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domenica 2 settembre 2012

US OPEN 2012 – VERSO IL GRAN DERBY DELLE SORELLE DIVERSE





Day 6 – Dal vostro inviato, lucido quanto una bottiglia di vodka russa


Un poco lo si era previsto già ad inizio torneo, lo spiraglio di tabellone in cui Roberta Vinci e Sara Errani potevano inserirsi egagre e, voglia il cielo, diversissime. In particolare per una Roberta Vinci in gran spolvero, dopo il trionfo nella terra di Geiar Iuing, a Dallas, l’unico drammatico impedimento era rappresentato dal sommo vaticinio di capitan Barazzutti. Con piglio sicuro ad animo sognante, il gran condottiero ipertricotico andava dicendo: “Vorrei che questo fosse il torneo di Roberta”. E giù con scongiuri, avvincenti rosarioni galattici e toccate di palle leggendarie. Roberta quella forma splendida esibita in Texas, tra svitati cowboy novantenni drogati di morfina, l’ha confermata anche sui campi di New York. Il braccio, la mano tennistica di questa ragazza, non si discute. Non si poteva discutere nemmeno quando vagava nelle retrovie, anni fa. In lei il salto di qualità lo fa una condizione fisica finalmente ottimale che rende meno paradossale il controsenso della leggera pesantezza tra colpi e movenze, e l’abitudine mentale alla vittoria acquisita grazie ai continui successi in doppio.
Superato l’ostacolo più arcigno, quello della maschia kazaka bucaniera Shvedova, battuta in sapida rimonta, ieri la tarantina ha disinnescato con soliti sprazzi di classe autentica la piccola pallina atomica Cibulkova, gnometta che spara l’inverosimile. Ed allora ecco i primi ottavi in carriera per la ventinovenne italiana dal tennis tanto prezioso e splendidamente vintage, così lontano dagli attuali canoni stereotipati del tennis al femminile. Ora per lei in ottavi ci sarà Agnieszka Radwanska, numero due al mondo e tennista di gran costanza. Nemmeno la polacca è una di quelle orride picchiatrici dissennate di nuova generazione ma, pur nella noia sgasata di alcuni match in cui vorresti prenderla a selciate, fa dell’intelligenza tattica e (se ne facciano una ragione i miopi ignoranti della racchetta) della tecnica sopraffina, le sue armi. Come una Murray in gonnella e col doppio mento. Ieri ha agevolmente disposto della tremebonda equina serba Jelena Jankovic, trottante sorella di Varenne in calo rispetto al passato, quando nitriva esagitata ai vertici. Roberta nelle attuali condizioni può tranquillamente giocarsela, contro un’avversaria di livello ma con spalla pencolante e che per attitudine tecnico-tattica, le permetterà di giocare. Difficilmente la nostra potrà divertirsi come con la più inesperta e modesta delle sorelle polacche Urzula, ma quello con Agnieszka è un incontro che vedo abbastanza aperto. 
In caso di vittoria per lei si aprirebbe un quarto inebriante, per gli italianisti, probabilmente contro la sua compagna di doppio Sara Errani. Ora qualcuno storcerà il naso, dicendo che continuo ad accanirmi contro “cosetta”, ma è ovvio come il discorso debba ricadere inevitabilmente su di lei. Ed ai quarti, come ampiamente previsto, l’arrotina italica ci può arrivare in carrozza orrendamente cigolante stile carriola arrugginita. Poco importa se ci approderà avendo battuto figure retoriche tennistiche da retrovia e che sarebbero risultate fin troppo facili da battere anche per Romina Oprandi, non in uno slam, ma nel 50mila recentemente vinto nel Bronx (rispettivamente: nr 98, 104 e 143 al mondo). Anzi per l’italiana sarà un vantaggio in più quello di aver speso poco, correndo in difesa contro sgangherate attaccanti ridicole. Al più qualcuno potrebbe sdegnarsi per un tennis così brutto da vedere, o per i continui "vamos" guaiti come un chiwawa affetto da turbe psichiche sugli errori altrui, anche col punteggio di 6-1 5-0. Fosse spagnola (quale pure sembrerebbe, per le imprecazioni in dialetto della bassa Andalusia) o francese come la nostra adorabilmente orrenda Marion Bartoli, questa qui sarebbe crocifissa in sala mensa dagli stessi che ora la inneggiano. Potere di una bandiera, che annebbia le menti. In guerra e nello sport. E a ben guardare poi, perché sdegnarsi per le esultanze sull’errore altrui e non sui winners? Pensateci: se esultasse solo sui propri colpi vincenti, potrebbe farlo solo due volte in un torneo ed una decina di volte l'anno. Ad andare bene. Poco male, Errani ieri ha battuto nientemeno che Olga Puchkova, russa giunonica numero 143 al mondo. Una che ricordo soprattutto per qualche foto glam, e poco altro. In ottavi se la vedrà con Angelique Kerber, facilmente sbarazzatasi di Govortsova. Anche qui, come per la sua compagna di doppio, confronto non impossibile. La tedesca, già battuta a Parigi, è tennista che può benissimo esaltare le sue attitudini difensive, in quanto incapace di schiacciarla come bacherozzo in modo definitivo, come sanno fare altre. Ad occhi chiusi. 
Vedremo, vedrete. Attendendo questo derby di quarti che, temo, non darebbe scampo a Roberta Vinci. Perché tra due sorelle o amiche, spesso la più bella a vedersi, buona e docile, lascia il campo inconsciamente alla più truce, furibonda ed ovviamente brutta. Mi saprete dire. Sarita nella successiva, ampiamente pronosticata, semifinale darà filo da torcere a Serena Williams. Non so se la batterà, ma ci andrà vicino-vicino. Segnatevelo. E siccome sono solito farlo, ecco un altro voto, ben più cruento degli altri: Se Errani arriva in finale sono disposto ad iscrivermi al fanclub "Vamos Rafito nostro, Vamos!". Nel quale i supporters dell'iberico si riuniscono in quotidiana preghiera collettiva per la guarigione del tendine sacro divelto dalle invidie. E poi cantano: "Per fortuna che Rafinho c'è". Ieri Serena s’è mangiata Makarova. Ora attende di sbocconcellare la sardina ceca Hlavachkova, giustiziera di Maria Kirilenko in un match che come premio allettantissimo aveva proprio la faccia rassicurante di Serena che con l'occhio iniettato di sangue pareva dire: “Vieni, vieni, che tengo un poco di appetito”. Kirilenko declina, avanza questa Hlavachkova, attaccante doppista dal gran servizio che tira l’incresciosamemente impossibile, e per la quale un colpo interlocutorio rappresenta oltraggio al pudore. Per me lo sarebbe già quel musetto da figlia illegittima dell'indimenticato "Dentone" interpretato da Sordi, ma va bene. In nottata finisce la parabola della giovane marcantonia americana Stephens, sotto i colpi accecati della neo rachitica Ivanovic. Buon Dio, così magra ha perso anche l’ultima, parvenza, di attrattiva (fuori dal campo e senza racchetta in mano): l’avvenenza. Può però raggiungere Serena nei quarti, se batterà la bella sottiletta Pironkova. 
Tra gli uomini, e faccio pubblica ammenda, non mi attendevo un Feliciano Lopez così pericoloso per Murray. Anzi, pensavo potesse essere battuto anche dall'attuale Bertolucci in vestaglia. Sarà perché esaltato da mamma Judy Murray tutta eccitata e sognante in tribuna che sospirava “Oh, Deliciano lovely, lovely, lovely…oh!”, ad ogni arabesco slice d’attacco dell’iberico, ma Feliciano mette alle corde un ciancicato Murray che si salva con la proverbiale tigna. O grazie all’attitudine perdente del “Deliciano”, scegliete voi. Ora per lo scozzese la terribile prova violenta rappresentata da Milos Raonic, facilmente impostosi sull’eroico James Blake. Nessun patimento per Federer, che lascia le briciole al gallo cedrone Verdasco, sgonfiatosi come un palloncino montato pieno d’elio. Avanza quel che resta della gioiosa “armada iberica”, con Almagro vincente su Sock (e lo sappiamo che quel posto in ottavi spettava a Petzschner). Un po’ a sorpresa, accedono agli ottavi anche Klizan e Cilic. Fish regola in quattro set Gilles Simon. Nel match tra perticoni, Thomas Berdych prevale in quattro set su Querrey.

8 commenti:

  1. Sei abbastanza ottimista, io vedo poco probabile un quarto tra Errani e Vinci. La Kerber sul cemento e' troppo per Sara, credo che in due (magari onorevoli) set la mandi a casa. La Vinci potrebbe fare il colpaccio, invece. In un eventuale quarto invece vedrei Roberta trionfare, perché questo ha l'aria proprio di essere il Suo torneo, come ha incredibilmente profetizzato il Barazza.
    La Radwanska: ok, e' brava, ha un tocco d'oro, secondo solo alla Vinci forse, ma vedere una sua partita spesso e' come un'agonia. Sembra fare sempre il minimo indispensabile, ributta sempre le palline e va a nozze con gli errori avversari. Non prende quasi mai rischi (se non quando e' messa alle strette) e alla fine fa tanti vincenti quanto un'Errani o una Wozniacki. Alla fine, quando la vedo giocare contro una Jankovic, una Safarova o una Goerges, io tifo sempre per queste ultime: perché per quanto colpiscano roncole in modo animale o insensato, cercano sempre il punto, sono quasi sempre loro a fare gioco. Agnese tesse le sue trame paziente, e alla fine - nessuno sa come - si ritrova a servire per il match.
    Peggio del cloroformio o, peggio, della cicuta. Se devo decantare l'estetica tennistica, allora preferisco una Vinci, una Navarro o una Martic, che non sono numero due al mondo, ma nemmeno talentuose "parassite".

    Ciao, Mich

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    1. Kerber è un animale preistorico buffo. Sembra una roccia, ma ha dei crolli incredibili, psicologici. Se tutto non va come dovrebbe. Ed Errani ha le armi di corsa e difesa per farle saltare i nervi. Sul cemento è più difficile che sulla terra, ma cambia poco, nel caso concreto. Dico serimente, senza nessuna ironia. Poi si sa, per me è molto ma molto più forte la tedesca.
      Radwanska, per come vedo io il tennis, ha grande talento e varietà. Esclusivamente come mano non è seconda solo a Vinci. Forse anche, in ordine a Martinez Sanchez, Schiavone, Martic, Suarez, Romina, Cetkovska ed un'altra manciata. Ma unisce a questo una buonissima attitudine tattica ed ottima difesa. E questo rispetto alle altre, esteticamente più gradevoli ma vulnerabili, la fa diventare molto più competitiva a grandi livelli. Noiosa, forse. A tratti lo è, ma non è un tennis "semplice" il suo. Ripeto, per me le sue variazioni di ritmo, certi attacchi in contro tempo e le buone volée sono cosa abbastanza rara nella Wta. Si potrebbe dire che anche Schiavone, per quanto in possesso di un talento incredibile, spesso è noiosissima. Mi sono annoiato a morte in alcuni suoi match su terra battuta, spesso con quelle scarse, in cui si è limitata al rifrullone in difesa, tre metri dietro la riga. Ben più orrendo della semplice difesa in punta di spillo di Agnese.
      Se me la metti allo stesso livello di Jankovic, Errani, Wozniacki, Cohen, beh....è come dire che Murray e un pallettaro simile a Junqueira.
      Jankovic prova a fare il punto? E da quando? Non la vedo da mesi, ma mi pareva ANTITESI ASSOLUTA dell'idea d'attacco. Una che anche se viene chiamata in avanti da una smorzata, al colpo successivo indietreggia come marionetta. Il suo tennis è SOLO difesa trottata. Poi se in qualche mese è diventata come Ivanovic o ti sei confuso, non so.
      Ad ogni modo, vedremo.
      Ciao, alla prossima.

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    2. Ho sbagliato io nello scrivere a inserire JJ tra le picchiatrici, ma ti diro' che ieri sembrava molto più propositiva del solito, ha fatto alcune prodezze ardite a rete (a volte terminate con agghiaccianti volée e smash fuori di metri) e, soprattutto verso la fine, ha tentato molti lungolinea vincenti. Credo che avrebbe potuto anche vincere la partita, ma la sua attuale abitudine alla sconfitta e la sua fragilità mentale hanno fatto ciò che non ha fatto Agnese che dal canto suo non era certo nella forma migliore.
      Esatto, starem a vedar, come dicono qui a Parma!
      Ciao, Mich

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    3. Nulle esclude che la nostra serba d'equina stirpe abbia voluto modificare il suo gioco, provando qualcosa di diverso rispetto al solito (perché corri e corri, poi scoppi...e se non sei al massimo fisicamente perdi anche contro un battiscopa), e magari anche per questo è un po' scesa di rendimento. Ma davvero è una tennista senza colpo risolutore, ed a rete beh...ad alti livelli è forse la più scarsa mai vista.
      Memorabile quella finale romana contro MJMS, chiamata avanti da 72 smorzate e nei pressi della rete aveva l'occhio vitreo della vittima rassegnata di un serial killer. A un certo punto finiva per riprendere le smorzate e tornare dietro alla chetichella. Ridicola, davvero.
      Già, vedimme. Cià.

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  2. In funzione pro-Federer, mi toccherà - per la prima volta in vita mia - sperare in una vittoria di Almagro su Berdych. Assurdo. Ma il ceco è tre volte peggio per lo svizzero rispetto allo spagnolo pago e soddisfatto. Ah, e spero che Roddick non decida di chiudere carriera oggi. Contro Fognini. Sarebbe umiliante. Ciao Picasso!

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    1. Mi sembra che il perticone orbo sia in crescita rispetto a qualche mese fa. Almagro, quello è.
      Quanto a Roddick, sì...non sarebbe una degna chiusura. Prevedibile invece sia Del Potro ad interpretare ancora la parte del sicario (anche con Safin fu lui il killer finale). Ma non credo nemmeno possa essere cosa scontata, col pubblico a favore ed eccitato, in prevedibile notturna, la romanzesca fine...insomma l'argentino dovrà avere molto sangue freddo. (Fognato permettendo, questi discorsi). :)
      Ciao Fabio, a presto.

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  3. e mentre esulta il popolino italiota guidato dal don Abbondio che dirige Ubitennis, un cosidetto giornalista o giornalista all'italiana, di quelli che a 60 anni preferiscono andare in motorino con l'oscena Errani ( sul Tubo c'è il video, patetico)anzichè chederle lumi in conferenza stampa circa i suoi rapporti professionali con il dr Garcia del Moral dopator cortese di pedalatori di ogni specie, mentre il popolino esulta dicevo, l'oscena pelotara di Bologna ci racconta, con una faccia di bronzo uguale alla medaglia che a Londra non ha preso,che la sua esplosione è dovuta al nuovo attrezzo.

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    1. Ciao Sokolov,
      Bel nick (struggente). Non ho seguito la questione motorino. Ammetto di non leggere quel sito, per un semplice fastidio graficamente visivo. Non saprei. Errani migliorata per la racchetta? Mi pare un dettaglio, anche se importante, ma sempre dettaglio è. Non diventi top ten in sei mesi, grazie ad uno strumento. Offende l'intelligenza degli appassionati, o sfrutta la poca consocenza del medio spettatore. In generale sembra una grande lavoratrice, altrimenti non arrivi a quel livello. Per me è migliorata per l’80% fisicamente (contro Kerber correva come una satanassa instancabile – ecco questa i cinque set li tiene senza manco sudare - e quanto nessuna nella Wta) ed il 20% grazie al doppio che l’ha resa, se non buona, almeno decente a rete e in qualche tentativo di spinta.
      I rapporti col luminare iberico ci sono stati. Li hanno ammessi. Se per curare una febbricella, la cefalea o un’unghia sbucciata, non si sa. Poi, non posso nemmeno permettermi di fare queste battute, che già per aver riportato delle (secondo me) ripugnanti parole di Nadal su due condannati per doping, m’hanno tacciato per turpe “infangatore”. Qualcuno s’è mobilitato anche per far chiudere questo blog-postribolo scritto da un forcaiolo giustizialista vagamente invidioso e pessimista. Quasi questa fosse una pagata Tv pubblica chiamata a dare informazioni su sentenze conclamate e non un blog cazzeggio scritto scrivendo sensazioni che ho vedendo tennis. Ma si sa, l'intelligenza delle spore batteriche è ancora un mistero insondabile. Quindi, lasciamoli perdere. :)
      Ciao, a presto. E tutti con la babolat allungata che diventiamo TOP(I) TEN in sei mesi.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.