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domenica 29 luglio 2012

OLIMPIADE LONDRA 2012 - L’ERBA ALLUCINOGENA DELLA WIMBLEDON MINORE





Day 2 - Dal vostro inviato, olimpionicamente strafatto di erba 

Sarà colpa dei colori, dell’ardore nazionalistico e del prato rizollato con l’erba sequestrata a Woodstock nel 1969, ma questa Wimbledon minore è terribilmente poco credibile, nella sua versione a cinque cerchi. Marijuana autentica, mischiata con terriccio ricavato da altri allucinogeni potentissimi, sui campi purple dell'All England Club. Quando la finale se la giocheranno con ardimento incosciente Seppi e Petzschner, capirete. Intanto il Kohli, stremato ma soddisfatto della finale a Kitzbuhel, rinuncia piacevolmente ai cinque cerchi. Come un Volandri qualsiasi. Doppiamente coglione inconsapevole, giustamente sbertucciato anche dal destino che con questa pioggia battente gli avrebbe dato un giorno di riposo in più. Amen a lui. 
La pioggia garganella rallenta e frena l’incredibile ecatombe, e clamorosa zoppia dei favoriti. Ma sotto il tetto del centrale non può niente la finalista dello scorso mese e numero due delle classifiche Agnieszka Radwanska, stesa dalla panzer Julia Goerges. Teutonica/tettuta picchiatrice folle da numero trenta. Una che a guardarla dovrebbe anche trovarsi bene nel brucare sui prati, e che in giornata di sparo può battere le trame difensive della polacca numero due al mondo. Potere del magico mondo Wta, dove equilibrio, cecità e violenza spesso combinate a loro modo, partoriscono la sorpresa. La maggior manualità di Agnieszka soccombe in modo impietoso ad una tedesca che mena come una mandriana e serve ace a grappoli, con un leggiadro movimento di servizio che fa tanto algida e sinuosa ballerina ne "la morte del cigno", scotennato. Bella, di una sua bellezza insipida da bambaciona sciocca, la superdotata Julia però racchiude in se molte delle caratteristiche del tennis femminile ammazzato dallo Sharapovismo/Ivanoviccismo degli ultimi anni: Vangate furibonde, pugnetti che si sprecano, torve occhiatacce di esultanza minacciosa al proprio angolo, malate urla d’esultanza e colpi di violenza cieca. Potrebbe benissimo giocare bendata, Julia. Tanto o va bene, o va male. O batte la numero due, o perde dalla numero 120. Ci risparmia almeno i rantoli, per ora. Radwanska che invece è sembrata aver speso ogni energia nella cerimonia inaugurale dove ha fatto da portabandiera, con quel panettone in testa, conciata a mo di vamp aspirante-bona.

Passano gli altri favoriti Murray e Ferrer, pochi problemi anche per Sharapova. E’ però tarda serata quando mi ritrovo a vedere Jo Tsonga che annaspa sul centre court coperto. In contemporanea Djokovic rischia di scivolare su quell’erba bagnata e malevola contro l’italiano Fognini. Roba da non crederci, dopo l’eliminazione di Berdych ed il quasi suicidio di Federer. Ovviamente, se nemmeno mamma Rai dà un minimo di spazio all’impresa incombente del patriottico “McSafin” de Portofino, per quale motivo dovrei abbrutirmi io? Ed allora mi concentro su quello Tsonga in bleu, terribilmente pasticcione e confusionario, che perde il primo set sparando rovesci folli, ora a due mani ora ad una. Simbolo di approssimazione assoluta e confusione tattica senza eguali. Forza e tallone d’Achille del gigante di cristallo. Soffre contro Thomaz Bellucci, sostenuto da un'acronistica incredula torcida verde oro, più simile ad un drappello d'impiegati del catasto in gita premio. 
Ora, dopo la nadalista sconsacrazione di questi prati tutto è possibile, ma il mancino brasileiro allampanato e dal culo basso, oltre ad essere di una bruttezza tennistica clamorosa, è antitesi assoluta del tennis da prati. Tira sbraccioni che potevi ritenere validissimi nelle fanghiglie del challenger di Bucamarango, ed invece li partorisce anche sul centre court di Wimbledon, spaventando uno dei favoriti. Deve metterci un surplus di attenzione tattica (addirittura) Tsonga, per venire a capo di un brasileiro che si spegne alla distanza, liquefacendosi come un budino scaduto.
Riemerge dalle sabbie mobili immaginarie della spiana di sgusciante marijuana tagliata con lsd predisposta sui campi di Wimbledon, anche Djokovic. Sabbie mobili immaginarie, appunto. Perché i bookmakers, sotto di un set, davano al serbo ancora favorito ad 1,14. Djokovic infatti dopo aver perso il primo domina alla distanza Fognini. Non sarà al meglio, avrà iniziato questo torneo venato d’irreale alla chetichella, ma uno abituato a battersi colpo su colpo con Nadal e Federer, basta che alzi la soglia del suo tennis al 30/40% per domare un pur dignitoso Fognini. Che dal suo canto, dopo aver vinto il primo è sembrato già soddisfatto della bella figura. Storia vecchia come il tennis.

4 commenti:

  1. Spettacolare Petzsch, spettacolare. Ma Kohli ha dunque rinunciato?! Che peccato!!

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    1. Ieri il sito di Londra2012 dava per ufficiale il forfait di Kohlschreiber.
      Un assoluto imbecille del tennis.
      Si fa dare una Wc per l'inutile torneo di Kitzbuhel. Tanto per incassare qualcosa e fare comparsa (vedi le quote che gli davano i bookies. Sfavorito contro gente over 200). Non riesce a perdere (per decenza personale e impresentabilità degli avversari, stile Volandri). Ed alla fine fa finale e rinuncia ad un'Olimpiade dove poteva dire la sua. Due su tre ha battuto Nadal il mese scorso, non vedo perché non poteva provare a battere Ferrer e giocarsi una medaglia.
      Da aggiungere a tutto: un avversario di primo turno che avrebbe battuto anche con la sinistra, e la (meritata) beffa del rinvio per pioggia che gli avrebbe dato un giorno in più per recuperare.
      Questo è da rinchiudere.
      I tedeschi però, dopo la selezione quasi-ariana, si sarebbero meritati di rimanere senza nessun tennista. Non fosse stato per il CASUALE ingresso del Petzschner.

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  2. ieri la rai ci ha privato, come al solito, di momenti di pura goduria tennistica.Ma dico io come si fà ad interrompere la telecronaca di fognini-djokovic a scapito della scherma e di non ricordo quale altro sport.Non tanto per djokovic che era inguardabile e nemmeno per il fogna che ha una faccia da culo da quasi goduria nel vedrlo perdere (e nel trennis è rarissimo in me questo sentimento),ma per il mitico FABRETTIIIIIIIII che stava regalando perle su perle idolatrando la semplicità e fluidità di gioco di fognini manco fosse un incrocio tra sampras-mc enroe-federer e edberg.marco

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    1. Ciao Marco, guarda...io nemmeno sapevo che avessero iniziato a trasmetterla. Ho acceso la tv e visto che c'erano altri sport. peggio ancora, credo. Eh....immagino i vaneggiamenti del Vate. Con la fiamma d'Olimpia temo il suo animo patriottico si sia surriscaldato ancor di più. :)
      Che roba ragazzi. Nessuno gli dirà che fa ridere involontariamente? Boh, misteri.
      Magari ora si concentrerà su Pennetta. anche se la brindisina temo che (giustamente secondo i suo canoni al contrario), gli provochi meno palpitizi. ha mica fatto finale a Parigggi del resto. :)
      Ciao, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.