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martedì 28 agosto 2012

US OPEN 2012 - DOPO LA PIOGGIA, SBOCCIA ROMINA





Day 1 – Dal vostro ebbro inviato, a zonzo per “Time Square” assieme a Pippo Volandri. “Che ce lo sai che lui ha battuto Federer?”, ripetevo agli allibiti nuovayorchesi. E quelli roteavano sinistri indici alla tempia.


“Prima giornata a Flushing Meadows: in campo solo Cipolla e Volandri”, leggevo distrattamente, su un sito tennistico. C’è da spararsi, mi dico. L’Hudson pullulerà di aspiranti suicidi, temo. E invece, addentrandomi, spiegano “…tra gli italiani”.
Dopo un acquazzone biblico che trasforma i campi in piscine olimpioniche nelle quali temi qualche svitato spettatore possa provare un doppio carpiato stile Cagnotto, il sole esce dal suo orrido guscio nebuloso. E come bocciolo di gerbera si schiude ai primi timidi raggi di sole, Romina Oprandi. E’ infatti di scena Oprandi-Petkovic, inseguendo il piccolo miracolo della bellezza. Non sarà più italiana, ma chi se ne frega. La bellezza non ha mica colori, bandiere o altre anaorgasmiche masturbazioni patriottiche da mettere sulla bilancia dell’idiozia. Eccole scese in campo, e c’è da strabuzzare gli occhi d’incredulità. In un blu elettrico, l’elettrizzante nuova Romina: Tirata a lucido, smilza, sbendata. Scordate quelle tristi fasce da Tutankhamon e la solita, compassata semovenza pesante e rassegnata. L’indolenza di chi tanto sa che deve e può contare solo sul braccio, e che braccio. La Romina diventata svizzera, si è finalmente operata al ginocchio e non deve più trascinarsi per campi tenuta assieme dal nastro isolante. Lassù le hanno garantito cure mediche che qui, evidentemente, non potevano, impegnati in superiori vicende per coltivare talenti veri (nel beach tennis). I primi giochi sono uno spettacolo autentico. Parabole e geometrie disegnate con pennello ispirato, facilità di tennis disarmante, ed un paio di solite, meravigliose, palombelle alate che lasciano l’avversaria immobile, di stucco, o goffamente protesa in avanti. Petkovic, anche lei reduce da uno stop di qualche mese, appare legata. Ancora fuori fase, a tratti irrisa dai traccianti sublimi della nostra eroina dei monti. Corre, sbuffa, muggisce nell’ormai mitologico “umpfhuaaa” con cui accompagna i rudimentali e macchinosissimi colpi. E’ una marcantonia, la tedescona nata in Bosnia. Ma non trova mai il suo scellerato ritmo, frantumato e deriso sul nascere dall’avversaria.
Romina domina il primo set, scappa via anche nel secondo. Raramente vista così centrata e decisa, essenziale e cattiva. Atleticamente presente a se stessa, finalmente sana. Tiene il lungo scambio arginando la rude maniscalca al furibondo forcing, ed a piazzare la zampata finale è addirittura lei. Qualcosa da non credere, questa nuova tennista svizzera. Usa anche meno la leggiadra smorzata, suo colpo principe. Talmente sicura da non abusarne come spesso le capitava per fuggire dallo scambio ed alla fatica, ma da usarla in modo chirurgico. Meno poeticamente surreale, più “tennista vera”. La muscolata statua tedesco-bosniaca, randella strappati colpi e sbuffa sempre più forte. Oprandi la neo smilza avverte la tensione e getta al vento tre match point sul 6-2 5-3. Serve per il match in modo raccapricciante, nel game successivo. 5-5 e tutto da rifare, mentre lei inizia un’altra partita col chiassoso pubblico. Ne hai visti tanti di match, da non temere che possa accadere l’increscioso. Compreso assistere al demente balletto con cui la teutonica festeggia le sue vittorie. Invece Romina è brava a non cedere di testa, contro un’avversaria fallosa ed ancora lontana dal valere la top ten raggiunta lo scorso anno, e chiude 7-5. Magnifica magia della nostra, che solo due anni fa sembrava una ex, pesante, tennista invalida civile. Ora, guarita e tirata a nuovo potrà farci divertire nella top 50. Chi lo sa, magari far divertire anche chi si compiaceva, con sguardo fieramente submentale, di “averla incentivata ad andarsene”. Che bravi.
Giornata nera per la Germania tennistica al femminile. Fuori anche le altre due vitellone violente Lisicki e Goerges. La prima, nel “match della demenza obnubilante”, si suicida alla distanza contro la rumena Cirstea (“Ajde 2 - la tregenda”). Goerges è stesa da Pliskova. Mancheranno le sue tette, ai devoti di Onan imprestati al tennis. Sempre tra le donne, poco più che una passerella (di pornografica moda urlata applicata al tennis) per Sharapova. Resiste Kim Clijsters, facile esordio per Na Li e per la campionessa uscente Samantha Stosur, che si abbatte coi pallettoni sulla povera Petra Martic, un lezioso fuscello antico crudelmente divelto. Annaspa un poco Petra Kvitova, tutta paonazza, spiritata e seminfartuata, nel suo match d’esordio contro Polona Hercog. Avversaria da prendere con le molle, questa giovane slovena che pare un’acciuga dentona appena vampirizzata (la cui visione è sconsigliata dopo la mezzanotte per non avere mortali incubi notturni: è spaventevole). Malgrado sia stata pompata a dismisura, sa trattare la pallina e sfugge all’ormai canonico “chiudi gli occhi e spara”. Innanzi all’acciuga dentona, Petronia (che mi diverte sempre più) si muove come pachiderma con la gonna a vita bassa e gli occhioni smarriti. Pare ridotta al lumicino, dopo le inutili fatiche dell’ultimo torneo ma, vinto il tiratissimo primo set, dilaga nel secondo. 
Tra gli uomini, passeggiano Federer e Murray. Poca cosa il talentino morto Young e Bogomolov (uno dei dieci tennisti più noiosi nel tennis dell’era Open). A proposito di noia, si salvano solo al quinto set due outsider da “ottavo”, come Simon e Cilic. Ardimentosa resistenza di Pippo Volandri, che vince dieci games col cloroformizzatro puledro di razza d’oltralpe, Chardy. Di più non poteva. Provateci voi ad andare in vacanza a New York, facendovi anche pagare 23mila euro di gettone. “C’è chi può e chi non può. Io può.”, vi dirà il buon Pippo, citando Catalano. Per vincere qualche partita però, aspettiamo la terra. Bravo Cipolla che doma alla distanza Kavcic, ed ora trova il giovane americano Sock (giustiziere del ritirato Florian Mayer). Ormai specializzatosi in rimonte e maratone, il tennista femmina Mathieu recupera due set ad Igor Andreev, tennista maschio (se non altro perché si pipa la Kirilenko) ma ormai logoro. Qualche antico e meraviglioso fuoco pirotecnico, con tanto di colpi pienamente sontuosi e pirouettes della casa, lo regala James Blake, americano attempato dalle chiappe sporgenti, ormai tennisticamente morto da tre/quattro anni. Ieri però se ne dimentica, e regola di giustezza in quattro set una specie di ballerino della De Filippi (Lacko). “Viva i vecchi bravi!”, diceva il sempre illuminante Vittorione Sgarbi, sedato da due infermieri.

16 commenti:

  1. favoloso post. L'"acciuga dentona" è stupenda. ciao!!!

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    1. Ciao Bruno, ben gentile...sì, ed oltre ai dentoni orrendi, non gioca nemmeno male. Almeno sembra una che usa la testa. Se se ne ricorda. :)
      Ciao, a presto.

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  2. ho visto la Oprandi, è diventata una tennista vera, potente, competitiva... troppo bello per essere vero? con Bartoli avrà le sue chances.
    Petkovic odiosa. Maglietta aderente e bagnata che mostra l'orrida tartaruga, muscoli flessi persino nel collo, che la fa sembrare una specie di dinosauro carnivoro. Delle urla gutturali durante e post-scambio non ne parliamo. Poi ho sempre trovato irrispettoso e ignorante quel solito balletto. Contento per lei che si sia ristabilita, ma personalmente non sentivo la sua mancanza nel circuito.
    A proposito di atlete "sfigate", volevo chiederti se hai saputo dell'operazione della povera Pennetta. Certo che se avesse avuto un fisico meno cigolante nella sua carriera, ora staremmo parlando di ben altri risultati...

    ciao, Mich

    Mich

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    1. Chiaro che, una volta risolti i problemi fisici puoi: allenarti meglio, dimagrire, essere più sicura, competitiva, e tutto il resto. In dovuta serie. Essendo più sicura del suo fisico ora può anche reggere scambi che prima non poteva tenere. Spesso la vedevi quasi rinunciare in partenza, o giocare quindici smorzate in serie. Che pure le sa giocare molto bene, ma meglio che sia arma imprevedibile e chirurgica. Prima era miracoloso come fosse rientrata tra le cinquanta solo col braccio. Ieri ha anche tenuto scambi molto duri e corso bene. E Petkovic comunque molto lontana dalla condizione migliore. Strano che sia diventata tennista, appena diventata svizzera. Curioso, diciamo. Qui era da rottamare, e da non perderci nemmeno i soldi per curarla lasciandola alla mutua.
      Non so se è troppo bello, di certo è vero. Per ora.
      Petkovic, bah...rappresenta alla perfezione il modello wta attuale, tennistico e comportamentale. Diciamo che la trovo appena meno ripugnante di altre della sua specie (vedi Goerges, Lisicki, Ivanovic, Azarenka, Masha...).
      Pennetta, si saputo. Non è certo fortunata (non come Romina, però eh...lì siamo all'accanimento). Negli ultimi anni è sempre stata a mezzo servizio. Che si sia operata è un peccato, ma meglio farlo adesso (anche se perderà tutto il 2012). Perché vuol dire che ha intenzione di giocare ancora un paio d'anni a buoni livelli.
      Ciao, a presto.

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  3. Eddai che mi fai venir voglia di giocarla la Oprandi al secondo turno...:P se ha una buona quota una puntatina la faccio.

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    1. Beh, io ieri andavo sponsorizzandola ai quattro venti. A 2,75, poi diventato 3,00 prima del match. Chiaro, anche perché Petkovic era rientrata solo settimana scorsa. Contro Bartoli secondo me sarà molto ma molto più dura, la francese è tignosa. Anche se, se riesce a spezzarle lo sgraziato ritmo, chissà.
      Per oggi vai con Dio: Sicurezza Petzschner 1,80, Garanzia Fognato 1,57, Karlovic (se sta in piedi) 1,66, Almagro 1,72 (così se vince fa meno male, la cosa), Dushevina 1,53, MJMS 1,57, Vinci 1,36, Peer 1,83 (o Stephens a 1,57, ma eviterei per non sembrare fazioso). Metti tre, vinci 240 circa.
      Gioca, ma con moderazione. :)
      Ciao, a presto.

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    2. Eheh, la mia schedina è stata:
      Vincitore match

      Goffin
      Vinci
      Stephens
      Giorgi
      Burnett
      Roddick
      Djokovic

      Solo che Goffin mi sta facendo penare...8 palle break non concretizzate nei primi 3 game di servizio di Berdych. ARGH!

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    3. Scusa, certe volte il sistema mi manda i messaggi dopo giorni...Burnett imperdonabile...però Djokovic a 1,005. Alla fine su Romina misi 5 euro, dopo il primo set perso, a 13,00. E per poco...

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  4. La Oprandi non è più italiana, per sua fortuna mi verrebbe da dire visto che pare abbia finalmente trovato una federazione decente che la tiene nella giusta considerazione ;)

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    1. Già. In Italia non credevano assolutamente in lei. E non suoni come illazione non provata dalla Corte internazionale con sentenza definitiva (pare che io possa riportare solo quelle :)). Lo dimostrano i fatti: Federazione al completo nel ruolo di ultras durante Schiavone-Oprandi a NY 2011. Dichiarazioni di incentivazione alla porta, da parte del capitano. Convocazioni di Camrìn o Brianti al suo posto (perché "pensavano" stesse male). Ha fatto le sue scelte, secondo i suoi interessi, verso una Federazione che pare le garantisca anche cure mediche di cui ha bisogno (mica poco, per lei). Ed in più è anche nata in Svizzera. Eppure c'è stato chi ha parlato di mancanza di patriottismo italico e scelta di convenienza. E sti gran cazzi. :)

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    2. Se non sbaglio poi la Oprandi dovrebbe essere la numero 1 di Svizzera. Vuoi mettere la possibilità di giocare un doppio misto con Federer alla Hopman Cup? :) :D

      Poi gli elvetici ci sanno fare. Un paese piccolissimo che negli ultimi quindici anni ha prodotto due super-campioni come Federer e la Hingis più tre onestissimi top c10 ome la Schnyder, Wawrinka e Rossett. E' evidente che hanno fiuto e capacità. Per me ha fatto un'ottima scelta a mandare a quel paese la FIT, altrochè

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    3. Alla fine, bene per lei e indifferente per la fit che non la considerava. Tutti contenti. Ah sì, guarda...bel doppio. Poi chiede anche l'autografo.
      Torno a Mahut-Fesso. 1-6 4-6 6-4 7-5 (da 3-5) 3-3.
      Riuscirà a perderla. Copione prevedibile.

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  5. Immagino che nelle prossime ore, caro Picasso, consacrerai un post all'incredibile vittoria di Petzschner su Mahut. Ma non posso trattenermi. Volevo giusto dire: che bella partita! Me la sono gustata tutta, dal primo all'ultimo 15 (assieme a un ottimo spaghetto aglio-olio-peperoncino). Certo che oggi le cose sono andate proprio inaspettatamente. Chi lo avrebbe mai detto che il teutonico, sotto di due set e un break, avrebbe ribaltato (togliendo la battuta all'avversario proprio quando si apprestava a servire per il match) le sorti del destino? Comunque bravissimi entrambi. Uno spettacolo fra lob, drop shot, rovesci a una mano, volée e démi-volée. Il quarto e quinto set sono stati davvero una favola. Mi viene da piangere se penso ai pallettari di media-alta classifica (Simon, Monaco, Ferrer, Djokovic, Nadal).

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    1. Già, visto...incontro cresciuto d'intensità nel quarto e quinto, hai ragione, quando c'è stato più equilibrio. Il fesso s'è scosso come un puledro pazzo su quel passante di dritto in corsa che lo ha mandato a palla break con Mahut che serviva per il match. I geni fulminati, sono così.
      Fa tristezza vedere Simon, i Ferrer, i Granocchiers, i Monaco al vertice (anche sul veloce), ma il tennis attuale è questo. Picasso, ma soprattutto Mahut sono tennisti che vent'anni fa avrebbero fatto altra carriera. Da primi venti. Il tennis attuale invece premia altro.

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  6. Ehi, caro Picasso, sono preoccupata per il tuo "incommensurabile" che dovrà vedersela con ciccio (come lo chiami?) Almagro. Come potrà reggere quel mingherlino così delicatino di Philipp Petzschner le cannonate del hulk iberico ?
    Con questo angosciante quesito ti saluto cordialmente

    Anna Marie

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    1. Non è poi così mingherlino. Vagamente rachitico, ma non più di altri. Almagro più che Hulk, è un torello. Ha mandato al manicomio (e battuto) Berdych, può provarci anche con lo spagnolo. Se agli slice "delicatini" che tanti non sopportano, aggiungerà servizio e dritto devastanti che nemmeno vedi partire. Facile, in fondo.
      Ciao a te, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.