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giovedì 24 gennaio 2013

AUSTRALIAN OPEN 2013 – DJOKOVIC SUONA LA ZAMPOGNA FERRER





Day 11 – Dal vostro inviato, sempre allerta, vigile e fertile (di idee). Ma solo in 3/400 gatti al giorno seguite queste splendide cronache? Ho più visite dall'estero. L’Italia è un popolo di sommi stronzi che si merita Berlusconi premier e i Radicali allo 0,6%, del resto. 

Una stretta di mano vigorosa, da uomini veri, al termine del match. Novak Djokovic ha appena finito di gonfiare come una zampogna il povero David Ferrer. Lo consola, sembra dirgli: “non ti preoccupare, la prossima volta toccherà a te. Statti sereno.”. Quello fa una smorfia di timidezza, e con eloquente gesto della mano risponde: “sì-sì, come no. Raccontala a un altro, ‘sta frescaccia.”. E’ consapevole, lo zappatore valenciano. Che quasi intenerisce il mio arido cuore rivestito da una dura scorza nera. “Se non ci fossero i primi quattro, chissà quanto avrebbe vinto, David.” si sente dire in giro da tanti pennivendoli, con l’aria di solenne saccenza. Verità banale, tralasciando di aggiungere che in quel caso il tennis maschile raggiungerebbe un livello di bassezza mai raggiunto nemmeno ai tempi di Berasategui. Vedo qualche highlights (non adatto ai facilmente impressionabili e malati di cuore), ed è un’esecuzione sommaria. La mattanza nelle tonnare dello stretto di Messina. Fastidio ben più petulante, per il serbo, la lente a contatto ballerina nell’occhio da pernice. Tennista di altra cilindrata, Djokovic, che mena a due mani, da ogni lato, senza pietà, con marziale ferocia. A lui lascia cinque games, a me il triste presagio che l’unico spiraglio umanoide lo avesse dischiuso a Stan, simpatico butterato elvetico. Ora attende il vincitore dell’altra semifinale Murray-Federer, che incroceranno i guantoni stanotte. Sarà una partita di tennis, almeno.
Avevo promesso un mio pellegrinaggio in sanguinolente ginocchia al Santuario di Santiago de Compostela se Na Li e Sloane Stephens mi avessero evitato l’ennesima finale di urlato niente roncolato tra Masha e Vika (sintesi preventiva: “ahhrgg-ihhhh-booom-uahuhhhrgsx-bumme-ihhhhhh-spatamummete-ahhhhhh-rispatapummete-xsssssssssss-crash -vetrata frantumata-). Impresa riuscita a metà. L’esperta e sapiente cinese mi/ci libera dal male seccando la gestante Masha, cui lascia appena quattro giochi: io la proporrei come futuro Papa. Vika Azarenka invece, col solito cipiglio da scaricatrice di porto che s’è appena fatta la barba a crudo e mastica tabacco, batte in due set la giovane rivelazione Stephens (già paga e mentalmente prosciugata dall’epocale impresa con Serena). Fa scalpore il suo medical time out sul 5-4 nel secondo set, causa "pa-pa-panico e paura" (lo ammette essa stessa, assai divertita), dopo aver cannato due match point. Sorprende in molti. A me conferma solo il sommo disprezzo verso la regola, e disgusto verso chi continua ad abusarne in questo modo riprovevole. La bielorussa continua a raccattare meritate caterve di fischi dal pubblico aussie, improvvisatosi concerto in fa minore di ispiratissimi pecorai. Ma intanto è in finale. Onnipotente, se ci sei, batti un colpo. Intanto ordino una messa cantata, rigorosamente contro.
Si conclude l’avventura dei "Bryan’s italiani" Bolelli-Fognini, battuti dai Bryan’s veri. Vedo il primo set, prima che Morfeo mi salvi da morte sicura. Spettacolo, gli americani: due palline di caucciù. Volée, guizzi, risposte velenose, zompi, ricami, pugnetti balzellati. Paiono due bonobo in amore. Dall’altra parte, la versione all’amatriciana: Entrambi con cappellino al contrario (che denota affiatamento), colpi da fondo in semovente violenza manco fossero impegnati nel challenger di Bucaramanga, servizi deboli di uno, risposte non pervenute dell’altro, che legge i servizi come un analfabeta al cospetto di Proust, volée sgozzate nel magma di intemperanze, smoccoli, sceneggiate kitch. Eppure riescono a portare il match al terzo, stordendo gli increduli fratelli yankee che la chiudono al terzo. Specialità salva. Ma l’Italia ha trovato due tennisti che, per motivi che trascendono l’umana scienza e conoscenza, fanno risultati. Una carta in più per la Coppa Davis, a saperlo.




20 commenti:

  1. Dai pic coraggio, i tuoi fidati ti seguono sempre. Non vorrai mica barattare il tuo audience consapevole e fedele con una marmaglia di ipocriti followers...Hai ragione a paragonare la mattanza dei tonni all'esecuzione sommaria del paltatore, mai paragone fu così azzeccato; mettiamoci pure il serbo in giornata di grazia...Vedremo domani chi la spunterà nella parte bassa...Sarà stato un vantaggio per il lemming scozzese aver avuto un tabellone così poco impegnativo??? A sentire quello che dicono Wilander e gli altri (noti iettatore patentati) la finale è già scritta; ma prima di dare per morto quel signore là ci penserei 100 volte...Chiudo con le parole di Tsonga riferite a voi-sapete-chi: "When he enters the locker room, there's silence, you feel that the boss has just come in."
    Un saluto da Ste.
    p.s. fantastico il "che legge i servizi come un analfabeta al cospetto di Proust"

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    1. Wilander e i tanti Otelma con capacità divinatorie, ci sono sempre stati. E' il loro mestiere, alla fine. ma ci vorrebbe un minimo di convinzione in meno. Murray e Federer è un incontro equilibrato, e soggetto a molteplici variabili. Chiunque un po' conosce del tennis, non si azzarda a dare per spacciato lo svizzero.
      Poi Nole, chiaro, dipende anche dall'avversario. Oggi pareva invincibile, ma Ferrer non ha il tennis per infastidirlo. Non è così assurdo che abbia patito più Wawrinka.

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  2. Picasso, ma perché così malinconico ? Personalmente, essere fra i 3/400 gatti mi lusinga, mi sento quasi privilegiata come lo è sua maestà, il gatto.
    Lo zappatore valenciano, mi rincresce per lui, ha macinato inutilmente tutti quei chilometri. Quasi quasi gli consiglio il TRX Allenamento Sospensione (inventato da un sergente per l'addestramento dei marines). Pare che in poco tempo si guadagni in agilità e forza. Che sia questo il segreto dello Smurf/Puffo ?
    La Vika ha imbrogliato. Ben 7 minuti è durato il suo medical time-out. La chair-umpire avrebbe potuto almeno assegnare il punto a Sloane Stephens, costretta ad aspettare che a Madame passi il pa- pa- panico e paura !

    Ciao Picasso, continua a deliziare i tuoi 3/400 gatti (fedeli) !
    Anna Marie



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    1. Ma quale malinconia (temo tu ti sia fatta idee completamente sbagliate, sullo spirito goliardico con cui scrivo). Era una semplice e divertita constatazione sulla realtà.
      Non sono al corrente degli allenamenti da marines di Djokovic. Certo è, che paiono funzionare. Ferrer, poraccio, era in trappola.
      Vika, che vuoi dirle più...contro Hampton s'è beccata salve di fischi come non sentivo da anni. Sempre lei, a Parigi. Numero uno davvero imbarazzante.
      Ciao Anna Marie, à tout à l'heure

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    2. Dai Picasso, niente idee sbagliate sul tuo spirito goliardico. Le tue cronache mi divertono moltissimo, così come le tue risposte ai noi "gatti". E' che, poretta me, non sono e non sarò mai alla tua altezza !
      Rimango il gatto fedele e ti saluto cordialmente

      Anna Marie

      P.S. Dev'essere stata la parola gatti che mi ha indotto a scrivere quanto sopra. Perché li adoro quei deliziosi tiranni pelosi.

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    3. Vai tranquilla, era solo per specificare il tenore della frase in calce al post.
      Altezza o non altezza, bah. Non capisco che c'entri.
      Anche a me piacciono i gatti. Ho un certosino, "Napoleone".
      Ciao Anna Marie, a presto.

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  3. Ciao Picasso, ti seguo da qualche mese e trovo il modo in cui parli di tennis davvero splendido. arrivo al dunque col mio quesito però:
    esattamente, perchè ce l'hai tanto con gli italiani? va bene che le profusioni acritiche à la raisport verso i nostri, che nascono (o si nascondono) sotto il dovere di cronaca lusinghiera da servizio pubblico, non offrano una percezione obbiettiva dello stato (tecnico e politico) del tennis nostrano, ma non capisco sebbene mi diverta leggerne, perchè non trovare qualche lato positivo in risultati comunque ragguardevoli dei nostri, almeno in doppio. Sembra che la tua sia una battaglia a priori contro una nazione prima che contro uno sport, l'acredine che si avverte è solo in parte mitigata da qualche riflessione benevola che si scorge tra le righe. Non credo insomma che nessuno dei nostri brilli per particolare talento, ma perchè non essere talora meno caustici, almeno con le ragazze di doppio prime mondiali e restituire loro parte della competitività che si meritano? il discorso Errani che fai da mesi invece lo condivido in pieno.

    Grazie,
    Nic

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    1. Hai, di sfuggita, fatto caso al mio nick? E’ il mio tennista preferito. Rileggi ciò che ho scritto ieri, su di lui. Petzchner “sommo fesso della racchetta” fa di me un potenziale umorista. Bolelli veloce come una testuggine, rancoroso anti-italiano. Bene Vika Linda Blair. Ma con E/V che sarebbero sbranate da Williams sobrie e in palla, giammai. Dopo la pantomima a NY, per me sono ridicola "coppia di fatto". Con 82 slam vinti (complimenti a loro) o zero. Non giudico in base alle vittorie.
      Tra Seppi e Kohli, opto per Kohli. Perché mi diverte di più, anche se straniero. Sono pazzo? Forse. Un filo meno di chi tiferà Seppi, facendosi piacere il suo tennis da catacomba. Per chi vuole elegie patriottiche ci sono siti ultranazionalisti che prediligono vaniloqui su Quinzi al buio a tutto il resto. Bolelli nuovo Federer piè veloce o Fognini talento del futuro come Raonic, per me sono il trionfo del grottesco.. Acredine? Libero di pensarlo. Per me è logica naturale delle cose. Trovo il ridicolo in Berlusconi. Fossi francese, ciancerei più di Sarkozy. Vivo in Italia, e cerco il grottesco nei (tanti) tennisti italiani. Fossi francese lo farei con (qualche) francese. Anzi, non è che già lo faccio? Gasquet? Vabbè, lì è ironia, mica acrimonia.

      P.s: “mission” contro la nazione intiera? Disgusto per una parte, è più ficcante. E magari fossimo ancora capaci di provarlo. Il bello è che, essendo mediamente dotato di facoltà intellettive, provo a distinguere. E assieme ai Corona/Minetti/Berlusconi (tu te li fai piacere, in quanto “Italiani”, e ne vai fiero quando parli con uno straniero che ti zimbella?), riesco a vederci grandi personalità (di minoranza) che purtroppo soccombono all’orrore.
      Nel tennis ci sono italiani che mi piacciono. Non per passaporto o titoli vinti, ma perché divertenti o stimabili: Da ragazzino, Canè e Camporese. Ora Cipolla, Lorenzi. Non l'avrai letto di certo, ma tra le donne avevo due tenniste italiche tra le 10 preferite (Oprandi – è anche colpa mia se l'hanno cacciata? – e Vinci). Devo averne averne 10 su 10? All’appiattita devozione a 360° nel tennis, nella vita o nella politica, ancora non ci arrivo.
      Ciao Nic. Per farmi perdonare, canterò a squarciagola e con devozione questa. :)

      http://www.youtube.com/watch?v=HNQL9EjuPtY


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    2. Grazie per la risposta! ok, riassumendo, uno ti fa una domanda e tu lo prendi per un indefesso patriota. mi fa piacere che il messaggio sia stato inteso come: sono
      un patriottico lettore di tennis a cui strappi molti sorrisi ma ha bisogno , anche da parte di uno che non le manda a dire, di rassicurazioni sulla qualità dei propri beniamini e di garanzie sul tuo principio di obbiettività. Infatti è tale la mia adorazione per Fognini sul campo centrale di Wimbledon che ciondola contro Federer, aspettando l'incombente smash girato di spalle, o per Starace (se non
      ricordo male contro Kol, appunto) che in un court periferico perdendo meritatamente da uno più forte inizia ad usare la racchetta a mo di chitarra perchè sua madre il giorno prima, preparando il sugo, non ha aggiunto quella punta di zucchero che ne toglie l'acidità, che temo di essere io quello non obbiettivo, accecato da troppo amor di patria per capire il basso livello del nostro tennis.
      Il punto è un altro, non certo provare a donare parte del mio presunto patriottismo a chi come te ne pare sprovvisto (considera che se solo te ne donassi la metà ne rimarremmo felicemente sprovvisti entrambi, ma tu dirai che ne sei già sprovvisto) il punto è che per come NEL MERITO della mia domanda hai risposto, non potrei essere più d'accordo: esteticamente, tecnicamente, deontologicamente, caratterialmente, non ti piace nessuno degli italiani, o almeno nessuno di quelli che nel loro piccolo raggiungono ribalte menzionabili. e ci sta tutto. questo risolve la mia domanda su un'eventuale carenza di obbiettività. bastava una risposta del genere, invece che elevarmi a difensore degli italici colori, per i quali farei mia una frase, se non fosse già stata privata del suo senso da un cavernicolo lombardo.
      Probabilmente torno a seguirti in silenzio anche io, al massimo la prossima volta parlo del rovescio di wawrinka che mi piace meno di Charlize Theron, ma mi piace comunque molto.

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    3. Il mio, era un discorso generale, che faceva riferimento a siti, e giornalisti italiani. Di certo non a te che nemmeno so cosa pensi, chi tifi, se veneri i serpenti o le aquile. Ora però che vuoi imprestarmi il patriottismo, inizio ad avere dei dubbi...Ho postato il video, in maniera ironica. E preso a pretesto la tua obiezione per chiarire il concetto di presunta acrimonia e partito preso.
      Ti ribadisco: Cipolla, Lorenzi, Vinci, Oprandi, Camporese, Canè, Nargiso, Pozzi (colpevolmente dimenticato prima) e altri ne dimentico…non mi sembrano esquimesi, tibetani o iracheni. Sono più dei francesi o tedeschi (che pure hanno avuto campionissimi, e non normali top 50). E mi sarebbero piaciuti anche da nativi della Papua Nuova Guinea. Mi sembrano nomi sufficienti a capire (nello stramerito) come il mio non sia un turpe partito preso anti-italico (i verdi barbari, sono ministri della repubblica).
      Vedo e giudico, esteticamente: quello mi piace, quell’altro mica tanto. E non cambio certo idea in base alla bandiera o a una finale di slam in doppio. Altrimenti dovrei elargire estatiche fellatio a Ferrer (che qualcosa ha stravinto). Ma lo trovo bruttissimo a vedersi. Da numero 4 o numero 186. Da Spagnolo o da italiano.
      Per qualcuno è strano, per me lo è chi tifa il brutto in base alla bandiera. Contenti loro, contento io per loro se sono contenti. Ma non impedirmi di poterne ridere.
      Scrivo ciò che mi pare, senza essere pagato per avere pensieri altrui. Contento io e (mi auguro) contenti o critici gli altri. Ma senza che pretendano scriva ciò che a loro piace. E’ il bello della diversità, in fondo.
      Saluti.

      P.s. Che ti piaccia più Charlize Theron rispetto al rovescio di Stan, mi fa molto piacere. Ma ti rispetterei anche se ti garbasse più il dirittaccio di Nadal, rispetto ai pettorali di Raul Bove (battuta, eh).

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    4. quello che pensi degli italiani e della questione posta l'ho capito, e come già ti ho detto sono d'accordo con te. sei una voce fuori dal coro ed è per questo che leggere ciò che scrivi mi piace.

      ps: Penso mi rispetteresti anche se mi piacesse di più l'anca destra di Walter Nudo piuttosto che la capacità di recupero di Djokovic, e che tra il dritto di Nadal e il capezzolo di Bova sceglierei quest'ultimo. questo fa di te almeno un liberale, anche se prima pensavo avessi simpatie trotskiste.

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    5. Dopo acrimonioso antitaliano, anche trotzkista? Allora non avrai nemmeno capito che sono una donna malese, temo. Ti rivelo una cosa: criticare la "rivoluzione liberale (di sterco e mignotte)" promessa da un fantoccio, non equivale ad essere trotzkista. Non necessariamente. Anche se vi hanno abituato a considerare automaticamente Bakuniano Fini, maoista Monti, un covo di tupamaros la Cei e chiunque contesti il verbo delle "libertà (condizionate)".
      Così come non è antitaliano chi osa ridere de lafogna di Calcutta. Il vizio mentale (o pregiudizio) è il medesimo.
      Pensa, sono riusciti a farvi credere anche che sia "liberale" Paniz, La Russa, un peto di Calderoli di ritorno sul Po dopo essersi ingozzato a Roma ladrona, o un rutto nazista di Borghezio. Ecco, da questi "liberali" sono un po' distante. Ma non necessariamente divoro lattanti in fasce.
      Saluti

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    6. Ciao amico (spero tu non me ne voglia se ti chiamo così), scusa il ritardo. Lascia perdere il trotskista, sai, ti avevo letto in quel modo non perchè fiero antiberlusconiano (nessuna relazione tra le due cose)ma perchè, errore mio, avevo fatto un volo pindarico che mi ha fatto associare la tua visione del tennis alla teoria della rivoluzione permanente. non c'è bisogno di continuare a non capirsi, quindi chiudiamola pure qui la faccenda di Trotski.

      Secondo punto, ti cito: "Anche se vi hanno abituato a considerare..." "Pensa, sono riusciti a farvi credere anche che sia..." la mia domanda è ... a chi?
      in effetti ci fu un momento, un paio di anni fa, mi ricordo che durò circa 16 minuti, in cui la questione Fini dissidente mi fece chiedere tra una coscia di bambino e l'altra se mi stesse diventando di sinistra, anche solo un po', magari quanto D'Alema, ma pure anche un po' di più. Per fortuna che dopo 16 minuti un enorme rutto digestivo ha portato alla luce certe nefandezze sedimentate, la sua legge sull'immigrazione tra le altre.

      Altra questione, per liberale intendevo questioni prettamente legate ai diritti umani, ai diritti di genere e sessuali, necessari in un paese che si vuole definire civile, ahimè siamo ancora lontani.

      ps: visto che questo blog parla di tennis e non del se siamo berlusconiani o trotskisti, volevo chiudere facendo menzione del quarto set di oggi, davvero splendido.

      Ciao, Nic

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    7. Guarda, tu mi parli di acrimonia anti italiana...e non lamentarti se scrivo del patriottismo. Mi citi il trotzkismo, e non lamentarti se ti dico che definirmi politicamente (in base a cosa, poi, se non al pregiudizio antiberlusconiano=comunista?), mi pare quanto meno avventato.
      La citazione di Pannella, in ultimo, doveva: 1) non farti venire il dubbio, 2) capire in automatico quanto mi stiano a cuore diritti civili, umani e sessuali.
      Guarda, davvero per me non c'è nessun problema. Con te e con nessuno. Si dialoga liberamente. E magari alcune battute (come la mia del video) o altre tue, si possono fraintendere.
      Stop politica. Ma anche qui, non l'ho mica tirata in ballo io. Cerca il link, e scopri dove ne scrivo (in chiave ironica, ovvio).
      Ciao a te Nic.

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    1. Il silenzio è d'oro (in alcuni casi). Ma qualche parola non fa mai male. :)
      Ciao, e grazie.

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  5. io invece ti seguo scrivendo, anche se in modo intermittente. A me pare che per esempio prendere un po´in giro un Fognini che fa lo sbruffoncello con Federer puó fare solo del bene a Fognini stesso se mai leggesse queste pagine. Tanto non le legge.
    Vivendo all´estero da anni non si puó non notare la mancanza di ironia che hanno parecchi tennisti italiani, ironia che ha caratterizzato l´Italia del cinema, solo per fare un esempio, ma che sembra non aver presa nel tennis. Se uno l´ironia non ce l´ha, come sportivo, come Tsonga sulla palla-nastro di Federer nell´ultima partita, farebbe bene a comportarsi un po´ piú sobriamente e fare lo sportivo classico, per esempio Seppi, forse un po´noioso ma almeno senza deliziarci dei suoi passeggi con slancio di piedi come fa Fabio il figo. Perché il resto del mondo dice: ma che vuole questo? E ancora prima, ma chi é costui?
    Forse non é un caso che dei 3/400 gatti che seguono questo blog la maggioranza venga dall´estero, da chi purtroppo vede l´Italia per quello che é, anche tennisticamente, anche se, ammetto é molto piú facile veder le cose dalla finestra.
    Per fortuna che in Italia c´é ancora qualcuno come Picasso che riesce ad uscire dal cerchio e vedere le cose come in realtá vengono percepite. A mio parere é sempre bene che qualcuno prenda un po´ per il didietro le prime donne, é un sinonimo di libertá e ci sta tutta, anche nello sport.
    Un saluto dalle terre dei barbari
    Lukas

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    1. Ciao Lukas dalla terra dei Barbari, ti ringrazio e ben ritrovato. Io qui scrivo come farei in un forum o social, quello che vedo e mi piace. Indipendentemente dalla nazionalità, dalla classifica o dal numero di vittorie dei soggetti.
      Ciò che però noto (non tanto qui, anzi, ma in generale nei vari forms o siti), è l'impossibilità di fare ironia (senza pretese) contro potenti o atleti italici, senza essere tacciati di faziosità antitaliana. Perché manca la cultura della satira (di accettarla) come qualcosa di divertente e non cattivo. Non si riesce a vedere le cose con leggerezza, senza prendersi troppo sul serio. Bene se pizzichi il Fesso Petzschner, vigliacco se lo fai con Errani (che criticai quando vinceva, non quando è stata stesa da una Suarez). Chiaro che scrivo più di Bolelli che di un suo omologo semifinalista a Melbourne (azzardo, il pupazzetto Marc Lopez), più di Errani che non di Bartoli (e pure ne ho scritto tanto, eh…), perché vivo qui.
      Sottoscrivo col sangue ogni parola sul paragone tra il tennis italiano rispetto ad altri ambiti in cui la fantasia e l’estro italiano invece svettano come un modello. Questi, per carità, facendo i dovuti distinguo e considerando le varie situazioni, sono buoni tennisti e alcuni anche gran bravi ragazzi. Ma non mi piacciono, e non accendono la mia fantasia. Alcuni son bravi ragazzi, ma hanno limiti tecnici. Altri paiono estrosi ma han comportamenti spesso indifendibili. Poi, basterebbe leggere cosa scrisse L’Equipe dopo quel match sul centre court, non un Picasso blogger.

      Un saluto a te Lukas, a presto

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  6. Ciao Picasso. Ti seguo ammirato da un pò di tempo. Questo spazio è stata una piacevole sorpresa. Complimenti per lo stile con cui ti esprimi, non credevo che il tennis si potesse descrivere contemporaneamente con la solennità di un Faulkner e col magnifico disimpegno Bukowskiano. Sono appassionato di questo sport non da molto ad essere sincero, e forse il fatto di non essere tanto competente quanto gli altri componenti del tuo blog, mi ha sempre scoraggiato nel partecipare attivamente. Ti leggo con passione ed attenzione perchè, magari a tua insaputa (non ti sto dando dello Scajola) i contenuti che proponi insegnano tantissimo, parlo per me, a percepire le più piccole sfumature che altrimenti non riuscirei a cogliere. Per questo ti ringrazio, e visto che ci sono, vorrei farti una domanda. Quali sono secondo te i giocatori cui vale la pena seguire per poter apprezzare completamente il tennis per quello che è sempre stato? Mi riferisco soprattutto all'estetica del tennis espresso e alle peculirità tattiche. Insomma, quali sono i maestri da seguire? Ti ringrazio ancora e ti rinnovo la mia stima.

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    1. Ciao Fabio, ti ringrazio per l'ammirazione. E per gli (immeritati) paragoni altisonanti. Scrivo come mi viene, quando posso, guardando le partite, o stralci. A volte ciò che osservo fa scaturire in me il gusto del grottesco, spesso la bellezza (come oggi, gli ultimi tre game del terzo set tra Murray e Federer meriterebbero un romanzo intero), altre l'orrore.
      Che dirti, sui tre tennisti che vale la pena seguire...posso parlarti dei miei gusti personali, condivisibili o meno. Dotti scienziati della mente dicono che quello che hai visto da ragazzino, o addirittura avvertito nel grembo materno, ti condizioni. Io da ragazzo ho tifato McEnroe, sebbene in parabola discendente. Perché riassumeva l'essenza più pura del genio e della follia. La tecnica e l'imprevedibilità delirante, unita alla ribellione (a fine carriera contro il tempo, i nuovi materiali e i ragazzini bum-bum, quando dominava contro il mondo intero). E assieme a lui, quello che forse era il suo opposto: Jimmy Connors, anche lui nella parabola discendente, quasi quarantenne. Un solo colpo (bellissimo), il rovescio bimane, e poi niente. Ma un carattere e la capacità di sfruttare ogni centimetro, e ogni risorsa fisica e mentale, fino ai quarant'anni.
      Tra quelli attuali ti direi ad occhi chiusi Federer. Che per me è l'essenza più bella del tennis. Nell'eleganza ed armonia di ogni gesto. Un equilibrio tra fisico e tecnica che dona una sensazione di leggerezza straordinaria.
      Poi chiaro, ci sono altri che seguo, Tsonga (l'estemporaneità selvaggia ed arrembante, confusionaria ma avvincente) e Gasquet, un suonatore di violini tzigani, purtroppo assai fragile mentalmente e fisicamente.
      Ciao, ancora grazie e a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.