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giovedì 19 luglio 2012

MASCHI CONTRO FEMMINE




Scoppia in un’afosa giornata di mezz’estate preolimpica l’ennesima diatriba tra “maschi e femmine”, nel tennis. Ed io, riflettendo innanzi alle due foto, proprio non ho dubbi con chi stare. Nel caso concreto e dopo elaborata riflessione mediante l’unico organo effettivamente lucido e sempre puntuale, prendo ad occhi chiusi la Pennetta balneare (voto 6,5 alla chiappa tumida, non di più. Se volete il servizio completo sulla nostra eroina che mostra il gluteo poco marmoreo, dovete girare qualche sito di onanisti da competizione. Di quelli che si preparano all’olimpiade di Onan che andrà in scena a Singapore. O al limite digitare su gogòl “Pennetta a mostrar la chiappa chiara a Milano marittima”).
Tornando al nocciuolo, l’annosa questione da qualche milione di dollaro al gran ballo della quinta elementare la fa scoppiare Janko Tipsarevic. Tennista serbo mai banale, e che ad ogni intervista ci tiene a non voler sembrare una delle tante capre ignoranti del branco. Tiene gli occhiali lui, ed è parecchio colto con quelle citazione di Dostoevskij sulla bellezza che salverà il mondo ben stampata su bicipite, manco fosse un camionista che si tatua Padre Pio. Un filosofo, quasi. “Uno scienziate” (citando l’immortale Maccio Capatonda) che con le sue elucubrazioni deve spesso compensare il vuoto assordante di Serbia, con Djokovic e Troicki che in un picco da Bagaglino possono al limite vestirsi da donna o imitare Nadal e Shakira. Janko è invece spesso profondo, nelle sue riflessioni. Con l’espressione tipica del pensatore tormentoso su una faccia a metà tra il camionista, lo strangolatore di Boston ed il figlio minore dello Yeti, stavolta afferma senza stucchevoli giri di parole come non sia giusto che le donne percepiscano gli stessi soldi dei colleghi uomini, negli slam. E sottolinea “nei major” proprio perché in quei tornei gli uomini giocano al meglio dei cinque set, e le donne dei tre. Poi il serbo passa ad altre considerazioni sulla crisi del tennis femminile, con la tecnica del bravo e scafato politico che a conclusione della rimostranza cita qualcosa d’incontestabile. Più che le sue parole, basterebbe ricordare l’atroce regno di Dinara Safina, o quelli delle sgroppanti Jankovic e Wozniacki (fortunatamente scomparse a grandi livelli) per capire quanto la Wta sia andata ad un passo dalla tumulazione definitiva, salvata momentaneamente da Sharapova e Serena. 
Il problema è vecchio come il cucco. Ma stavolta non si discute di mera forza fisica, o competitività. Ci pensarono in passato Jimbo Connors che malgrado le limitazioni (giocava senza prima e coi corridoi più ampi) battè nettamente Martino Navratilova, o in un passato più recente il modesto birromane tedesco delle retrovie Braash, capace di lasciare le briciole alle due sorellone Williams fumando come un turco e bevendo birra durante i cambi di campo. Si arriva a i nostri giorni per ritrovare queste proteste da piccola bottega al maschile, già avanzate da Gilles Simon. Il francese tirò in ballo un’altra questione: la contemporanea programmazione di tornei maschili e femminili, col rischio per gli uomini di trovarsi a giocare in campi con umilianti tribune semi deserte, letteralmente svuotate da spettacoli femminili poco edificanti o dalle truculente urla di una Azarenka. Sembrò ridicolo che lo straziante grido di dolore venisse proprio dal pupazzetto francese affetto da rachitismo, uno che quanto a creare fuggi-fuggi sulle tribune col suo orrendo tennis al cloroformio, non è secondo a nessuno. L’avesse detta un Dolgopolov o uno Tsonga, avrebbe avuto tutt’altro peso. Bastarono infatti due versi da primate inferocito di Marion Bartoli ed una minacciosa risata baritonale di Serena, che il povero Gilles tornò nella cesta. Ora ci prova ancora Janko Tipsarevic. Pronta presa di posizione da parte di una delegazione del tennis rosa: Gasquet, Seppi e Petzschner (con Gulbis assente perché intento a dare spettacolo in gonnellino a Gstaad), che assai minacciose difendono la parificazione dei premi. Petzschner è il più accorato, sul dato tecnico in particolare, perché senza il tre su cinque avrebbe vinto il 90% dei match in più. Non si lascia attendere nemmeno la reazione “dell’altra parte del cielo” (immortale citazione del sommo ottuagenario tossico di viagra): Shvedova, interrogata mentre usciva da un bagno per soli uomini in Uzbekistan, fa spalluce e poi esala un rutto terrificante. Schiavone lancia uno sguardo truce, poi sputa un po’ di tabacco in terra, mentre Akgul Amanmuradova ancora con la schiuma da barba sul volto scende minacciosa dal suo camion, si munge il pacco e minaccia il malcapitato giornalista. 
Comunque la pensiate, benvenuti a Samarcanda. Esordiva così il primo Santoro. Ed il “comunque la pensiate”, ben si sposa con queste venali disquisizioni, abbastanza fuori luogo prima di un’Olimpiade. Specie se si considera che assieme a miliardari tennisti da venti milioni d’euro all’anno, nello stesso villaggio olimpico ci saranno i tiratori di piattello o le varie Josefa Idem che guadagnano meno di un operaio. Probabilmente è una delle poche questioni tennistiche su cui non ho un’idea netta, e mio sento per una volta nei viscidi panni di Pierferdinando Casini. E’ incontestabile come la fatica profusa da un uomo per vincere uno slam non è lontanamente paragonabile a quella che fa una donna per concludere il suo tabellone, dovendo il primo passare per potenziali maratone di cinque ore o set. E’ altrettanto vero come il tennis è uno dei pochi sport in cui alle donne viene chiesto di giocare meno rispetto agli uomini. Nel basket, nel calcio ed in ogni altra disciplina, la durata è simile, unisex. Nel volley le donne giocano tre su cinque, come gli uomini. Il tennis è però una manifestazione individuale che ha poco a che spartire con le altre, e negli slam le asessuate regole di montepremi fanno riferimento soprattutto al pubblico ed agli sponsor, più che alla fatica fatta. A volte vale più un'ancheggiata di Masha rispetto ad un rovescio del "Kohli". Certo è che farne una questione di mera durata o ore lavorative ridurrebbe questo miliardario sport d’élite a grottesche rivendicazioni sindacali sul lavoro a cottimo. Mancherebbe solo una simil Camusso, leader del sindacato dei ricchi top ten tennistici, tutta incazzosa e con lo sguardo da truce labrador. 
Insomma, pur d’accordo con le oggettive considerazioni di Tipsarevic, sono contrario alla sua rimostranza. La vischiosità vetero democristiana di Casini appunto. Che magari il cerchiobottismo è il primo passo verso il mio successo. 

28 commenti:

  1. il problema sono i soldi che girano intorno alle pulzelle. Vale più un tipsarevic o una ivanovic sulle pagine di una rivistina patinata?vale più la Hantuchova nuda (bontà sua) su...non ricordo, forse Playboy...o un qualsiasi numero trenta dell'Atp?...la wta, comunchi e perunchi, è una passerella e se vincono le racchie è un serio problema da amministrare...
    ps: ripeto, te lo dissi, un annetto fa, vedo la Pennetta a Ballando con le stelle o roba simile.
    ciao!

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    1. Ovvio che tra Tipsarevic-Gasquet e Kerber-Ivanovic, si lascia preferire nettamente il primo. Ma gli spettatori nel tennis sono per un 10% appassionati reali. Il resto sono curiosi. Ed allora può benissimo capitare come è capitato a me, di vedere gente ben più interessata a vedere quale vestito indosserà Masha, rispetto ad un incontro di Safin.
      Insomma, qui il business è fatto dagli spettatori. E a quelli bisogna offrire lo spettacolo che preferiscono. Meglio una Kirilenko di una Martic, per loro. Non ci piove come nella Wta, la componente bellezza, glamour e tutto il resto conta assai. Chiaro, lo vedi da come programmano i match, anche a Wimbledon.
      Pennatta a "Ballando con le stelle", ma sei di una malvagità assoluta. Poi Flavia, vuoi anche pe rle radici sta anche simpatica. meglio lei però, rispetto ad una Schiavone o sbirulina Errani. Che già di AGGHIACCIANTE c'è stata la schermidrice (la portabandiera, non ricordo il nome...). :)
      Ciao Bruno, a presto.

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  2. La questione credo se la siano posta molti anche prima di Tipsarevic.
    Mi verrebbe da dire che anche le donne dovrebbero giocare su 5 set gli slam, in fin dei conti é il loro mestiere, mica siamo al dopolavoro ferroviario.
    Poi puó anche essere che le varie sparacchiatrici perdano di precisione dopo il terzo set e magari chi gioca di fino e di tecnica alla fine vinca. Sarebbe cmq un esperimento da provare prima di escludere la cosa a priori. Magari iniziando con la WTA Championship.
    Intanto leggo sul sito ATP la "tribute section" per Federer e mi immagino Nadal che si prepara alle Olimpiadi mangiando cappelli;-)
    Luca

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    1. Che la questione sia vecchia come il cucco, l'ho ampiamente premesso. Sì, quella di omologare le distanze credo sia l'unica soluzione per evitare disparità, e levare simili argomentazioni. Alla fine credo non assisteremo a morti in campo (oddio, qualcuna non sarebbe male...). :) Ma non diciamola troppo questa soluzione perché potrebbero addirittura decidere di portare i match tra gli uomini due su tre negli slam, invece. E sarebbe la morte definitiva del tennis.
      Proprio a proposito di Olimpiade, credo che giocheranno al meglio dei cinque solo la finale. E per me scadrà molto d'interesse. Oltre a dare a qualche outsiders la possibilità d'inserirsi.
      Mangia cappelli Rafito nostro? Io pensavo biada alla criptonite...:)
      Ciao Luca, a presto.

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  3. Caro Picasso Petschner, ho letto questa tua ultima composizione. La mia opinione è che le donne pretendono diritti uguali agli uomini, ma poi non sono disposte ad assumersi anche i doveri connessi. Nel tennis per esempio, Best of Five nei Grandi Slam come dicono Tipsarevic o Chicken Legs (Simon) e già aveva detto Rafa. Capisco che molto probabilmente le donne non hanno la necessaria preparazione e/o resistenza fisica e, pertanto, non devono nemmeno sognarsi di avanzare questo tipo di pretesa.
    Non è per fare la simpaticona in mezzo ai maschietti, ma sappi che ho poca comprensione per le chiacchiere delle femministe . Sono infatti sempre stata del parere che ogni essere umano abbia i suoi pregi, le sue capacità, le sue particolarità.
    Il mio appello alle donne tenniste: ridate smalto e raffinatezza e grazia femminile a questo gioco meraviglioso e, soprattutto, smettetela di urlare come le pescivendole. Hingis, Henin, Klijsters, ma quanto mi mancate!
    Notato il mio coraggio ? Certo, qui non rischio di essere linciata, almeno spero.
    Ti auguro un piacevole pomeriggio.
    Anna Marie
    Ah, dimenticavo, complimenti per la foto "Magniloquente minimalismo tennistico". Che tenerezza, quasi romanticismo Fin de Siècle.

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    1. La questione posta riguarda solo gli slam per la diversa durata nelle competizioni uomini/donne. Io ho già scritto che in quel caso non distribuiscono i premi a cottimo, in base a quante ore stanno sul campo, ma in base solo agli sponsor, agli spettatori sul campo e da casa. che sono gli stessi sia per gli uomini che per le donne. In quanto il torneo è lo stesso.
      E allora il fatto del 3 su 5 anche per le donne era una provocazione, un'esagerazione per evitare anche l'unico pretesto a chi vuole diversificazioni economiche.
      Confermo: Capisco chi per arrivare in una semifinale impieghi venti ore di maratona, s'incazzi se chi ci impiega 9 ore prenda gli stessi soldi...ma alla fine si tratta sempre di questioni abbastanza fastidiose, visto che non sono certo poveri in canna...:)
      Ciao Anne Marie, a presto.
      (p.s. grazie, ma "magniloquebte minimalismo tennistico ERA RIFERITO AL BLOG ED AL MODO DI TRATTARE IL TENNIS. Non certo alla foto.)

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    2. Per me invece è una questione di principio, non una questione di ore impiegate. Le signore negli slam fanno solo tre set al massimo e vogliono avere la stessa quantità di monete. Io dico, se uguaglianza fra maschietti e femminucce deve esserci, allora le femminucce devono accettare anche i lati meno positivi. Stessi diritti, stessi doveri, e non solo nel tennis. Naturalmente, sono conscia del fatto che con questo mio atteggiamento mi muovo su un terreno assai ampio e scivoloso. Ma, non credo che Nadal l'anno scorso, Tipsarevic e Simon quest'anno abbiano inteso questo come una provocazione. Perché è giusto, i diritti non permettono eccezioni, non possono essere una faccenda unilaterale.
      Oltretutto, penso che il 3 su 5 gioverebbe al tennis femminile. Sostituire le cannonate con la grazia, la raffinatezza, la ricercatezza nei colpi darebbe lustro a questo sport che amo tanto. Potrebbero, le donne, ispirarsi a Roger Federer, no ?
      Sono contraria al femminismo ad oltranza, anche nel tennis. Ogni diritto comporta un dovere. C'est la vie. (A proposito, grazie LDJ-88.)
      La foto: che tu ti riferisca al blog e al modo di trattare il tennis l'ho capito. A me piace semplicemente la foto in bianco nero che hai scelto, perché rievoca sentimenti piacevoli del tipo quando tutto era più vero, più limpido. Perché fare un foto così richiede(va) impegno e doti artistiche.
      Ciao Picasso, ti saluta la politically incorrect
      Anna Marie

      P.S. Nadal che non va ai giochi olimpici ! Pare che quando Federer e family sono andati in Sardegna, mezz'ora dopo è atterrato a Olbia anche Nadal con un amico. Che sia andato a confidarsi, a consultarsi ? Chi pensa male fa peccato ma ci azzecca, disse Andreotti.

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    3. Io dico che l'unico ostacolo è la differenza di set giocati, che al limite andrebbero omologati. Per te invece è una questione di principio e che quindi andrebbero omologati i set giocati. Siamo d'accordo, tranne il principio. M'ero scordato di scriverlo.
      Non sono aggiornato sui voli sardi di Federer e Nadal, sorry.

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  4. guarda guarda, appena letto sulla prima pagina del El Pais che Nadal rinucia alle olimpiadi... indigestione di cappelli o paura di antidopig piú severi? Sta storia del doping gira da sempre su internet ma io faccio fatica a credere che il tennis sia una banda di ciclisti al clembuterolo.
    Cmq Nadal mi piace sempre di meno, quando qualcosa non va é sempre colpa del ginocchio...
    saluti da vienna
    Luca

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    1. Letto mezz'ora fa. Sinceramente il dubbio che si tratti di pericoli per controlli più severi, è la prima cosa che salta all'occhio. Anche perché lì sono abituati a spaccare il capello in quattro e se ne fregano di altre cose. Il colmo è se ci cascasse qualche altro allocco. La cosa diverrebbe leggendaria.
      Anche perché avrebbe dovuto essere porta bandiera, si giocava su erba mica sul duro e due su tre, le condizioni meno esasperanti per le giunture)...
      Già, sempre il ginocchio. Poi però lo vedremo sul duro, a correre come un invasato. "Io ielo tagluerebbi quel ginocchio!" (cit. Verdone). Come Ippocrate, Esculapio e Galeno, anch'io sono sempre stato per la chirurgia, al posto della medicina. E AMPUTEREI! (cit. Paolo Villaggio). :)
      Detto ciò, una possibilità in più di medaglia per il nostro montanaro erbivoro. O per il talentuosissimo fognato.
      Ciao Luca, a presto.

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  5. Siccome sono sempre politicamente scorretto, do ragione a Gilles Simon. I maschi negli Slam lavorano di più, faticano di più, è giusto che guadagnino di più, punto e fine. Inoltre diciamocelo, se una qualsiasi delle varie damerine per vanto o vezzo tentasse di sfidare gli uomini probabilmente non arriverebbe nemmeno nella top 100. E questo vale per tutti gli sport. Per dire, la Pellegrini agli ultimi mondiali s'è presa qualcosa come 10 secondi da Phelps, e Bolt da oltre un secondo alle varie donne, la Isinbayeva tra gli uomini non farebbe nemmeno il minimo per qualificarsi. E' un fatto meramente biologico e fisico. Gli uomini sono più forti delle donne in molti tipi di sport, in altri sono molto migliori le donne, sport che riguardano l'elasticità e l'eleganza come la ginnastica, il pattinaggio artistico, li le donne sono molto migliori ma è un fatto di natura e nessuna crociata "politicamente corretta" potrà mai cambiare questo fatto. E adesso che la Santanché, la Concia, la Marcegaglia, la Camusso, la Palin e la Clinton (per essere democristiano e bipartizan le metto di ogni parte) vengano pure a sbranarmi.

    Per quel che riguarda la "crisi" del tennis in gonnella ricordo che quando cominciai a seguire il tennis era il 2002 circa e in quel periodo la situazione era opposta a quella attuale. Ovvero nel periodo 2002-2004 era il tennis maschile a non avere un re fisso, mentre lo spettacolo era in gonnella. Era la WTA la "festa" con le prime 4 (Sorellone, Henin, Clijsters) a trainare e le mine vaganti Mauresmo, Capriati, Davenport subito dietro. Che è successo? Boh, sarà tutta colpa dei laboratori dell'Est oppure è l'Ovest che ha cominciato a dormire?

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    1. Infatti, aspettati d'essere ospite dalla D'Urso. Al centro dello studio, bersaglio di Saltamiquì e tutto il resto. Io invece ci tengo a mantenere inalterato il tenore cerchiobottista e tipicamente democristiano che da tempo alimenta questo spazio. Roba che il "corsera" schiatterebbe d'invidia.
      Forse sfugge una cosa. Il fatto che gli uomini esprimano prestazioni molto migliori è un fatto scontato, evidente, scientifico. Nemmeno fuentes riuscirebbe a sovvertire questo dato. Così come nel tennis gli uomini diano attualmente più spettacolo, lo sappiamo.
      Per pagare allo stesso modo una donna dobbiamo aspettare che corrano quanto Bolt? O Pellegrini faccia i tempi di Phelps e Azarenka riesca a battere Djokovic. Allora Ottey che dava spattacolo quanto dieci uomini messi assieme, pur correndo un secondo meno di tal Burrel? Idem nel nuoto o la Henin nel tennis. Divertiva più lei di Roddick. O la Hingis di Albert Costa. O Navratilova e Graf (Mandlikova, Novotna, etc..) di molti maschi.
      Io penso sia giusto che una donna venga pagata quanto un uomo, tenendo conto della fisiologica differenza che intercorre. Se ci si basa sul confronto diretto, buona notte. L'unico punto di scrimine è il fatto che giochino due su tre, negli slam. Omologato quello come negli altri sport, non vedo nessun ostacolo al fatto che prendano gli stessi soldi. Che poi non possono nemmeno lagnarsi troppo. :)
      Quanto alla crisi, beh...si va a periodi. Un domanio non mi sorprenderei che gli slam maschili tornassero a giocarseli tennisti di livello inferiore. Tipo i Ferrer, Berdych o Fish di oggi.
      Ciao, a presto.

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    2. Forse mi son lasciato trascinare e ho esulato dal tema in questione. In effetti rileggendo il messaggio la mia opinione sembra distorta. Dunque ci sono due livelli della questione "maschi contro femmine". Nel caso specifico, per me han ragione i maschietti. Le donne, se vogliono guadagnare allo stesso modo negli Slam, facciano anche loro al meglio dei cinque set. Le donne, giocando al meglio dei tre set negli Slam riescono anche a giocare in doppio e a guadagnare pure li, mentre i "big" maschili il doppio l'hanno completamente abbandonato. Insomma, per me a parità di lavoro avrebbero ragione le ragazze, ma siccome la mole di lavoro pari non è allora han ragione i maschietti, mi fulminino pure la Bindi e la Santanché.

      La parità di guadagno comunque non potrà cambiare il fatto che lo sport maschile genera molto più seguito di quello femminile. Vero che si va a periodi, che ci sono atlete (Navratilova; Graf; Hingis, S. Williams, Henin o parlando di altri sport Ottey, Jones pre-BALCO, Isinbayeva, Pellegrini, Vezzali, Vonn, Kostelic) che riescono a generare interesse anche negli sport femminili quasi come i colleghi maschi grazie alle loro vittorie e alla loro personalità mediatica però non cambia il dato di fondo che un Federer farà sempre più rumore e business di una Serena Williams. Idem per uno Usain Bolt rispetto a una Marion Jones, per un Hermann Maier rispetto a una Janica Kostelic, per un Michael Phelps rispetto a una Federica Pellegrini. Il motivo è ovvio, Federer, Bolt, Maier, Phelps sono i più forti del mondo, Serena, Jones, Kostelic, Pellegrini e socie sono le più forti tra il 51% della popolazione, ma non riuscirebbero mai a competere con il restante 49%. Parità di paga a parità di sforzo giusto, giustissimo, però donne e uomini nello sport non saranno mai alla pari e questo perché la natura, Dio per chi crede, ha deciso così, piaccia o non piaccia a Bindi-Santanché

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    3. Continua ad essere un discorso troppo complesso, da affrontare in due righe. Se lo si vuole fare seriamente, e non per riderci su e con spirito goliardico come ho provato a fare io. Perché, almeno in questo caso non si può avere una posizione netta, se non al costo di risultare scioccamente femminista, oppure propugnare la netta superiorità fisica del maschio come scrimine che non ha senso.
      Occorre valutare tante piccole cose. E non riesco a dire sì, o no. Tanto vale rimanere sul "chiseneimpipa" e pensare ad altro, in modo serio:) Ci sono vicende più clamorose che non il guadagno di un Gilles Simon (se 6,2 o 6.3 euro annui. Che sempre furto rimane).
      Giocano uno slam, sugli stessi campi, con lo stesso pubblico a casa e sugli spalti. E poco importa se Serena fa meno spettacolo di Djokovic. La concezione di spettacolo varia, a seconda degli spettatori. Che nel tennis per il 90% guardano il contorno. Il problema (non a caso intelligente) posto da Tipsarevic riguardava l'unica cosa su cui ci si può interrogare, cioè la diversa durata dei match:
      P.s. Parentesi Atletica. Jones, bisognerebbe vedere se e quando c'è stato un pre-balto. :) In tutto quello Marlene Ottey dal 1980 fino ad ora che ha 52 anni ha vinto molto, ma perso anche un sacco di medaglie contro atlete iniettate nel bulbo oculare.
      Ciao, a presto.

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    4. Capito, capito scusa la divagazione troppo seriosa :)

      Riguardo la Jones un pre-Balco non è mai esistito, con pre-Balco intendevo dire prima che scoppiasse lo scandalo, ovvero prima che si scoprisse il segreto di Pulcinella solo che era l'unica sprinter donna che per "divismo" e "fama" poteva competere con l'attuale Bolt :) :)

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    5. Se si parla di "divismo" o "sharapovismo" da pin-up, allora si deve andare indietro qualche anno, ad una tedesca che durò un paio d'anni. tale katrin Krabbe. Battè record, vinse medaglie e poi si scoprì che nel sangue aveva tracce di nitroglicerina. Almeno è viva, e non come la Griffith, che faceva tempi da uomo non a caso.
      Ciao, alla prossima.

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  6. Possono parlare di quel che vogliono, dare aria alle bocche è igienico specie in quest'era microfonata però che senso ha disquisire sui milioni di euro che guadagnano? Ieri guardavo Amburgo, Fognini-Koli: un nulla come Fabio, numero 60 e passa, zero titoli vinti in carriera ecc. ecc., alla tenera età di 25 anni ha vinto qualcosa come 2,4 mln di dollari. Ma non scherziamo. A fine carriera ne avrà 5 se non gli capiterà la fortunaccia di battere un big e arrivare ai quarti di uno slam e guadagnare il doppio con quattro sponsor decenti. A fine carriera avrà le porte spalancate per qualsiasi tipo di lavoro, dai commenti televisivi agli spettacoli di esibizione ai circoli tennistici. All'interno certe dinamiche possono sembrare leggitime, ma all'esterno certe lamentele suonano come ridicole; nel mio campo (musica classica) certe cifre non si guadagnano in una carriera (20-30 anni) nemmeno per i top class; siamo tutti concordi che non è colpa di Janko o della Sharapova; che comandano gli sponsor e il gusto del pubblico, la tv e quant'altro; ma resta sempre un disquisire tra riccastri che mi mette il voltastomaco.

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    1. In effetti, la questione fa abbastanza ridere. e' forse l'ultimo dei problemi che ha questo sport. E che miliardari chiedano ancora altri soldi perché giocano (e sottolineo "giocano" non scavano la roccia nelle miniere a centinaia di metri sotto terra), fa ridere. Evidentemente quanto la questione mi facesse ridere,e poco m'interessasse prendere una posizione sul nulla, non s'è capito.
      A proposito di Fognini-Kohlschreiber. Per qualcuno il talentuoso continua ad essere il nostro. Amen. :)

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  7. Concordo, il fattore scontro diretto mi sembra un parametro inutile, così quanto il discorso quantomai attuale del ammorbante tennis femminile. Sono periodi, passano (speriamo). La cosa che ho sempre considerato assurda, ed anche un po' maschilista, è il fatto del 2/3 negli slam. A Basket le donne giocano 40 minuti (la palla però è leggermente più piccola), a calcio 90, in bici è uguale e così via. E poi magari su 5 set, con la stanchezza, dovrebbero anche le gonnelle inventarsi qualcosa in più per vincere e, forse, assisteremo ad uno spettacolo più... spettacolo. Comunque, inutile parlare di grandi sistemi, di metafisica e di altre amenità, la verità è che i soldi li chiamano gli sponsor, gli sponsor chiamano la chiappa e la chiappa chiama noi (questa cosa è banalmente unisex, però il mondo è maschilista, si sa). Ma ci sei su twitter pic?.. o è troppo.. ciao a tutti

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    1. Sì, l'altro paradosso è proprio quello. Voler fare i femministi al contrario, rischiando invece di essere più maschilisti dei maschilisti conclamati.
      In effetti il tennis è l'unico sport in cui c'è questa differenziazione netta di durata, almeno negli slam. Non so se reggerebbero a quei ritmi (ricordo uno Schiavone-Kuznetsova di 4 ore abbastanza epico). Ma se proprio si vuole evitare queste discussioni, tanto vale provare a far giocare anche loro 3 su 5. altrimenti teniamoci i piagnistei dei "poveri" e vessati ometti che rivendicano il cottimo.
      Sì, presto mi civilizzerò anch'io mettendo la finestrella twitter. :)
      Ciao, a presto.

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  8. mentre di la in cucina discutono animatamente su quando il coniglio sará cotto, io leggo tennis e psiche. vantaggio reciproco. e inoltre potró anche lamentarmi se il coniglio é stracotto.
    a me pare che dopo il match schiavone-kusni nessuna delle due sia uscita in barella, quindi... é stata anche una gran bella partita.
    Quanto a fognini, potrá anche guadagnare 10 milioni e magari commentare il tennis sulla rai (saremo giá sotto terra o saremo costretti a mettere il volume a zero), rimane comunque proprio antipatico. e non aggiugo altro perché se no mi devi tagliare il post.
    Dal vocío + gridolini vari adesso il coniglio sembra pronto...
    Saluti
    Luca
    PS: ti prego, rimani sul tuo stupendo blog e non costringerci a cinguettii e altre amenitá feisbucchiane. Almeno fino a quando non ti offrono un contratto milionario.

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    1. Sì, Schiavone e Svetonia fu un match abbastanza epicvo. insolito, proprio perché capita raramente che due donne arrivino oltre le quattro ore di gioco.
      Mi sorge il dubbio però che le due fosse donne sui generis...:)
      Quanto al resto, massì...il dazio che si paga alla modernità. Contratto milionario no, ma decente al limite me lo offrirebbero...ma per non scrivere più al limite. :)
      Ciao, a presto.

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  9. Ciao Pic, stai seguendo Amburgo? Si sono visti due bei quarti (Koli vs Almagro ma soprattutto MAyer-Haas, una partita con picchi di grandissimo tennis). Oggi poi Haas ha sbeffeggiato Cilic. Che gran giocatore!

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    1. Sì, visto qualcosa...peccato per la finale, ma sarebbe stato incredibile. Tennista assolutamente fantastico Tommy Haas. Ne ho scritto sopra, ma DELITTUOSO che non faccia le Olimpiadi. Con buon tabellone, due su tre su erba era da medaglia.

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  10. D'accordo sul delitto che non faccia le olimpiadi.

    Arrivo in ritardo ma qualunque cosa dica Tipsarevic posso essere d'accordo, con Simon no, ma in fondo hanno detto una cosa diversa e in modo sopratutto diverso.
    Qualunque cosa si dica si rischia di dire una cavolata, ma non sono proprio d'accordo con l'utente di sopra che sostiene quanta meraviglia umana i maschi producano nello sport a differenza delle donne (sono tutt'altro che femminista ma il commento mi pare un pò maschilista), quelle gareggiano ma se gli spettatori gli guardano le chiappe non è colpa loro. Lo sharopismo è un'altra cosa e lo fanno anche i maschi nello stesso modo con fanciulle esagitate sugli spalti.
    Che nel tennis ci si preoccupi di questo pensando ai compensi di altri sport, oppure a sport che ricevono attenzione solo alle olimpiadi, atleti che vivono per questo evento perchè poi tutto ciò che è mediatico torna in letargo, mentre loro continuano ad allenarsi o a smettere per lavorare e mangiare (es: nuoto sincronizzato - paga 3mila euro l'anno, pattinaggio di velocità..)è davvero "antipatico". Ma ognuno ha la sua normalità e i suoi problemi e di quelli parla altrimenti non direbbe più nulla, dunque penso che la cosa migliore sarebbe farla finita con le polemiche e portare anche le donne 3 su 5 come gli uomini e stop.
    Come dice il mio compagno: voi avete voluto la parità!;)

    I commenti su Schiavone, la signorina con il nome impronunciabile e la gigantessa uzbeka sono splendidi!
    ciao
    Jess

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    1. Massì, alla fine si discute tanto per passare il tempo. Così come il pezzo, il cui fine era buttarla in vacca.
      Quindi per principio non sei d'accordo con Simon. Mentre a prescindere Tipsarevic ha ragione. Mi sembra pure giusto. :)
      Quanto a femminismo e maschilismo, penso che vertendo sul tennis fossero una cosa tanto per...iperboli volontariamente esagerate. Poi chiaro, questi miliardari discutono di solidi e invece una medaglia olimpica di tuffi non ha nemmeno soldi per pagarsi le spese di trasferta.
      Mi aspettavo i complimenti per la foto di Janko versione allupato. Ne avevo trovata un'altra leggendaria. ma la stipo per altra occasione. :)
      Ciao Jess, a presto.

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  11. In genere mi bastano le foto per iniziare a sorridere, queste sono "belle" ma saranno le chiappe femminili che mi hanno "respinta" dall'osservarle con cura, ma quella di Nadal ECCEZIONALE!
    La migliore però fino ad ora resta quella che fu di Djokovic, attendendo la prossima prima in classifica per lo Us open, non sai ma è il periodo in cui fotograficamente dai il meglio.
    Jess

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    1. Ne avevo viste diverse di Tipsarevic assai notevoli. In genere è il personaggio che si presta. Su Djokovic si trovano tantissimi scatti che colgono pienamente l'essenza comic-agghiaccian-terrificante del soggetto. :)
      Us Open il meglio? beh, vediamo se l'Olimpiade regala gioie orripilanti.
      Ciao Jess, a presto

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.