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giovedì 2 agosto 2012

LONDRA 2012 – PARADOSSI NEL TEMPIO D’OLIMPIA




Day 6 – Dal vostro stimatissimo inviato speciale, addetto al sociale recupero di Lele Mora 


Giornata di calma apparente e sereno allineamento alle semifinali dei tabelloni maschili e femminili. Nessuno scossone, e favoriti avanti tutta. Federer continua la regale marcia danzando elegante nel Tempio sacro e disinnescando con leggerezza ed apparente semplicità, le bombarde terra aria del trampoliere yankee Isner. Svizzero che continua ad avvicinarsi ad un oro olimpico che ancora manca alla sua inarrivabile bacheca. In semifinale trova quel Juan Martin Del Potro approdato in zona medaglia battendo Nishikori, eroe della giornata di ieri e magnifico giustiziere dello zappatore di tennis, Ferrer. Nishi fuori dalle medaglie ma nel mio personalissimo Olimpo. Altra semifinale senza sorprese, quella che vedrà di fronte Djokovic e Murray. Lo scozzese in particolare avanza come un treno insolitamente sicuro facendo fuori Ciccio orèndo Nico Almagro. 
Quarto ovviamente più atteso quello che ha visto di fronte Djokovic e Jo Tsonga. Qualche aspettativa, se non di vittoria, almeno di match equilibrato c’era. Il gigante transalpino, in via ipotetica, ha le armi d’attacco per sfondare il muro di Serbia. Invece, abulico e stanco dopo le maratone dei giorni scorsi e le supplementari fatiche nel doppio (dove assieme a Llodra è entrato in zona medaglia), perde anche le poche speranze di fare partita e giocarsi la semifinale. Goffo, pasticcione ed imballato, Jo lascia spazio alla terrificante marionetta snodata di Serbia. Meno invasata dello scorso anno, ma pur sempre orridamente impermeabile. Il francese ha ormai raggiunto un livello eccellente, è numero cinque legittimo ed evidente. Ma ancora paga una fatale differenza coi primi. Movenze elefantiache, risposta appannata e gap nei colpi di difesa quasi imbarazzante. Perché nel tennis moderno, i colpi di contenimento fanno ormai la differenza. A questo è da aggiungere una fatale differenza di efficacia tra il dritto ed un surreale rovescio ancora “under construction” che non si sa se sia a due mani o ad una. Che a quel punto sarebbe meglio giocare sempre in back come il filosofo artista decadente Petz. A saperlo giocare così bene il back, però. Vittima di queste piccole differenze, si capisce agevolmente quanto il bisonte di Francia sia costretto sempre a rischiare il tutto e per tutto, sfruttando in modo compulsivo i suoi esplosivi schemi d’attacco a testa bassa. E quanto i suoi colpi d'attacco debbano essere devastanti per colmare le altre pecche. Ma non sempre l'arrembaggio può riuscirgli alla perfezione. Anzi. 
Tra le donne, Serena Williams tritura finemente lo scempio flatulente di Danimarca Wozniacki. Una che nel vuoto assordante della Wta è riuscita a salire in vetta senza colpi. Paradosso e controsenso assoluto del tennis, e di ogni cosa. Serena dimostra in modo lampante la pochezza della goffa bambolona senza collo, miracolosa a raggiungere i quarti. Tragedia vera. E tre pietosi games raccattati per grazia icevuta. Azarenka, che oggi ha abbattuto il terrificante muro Kerber, sarà test più probante per l’americana. Dignitosa uscita di scena di Kim Clijsters, arresasi in due tirati set al tornado urlante Masha. Sorpresa relativa la sconfitta dell’elefantessa Petra Kvitova, sempre in bilico tra la buona giornata ed un fisico cigolante, fatta fuori dalla Masha minore, Maria Kirilenko. Tennista trasparente ed incolore la russa, che ha avuto il merito di migliorarsi negli ultimi tempi, ma che rimane poca cosa.  Oltre che bona, tecnicamente. La medaglia di legno se la merita tutta-tutta. 

Ma di paradossi clamorosi, quest’Olimpiade londinese ne sta mostrando diversi, alcuni brutali. Vedi le sorellone d’America Williams giocare contro le dominatrici attuali del doppio, le italiane Vinci/Errani, e poi muori. O ridi a crepapelle per scene a metà tra l’esecuzione violenta e la comicità involontaria. Le dominanti sorelle dalla pelle d’ebano dimostrano in modo inquietante come i valori stabiliti dal computer contano poco o niente, di fronte alle evidenze. Italiane pestate sodo, in modo violento. Al limite del k.o. tecnico. Vedo quasi tutto il secondo set e mi assale un sentimento d’imbarazzo autentico. Le due serafiche sicarie uscite da un film di Tarantino tritano le ossa delle sventurate italiane, di sapida giustezza. Le nostre fanno quasi tenerezza. O almeno, potrebbero farla. Sicuramente suscitano la tenera commiserazione del pubblico di Wimbledon, che sul 6-1 4-1 regala loro un agghiacciate applauso di ritmato incoraggiamento. A loro, le numero 2, quasi fossero le 150 al mondo. Vinci è livida, pesta. Errani, antitesi assoluta di ciò che rappresenta il doppio, invece è lì che rantola, grugnisce. Tira un agricolo vincente a campo aperto e lancia un urlo di battaglia condito da torva occhiataccia all’avversaria e pugnetto di guerra. Il ratto che gonfia il petto innanzi ad una pantera che sta per sbranarsela, con un occhio mezzo chiuso. Agonismo malato, incoscienza o incapacità di capire l’andamento del match. Perché sei lì già morta, e più di due games non li faresti nemmeno se ripeti il match dieci volte. Quando anche il pubblico ti incoraggia come l’ultimo dei malcapitati spingendoti a vincere anche un solo games, dovresti anche provare a capirlo. Non dico buttarla in risata sdrammatizzante come farebbero tutti, ma almeno evitare un simile agonismo che trascende nel patetismo più lampante. Le due Williams, come in allenamento, chiudono 6-1 6-1. Forse troppo sonnecchiose anche per farsi una risata. Errani poi piange. Ditele la verità, almeno: Che se ripetono questo match 100 volte, perdono 101 volte. La consapevolezza, a volte, aiuta.



9 commenti:

  1. si, peró federer c´ha avuto un po´ tanto culo oggi, senza il nastro vincente poteva anche andare in un altro modo... cmq, il culo dei campioni!
    nel doppio delle dame... chi da del fighetto a federer merita questo ed altro. esecuzione sul campo. o fidanzamento con fognini.

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    1. Nastro importante...ma mica sul break point del 5-5 al terzo. Poi anche la fortuna conta, certo.
      Sul doppio, che l'esito fosse più che scontato si sapeva. Ma è stato davvero imbarazzante da vedere. Altro sport quasi. Sulla Sarita pontificatrice agricola contro i fighetta (demonizzerebbe anche McEnroe e Maradona, come se avere talento e non dover lavorare come chi non ne ha, fosse REATO)...bah. Era anche una ragazza umile, ma la stanno pompando troppo, magari facendole credere di essere quello che non sarà mai.
      Ciao Luca, a presto.

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  2. Ammetto che mi sto godendo un pò gli altri sport a queste olimpiadi (però leggo sempre), gli sport che poi torneranno nel dimenticatoio purtroppo, però ho buttato l'occhio sulle avventure olimpiche tennistiche di questo pastrocchio di tabellone. Scoprendo il tennis snobboso fino in fondo: sono gli unici a non avere la divisa nazionale ma una bandiera attaccata sul loro sponsor!
    Jo me la darà mai una soddisfazione???
    Si dovrebbe prendere un allenatore, proprio per migliorare le falle di cui hai parlato e farmi felice, anche se, hai detto niente num 5 di diritto!
    Però uno slam, uno solo...mi ha fatta felice Ivanisevic santo cielo.
    Spagnoli tutti secchi?!?! Mah. Nishikori sempre nel mio cuore.
    Il doppio italiano l'ho visto, una scena raccapricciante, si teneva per le Williams anche se ero dispiaciuta per la Vinci, hai ragione bisognerebbe spiegarglielo che potrebbero rigiocarla 100 volte e...fa parte dello sport accettare la superiorità dell'avversario.

    Secondo te come andranno le semifinali, gli sfavoriti hanno possibilità? Io credo che Delpo finirà steso e Murray forse.
    ciao
    Jess

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    1. Il tennis in effetti sembra uno sport a parte, che poco ha a che spartire con l'olimpiade che di solito associo a scherma, nuoto, canottaggio, atletica. E francamente fatico a ricordare chi ha vinto le precedenti edizioni. Le maglie sì, sono un simbolo. Questo è sport dominato dagli sponsor, e come tale poco olimpico. Mi pare di aver visto i francesi con divisa uguale, gli altri, italiani compresi (con collo alla marinaretta Fognini e Pennetta), non s'è capito...
      Tsonga bah, alcuni difetti, a 27 anni si possono forse limare, ma nemmeno è sicuro. Forse dovrebbe decidersi a giocare il rovescio ad una mano. Boh, penso che se non rallentano quelli avanti, sia dura comunque.
      Come andranno le semifinali? Già tanto che ho preso una SF: Del Potro-Federer. Svizzero e serbo favoriti, ma forse Murray ha qualche chance in più di fare la sorpresa.
      Ciao Jess, a presto.

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  3. Ma, contando che Federer ha 31 anni, che Djokovic ogni tanto deve prendersi una pausa e che, ad oggi, Nadal fuori dal rettangolo rosso diventa molto vulnerabile può darsi qualche piccola soddisfazione se la prenda. Comunque ho cannato pure lui, sono una vera frana :D

    La Errani la montano, come prima di lei han fatto con la Schiavone e la Pennetta perché in Italia abbiamo la tradizione che abbiamo nella racchetta. Ragion per cui appena una tennista mediocre sta due settimane alla n° 10 (Pennetta), o vince un Rolando per circostanze fortuite e facendo il torneo della vita dopo una carriera anonima (Schiavone) o arriva in finale al Rolando massacrando un paio di vatusse dopo carriera altrettanto anonima (Errani) diventa subito la risposta italiana a Margaret Court. Siamo così digiuni che ci esaltiamo per ragazze che semplicemente approfittano della vacanza in cima alla WTA :(
    Poi per carità, se quando ho cominciato a seguire il tennis mi avessero detto che avrei visto un'italiana in finale al Rolando per tre anni di fila mi sarei messo a ridere e poi invece è divenuta realtà

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    1. Dici di Tsonga? Può darsi, però vedo un suo successo legato al calo degli altri, più che all'innalzamento della soglia del suo tennis.
      Su Errani, sì...in generale in Italia c'è quest'abitudine. Ma penso che piangere perché s'è perso contro le Williams (quando anche Ray Cahrles capirebbe che non ha UNA possibilità su cento di vincere un set), è assolta cecità. agonismo di chi ha perso di vista la realtà. Poi chiaro, i risultati ottenuti sono STRAORDINARI. In rapporto alla pochezza del talento. Si dovrebbe capire quello, per prima cosa.
      Ciao, a presto.

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  4. Si peró un oro si scrive senza apostrofo! L'italiano!!!!!!!

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    1. Povero Delpo :(, alla fine tifavo per lui secondo me sente molto di più l'avvenimento dello svizzero che vuole solo allargare la bacheca. Murray è diventato cuor di leone...no, Djokovic è visibilmente calato, l'anno scorso è stato l'anno della vita.
      Adesso pronostico?
      Per quanto riguarda Tsonga, ha fatto dei miglioramenti Federer, ha cambiato delle cose a 30anni, credo possa farlo anche lui ma forse non ne ha l'applicazione e gli piace così, in fondo.

      Perdonami ma lo devo scrivere, poi se vuoi non lo pubblicare.
      Questa gente che non ha davvero niente da fare che contare accenti e apostrofi, mi mette davvero i nervi. Innanzitutto c'è la fretta, poi l'errore di battitura e sopratutto vorrei leggere le loro tesine d'italiano delle superiori per vedere come scrivono e come sono bravi ad usare i correttori automatici. Al di là che non ha nessuna importanza è davvero inelegante e da deficienti fare queste osservazioni. Documentandosi si legge ovunque che molte regole grammaticali sono messe in discussione dall'evolversi della lingua , dalle tastiere e dall'abuso dell'inglese, perciò non tormentiamo la gente per gli accenti
      Jess

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    2. Ciao Jess,
      Tsonga, vediamo. Oggi entusiasmante nella vittoria del doppio. Ferrer in doppio, è ancor più genocidio tennistico. :)
      Eh sì, Delpo oggi secondo me ha giocato un gran match. Chiaro, perdere così fa male, brucia. E forse lo pagherà anche psicologicamente. Certo è che di testa (anche oggi) ha dimostrato comunque d'essere solido.
      Spero regga fisicamente, perché in futuro uno come lui è importante.
      Murray, bah...è da inizio torneo che va come una scheggia. Molto più sicuro del passato. Vedremo domani, se riuscirà anche a sfruttare la stanchezza dello svizzero. Nole in calo sì, rispetto allo scorso anno dove ha forse raggounto il picco più alto della sua forma.

      Quanto al POVERO COGLIONE dell'accento, e che ti devo dire. Nemmeno avevo capito che era il commento di un POVERO COGLIONE, pensando fosse dell'utente precedente riferito al commento stesso. E solo per quello l'ho passato.
      In giro c'è gente strana. Se leggi un blog (immagino con lo stato d'animo del povero ratto submentale e cerebralmente impotente, oltre che fisicamente ipodotato) e commenti solo per correggere un accento o una virgola, qualifichi da solo il tuo status di MISERABILE COGLIONE, col cervello devastato dalle troppe pugnette. Ancor più COGLIONE, da non aver capito come riesca benissimo ad identificare chi è. Se non si era capito: Il (POVERO COGLIONE) di qualche pezzo fa. Che ancora non si capacita del fatto che non pubblichi più i suoi insulsi commenti da merda secca. :)
      Ciao Jess, alla prossima.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.