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lunedì 29 ottobre 2012

SERENA, "SPACCAOSSA", WILLIAMS





Federer-Del Potro spettacolo. Serena a frantumar ossa e spocchia di siberiane urlanti e Ferrer di vanga contro lo spennellatore folle Dolgopolov. Così dissi, osservando lo scenario delle finali domenicali e mentre scorrevo i curriculum pervenuti (cerco abile pittrice immaginaria che dipinga la copertina di un mio romanzo inedito, meglio se ospite di un centro d’igiene mentale, tra le referenze). Chiaro che, come l’amato mentore Briatore, m’infastidiscono un poco i cv troppo lunghi. Non riesco a leggerli, guardo solo le figure. Facciamo che mi mandate la foto del culo, e così decido ben-bene e senza stancare le meningi in letture pedanti.
Ma insomma, siamo andati poco lontani dalle previsioni. In tempi di terrificanti amazzoni con le minacciose sagome di Santanchè-Belfiore-Brambilla che avanzano in groppa ai loro ciucci, inizio doverosamente dalle donne. Serena, come da pronostico, domina anche l’ultimo atto di una stagione straordinaria. Che dopo Parigi, ha visto le altre miserande confrontarsi solo per il secondo posto. A Istanbul, laddove l’Europa abbraccia l’Asia, tra bucoliche immagini che rimandano al Gran Topkapi, palazzo del Sultano con giardino di rose smeriglianti e speziati profumi da Gran Bazaar turco, l’americana stende tutte quante grazie ad una superiorità tecnica e dominanza fisica quasi imbarazzante. Adorabile, Serena.  Versione femminile di James, "spaccaossa" Smith.
Stavolta in finale si ritrova Maria Sharapova, che ha prevalso sulla ridimensionata (mai come si vorrebbe, nelle più segrete speranze) Victoria Azarenka, nella solita truculenta sfida tra urlatrici mentalmente deviate. Pazientate. Con le nuove norme anti-grunt questo spettacolo dell’orrore finirà (mai come si vorrebbe, anche stavolta: con un’immortale lacerazione di corde vocali in campo). E i poliziotti anti-stupro e antisommossa non dovranno essere inutilmente sollecitati, ad ogni incontro delle ossesse. Contro il tornado della piombata valchiria siberiana, il sapore della vittoria è ancor più dolce. Il pacioso cucciolo di Tyson pesta e frantuma le lunghe ossa della statua siberiana con tenera ferocia e felina sapienza. Poco altro da aggiungere ancora, su questa fenomenale campionessa. Senza infortuni e se avrà realmente voglia di sacrificare le sbevazzate e i mondani hamburgher-party, potrebbe anche tentare il Grande Slam, la prossima stagione. Sara Errani direbbe di “volerla veder giocare contro gli uomini (ohéééé)”. Io mi accontenterei di assistere allo spettacolo di qualche anno fa, contro altre campionesse meno rumorose ma di ben altra risma rispetto alle grottesche figliocce bionde di Toni Dallara, attuali.
Pronostici rispettati, dunque. Non certo i miei. Intimamente speravo in una finale tra Serena Williams e la nostra fantastica eroina (per endovena, nel bulbo oculare degli italianisti) Errani. Sarà che ho il gusto del macabro, e gli spettacoli pulp-splatter mi affascinano assai e perché prima o poi dovrò rivedere l’immortale capolavoro “Crash”. Del rantolante motozappa storto italico si era già detto: una semifinale appariva anche alla portata, ma con dovuti presupposti: sorteggio abbordabile (e ci siamo, figurarsi) e morte improvvisa di due avversarie (e qui ci manca poco: si portano via a braccia solo la povera Kvitova, in condizioni impresentabili). Rituali magici ed esoterici che si sprecano. Clamorosi rosari collettivi delle altre atlete, con Azarenka, Radwanska e tutte le altre avvistate a comprare corni napoletani e cianciare sinistramente in dialetto di Forcella. Errani però, languidi baci di una Dea Bendata che dell’estetica se ne impipa, lotta da par suo, ormai vale la sua classifica. Contro chi le dà tempo di organizzare gli agricoli colpi ed azionare le tozze gambe di plutonio, se la gioca. Con le picchiatrici-top no. Rischierebbe anche con quelle da Itf, se in giornata.
Incontro del torneo, quello tra l’italiana e la polacca Radwanska. A tratti vibrante, tocca ammetterlo: la maratona di Istanbul, tra due tenniste molto intelligenti, ma diverse. L’arrotina irriducibile italiana, contro la soporifera polacca dalla mano morbida, a tratti fatata. Solo turpi personaggi che vanno in giro assieme a cani guida, non potrebbero accorgersi dei suoi bei cambi di ritmo, attacchi in contro tempo, buoni tocchi, smorzate delicate e volée sapienti. La spunta quest’ultima perché dopo 3 ore e 36 minuti, quando la stanchezza inizia a minare la corsa anche di superdonne iper allenate, prevalgono le maggiori soluzioni e varianti tecniche di chi le ha, rispetto a chi sa fare solo una cosa e l’altra (le clavate-smorzate-pallonetto) funzionano ad intermittenza. Meglio così forse, per i tifosi italiani. Affrontare Serena con il carico di quella stanchezza, avrebbe fatto rischiare alla loro beniamina il golden set. Doppio. Visto che l’americana non è Shvedova.
Che Juan Martin Del Potro non difettasse di personalità, si sapeva. Ma ne fornisce altra prova, andandosi a prendere il titolo a casa di Roger Federer, nel suo palazzetto di Basilea. Il tallone d’Achille del fuciliere della Pampa risiede nel fisico d’argilla, invece. Anche in Svizzera la schiena scricchiola e rischia di lasciarlo a piedi, contro la pertica Anderson. Si ripiglia e inizia a schioppettare colpi devastanti, il cui rumore a volte somiglia a quello dei mortai bellici delle guerre puniche. Pare il suonatore di timpani della Filarmonica di Vienna. Confronto equilibrato, come spesso avviene tra i due. Basti vedere il precedente olimpico, drammatico e battagliato, punto a punto. Del Potro violento e ispirato, Federer in riserva, falloso e tenutosi a galla grazie a chirurgiche prime nei momenti caldi. Cadono a tocchi virgulti ventenni, denotano un flebile calo di forma vagamente umano anche le semi divinità. Match appassionante, e dall’andamento imprevedibile. L’elvetico parte male, rischia di capitolare, rimonta e quando sembra aver preso nuovamente le briglie del puledro pazzo saldamente nelle mani, contro un avversario stanco ed alle corde, finisce per trascinarselo al tiebreak finale (che quasi regala). Del Potro si guadagna il Master di Londra. Federer alla O2 Arena andrà con buoni propositi, malgrado la stanchezza di una stagione logorante. Prova ne è il forfait a Parigi Bercy. Rinuncia anche simbolica, perché continua a sembrare follia programmare un Master 1000 così importante e ricco di tradizione, in prossimità delle Finali Atp. 
Due parole anche sull’altro Atp 500, in scena a Valencia. Benedicendo la tv federale (ok, se abbassate il volume, è perfetta), si assiste a qualche briosa fase della finale. Il cavernicolo zappatore medievale Ferrer, contro la pazza libellula ucraina Dolgopolov. Il cagnaccio da top ten opposto all’estemporaneo tennis atipico e gioioso della codata madonnina butterata. Il fisico da toro andaluso di Ferrer contro lo scheletrico ragazzo dell’est con le gambe storte da stambecco. Una ruvida e regolare mattanza arrotata, contro la mano vellutata. Un cervello incarognito e programmato, contro la sulfurea estemporaneità della libellula senza allenatore. E chi ha detto che sia un male, alla fin-fine? Il talento non s’allena mica. O sai dipingere, o produci sgorbi. O sai scrivere, o sei patetico. Per me il vincitore, c’è già. Gioia autentica, il tennis di Dolgopolov. Fanciullesca, primordiale. Erezioni dello spirito, e senza i volgari viagra attuali. Ma l’incontro si gioca anche. Dolgopolov riesce a trascinare il cagnaccio affetto da cimurro, in casa propria, al terzo set, a suon di svisate, cambi di ritmo, back compulsivi e quasi irridenti, blitz a rete, radenti colpi improvvisi. Va ad un quindici dal break decisivo nel terzo, e poi perde. Tutto scritto, il male vince sempre.

34 commenti:

  1. Pero' una bella bicicletta a sarita non mi sarebbe dispiaciuta,alla faccia di tutti quelli che la vedono novella Navratilova ;D

    peopleschamp

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    1. Ci sarà tempo. Tanto la nostra eroina è brava e costante ad arrivare in fondo, e le occasioni non mancheranno.
      Ciao peoples

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  2. Hola Pic! Volevo scriverti l'altra sera dopo aver visto Dolgopolov-Melzer: che giocare fantastico l'ucraino!! Peccato aver perso la finale di ieri..
    Massima stima per DelPo ma che partitaccia di Fedy: senza rovescio, senza soluzioni, solo dritto e servizio. Ciononostante, ha rischiato di vincerla. Francamente imbarazzato da un giocatore che anche con una gamba sola rischierebbe di giocarsela sempre e comunque.
    Speriamo che Delpo regga, sarebbe un bene poterlo vedere in alternativa agli Alterthree, le tre dis-grazie, Andy Rafa e Nole.

    Su Serena, come per Leo Messi, ho finito davvero gli aggettivi.

    Ciao, a presto!
    Klimt

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    1. Con Melzer non l'ho visto. Comunque sì, tennista anarchico e divertentissimo, se ce n'è uno. E ogni tanto spavaneta anche i fortissimi, grazie alla sua imprevedibilità.
      Serena mediamente allenata, queste gigantesse tonte le doma come vuole.
      Federer sì, pur in giornata no e fisicamente stanco, ha rischiato di vincere. penso saggia la scelta di non giocare a Parigi. Anche se Parigi è sempre Parigi e la programmazione è scandalosa.
      Ciao a te, alla prossima

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  3. Caro Picasso,
    scommetto che "La Casa" è uno dei tuoi film preferiti.
    Dimmi se sbaglio! :)
    PS: Io lo adoro!
    Saluti.

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    1. Lo vidi da ragazzo. Insomma, uno di quei cult "proibiti" che non potevano mancare. Come "Gola profonda".
      Ma non è che gli horror truculenti mi garbino poi tanto. Di quel filone mi sono rimasti più impressi: "L'esorcista" o "Poltergeist". Preferisco il thriller all'orrore, tipo "Psycho" o "Shining".
      Ciao, alla prossima.

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  4. Ciao caro Picasso. Eccoti di nuovo a contribuire alla mia "meritata razione di divertimento". Magnifica la foto della tigrotta (Serena). Peccato invece per il Federer nostrum - era proprio cotto. Ma tutto sommato era una partita combattuta e il "fuciliere della Pampa" ha dovuto faticare non poco per la vittoria. Concediamo dunque un po' di felicità anche a Juan Martin Del Potro, è più che giusto.
    Fedex, come noto, quest'anno rinuncia a Bercy (1000 punti) a favore del torneo della "sua Basilea" (500 punti con per giunta un montepremi piuttosto ridotto). Ora che il contratto di 5 anni è scaduto e che, tutti lo sanno, il torneo ha successo solo grazie alla partecipazione di Federer, pare che Godsick voglia rinegoziarlo. Ed ecco che da lunedì i media CH d'Oltre Gottardo sono impegnati a screditare il Roger Nazionale in maniera vergognosa del tipo "un danno enorme alla sua immagine, danno alla sua reputazione, l'avidità di Federer" e dimenticano che lui con tutta la sua famiglia abita in CH, paga un bel po' di tasse, costruisce casette per la famiglia ed è il più bel biglietto da visita per il nostro paese. Sono scandalizzata da questi miei compatrioti, caro Picasso. Se poi penso che il Djoker abita a Monte Carlo e la Serbia gli ha dato il passaporto diplomatico..... Hai capito la differenza ? La gratitude, disse il mio suocero.
    Bella invece la tua descrizione di Alexander Dolgopolov. Il suo gioco fresco, disinvolto o, come lo definisci tu, fanciullesco piace anche a me. Gli manca forse un po’ il sangue freddo. (Certo avere di fronte il “muratore” instancabile pigliatutto può creare dei momenti di sconforto. (A Bercy è stato purtroppo appena battuto da un giocatore di nome Sijsling.)
    E di Grigor Dimitrov, anche lui capace di meraviglie, cosa mi dici ? (Ha appena vinto contro Jürgen Melzer.)
    Buon pomeriggio, Picasso, ti saluto cordialmente
    Anna Marie

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    1. Non ho capito, rimproverano a Federer di aver giocato il torneo di casa e non Bercy? Oppure non ho capito io. Beh, c'è da dire che in svizzera si sta bene, se tocca inventarsi questi problemi.
      Provassero ad avere Seppi o Bolelli. Ed in politica Formigoni, Fiorito e l'allegra compagnia di senza vergogna.
      Dolgopolov quello è. Se fosse costante non sarebbe imprevedibile, nemmeno nei risultati. Sijsling (che è un bel tennista old style) l'avrei anche giocato, prevedibile un ucraino scarico.
      Dimitrov, detto più volte. Gioca bene, ha gran talento. Ma è troppo pompato e sopravvalutato, come prototipo del futuro Federer in provetta. Ma deve dimostrare ancora tutto.
      Ciao Anna Marie, alla prossima.

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  5. Oh, santo cielo. A quanto pare ho fatto confusione, scusa.
    Comunque hai ragione, gli scribacchini nostrani non dovrebbero inventarsi i problemi se solo vivessero nel paese dei Formigoni, Fiorito e allegre combriccole. Quasi quasi propongo un loro trasferimento nel Bel Paese. Sai che pacchia per questii nostri pettegoli!

    Ciao Picasso, stammi bene (vedrò di non fare più confusione).
    Una buona giornata e un cordiale saluto.
    Anna Marie

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    1. Guarda, era un semplice paradosso per dire che non mi pare un problema grave (paragonato ad altri).
      Ciao Anna Marie, stammi bene anche tu.

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  6. Capita l'antifona, si può facilmente migliorare. E si può ancor più facilmente criticare ;)
    Serena ha raggiunto una potenza disarmante. Passa un mese, si fotte Moratoglou, si riveste velocemente in abito da sera e poi vince il Masters prima della settimana bianca. Ciò toglie ogni cosa alle atlete e alle mestieranti del tennis che timbrano il cartellino ogni mattina per allenarsi. Strano che non sia scoppiata p una lotta di classi subalterne

    Ciao,
    Mich

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    1. Antifo-che? Ti riferisci a me o ad altri commenti? Già, facilissimo criticare. Ancor più facile e banale, se scrivessi che son tutti bravi ed encomiabili. Se non ti garba (ripetere giova), gira al largo e dirigiti altrove.
      "Serena ha raggiunto un livello di potenza disarmante". Ma negli ultimi 13 anni, l'hai vista giocare? anche per sbaglio.
      Si dice da una dozzina d'anni che se allenata e concentrata solo su tennis, non ce n'è per nessuna.
      Ed ha 31 anni, e non 23.
      Aggiungendo il livello NETTAMENTE inferiore delle attuali avversarie rispetto a quelle del passato, non si deve nemmeno discutere. Se poi si crede che Errani, Azarenka e Radwanska valgano le vecchie Clijsters, la prima Sharapova e Venus, buonanotte.
      Le "classi subalterne" non valgono una ceppa, che lotta devono fare? Rendersi ridicole come il ratto Errani che la invita a giocare tra gli uomini? Fortunatamente, un livello di simile ridicolaggine lo raggiunge soltanto la cosetta agricola.
      Ciao, a presto.

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  7. Mmh sei cosa triste, Picasso. Non per il tuo giudizio, che poteva essere ancor più spietato, quanto come l'hai imbellettato a bella posta come inutile esordio del tuo articolo. Se volevi sentirti importante come tale Briatore, di cui probabilmente non vali il prepuzio, avresti in passato prendere altre scelte. Purtroppo.
    Continuerò a leggerti perché scrivi piuttosto bene, ma come persona, rivolgo preci a chi si nasconde dietro il tuo ambizioso pseudonimo.
    Ciao, a (non) presto,
    Mich

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    1. E' Ognissanti. Probabilmente sarai fuori giri. Temo anche alticcio.
      Sono sincero e non capisco da cosa nasce questa polemica che mi sta facendo scompisciare, talmente è surreale.
      Ma di quale straminchia di giudizio parli? E su chi? A inizio articolo? Briatore (di cui sarai parente, a questo punto)? "Ti ha offeso il "cercasi pittrice..."?
      Giudichi me come persona, per quello che scrivo su un tennista? Ma quanti anni hai, 12?
      "Non valgo un prepuzio di Briatore". Miserabile submentale, pensi che una frase simile per me sia un'offesa o un complimento (se hai capito ciò che penso del soggetto)? Probabilmente, con un po' di acume, se avessi voluto offendermi avresti scritto: "Non vali una cappella di un operaio dell'Italsider". Ma tant'è.

      Bah, "a non presto" e se giudichi me come persona in base ai pezzi, coerentemente non dovresti nemmeno leggermi. Questione di sanità mentale.
      Come persona non ti giudico, perché m'è rimasto un briciolo d'equilibrio. Ma posso tranquillamente scrivere che hai postato un commento che farebbe impallidire una verza lessa.

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  8. Gli organizzatori di Parigi Bercy staranno facendo salti di gioia.. Federer e Nadal fuori dai giochi, Djokovic Murray e Delpo fuori tutti. Rimangono vanga Ferrer, scopainculo Berdych e il buon Tsonga.

    Ma chi fa questi calendari a cosa diavolo pensa?!
    Peccato perchè è un torneo che mi è sempre piaciuto; quest'anno ha (quasi) meno appeal di Bastad.

    ti lascio con una perla di dimitrov a basilea: http://www.youtube.com/watch?v=Ds-otEZWevo&feature=related

    ciao Pic!
    Klimt

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    1. Non ho seguito quasi nulla ma sì, pare davvero un torneo ridicolo, messo così. Non Bastad, ma un Atp 500.
      Folle non lasciare nemmeno una settimana di pausa prima del Master di Londra.
      Messo così, e con gli attuali calendari, ha poco senso.

      Gemma di Dimitrov. Il ragazzo ha un talento pazzesco, ma è incredibile come a 22 anni non sia riuscito ancora ad esplodere in modo fragoroso. Ci vogliono tante componenti, per diventare forti. A me dà proprio l'impressione di essere consapevole del talento, fino all'arroganza estrema.
      Ciao Klimt, a presto.

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    2. A proposito di Dimitrov: non se hai visto il video di lui e Gasquet al Roland Garros; emblematico è dir poco. Uno scambio duro (uno..) e alla fine tutti e due a terra. Gasquet ha addirittura un conato di vomito, Dimitrov con i crampi che chiama il fisioterapista. Qualcuno, laconico, commentava: "Nadal e Ferrer avrebbero fatto lo stesso scambio con Gasquet e Dimitrov in groppa senza alcun problema".

      Senza diventare delle vanghe disumane, bisogna pur essere consapevoli che oggi l'aspetto fisico conta eccome: nello specifico caso, Gasquet sembra già un pensionato e Dimitrov, come dici tu, da quell'idea arrogante di chi, alle soglie del 2013, pensa che il talento possa bastare. Magari è solo un impressione, magari mi sbaglio, ma i risultati non sono dalla sua.

      http://www.youtube.com/watch?v=550xznmXNrY Eccolo! E' quacosa di unico!

      Ciao Pic, a presto!
      Klimt

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    3. Col solo braccio (pur straordinario) e con un fisico normale, vai poco lontano. Oddio, la top ten di Gasquet non è mica da buttare, ma di più...
      A grandissimi livelli la testa, il fisico e la fase difensiva hanno un ruolo determinante. Basta vedere cosa han dovuto fare Nadal e Djokovic. E lo stesso Federer, per quanto talento forse irripetibile e con un tennis non forzuto, è una macchina di sport perfetta e naturale e si allena in modo scrupoloso.
      Basta vedere i vari Bardych e Tsonga che ancora non riescono ad essere tennisti da Grande slam. Forse uno potrebbero anche vincerlo così come sono, ma il salto definitivo lo faranno solo migliorando in fase difensiva.
      Non ho ancora capito se col ritiro di Tips, Gasquet avrebbe possibilità di entrare a Londra. Ma temo che il serbo si sia ritirato per precauzione.
      Dimitrov sì. E' consapevole del suo talento, e spesso ha una spocchia incredibile. Deve ancora migliorare molto, fisicamente e di testa.
      Ciao Klimt
      (e Janowicz vittorioso a Parigi Bercy) :)

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    4. Gli stai dando un'occhiata vs Simon? Io da non molto, ma sta giocando davvero bene!

      Ovviamente Jo si è schiantato contro l'umanoide Ferrer; ci vorrebbe il miracolo per una finale Llodra - Janowicz!

      ciao!
      Klimt

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    5. Sì, visto contro Simon...e poi con Murray il filmato. E' pazzesco, in stato di grazia. Ma temo che contro il formidabile, elegante ed amatissimo Ferrer non basti. :)
      Ciao Klimt

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  9. Scherza con tutti ma lascia stare i santi. Prendi pure in giro Nadal e Djokovic ma lascia in pace Briatore o c'è la rivolta dei lettori...solo in italia hallowen e la tv fa questi effetti

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    1. Scherza coi fanti e lascia stare i Santi (Alfredo Maria, “per la precisione”), ma il concetto è chiaro.
      Può essere un fan dell'argentato o un demente che pensando vero l'inizio del pezzo, teme la moglie mi abbia davvero mandato un cv con la foto del culo. Chi può dirlo, e nemmeno mi va di pensarci più. Surreale però, altre volte aveva commentato e m'era parso abbastanza normale.
      Di malati mente in giro ce ne sono tanti e non dovrei più sorprendermi, ma ogni volta è una sorpresa.
      Ciao, a presto.
      P.s. se vi loggate o mettete un nome, è meglio.
      Altrimenti posso anche pensare che siate quel submentale che si nasconde dietro una firma/non ninck (nemmeno pretenzioso, ma flatulente come i suoi commenti) e vi potrei spostare nell'immondizia.

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    2. Ho letto ora, ti scrivo la ragione del mio comportamento via messaggio privato! Ovviamente quella balena becera del Briatore non c'entra nulla. Non sono psicotico, non ancora credo, in quanto al submentale, direi che comunque non navigherei da solo a questo mondo! Forse è stato un malinteso, che capirai, e se è così ti chiedo mille volte scusa.
      Mich

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    3. Messa così, come cosa segretissima, fai intendere a quei pochi che leggono che davvero riguarda il culo si qualcuna che ti è molto cara.
      Vedrò di leggere e risponderti, se la scusa è sufficientemente argomentata.

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  10. Ciao Picasso, cosa ne pensi del fenomeno di Bercy, Janowicz?? A me sembra davvero un giocatore interessante, sta esprimendo un gioco ad alto livello molto vario e completo!(almeno vedendolo giocare contro quel pallettaro di Simon!)

    Marco

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    1. Ciao Marco, eh sì...gran novità che ha reso interessante il torneo. Tennista imprevedibile che ha ridicolizzato Simon (e prima tanti altri).
      Vediamolo in finale.
      Ciao marco, a presto.

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  11. Jerzy è un bel "giocatorino", sicuramente da ascrivere tra i giovanni più talentuosi del momento, anche se sembra aver più fame e più testa dei vari incompiuti...
    Vogliamo una tua scommessa sul polacco top ten a fine 2013...
    Un abbraccio, Ste.

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    1. Ah, beh...i giovani ormai da un paio d'anni sono in rampa di lancio, ma per un motivo o per l'altro niente (Tomic, Dimitrov, Berankis...).
      Quasi quasi, meglio di loro Paire.
      Janowicz non è uno sconosciuto, da junior aveva fatto cose buone...ma è l'esempio che l'esplosione può essere improvvisa.
      Ciao Ste, alla prossima.

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  12. Ciao Pic, (riesco a finire questo commento dopo 3 giorni che provo a scriverlo)certe volte la gente proprio non la capisco, sopratutto se non hanno nemmeno la scusa della sindrome premestruale. Non posso che richiedere un articolo sul Janowicz, suvvia so che hai già l'ispirazione, la stagione sta per finire e così come i nostri eroi avrai il meritato riposo fino all'ao, ma adesso me lo scrivi?
    ciao
    Jess

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    1. Per via del login? Ma puoi anche farlo senza, basta metti il nome.
      Eh sì, d'ora inannzi sarò attento a non scrivere cose generiche che qualcuno potrebbe pensare io abbia scritto per perculare lui. Freud sarebbe morto, a leggere certe cose.
      Sul polacco penso di sì, scriverò qualcosa se vedo la finale. Nessuna stanchezza e ossa rotte come i nostri eroi al top. Se mi pesasse come andare al tornio, non lo farei di certo.
      Ciao Jess a presto.

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  13. Serena e' superiore, oggettivamente: dopodiché se il divario sia tale più per suo merito (indiscusso), o per il "modesto" livello delle avversarie, si può discutere, ma il risultato non cambia.
    A mio avviso l'unica in grado di giocarsela alla pari e' Azarenka, se fa fede la finale Us open (ergo se è fisicamente al top): la potenza e gli incredibili angoli dell'americana sono compensati dall'altletismo esasperato della bielorussa, che da questo punto di vista non ha rivali nel circuito femminile.
    Sconta tuttavia un deficit al servizio, in termini di robustezza e di percentuali di prime, che la rende aggredibile dalle più dotate, e non solo dalla scatenata panterona.
    Se poi urlasse di meno ne guadagnerebbe in punti simpatia e in capacità polmonare-respiratoria, oltre a contribuire significativamente alla riduzione dell'inquinamento acustico globale.
    Venendo ai maschietti, memorabile la prestazione di Dolgopolov a Valencia. Ho acceso sul 6-2 spagnolo, sicuro che l'epilogo del match fosse segnato, e invece l'ucraino pazzo ha regalato un'ora di tennis magnifico, riuscendo quasi nella mission impossible di scardinare le strenue difese del Nadal dimidiato.
    Un tennis schizofrenico, instabile come la traccia di un sismografo impazzito, ma spettacolare e sempre divertente. Per un'ora ha regalato accelerazioni fulminee e tocchi di fino, rotazioni anomale e smorzate, il tutto ben agitato non mescolato (siamo in periodo 007, dopotutt :-).
    Il dramma si consuma, inesorabile, sul più bello: 4-4 del terzo set, l'ucraino che dalla fine del primo set sommerge di vincenti lo spagnolo non offrendo l'ombra di una palla break, e quest'ultimo che con la tenacia del più forte consapevole di esserlo, e con una buona dose di fortuna, si cava di impiccio, indenne, dall'ennesimo turno di servizio sofferto. Ad ogni colpo emana un bercio prolungato, sempre più acuto e molesto; al cambio campo mastica avidamente il proprio asciugamano, e se potesse assaggerebbe anche quello dell'avversario.
    L'ucraino serve per salvare il match e l'inevitabile accade: l'unica palla break gli è fatale. Nel mondo delle fiabe avrebbe vinto lui, in quello reale vince Ferrer.
    Poi, a Parigi, esce al primo turno. Temo sia un buon candidato per la tua speciale classifica di magnifici perdenti, che ne pensi?
    E' un piacere leggerti, a presto.
    Luca

    P.S. Clamoroso Janowitz, chissà che non gli riesca il finale fiabesco.

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    1. Sì, su Serena ormai è storia nota. Azarenka secondo me certi picchi come a NY difficilmente li ripeterà. Ma vista l'età, in futuro non dovrà pensare all'americana.
      Dolgopolov sì, il match di Valencia l'ho visto. Ci è già di diritto, nel club dei perdenti. Chiaramente di valore superiore ai reietti veri.
      A Janowicz non è riuscito il finale. Tocca vedere Ferrer vincere a Parigi.
      Ciao, grazie a presto.

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  14. Sarà muratore zappatore instancabile, ma David Ferrer è un giocatore impressionante. A pensare che oggi andrà a Londra e continuerà le sue folli corse per un'altra settimana riuscendo, chissà, a estromettere qualcuno degli eroi del tennis prima della sua eliminazione dal Masters. E' un ragazzo sorprendente, senza malizia, che ne dici, Picasso?
    Janowicz imparerà a essere meno irruente e più riflessivo. Lo spero per lui e glielo auguro. Vedremo poi come se la caverà a partire dall'AO 2013. Comunque, a Bercy gli è riuscito un bel colpo.
    Ciao Picasso, in questa uggiosa domenica di novembre ti mando un allegro saluto.
    Anna Marie

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    1. Sì, ha vinto alla fine. Quando non ci sono i suoi carnefici, vince. E' più costante di Delpo, Tsonga e Berdych.
      Janowicz ha un tennis rischiosissimo. Dovrebbe disciplinarsi, certo. Magari usando le sue armi con più criterio. Per conformazione ed impossibilità di giocare troppi scambi interlocutori, è però spesso obbligato al rischio.
      Ciao, un saluto a te

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.