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domenica 8 luglio 2012

WIMBLEDON 2012 - FEDERER ACCAREZZA LA STORIA. (SMINCHIATO PAGELLONE)




Day ultimo – Dal vostro inviato, comparsa nel filmino di Sara Tommasi. Impersono per un paio di secondi il suo neurone sano, mentre lei si fa chiavare da due marinai bengalesi. Dovevo scrivere una cazzata sulla finale, ma la inglobo nelle pagelle. Che una lunga cazzata è meglio di due più brevi cappellate. Dicono.


Pippa e Kate: 7 (all'emiparesi congiunta). Entrambe nel palco regale, eccitatissime. La quasi reginetta, e la sorella dalle chiappe d'oro. Sorridono in sincrono. Paiono submentali. Inneggiano al loro beniamino scozzese con la compostezza che si deve alle regali personalità. Circola voce di una sobria puzzetta da parte di Kate. Pareggiata dal ruttino di "chiappa tumida" Pippa. Quando per Murray ormai tutto è perso, le inquadrano ancora. E continuano a ridere, come minus habens al brado pascolo. Ma intimamente tornano a pensare che quel maleducato tornato scozzese, rimarrà perdente a vita.
Federer: +∞. Si consacra oggi attorno alle 19,00 sul centrale di Wimbledon, come giusto che fosse, la quasi immortalità di questo atleta svizzero. Vince Federer, alla fine di un torneo che si rivela una quasi odissea. A due punti dalla sconfitta prima, semovente e sull’orlo del ritiro poi. Prima della finale in cui pare legato ed emozionato. Arriva anche qui ad un passo dal baratro, quel solco dei due set di svantaggio, prima di iniziare la su danza leggiadra e vincente. Senza scendere in solluccherose e scomposte celebrazioni che per inclinazione mentale rischiano di far emergere il mio “bastioncontrarismo” innato, Roger Federer ha compiuto qualcosa di monumentale. Per il tennis e per tutto lo sport. A 31 anni torna a vincere uno slam, proprio nel suo giardino preferito a Wimbledon, agganciando Sampras a sette titoli. Riesce a riprendersi lo scettro di numero uno al mondo, aggiungendo quella fatale settimana che lo fa diventare il tennista più a lungo al vertice della classifica.
Può bastare? Oltre a questa enorme e quasi smarrente mole di record, c’è però il dato umano, ancor più grande. Perché Federer trionfa in uno slam dopo due anni. Un biennio con qualche dimostrativo lampo, giusto a far capire agli umani che se tutto gira per il giusto verso degli Dei, lassù in cima c’è solo lui. Zampilli cristallini come la semifinale parigina vinta sul Djokovic cannibale, nel mezzo di molte sconfitte, in balia dei due nuovi dominatori del moderno tennis lacerante e disumano. La sua classe ed un tennis che ancora si basa sulla naturalezza del gesto tecnico, soccombono irrimediabilmente alle due mostruosità costruitesi dopo anni di lavoro. Nadal prima, inizia a stroncarne convinzioni tecniche e finisce per indebolirne mentalmente l’ego facendo sfociare quel tambureggiante martellamento in quasi-caso da psicanalisi freudiana applicata al palindromismo. Djokovic nell’ultimo anno prosegue l’opera, usando le medesime armi del maiorchino ma con colpi più piatti e ficcanti. 
Lasciate perdere le cazzate di chi lo vuole finito da almeno quattro anni. Vecchio e logoro da quando ne aveva 26. La grandezza di Federer, oltre allo sconfinato talento naturale, risiede nella mentalità svizzera di chi ha voluto rimanere lì malgrado qualche livido ed ammaccatura all’ego. Aver saputo perdere e ricominciare, anche se si chiamava Federer e che con qualche trofeo e record immortale in bacheca poteva benissimo godersi questi anni in un atollo samoano assieme alla smilza Mirka ed alle pupe che già giocano il rovescio ad una mano. E’ rimasto sempre numero due o tre, a ridosso, in semifinale negli slam, ad andare male. “Annate, annate, e ‘ndo annate? Tanto ve ripjo tutti”, sembrava dirsi di nascosto dietro quella maschera di altero distacco aristocratico. E prima o poi, gli altri si dovevano stancare. Come grossi e scoordinati pedalatori che scalano una montagna con un rapportone terrificante, tutti gobbi e con le scapole che oscillano orridamente ineleganti e la lingua penzoloni. Lui invece continua col suo regale ed agile rapporto. Talentuoso e composto, ma allo stesso tempo meticoloso, procede della sua andatura danzata. Riprende gli altri ormai scoppiati, e li stacca senza nemmeno guardarli. E’ con questa immagine che vedo quanto successo ora a Wimbledon. Lo svizzero si è mantenuto grande sapendo perdere ed avendo un obiettivo nel mirino. Ora dovrà trovarne un altro. 
Andy Murray: 7,5 a quelle finali lacrime che ce lo restituiscono umano ragazzo fragile, stretto in una morsa che rischia di soffocarlo. Pressione di media, folla inglese e una famiglia impersonata da quella mamma Judy che appare disgrazia mortale. E poi il rettangolo di gioco dove schiamazzi e cicaleggi a parte, c’è solo lui a dover tentare d’arginare un Federer in fuga. Sfocia tutto in un infantile pianto liberatorio. Sarà perché invecchio, ma per un istante quelle lacrime di sconfitta del detestato Murray ormai vinto, toccano le mie corde più dell’immacolato Messia svizzero che pure ho mentalmente sostenuto durante il match. Forse è solo l’estremizzazione della mia indole autolesionista, traslata verso una buca tombale ed avvinta al fascino dei perdenti tormentati, chi può dirlo. Uno strizzacervelli, magari. 
Fosse anche divertente in campo, potrebbe diventarmi simpatico questo antipatico. In se possiede già delle contraddizioni accattivanti, da studiare per gli onanisti degli ossimori: Il trasgressivo discolaccio, cocco di mammà che si droga con Nesquik, ovomaltina e caramelle mou. Talentuoso tennista che spesso si consegna all’avversario in modo indolente, come raffinato stratega suicida. Scozzese per cui gli inglesi vanno in visibilio, rinunciando a spaccarsi bottiglie di vetro in testa. E poi come trascurare quel suo atteggiamento in campo che rimanda ad un trainspotting versione bambini delle medie che incendiano le formiche? Molti, tanti, troppi paradossi in un sol cencio smunto ed emaciato che si trascina stanco e con la bocca aperta per il campo manco fosse il mio vicino di casa Francuzzo a 97anni (anche lui con qualche dente a caso in bocca) o un baccalà essiccato al sole. 
Malgrado tutto, lo scozzese tormentato porta un rappresentante del Regno Unito in finale a Wimbledon dopo una settantina d’anni. Soffre, annaspa, rantola come una salamandra colpita a morte, ma alla fine la spunta e va in finale. Poi è storia recente. Un set e mezzo in cui pare poter approfittare di un Federer paradossalmente più teso di lui, fino a quella palla che lo avrebbe portato a servire per un incredibile due set a zero. Quindici che canna gratuitamente di rovescio. Il suo colpo. Un po’ l’esemplificazione di tutto. Da lì, la cavalcata delle valchirie diretta da Von Karajan Federer, la sconfitta, le lacrime e tutto.
Novak Djokovic: 5,5. Urge del viagra tennistico. L’atteggiamento tipico è di chi, dopo il massimo sforzo e godimento estremo, con l’espressione stravolta, si sfumacchia una sigaretta. “E lassame carburà…” (cit. un genio del cinema) sembra dire. Solo che questa sigaretta è diventata un cannone che non si spegne da qualche mese. "L’è sciupà" o sta solo rifiatando qualche mese, come il grimpeur scucchiato in discesa dopo un Mont Ventoux pedalato con un rapporto spacca gambe. Vedremo. Gli resta solo da ischerzare uno Stepanek (6, a prescindere), con tradizionale protervia da sadico. Santifichiamo Federer che lo riporta allo stadio da pesce in barile. 
Jo-Wilfried Tsonga: 7. Solito stupendo assaltatore, ancor più avvincente sui prati. Malconcio prima di iniziare, pieno di abrasioni, echimosi, sbucciature da autentico kamikaze erbivoro, alla fine. Perché il francese interpreta il tennis da prati in maniera eroica. Mezzo pugilatore, mezzo Becker all’acrobatico assalto della rete, tra balzi e tuffi formidabili. Non basta, non può bastare. Si gioca tutto e per tutto provando l’incredibile rimonta con Murray e per poco ci manca che tra un’istrioneria e una volante mirabilia assaltante, non porti il pubblico inglese dalla sua. Che quelli inizino a chiamare Murray “pecoraio scozzese”. Ma nemmeno questo evento, più eccitante di una vittoria, si verifica. Non vincerà nemmeno a New York ed io, come promesso, mi dedicherò al badmington su pece. 
Philipp Kohlschreiber: 7+. La cinciallegra che non ti aspetti. Battuto Haas in cinque set di battaglia, sfrutta al meglio il varco nel tabellone aperto dal buttafuori Rosol. Solido, serafico e con la mente del gran genio assente al circostante brulicar di umane genti, si issa fino ai quarti di finale. E se la gioca anche con Tsonga. Rovescio che sturba, “camomillo” Kohli si conferma uno di quelli più divertenti da seguire. Senza pretendere molto altro. 
David Ferrer: 6. Il paltatore tennistico che invece ti attendi, nella sua rozza e sempre uguale attività operaia che andrà anche in paradiso, ma che quando vincerà Wimbledon vorrei essere in una cassa di mogano. Corre, sbuffa, raglia, tutto gobbo e con l’espressione del rottweiler disturbato che abbaia ma poi invece di mordere si mette a cuccia. Col ciuffo pendulo da Shining, diverrà matto anche lui come Jack Torrance ed ammazzerà tutti quelli che lo vessano, imbracciando la sua racchetta/accetta. Anzi, con una cazzuola. Sarebbe divertente, almeno. 
Lucas Rosol: 7. Protagonista per caso. Violento, come un automa esaltato con musica omicida che gli ronza e schizza a palla nel cervello. Un normale picchiatore da challenger numero 100 che a 27 anni, ed al suo primo tabellone principale di Wimbledon, s’improvvisa omicida posseduto. Schianta Nadal producendo una delle più grandi sorprese nel tennis recente, tra badilate impressionanti, ace in serie e vincenti che piovono come chicchi di grandine di due chili. Somiglia un po’ a quel Soderling tambureggiante e schizoide che stese il maiorchino a Parigi. Ancor più incredibile perché Rosol non sarà mai campione, o tennista di vertice. Ma dopo la folle serata sotto il tetto del Centre Court, tornerà quello che era. Forse lo rivedremo numero 60 o 70, nulla di più. A conferma, dopo l’impresa finisce per cedere in tre set a Kohlschreiber.
Mikhail Youzhny: 6,5. Il poeta serial killer dalla mascella spaventevole fa cantare quel suo melodioso rovescio che vive di vita propria, fino ai quarti. Li raggiunge passando per battaglie rusticane assai notevoli con rovescio sguainato, passo da torello ed un sinistro gracidar di ranocchie nel cervello. Poi, completamente svuotato come un sacco afflosciato, assiste impotente alla sinfonia di Federer. Stavolta manca il picco “naif” delle scuse al pubblico scritte sul campo. Perché non c’è terra, e ci vorrebbe un ufo che solchi la scritta sull’erba. 
Florian Mayer: 6,5. Il meno appariscente della ridente truppa di “venezia” talentuosi made in Germania. Forse perché il meno svitato e più regolare. Ma che tennis ragazzi. Bagaglio tecnico completo e geometrie tennistiche da architetto strafatto, in punta di spillo. Sempre con quell’aria dimessa da allampanato banconista del reparto pane/focacce che gli chiedi due ciabatte e ti mette i suoi sandali sul bancone. Gran cavalcata nel raggiungere i quarti, tra derby e battaglie al quinto. Regge una buona mezz’ora contro Djokovic, poi spenge la luce. 
Richard Gasquet: 4,5. Fossi un miliardario eccentrico come il Moratti di qualche anno fa, lo comprerei e gli farei tirare continuamente quei languidi rovesci contro il muro. In giardino o in salotto. Con tanto di goffe esultanze e comici pugnetti per spaventare un muro destinato a batterlo sempre. Per il resto è irrecuperabile, per lo sport dei vivi. Buono per l’uncinetto, le arti varie, il bricolage, gli origami. Tutto, ma non il tennis. Ok, ha un talento pazzesco. A tratti ti eleva lo spirito ed erige la volgar verga per quello che riesce a fare con una racchetta, ma per il resto è buio pesto. Getta al vento un quarto di finale a portata di mano, giocando in modo atroce. 
Ernests Gulbis: Da -∞ a +∞ “Eccone n’antro de quelli boni.” (cit. Mario De Angelis con sufficienza, all’entrata del “nero”. Il tutto condito da una grattata alle palle). Secca Berdych con una chirurgica prestazione fatta di devastazione a rimbalzo, palombelle imprevedibili ed attacchi geniali. C’è tutto il tennis di un top 5, che annichilisce un sopravvalutato top 10. Le escort, i miliardi, la galera (che chiunque deve provare almeno una volta, dice), paiono essere dimenticati. Il ragazzo è maturato, dice qualcuno. E se lo ripete da 4 anni almeno. Aspetti la prova del nove, e quello perde in volata dal bombarolo polacco delle retrovie Janowitz. Gulbis è questo, poco da starci a perdere la testa con dissertazioni filosofiche applicate alla neuropsichiatria 
Xavier Malisse: 7. Ultime svogliate chicche tennistiche di questo genio ferito del tennis mondiale. Tra infortuni e svogliatezze tipiche di un carattere indolente, a 32 anni con un fisico da panciuto tornellista e le ossa apparentemente tenute assieme per miracolo, torna a giocare un ottimo Wimbledon mettendo in riga due diversamente fantocci del moderno tennis: l’attendista Simon irriso, il brioso picchiatore Verdasco, spernacchiato. Solo mettendo qualche magnifico colpo in croce.
Ivo Karlovic: 6+. Perde un tiratissimo match contro Murray, il vecchio Ivo. Pateticamente zavorrato dai giudici inglesi che quasi a volergli levare la prima di servizio per soccorrere il loro eroe diversamente dentato, gli fischiano falli di piede a ripetizione. E lui non le manda a dire. Almeno lui.
Thomas Berdych: 3. Impostato come Nando Gazzola e con una scopa su per il deretano. Stavolta sul serio.
Philipp Petzschner: 2,5. E che gli vuoi dire. Con le bianche calze a ginocchio vince un match, poi cede di schianto a Florian Mayer quand’era avanti di due set. Tra i tanti record di Federer, spicca il suo. Più geniale e ricercato: Riuscire a perdere in ogni slam con un vantaggio di due set. Eroe.
Rafael Nadal: 3. Rullato da Rosol. Suonato come un tamburo. Quale migliore occasione per infierire sul campione in disarmo. Ma poiché preferisco farlo quando vince e domina, parlerò delle sue ripugnanti smutandate, dei terrificanti arrotoni  e delle spallate intimidatorie, un’altra volta. Se ci sarà, sempre.
Italtennis: 1-. Starace e Volandri vincono tre games in due. Poi, prima di perdere si ritirano, in un improvvisato "ammutinamento degli scarsi". Gli organizzatori di Wimbledon dovrebbero mettere tornelli rinforzati per non farli entrare più su quei sacri prati. Invece elargiscono loro i tradizionali 18mila euro come gettone di presenza, soldo più, soldo meno. Uno ne approfitta per una breve escursione in Cornovalia, e l’altro per fare due bagni a Riccione. Bolelli almeno il match lo finisce, ma perde male da Janowitz. Seppi torna impavido guerriero e cede ad Istomin dopo aver servito per il match (un antico must che non si dimentica mai). Si salva solo Fognini che batte Llodra ed affronta Federer sul centrale guadagnandosi anche un fotogramma nella sigla Bbc, per un siparietto col giudice di linea. Già tanto, di questi tempi.


44 commenti:

  1. In passato a sostenerlo mi sono sentito come un romantico sognatore, attaccato a un passato tennistico ormai defunto, inesorabilmente destinato a scomparire, seppellito dalle ipertrofiche gesta di ipertrofici sparapalle.
    Sarò anche un patetico, romantico figlio degli anni '80, ma l'emozione, la stordente bellezza, la maleducata eleganza e i brividi di alcuni momenti tennistici di oggi sono stati come iniezioni di una droga meravigliosa e rara.
    Che goduria, che stupendevolezza..

    Comunque, nonostante l'indecente antipatia nei confronti del duo mamma\ivan, trovo murray la più decente alternativa (esclusi tsonga e forse del potro) tennistica a sua maestà nei primi 10, se solo avesse una capoccia decente (e un po' di cojones in più)..

    rimango comunque basito (e in parte barzotto) ricordando:
    1. la seconda volè decisiva del primo set
    2. la leggiadra e feroce bellezza di quel dritto a sventaglio
    3. la genialità del back di dritto con finta di palla corta
    ciao Pic

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    1. Eh sì, la frustrazione deve essere stata tanta nei tifosi. In un ammiratore, provocava molta sofferenza. La frustrazione per un tenni che non c'è più...annessa rassegnazione alla sconfitta (che quasi te la fa amare) la si è già inglobata nel nostro dna coi vari Gasquet, Youzhny, Gulbis, imbianchino tedesco...:)
      Concordo su Murray. Lo vedo potenzialmente più apprezzabile del serbo da grata dell'Ucciardone ed del frullante iberico. Ma il "potenzialmente" ormai non basta. Chiaro che come risultati invece, arrivando sempre in fondo, ce la farà a vincere. Per la legger dei grandi numeri almeno. :)
      Ciao Tberetta, a presto.

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  2. "Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media" (il buon vecchio Charles). Quindi tralasciando i freddi numeri e i record ormai incalcolabili, rimane il tennis giocato da Roger in questa finale. Un paio di colpi soprattutto, le due voleè che gli hanno permesso di vincere il secondo set, un colpo incomprensibile semidritto semi drop dal lato del rovescio e una serie di giocate che solo lui ormai ha, almeno a questi livelli. Ed è per questo che io lo ringrazio, perchè almeno uno, aldilà del puro fatto di cronaca ("io l'ho vista"), ha qualcosa da vedere DAVVERO in finale, qualcosa da ricordare che abbia a che fare con lo sport praticato, il tennis, e non il mezzofondo o la maratona.

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    1. Ciao Klimt,
      Ottima la citazione del vecchio Hank, lucidissimo alcolizzato in cui si rinvengono più concetti filosofici che in uno schiappettatore dell'antica Grecia.
      Sì, record monumentali e tutto il resto a parte (che comunque hanno reso il tutto storico), anche ieri ha mostrato del tennis sublime. Specie quando ha preso il break decisivo nel secondo. Due tre volée fantastiche, di cui una "ombelicale" (come direbbe il grande Clerici), scavandosi la palla in pancia.
      Altro tennis, rispetto alla corride recenti. Fuori di ogni dubbio.

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  3. Ieri ho fatto vedere la finale a mia madre,che non vedeva una partita di tennis dal 90 o giù di li.Lei era una gran tifosa di lendl ed io come ben sai di wilander e di tutti quelli che gli giocavano contro.Ha apprezzato ovviamente il gioco di federer e la tenacia di murray ma la cosa che ha notato anche una ultra sessantenne è racchiuso in questo commento:"Ma non vengono mai a rete questi due? A me piaceva Lendl perchè veniva sempre a rete"(manco fosse mc enroe o edberg).Come posso darle torto?forza roger.marco.

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    1. Eh già, Lendl giocava serve&volley a Wimbledon, come tutti. "E non stiamo parlando di Edberg o McEnroe", dicevi. Aggiungerei che ieri non giocavano Nadal e Djokovic, ma due (vabbè uno in particolare) che comunque hanno fatto vedere un bel tennis d'attacco e volée pregevolissime.
      Se tua madre avesse visto la finale di Melbourne tra Rafito e Nole, avrebbe pensato all'unificazione sportiva tra lotta grecoromana/wrestling/corrida dellla Navarria e tennis...:)
      Ciao Marco a presto.

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  4. federr rappresenta l'anello di congiunzione tra il tennis spettacolare di una volta (mac,boris,pet,stefan,goran,yannich,henri e chi piu ne ha ne metta) e quello meccanicizzato e agricolo( te la rubo) di oggi(nadal,djoko,ferrer) ed'è l'attuale giusta via di mezzo per conciliare lo spettacolo alla vittoria,il, problema e quando smetterà chi ci salverà dallo zappare la terra?tsonga?bo chissà.marco

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    1. Chi ci salverà dal male assoluto? bel dilemma.
      Oddio, vedo comunque bei tennisti divertenti e molto giovani come Dolgopolov, Paire e qualche altro. Ma onestamente, che allo spettacolo ed al giocolierismo da circo Medrano abbinino anche la solidità mentale e la costanza per vincere ad alto livello...la vedo dura. :)

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  5. Bello codesto layout. Fantastico. Sembra SBOCCO DI CANE. Me lo dico da solo prima che lo scriva qualcuno.

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    1. Eh, te lo stavo giusto scrivendo, fa veramente schifo! Ci vuole classe anche in questo!

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    2. Molto umano. ma lo tengo, con qualche aggiusto, nel 21013 sarà bello. :)

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  6. Davvero grande pezzo, complimenti. Mi sono divertito molto a leggerlo. E condivido tutto.
    Un domani, spero proprio che Tsonga e Murray vincano uno slam: il primo perchè ha un gioco molto divertente, è gentile (uno dei pochi chi dice grazie al raccatapalle quando chiedo l'asciugamano) e sempre con il sorriso, anche nella sconfitta.
    Murray invece sembra si porti dentro rettaggi di un'infanzia complessa (la strage nella sua scuola nel '96) di cui la mamma sembra giocare un ruolo determinante. Nonostante le lacrime, credo che il vero carattere di Andy si sia visto quando a sorriso ad una sua battuta su Roger a fine match.

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    1. Grazie Giovanni.
      Per Tsonga la vedo difficile. Per MUrray un po' meno, in fondo è lì. Chiaro, ognuno sul campo porta una maschera. Basta vedere l'aginista folle Nadal fuori dal campo, o un Djokovic che in campo metterebbe paura anche ad un tagliatore di teste, e fuori è un apprendista giullare. :)
      Tsonga, e soprattutto Federer hanno l'altro pregio di essere uguali in campo e fuori.

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  7. Leggo che hai "mentalmente sostenuto durante il match" l'incommensurabile Roger. E' un gesto generoso che merita tutta la mia riconoscenza !
    Io penso che Andy Murray dovebbe tagliare il cordone ombelicale che lo lega alla madre. E' un'arpia, quella donna. Pretende l'impossibile dal suo bambino e lui, come in trance, comincia a fare benissimo per finire immancabilmente secondo sotto l’infame pressione. Vedersi togliere dall'avversario nel secondo set l'ultimo servizio è un momento psicologico tremendo. Con il tie-break ti rimane pur sempre una speranza. Fossi Murray rifletterei un po’ sulla mia attuale situazione. (Ricordo la finale vs. Federer nell’Australian Open quando Murray urlava “Shut-up” verso il suo box....)
    Per Roger Federer sono felicissima. Certi colpi suoi erano stellari. Stassera mi rivedo la partita con calma perché ieri c'era troppa gente in casa.
    Stanotte ho dormito si e no due ore e quindi oggi mi sento poco leone(ssa). Sarà l’emozione che mi ha fatto questo scherzo. O era lo champagne ?
    Ciao, ti saluto e grazie per il divertimento che mi hai dato (e anche a mio marito che rideva di gusto per “la sezione distaccata dell’Ucciardone”) con i tuoi pezzi/commenti: risata quotidiana assicurata.
    Anna Marie

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    1. Ciao carissima Anne Marie,
      eh, lo immagino che eri tesissima. :)
      Hai visto che mi sono appalesato? Ho provato invano a fingere equidistanza, lasciando un alone di mistero. Pensa che in base a quello che scrivevo qualcuno pensava fossi un criminoso Nadalista. Altri un folle innamorato di Djokovic. I più, un fervoroso difensore dell'italtennis. :)
      Visto, con una specie di rituale magico officiato da Otelma, sto imparando a dirigere ed incanalare le umane sorti del mondo.
      Buona visione allora, con più calma.
      A presto.

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    2. Ma Otelma non sta mica nell'Isola dei Fetusi ? Perché vai così lontano ? J.W. Goethe scrisse: "Warum auch in die Ferne schweifen, sieh das Gute liegt so nah." (Per chi non conoscesse il tedesco: Perché vagare in lontananza, non vedi che le cose buone/giuste le trovi attorno a te.) E mi riferisco alla Memoria Collettiva. Quindi, cavolata per cavolata, almeno quest'ultima è gratuita.
      Caro Picasso Petzschner, J.W. Tsonga avrebbe potuto vincere la partita vs Andy Murray. Purtroppo, Bingo-Bongo di tanto in tanto viene assalito da quel tocco di infantilismo (mi sta simpatico per questo e per il suo sorriso) che poi gli rovina la pappa. Ma forse lui è contento così.
      Andy Murray dovrebbe veramente liberarsi da quella banda di fanatici (vasca di ghiaccio dopo le partite !). E' come un automa incastrato nelle loro scienze mostruose. Pare che gli si predicano persino certe magie che, dice lui, lo fanno ridere. Ma prova a crescere in un ambiente così. Ils te tiennent par les couilles, era solito dire il mio suocero.
      "Folle innamorato di Djokovic", ma come, si permettono di attentare al tuo buon gusto ?
      Va beh, basta cavolatine per oggi. Forza Roger, continua a deliziarci con le tue danze.
      Un cordiale saluto
      Anna Marie

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    3. Eh no, Goethe no, di certe cose se ne discute al limite dopo la mezzanotte, ti pregerei...:)
      Eh, no. Il tedesco un poco mi manca.
      Permettimi, ma il "bingo bongo" te l'ha suggerito forse Borghezio, prima d'esser menato a sangue da una dozzina di non violenti-ghandiani di Nuova Delhi? Perché sa di sciocco e becero razzismo.
      Murray sì, ha l'aria del bamboccione tormentoso. Il ragazzino viziato, sempre polemico coi suoi genitori. Dovrebbe fare la fuitina.
      Ciao Anna Marie, a presto.

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    4. RETTIFICA:
      Bingo-Bongo: ma che Borghezio che farebbe meglio guardarsi nello specchio prima di giudicare gli altri. Mi sono ispirata alla deliziosa canzoncina di Manu Chao (Mamma regina del mongo, Papà re del Congo). Quindi, e ci tengo a fartelo sapere, nutro solo affetto per il nostro marcantonio simpaticissimo che oltretutto è un bel fiö.
      Non ti obbligo a rispondere, ho solo voluto mettere in chiaro la faccenda del Borghezio. Per la salvaguardia del mio onore.
      Con un sorriso
      Anna Marie

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    5. Ma non preoccuparti, spesso il tono che viene usato nei suoi confronti è quella: Scimmia, Bingo Bongo, King Kong, gorilla. Con quella punta di razzismo che un po' nel tennis c'è sempre stata, mischiata alla classica idiozia.
      Ma figurati, capisco che la tua battuta era in buona fede. :)
      Ciao, buona serata,

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  8. Che bel primo turno a Stoccarda!!! Paire vs vecchio espressionista tedesco (metrosexual) con evidenti problemi di varicosi.
    ste

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    1. Metrosexual conclamato. Allertato per l'occasione anche il Cecchi Pavone in amore, che dovrà sentenziare, dandone l'ufficialità. :)
      Ciao Ste.

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  9. murray prima o poi vincerà uno slam perche lendl lo tiene per i coglioni.marco

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    1. Non so per cosa lo tenga Lendl, e se è come dici tu abbia realmente trovato qualcosa da tenere....:) Certo che se uno è sempre lì chiaro che può vincere, significa che gli manca sempre qualcosa, un piccolo dettaglio. A volte anche la sorte.

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  10. Ciao Picasso,

    io invece sostenevo Murray perché sono un discreto ammiratore del suo passante di rovescio e della mano dolcissima che avrebbe se la usasse.
    A me è parso che tutto si sia giocato nel secondo set, dove Murray non ha tipicamente sfruttato la sua occasione e Federer, da giocatore più forte qual è, ha sfruttato magistralmente le sue. Dopo la pausa, poi, ha molto insistito con il back sul dritto di Murray, vecchio trucco da dopolavoro che sull'erba funziona benissimo.

    Aderisco totalmente e anche di più al 2 alla Sharapova, a all'apprezzamento per il tono di viola usato dalla Williams.

    Ciao a presto

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    1. Murray la sua brava occasione l'ha avuta. Federer è stato incredibilmente bloccato per quasi due set. Quasi, perché il match si è deciso su quel punto che avrebbe mandato lo scozzese a servire per il secondo set.
      Chiaro che poi Federer ha infierito sul dritto e sciorinato tutto il suo repertorio, ma Murray si è spento soprattutto come convinzione mentale e glie salito il magone, proprio su quel punto.
      E pensa che il tono di viola Williams ha destato tanto scandalo. A solito. Veramente incredibili questi inglesi. :)
      Ciao Arturo, a presto.

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  11. vabbè, avete già detto tutto voi, spettacolo del monarca e della calcolatrice non ce n'è frega niente,...li stacca senza nemmeno guardarli, li ha ripresi e cavolo se l'ha fatto!!! Su Tsonga mi sono già espressa, ma sono d'accordo con l'utente che dice che è anche l'unico gentile con i raccattapalle, è meglio anche in quello. Si sa che non vincerà mai uno slam (qui ci sta il rituale di lino banfi), però ci sta andando vicino anche lui.
    Murray a fine partita con quel -I'm gettin closer- tra i singhiozzi è tornato simpatico tre minuti, si sentiva quasi in colpa con i parenti...sarò sincera, mi ha fatto tenerezza, non ci posso credere, quasi mi commuovevo!
    Quoto Pippa e Kate foche monache!
    A me lo sfondo piace :)
    Jess

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  12. Ormai lo sappiamo, il tennis che è capace di sprigionare Tsonga. Purtroppo ogni torneo che passa perde un'occasione. Qui ad esempio, almeno Murray lo avrebbe potuto battere. Se solo non avesse cominciato a giocare dal terzo.
    Quanto allo scozzese, patisce in modo incredibile tutta la pressione e le aspettative attorno a lui. In primis della famiglia. Non è facile fare del proprio meglio e trovare sempre uno più forte (una volta Nadal, l'altra Federer, e l'altra ancora Djokovic). Prima o poi deve imbroccare la finale giusta anche lui.
    Sullo sfondo, massì...mi sono divertito a mettere una veste nuova ed estiva. Ma la scelta dell'immagine e dei colori è ancora da decidere bene. Sto vagliando. (avevo anche pensato al primo piano del Fesso, quello raccapricciante dell'Atp)...:)
    Ciao, a presto.

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  13. Sono pienamente d'accordo, Federer ha dato una dimostrazione di forza e di tenacia affatto scontate. Non solo non ha "mollato" dopo l'inevitabile avvicendamento in vetta all'Atp, ma passando per l'elaborazione del lutto (commoventi i piantini dopo le sconfitte con Nadal) è riuscito a perfezionare ancora il proprio tennis e a trovare contromisure al forcing dalle retrovie proposto da Nole e Rafa. In pochi l'avrebbero pronosticato.
    L'onore delle armi a Murray, che con un tabellone ostico nonostante l'eliminazione (eccitante, lo confesso) di Nadal, e domando una pressione insostenibile, è arrivato in fondo e se l'è giocata. Vedendola in replica, la finale, m'è venuto da tifare per lui, non foss'altro per reazione ai commentatori di sky, che quando si tratta di Federer non ragionano più: le volée così solo lui, i giochi di prestigio ineguagliabili, e lodi smisurate al suo rovescio a una mano, come ce l'avesse solo lui, e non anche Gasquet, Almagro, il connazionale Wawrinka, oltre naturalmente al sottoscritto :-)
    Volevo chiederti che impressione hai avuto di Del Potro che, oltre ad avermi fatto perdere la scommessa tennistica, m'è sembrato quasi impotente dinanzi all'encomiabile Ferrer.
    Ah, Kerber in semifinale a Wimbledon è da brividi, di orrore.
    Saluti!

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    1. Ma guarda, come ho scritto, la forza dello svizzero è stata nel saper vincere, ma imparare anche a perdere. Dopo i pianti iniziali, è stato lì. Qualche ferita l'ha patita, un po' sì, ha provato a reagire tecnicamente, ma il più delle volte entrando nella bagarre coi vari Nadal e Djokovic ne è uscito con le ossa rotte. La sua forza è stata soprattutto aspettare che chi era andato oltre la sua soglia, tornasse nel cesto. E che lui tornasse a svettare col suo rapporto naturale.
      Non perché l'ho scritta io (sia mai), ma la metafora dei ciclisti in salita, mi sembra calzante.
      Seguito poco sky, e la finale in un ottimo streaming Bbc. Spesso sentito McEnroe ti ubriaca anche al microfono. Federer spesso posta al prono delirio molti commentatori, si sa. Anche Paolone Bertolucci? Lui a me sta simpaticissimo, con quell0aria di chi sorseggia un cocktail sotto un ombrellone a Fregene, e getta lì le se gemme.
      Su Del Potro ne scrissi dopo la sconfitta. Credo che quello del 2009 è davvero immagine lontana. Non so se è colpa dell'infortunio avuto, o quella stagione (e quel torneo) furono solo una esplosione estemporanea. Ce lo dirà il tempo. Per ora è un buon tennista violento, che vale i top ten, con molti alti e bassi. Ma lontanissimo dallo giocarsi una vittoria finale.
      Angelicona è un esemplare preistorico, quasi. E temo che la rivedremo ancora in altre semifinali...:)
      Ciao Luca, a presto.

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  14. Condivido la metafora ciclistica, ma sono convinto che il Federer odierno sia più forte di quello di 2 anni fa. Azzardo anche un miglioramento nel rovescio coperto, quello osannato da Marianella, Reggi, Bertolucci e chi per loro. A parte tutto, secondo me quasi tutti i commentatori sky sono più che gradevoli, solo che ogni tanto scivolano nel delirio estatico nei confronti dello svizzero :-)
    Domanda da ignorante: ma per rigiocare a Wimbledon a distanza di 1 mese fanno la rizollatura dei campi come a San Siro?

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    1. Anche a 33 anni, se non hai la mentalità di chi vuole sempre provare a migliorare, non vai da nessuna parte. ad ogni livello. Gli unici che nemmeno ci provano, sono Volandri e Starace. Sull'erba almeno, dove infatti giocano come 10anni fa, quando più o meno tutti si sono adattati. E Bolelli idem, tranne il servizio alla Becker artritico.
      Miglioramenti ed aggiusti tecnici, o qualche tattica come durante la finale contro Murray, ci sono stati in Federer. Ma anche negli ultimi due anni dimostrava d'essere superiore a Djokovic o Nadal, per sprazzi del match o un incontro isolato. Il problema è che è più difficile per gli altri tenere quell'intensità disumana per due anni interi, rispetto alla capacità di Federer di giocare sui suoi ritmi per dieci anni. Poi, ogni opinione ha cittadinanza.
      Rizollatura: Non sono esperto di giardinaggio. Ma ritengo improbabile che si possa giocare sui campi di patate lasciati domenica. Comunque speriamo non lo rizollino come San Siro. :)
      In inghilterra, non so per quale ragione, sono bravi a ricostruire prati in pochi giorni.

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  15. Contentissimo per la vittoria di Federer e concordo sulla valutazione di Djokovic e Nadal, i quali difficilmente riescono a tenere questi ritmi per due stagioni di fila. Ricordo Nadal come scoppiò già nel 2009.

    Mi dispiace a livello umano per Murray il quale mi ricorda un po' la Clijsters e la Mauresmo prima dei rispettivi trionfi nello Slam. Non so se ti ricordi nei primi anni del millennio, Kim e Amelie sembravano "complessate" come Murray negli Slam. Contrariamente alle odierne Jankovic-Wozniacki-Azarenka, Kim e Amelie sulla carta non avevano nulla da invidiare alle varie Serena, Venus ed Henin e infatti spesso sul circuito le battevano, ma poi quando arrivava la finale/semifinale dello Slam qualcosa si guastava. Ecco, Murray mi sembra nella stessa situazione delle due ex Grandi Incompiute della WTA. Murray potrebbe tranquillamente tenere testa ai tre davanti, ma poi c'è qualcosa che gli si guasta in testa quando arrivano in fondo agli Slam contro i tre davanti, e lo stesso discorso vale per Tsonga secondo me. Auguro ad entrambe di riuscire, come Kim e Amelie di trovare la serenità mentale che a mio avviso è l'unica cosa che loro manca.

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    1. Sicuramente in Murray c'è anche una componente psicologica, come giustamente dici successo anche alle tenniste da te nominate. Quando perdi molte finali ed attivi così tante volte vicino a vincere il titolo, sicuramente conta anche quella. Ma credo che Murray paghi soprattuto una inferiorità di fondo. Cioè, contro Federer, Nadal, Djokovic parte un gradino sotto. Gli manca qualcosa per arrivare al loro livello. Non ha il talento del primo, o la fisicità esasperata dei secondi. Ovvio, può batterli, ogni tanto lo fa anche, ma rimane comunque quei fatali centimetri sotto di loro. E nelle finali non avviene soprattutto per questa inferiorità unita al quel disagio psicologico che dicevi. Per cui magari Federer lo batte a Montreal e non a Wimbledon o Melbourne.
      Ciao JJ-88, alla prossima.

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  16. confermo la rizollatura hanno fatto un servizio su supertennis dove hanno detto di aver già pronta la nuova erba da rizollare, anche se da come ho capito i tempi stretti della cosa non garantiranno dei campi perfetti.marco.
    p.s. comunque secondo me se nadal fosse arrivato in finale domenica roger avrebbe perso,purtroppo.

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    1. Ah ok ecco, Supertennis è sempre sul pezzo. Comunque sì, era impensabile che non rizollassero i campi così dissestati.
      Quanto al fatto che Nadal avrebbe vinto...e chi può dirlo. La realtà è che Rosol l'ha rullato. E che se mio nonno avesse le ruote sarebbe una cariola. O se Ferrer avesse il braccio di Dancevic potrebbe pensare al grande slam, etc...:)
      Ciao.

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  17. rosol ha rullato nadal (e ci ha fatto un favore sia chiaro) come benneteau stava rullando federer,a volte per vincere uno slam bisogna avere anche la fortuna che qualcuno ti sbatta fuori la tua bestia nera,un po come se il portogallo avesse eliminato la spagna magari a quest'ora l'italia era campione d'europa.Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte neanche tuo nonno coppn le ruote.ciao e passamene una ogni tanto che diamine-:)marco

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  18. Chiaro, uno slam è l'insieme di tanti piccoli dettagli. Arrivare freschi alle battute finali, consumare poco, evitare infortuni...ed ovviamente il fatto che un altro favorito perda, come accaduto per Nadal. Federer forse il torneo lo ha vinto uscendone fuori dalla buca contro Benneteau e superando l'infortunio nel match con Malisse (forse uno più cattivo del belga rischiava di farlo fuori).
    Ciao Marco.
    (minchia oh, che ANGOSCIA mi mette il torneo di Palermo. Sembra una sauna orrenda ricavata in una conca.)

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  19. Mi sa che Murray non si libererá mai della mamma rossa e spennata e della fidanzata lessa (se alla fine non avesse fatto due lacrimuccie Lendl la avrebbe magari adottata).
    Murray é arrivato troppo in lá per cambiare e la scelta di Lendl probabimente lo etichetta per sempre. Alla fine risulta peró quasi simpatico e spero che essendo ancora abb. giovane ce la faccia a vincere Wimbledon, se non altro perché se vince uno scozzese dopo quasi un secolo --> gastrite terminale dalle parti di Buckingham Palace, e forse ciocca la regina!
    A quell´asino di Cameron potrebbe andargli anche un boccone di traverso e due piccioni con una fava.
    Tsonga per me é il piú simpatico dei primi dieci e chissá che una volta abbia un po´ piú di fortuna... perché anche un po´di fortuna ci vuole, la costanza ed il talento da soli non bastano se non giochi alla maniera di Nadal o Djokovic. Vale anche per Federer, o no?
    Liebe Grüße aus Wien
    luca
    PS: a me piace il nuovo look! ci stanno i cieli britannici! Aspettiamo gli US open con ansia;-)

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  20. PPS: visto che ti destreggi sempre meglio col blog. magari a fianco di McEnroe potresti metterci una seconda foto con il mood del momento ;-O

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    1. Su Murray, massì. Non è mica un anziano agli ultimi anni. E le vicende della vita sono alterne. Avrà possibilità. Tra l'altro può ripercorre la carriera del suo mentore Lendl che fino a 24 anni le buscava da tutti, e poi (quando McEnroe si stancò, Connors divenne anziano e Borg si ritirò) dominò per qualche anno.
      Foto, ma guarda, hai delle abilità da paragnosta mica da ridere. Pensavo di mettere una o due altre foto. Ma nessun contemporaneo, per carità (al limite l'eccezione potrei farla per le foto segnaletiche di Koellerer e Petzschner), ma solo roba vintage. :)

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  21. quest'anno palermo è inguardabile,le riprese di supertennis mettono tristezza e poi non c'è neanche la farfalletta,meglio aspettare baastad che evoca bei ricordi.marco

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    1. Visti 20 secondi per sbaglio di Errani contro l'austriaca albina, che avrebbero reso raccapricciante anche lo scenario di Wimbledon. E qualche highlits di Vinci (che sta imparando a rantolare come la compare di doppio Errani. SALVATELA, SALVATECI dall'obbrobrio.)
      Tra concerto di cicale, spalti deserti e quasi il televisore che suda per il caldo, sembrava una TORTURA.

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  22. Tra i tornei più tristi dell'anno non si può non annoverare quelli di Palermo, in primis, e Bstad in Svezia. Un senso di spento e marcio che nemmeno Chievo-Siena al Bentegodi in un turno infrasettimanale di febbraio potrebbe eguagliare. Da segnalare il piccolo Roger (?!) Dimitrov che, ovviamente, si è liquefatto al cospetto di un Ferrer che è andato a rubare le caramelle ai bambini. Qualche bel colpo, poi tanta, tanta inconsistenza. Paragonarlo a Roger che a 19 anni vinceva Sampras a Wimbledon mi sembra sinonimo di un'epoca che non vede campioncini in erba nemmeno col binocolo. Sotto questo profilo ennesima incompiuta del Dolgo che, nonostante il suo gioco spettacolare, non riesce proprio a convincersi che il tennis è fatto anche di attesa ed errori altrui. Cioè, a me piace, mi ha fatto divertire, però è un leso colossale con quelle treccine e quella furia agonistica che spesso si arena mestamente a rete. E poi? Ah si, Palermo. Sembra un serraglio di riproduzione delle anatre, con in sottofondo le moine di un telecronista adulante e petulante, mentre la Sarita nazionale, numero nove del mondo (??!!) DOMINAVA le terribile avversarie. Mah, scusami Picasso se mi sono permesso di emularti banalmente in questo breve post ma dopo un'oretta di Ferrer-UmpaLoompaAlmagro ero prossimo alla dipartita e dovevo condividere con qualcuno.
    Klimt in attesa di Wimbledon/bis.

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    1. Dimitrov e Dolgopolov, pur diversi, rimangono buoni talenti. Finisce lì. Per arrivare a Federer, ma anche a fare un decimo di quello che ha fatto lo svizzero ci vogliono molti altri ingredienti.
      Dolgopolov è divertente così. Forse imparasse la moderazione e la calma, perderebbe tutta la sua efficacia imprevedibile. Dimitrov ha fatto la sua seconda semifinale. Deve crescere, e molto. Sul talento non si discute.
      Quanto a Palermo...beh "Sara ha talento purissimo e naturale, come Federer. tira vincenti in serie." Giuro di averlo letto ieri. Scritto da una prima firma. Di non so dove.
      Ciao, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.