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venerdì 18 gennaio 2013

AUSTRALIAN OPEN 2013 - L'ORRORE CI AVVOLGE, IMPLACABILE






Day 5 – Dal vostro inviato, che spera arrivi quanto prima la sesta.


La sanità mentale di uno che  alle 8,23 di mattina parcheggia sul ciglio di una strada di campagna, con le pecore che pascolano ordinate nel prato di fronte, e sullo schermo da 4 pollici del cellulare guarda una partita di tennis, la auguro a tutti. Poco da dire, poco da fare. Uno 0-5 clamoroso per alcuni dei miei pupilli che, con l’utopia che guizza nelle vene, avevo sognato potessero tentare il colpaccio della vita. Ci prova un indomito e magnifico Stepanek a reggere il mostruoso ritmo tambureggiante dello snodato mostro serbo. Coraggio, classe e ardimento non valgono a nulla, se non a dimostrare quanto Djokovic sia a tratti un muro inarginabile, e di quanto il ceco rimanga uno dei 4 o 5 più che più mi facciano godere, col suo dipingere tennis fuori dalla fredda modernità di fisicato wrestling racchettaro.
Niente da fare per la Venere al romantico tramonto, stretta nella morsa del trivial-tennis di Maria Sharapova. Non riesce proprio ad entrare in partita e, prendendo in mano il pallino, smuovere quella orrenda statua di sale che urla come fosse una matta scappata notte tempo dal manicomio criminale di Aversa. Può menare da ferma e vince, con annesso urlo finale che pare abbia vinto sedici slam e non un terzo turno. Amen a lei, alle sue basette barbute e i timpani (degli altri) che sanguinano. Ora la palla alla sorella Serena, per l'ennesima (e spero più cruenta del solito) vendetta di famiglia.
Avevo spinto come un ossesso su Jerzy Janowicz, gigante polacco, opposto allo spagnolo Almagro. Per via della rimonta (bene augurante) del turno precedente, la sfuriata da anni ’80 e quel tennis tanto atipico, quanto letale. Pensavo potesse infastidire “ciccio brutto”, la cui demenza tennistica è rinomata nel mondo come copyright. Il polacco, non al meglio, tiene dignitosamente due set portandoli al tie-break e poi si sgretola. Mai in partita invece il divertentissimo bacherozzo cipriota Baghdatis, inesorabilmente vittima della vanga agricola di Ferrer. “Ohi-ohi-Baghdatis vinci per noi” della colorita truppa cipriota in Australia, commuove comunque. Berdych fa agevolmente fuori Jurgen Melzer. Tre rapidisissimi set, ma resta dignitoso il torneo dell’austriaco calante. Per il resto,  tiene alta la bandiera dei miei protetti Richard Gasquet che il giorno prima aveva battuto Falla. Ampiamente favorito (quindi non nel computo dello 0-5), malgrado il colombiano con la faccia da foto segnaletica nelle questure di tutto il Sud America sia sempre "affare" imprevedibile.
Verdasco si dimostra il più grande (finto) combattente e (vero) perdente del circuito, cedendo al quinto contro il Fassino sudafricano Anderson. Solo perché grida “vamos” ed elargisce facce da bulletto del Bronx, viene considerato (sbagliando) tennista meno femmina di Gasquet. Tipsarevic la spunta ancora al quinto contro Benneteau.
Tra le donne volano Na Li, Kerber e Agnese Radwanska (che segano due giovani promesse Keys e Watson). Alla Ivanovic il derby serbo del niente fastidioso, e passiamo oltre. Makarova, con sorpresa relativa, fa fuori Marion Bartoli.
Capito Kimiko. Dovrei farne una rubrica: Ieri tra ghigni, urletti e sorrisi rilassati, non paga, vince anche in doppio assieme a Parra Santonja, contro le due ceche numero due del tabellone (Hlavackova e Hradecka). Gioca e lotta ogni giorno in questa calura umida e vince, abituata alla fatica delle maratone vere. Col sorriso sulle labbra.
Due ore e mezzo di buon allenamento defatigante in vista del confronto di oggi contro la giovane virgulta Bojana Jovanovski.

6 commenti:

  1. E' proprio deliziosa, la signora Date Krumm. Con la massima concentrazione va fino in fondo e riesce a fare questi miracoli. Lei dice che tenta sempre di dare del suo meglio perché le fa piacere. Bella personcina. Speriamo che Boja(na) non sia segno premonitore di sconfitta per la nostra amica Kimiko.
    A proposito di Alejandro Falla l'ho visto ridere quando Roger Federer era in Colombia. Si, rideva e, credimi, non aveva la faccia da ricercato, anzi era quasi bello.
    In quanto a Verdasco, quello è proprio un pollo (barbuto), persino un poco sbruffone. Non c'è altro da dire ! Fassino-Anderson, bella trovata.
    Sabato saremo incollati davanti alla tele per vedere se Bernard Tomic ha trovato (come strombazza ai quattro venti) il sistema per battere Roger Federer. Io penso di no.
    Ciao Picasso, vedrai che la Serena vendicherà la sua sorella. La vendetta è come lo sciroppo, è dolce ! (Si dice in tedesco.)

    Un cordiale saluto
    Anna Marie

    P.S. Speriamo che la seconda settimana sia più interessante. Per esempio: Wawrinka batte Djokovic sotto il sole di mezzogiorno dell'estate australe, 46,5°. E' crudeltà pura nei confronti del Djoker, mi rendo conto. Ma l'idea mi diverte.

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    1. Massì...su Falla come "bestio" ci scherzo perché più volte mi ha fatto perdere scommesse per colpa di un suo insignificante match. Vince quando è sfavorito, perde quando è favorito. Poi che sia un brav'omino, non lo metto in dubbio. Anche se lo scorso anno, a Chennai, è impazzito letteralmente.
      Kimiko è data addirittura per favorita, può vincere ma secondo me è dura.
      Wawrinka-Djokovic...bella sceneggiatura. Manca una barella finale.
      Ciao Anna Merie.

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  2. Pic, dammi un consiglio spassionato. Secondo te ha senso rimanere svegli fino alle 3 e 30 per vedere Berankis Murray? Rischiamo una esecuzione totale o c'è la possibilità di osservare un match già deciso in partenza che tuttavia ci lascerà con quel sapore di speranza in un giovane e gracile tennista dalla mano elegante e negligente?

    Klimt

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    1. E beh, tardi come programmazione (ma 3,30 è orientativo credo). Con l'aggravante che prima c'è un succulento (yumm) Seppi-Cilic, per la gloria. E per agevolare il sonno.
      Alla in serata australe, mattinata (nostrana), ci sono Federer-Tomic e Kimiko-Bojana. Vedi, se tieni e domani onori il sabato fascista, provaci...

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    2. Alla fine ho desistito: Cilic-Seppi,l'elogio della mestizia, sarebbe stato davvero troppo; tuttavia non possiamo non voler bene al nostro eroe latino Andreas, che adesso potrà giocarsela anche agli ottavi grazie all'incredibile successo di Chardy su Del Potro. In attesa di Federer-Tomic, Berankis è stato spazzato via da Murray; peccato per la Vinci, mentre sempre in campo maschile attenzione al derby francese, Tsonga-Gasquet, roba per cuori forti!

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    3. Poi alla fine han giocato all'alba. Ma c'era poco da fare, Murray è di altro livello. Sì, con Chardy il nostro eroe secondo me parte addirittura favorito. Il francese è buon talento, ma incostante come pochi.
      Sì, bel derby francese, per dimenticare la maratona mortale Simon-Monfils.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.