'unica vera campionessa italiana, e lo sta dimostrando anche oggi, a 32 anni suonati. Lotta nella polvere e nel fango (della terba) come fosse ancora una novellina, Si sporca le mani ed ha sete di vittorie, quando potrebbe ritirarsi e godere comodamente del titolo di grande.regina del tennis italico che fu. ciao ! mich

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    1. Molti godranno, e lasciali godere. A me personalmente frega meno o in misura pari a Lepchenko. Non era fenomeno quando ha fatto finale a Parigi grazie ad una serie di circostanze irripetibili, non è una merda secca ora che ha raccolto le noccioline da Shvedova. Diciamo che contro certe tenniste, non di pende da lei. Se giocano come sanno, la seccano. E basta. Indipendentemente dalla classifica o da inesistenti rimedi che potrebbe opporre l'italiana.
      Su Vinci sì, la migliore delle italiane. Felice per lei.
      Schiavone, lo avevo detto che avrebbe fatto bene. Lo scorso anno a Londra non mi piacque. Non per la sconfitta, che ci poteva stare, ma per il modo svogliato in cui giocò contro Paszek, manco fosse ancora sulla rossa di Parigi. Quest'anno si vedeva che voleva affrontare il torneo con armi tecniche specifiche e piglio diverso. Amen. Ritirarsi a 32 anni? Per qualcuno, come preparazione fisica si mangia tutte.
      Anche qui, l'inganno è evidente: Ha fatto una carriera da grande top 15/20. Ad avercene così. Con due formidabili picchi, a Parigi. Ora non è in crisi o in calo. E' semplicemente quella di sempre, tolti i due incredibili exploit. Che come dici tu l'hanno resa l'italiana più grande di sempre, ma non la nuova Billie Jean King come pretendono alcuni.
      Ciao Mich, a presto.

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  2. schiavone, errani, vinci o perdi é lo stesso. Ció che fa la differenza é "Ci sono .... ALMAGRI...la danza della morte imminente". Ció é satira immortale, da piegarsi in due per sempre.
    Saluti dalle terre dei barbari.
    Luca

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    1. Ciao Luca, un saluto a te ed alla terra dei Babrbari. Che tra l'altro c'è un interessante Paszek-Vinci, in ottavi. Anche se Paszek non si capisce di dove sia.
      Grazie, a presto.

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  3. Attendendo con trepidazione il resoconto del day 6...tra un baghdatis guascone, un murray malato immaginario e un kohli agli ottavi.

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    1. Anonimo caro/a, perché trepidi?
      Sei mica uno di quelli che copiano e incollano paro paro le cazzate che scrivo, ci cambiano tre/quattro parole e lo pubblicano su siti pornografici?
      Spero di no, per te.
      ...e che ti devo dire, visto solo il primo set di Murray-Baghdatis. Il cipriota gioca sempre alla pari con molti, ci gioca meglio, diverte...ma alla fine perde. Puntualmente. Murray malato, ormai si conosce.
      Cià.

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    2. a me ieri è piaciuto molto roddick,ho visto il primo set e fino al 3 a 3 del secondo e mi ha divertito molto,poi non so si sara spenta la luce.marco

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  4. Sì, per due set l'ha tenuto per le palle. Ma lo spagnolo è coriaceo, orrendamente solido. Non regala niente. Ciao Marco.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.