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martedì 22 gennaio 2013

AUSTRALIAN OPEN 2013 – PREMIATA DITTA “VALLESPLUGA”




Day 9 – Dal vostro inviato, epurato dalle liste pulite Pdl. Da oggi, anche forcaioli


Nel mio, personalissimo, metro di giudizio per valutare la demenza tennistica di un giocatore, prendo in considerazione un dato fondamentale: il bilancio degli gli scontri diretti che questi ha con il Sommo Fesso Della Racchetta (Philipp Petzschner). Gioco forza, vedere come Berdych contro di lui sia in vantaggio appena 3-2, tra l’altro con vittorie combattutissime, mi agevola a concludere, senza prova di smentita, come il ceco sia l’essenza più impalpabile dell’inutilità tennistica. Oggi aveva l’occasione della vita: afferrare per le  corna il toro Djokovic, prevedibilmente stanco dopo la maratona sostenuta con Wawrinka. Manco a dirlo, occasione gettata via impunemente. Troppo astuto e costante il serbo per un Berdych che, strombazzato come non plus ultra della completezza tecnica e futuro campionissimo di ogni galassia, in questi anni ha dimostrato tutti i suoi limiti: gran roncola, certo. Colpi devastanti e pieni che imprimono alla palla un sinistro rumor di vetrata fracassata, anche. Ma soprattutto approssimazione tattica e miopia tennistica imbarazzante. Contro un Djokovic ovviamente stanco la tattica era facile, l’avrà studiata assieme agli scienziati che gli sono attorno. Provare a tenerlo il più possibile in campo, almeno. Ma quello non ha né la lucidità per capirlo, e neppure le capacità tecniche per farlo, zavorrato com’è dalla macchinosa lentezza di movimenti, e nel girarsi. Azzardo, al buio: schioppo e caccia alla quaglia invisibile. Non solo non allunga lo scambio, ma lo abbrevia rischiando tutto (e sbagliando di più). Non c’è scampo, e il diavolaccio serbo ne fa un sol boccone, come da copione.
In nottata, poi, si palesa un altro campione di pollame “Vallespluga”, già consolidato negli anni: Nicolas Almagro, gioiosa idea di schioppettatore iberico fattosi carne (di polletto amburghese). Con lui il discorso diviene complesso, richiedendo anche l’intervento di luminari della psiche junghiani drogati di morfina. Tutti gli spagnoli sono vittima di sudditanza psicologica verso il carnefice Nadal. Tutti tranne Nico, che ci gioca e perde spavaldamente. Lui invece, e qui il caso clinico si fa interessantissimo, la sudditanza ce l’ha verso i sudditi di Nadal. Ferrer, in particolare. L’impietoso 12-0 negli scontri diretti, la dice lunga. Ieri ha preso a ceffoni il suo incubo zappante e fluttante nella psiche (vuota) per due ore buone 6-4 6-4 5-3, prima del goffo crollo. Con svariate occasioni in cui s’è trovato a due punti dalla vittoria, e finendo per cedere nella solita, gloriosa, lotta perdente 7-5 al quinto.
Sorpresa e un po’ di delusione personale per la sconfitta di Agnieszka Radwanska contro Na Li. Esperta e rocciosa cinese che in Australia gioca spesso il suo miglior tennis. Bocciata, o ancora rimandata, l’esplosione definitiva della polacca, che avrei preferito di gran lunga alla cinese in una semifinale con Maria Sharapova, ora abbastanza scontata. La siberiana continua a rullare avversarie, surclassando la sopresa del torneo Makarova.
A margine: sconcerto per la rocambolesca vittoria delle Ciki (wawa) Errani/Vinci sulle sorellone d’america. Williams trovatesi avanti un set, un break, poi 3-0 e poi due volte andate a servire per il match. Pare, ma è solo una voce da portineria, che le due sorelle americane, innanzi alle smarrenti prime a 23Km/h di Ciki/Sara, abbiano deciso di rispondere con la sinistra, dopo aver fumato un sigaro cojba e sorseggiato dell'ottimo rhum venezolano. E, una volta al terzo, d’accordo con la Wta, per fare partita alla pari, accettato di deporre le racchette giocando a mani nude. Il risultato: 7-6 al terzo, di gran pugna, per le eroiche Ciki. Ah che grandi rimpianti, pensando a quei due (forse tre) games raccattati quando ardeva la fiamma d’Olimpia e potevano portare a casa una medaglia importante. Ma allora le Williams avevano evitato il rhum.

6 commenti:

  1. Su Berdych hai detto tutto in poche parole, Picasso: "approssimazione tattica e miopia tennistica imbarazzante". In questo contesto è d'obbligo vedere un po' le proporzioni: lui misura 1.96 m, peso probabile 90/95 kg. Un cervello umano ha un peso di ca. 1,5 kg. Può essere questo il problema. E mi riferisco a Jim Courier che nel febbraio dell'anno scorso (Davis Cup) cercava di spiegare la mentalità di John Isner. (Frasi brevi così gli si dà la possibilità di poter capire e/o rispondere.)
    The Guardian parla di un "miracle-win" di David Ferrer. Evidentemente olio di gomito paga.
    Peccato per la tua prediletta Radwanska. Consolati, Na Li uscirà (forse) al prossimo turno. Ovviamente preferirei la sconfitta della Sharapova - un'urlatrice in meno.

    Ciao Picasso, ti saluto cordialmente.
    Anna Marie

    P.S. Ma come, Errani/Vinci battono le Williams e tu che fai ? Sarcasmo (divertente).

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    1. Dici che è un problema di altezza e di apprendimento? No, di tennisti alti che comunque usano altre armi per supplire ai propri limiti ci sono. Berdych invece, tolto il suo schema di sparo, se non in giornata, va in tilt. Ed una volpe come Djokovic va a nozze.
      Errani/Vinci, non riesco a prendere seriamente una loro vittoria sulle Williams. Merito a loro, ma davvero credo che le altre abbiano combinato macelli, altro che rhum. La differenza tra le due coppie al loro massimo, è quella vista a Wimbledon. Anzi, stanotte le italiane perdono 2-0 da Makarova/Vesnina.
      Ciao Anna Marie, un saluto a te

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  2. Concordo sulla cecità tattica del ceco :-), ma dubito che in ogni caso avrebbe avuto chance concrete, visto il livello del Djokovic odierno. L'impressione è che se non gli riesce lo schema servizio - dritto e il mirino da fondo campo non è tarato alla perfezione, con i top player possa farcela solo con la complicità dell'avversario....con buona pace per chi ritiene abbia il braccio fatato. Ché poi stilisticamente sarà gradevole, ma sembra che se non fa scoppiare la pallina non è contento.
    Invece per Almagro ed il suo splendido rovescio mi dispiace, anche se può prendersela solo con se stesso considerate le innumerevoli occasioni bruciate nel corso della partita.
    Si potrebbe dire che la suditanza psicologica di Almagro rispetto a Ferrer sta a quella di quest'ultimo contro Nadal.
    Insopportabile quanto encomiabile Ferrer, che memore delle debolezze del connazionale, ci ha creduto fino in fondo: odiosa parentesi il suo urletto sempre più trascinato, spesso anche (volontariamente?) fuori tempo rispetto al colpo.
    Saluti.

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    1. Considero Berdch, da sempre, sopravvalutato. Eppure ancora oggi sento gente che lo definisce "campione". E' un buon tennista, e null'altro. Con grosse doti di sparo, e molti limiti. Oggi non ha messo in atto una tattica più coscenziosa, perché purtroppo conosce solo la sua. Spesso miope.
      Almagro soffre Ferrer, perché è costretto a fare il punto più volte, e finisce per sbarellare. Grande rovescio, sberle terrificanti. Ma davvero trovarsi 6-4 6-4 5-3 e poi arrivare a due punti dal match chissà quante volte (6, 7?) significa che davvero mentalmente soffre l'avversario (che non molla mai).
      Il rantolo da montone in calore di Ferrer, lo trovo fastidioso. Ma sentivo dei commentatori che, divertitissimi, ne descrivevano con perizia la variante. Tra quando colpisce in difesa a quando attacca. Io non arrivo a questi livelli di tecnicismo. :)
      Ciao, saluti a te.

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    2. Tipo quando Federer fa un punto e si incita in inglese e quando sbaglia fa NEIN!! Comunque lo svizzero e il buon Jo hanno dato vita ad una partita bellissima, di pura classe adamantina; Tsonga ha giocato, a mio avviso, in modo stupendo, ma Roger è davvero tirato a lucido; pochi errori, servizio solido, rovescio brillante e tanta, tanta testa. Ah, non secondario è una forma fisica invidiabile. Speriamo che Jo non decada nel corso della stagione. Sai se poi ha accettato gli allenatori che la federazione francese gli aveva proposto? In campo femminile speriamo che la Stephens faccia le veci della eliminata Williams falcidiando anche le due urlatrici o ci si prospetta una finale bis del 2012!

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    3. Visto solo l'epilogo. Se Federer è ben centrato, per Tsonga si fa durissima. Quanto agli allenatori, sono rimasto alla fine dello scorso anno, quando aveva ingaggiatol'ex di Hewitt Roger Rasheed.
      Come ho scritto sopra, se Li e Stephens ci eviteranno quella bruttura vado in pellegrinaggio al santuario di Santiago de Compostela.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.