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giovedì 17 gennaio 2013

AUSTRALIAN OPEN 2013 – SEPPI E VINCI SPEZZANO LE RENI ALL’UZBEKISTAN





Day 4 - Dal vostro inviato, che ha appena sottoscritto il secondo contratto con gli italiani: "scusate se vi piglio ancora per il sedere, ma siete voi che istigate, con quelle chiappe assai invitanti".

Mente fredda (in ghiaccio), braccio anchilosato e cuor di catacomba, è sempre stato il motto di Andreas Seppi. Immagino che, come un mantra, se lo ripeta, prima di scendere in campo. Con simili caratteristiche ecco spiegato come nella bollente estate australiana non fosse mai andato oltre il secondo turno: il ghiaccio nel cervello si scioglie, il cuore torna a pulsare e il fisico di un pallore quasi-albino si cuoce a fuoco lento, bollito nell'umido calore mortifero di Melbourne. E sparisce, oppure diviene uno normale. Ieri però ha confermato i miglioramenti dello scorso anno, vincendo un gran match di pugna selvaggia con l’armadio uzbeko a tre ante su cui spunta una testolina d’uovo, Istomin. Spalancate bene le orecchie, dopo essere stato a due punticini da baratro. Il rischio che entrambi si squagliassero come una tavoletta di burro era reale, ma il nostro cuor di catacomba ha prevalso. In lotta serrata, come consuetudine, col coltello tra i denti e l’occhio iniettato di sangue (è allergia da polline). Oltre che con un tennis spumeggiante quanto una 7Up conservata in frigo dal 1987. Ora per lui la prova decisiva contro Cilic cui far valere il proverbiale pelo sullo stomaco. Incontro difficile, ma non impossibile. Anzi. Sperando che lo programmino nel tardo meriggio, altrimenti torna l’incubo barretta di burro. Intanto si getta nella fontana, come triglia guizzante. Personaggio splendido.
Onore del tennis italiano tenuto alto da Seppi, ma anche da Roberta Vinci. La tarantina, ancora col lutto al braccio, pare abbia proposto agli organizzatori che il suo posto fosse preso da Errani, con la motivazione: “che tanto tiene più possibilità lei di me, ve ne prego…”. Scambio rifiutato, e vittoria su Akgul Amanmuradova. Un gigante uzbeko di quasi due metri che pare il gemello della compagna di Lapo, la femminile Goga (completissssima). Sulla precisa identità sessuale di Akgul pare si stiano interrogando frotte di scienziati dell’Università di Phoenix, impazzendo. Due sono ricoverati al nosocomio locale. Donna scarsa o uomo improponibile che sia, l’italiana la stende di gran giustezza, in due set.
Nel match di gran lunga più interessante di giornata, Roger Federer batte in tre set “Nosferatu” Davydenko, dimesso dall’ospizio “ricchi cenci con bella moglie al seguito” e tornato a far mulinare gambette ed ossicine come una prodigiosa macchinetta da tennis. Periodico 6-4, e svizzero che rende agevole anche un tabellone molto più complicato di quello dei suoi avversari. Murray passeggia. Così come Tsonga e Del Potro. M’imbatto in una notturna sfida surreale tra Kohlschreiber e l’israeliano Weintraub, che si sfidano a singolar tenzone di godibili sviolinate incrociate di rovescio ad una mano. Vince, pur senza la ferocia punitiva dei suoi avi, il tedesco. Dominio assoluto del giovane lituano Berankis su Florian Mayer, altro tedesco con l’atteggiamento dimesso di chi è in fila al discount per comprare i fagiolini in barattolo e non ha i soldi. Berankis, mano fatata e talento naturale, può fare molto bene. Lo dico da due anni buoni (trascorsi in infermeria) che può avvicinare la vetta. E forse conviene non dirlo. Per il resto, un po' di brio lo fornisce Kavcic, sloveno che chiude barellato il suo match 10-8 al quinto.
Se tra gli uomini serpeggia una noia mortale, con primi turni scontati quanto Casini che parla dei matrimoni gay, moltiplicate per due quello che avviene tra le donne favorite per la vittoria. L’infortunio di Serena contribuisce a dare un minimo di brivido (certo, contateci) prima delle semifinali. Ieri intanto, acciaccata, sbocconcella la giovane picchiatrice spagnola Muguruza. Avanti pure Azarenka, una ritrovata Kuznetsova, Wozniacki e Sloane Stephens. Mentre scrivo, si stanno scarnificando di semoventi roncole mancine Kvitova e Robson. Match intensissimo, quasi epico. Con l'asmatica Petronia boccheggiante e la giovane inglese che pare pronta per il salto di qualità definitivo. Anzi, proprio ora chiude l'incredibile maratona, 11-9 al terzo. Continua la magica cavalcata di Kimiko Date che, con le sue gambe corte, vola verso il trionfo.  E per fortuna che c’è lei, e gli incontri di contorno. La giapponese ridicolizza un’altra orchessa gigante, l’israeliana Shahar Peer, in due rapidi set. Qui ormai si è raggiunto un livello che trascende le umane vicende, rivestendosi di misticismo e sacralità mitologica. Storie di Samurai indomabili, senza tempo e macchia. Scordatevi che possa avvenire alle attuali generazioni. Che Wozniacki, Errani o Azarenka, a 42 anni roncolino e arino tra un latrato e l’altro (in questo caso è un bene). Kimiko rimane un fenomeno magico che abbina alla facilità di tennis, la volontà di una donna d’acciaio, capacità di sofferenza tipica del suo popolo, e la spensieratezza di chi gioca solo per misurarsi col tempo senza badare troppo agli anni (la vita è fatta di splendidi paradossi). 

9 commenti:

  1. Visto qualche scambio di Roger, sempre godibilissimo esteticamente e particolarmente in palla atleticamente. Vedremo adesso con Tomic; certo che lo svizzero ha un tabellone orribile! Di Berankis ricordo un match meraviglia con Stakhovksy in qualche gelido atp 250 norvegese o svedese, forse Stoccolma: una delizia. Impensabile che possa battere Murray, speriamo possa ben figurare. Idem Stepanek, speriamo ci sia un pò di match con Nole. In attesa di Masha-Venus: sarebbe una goduria vedere strillino siberiano fuori già al terzo turno!

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  2. Federer ha preso i peggiori avversari, possibili. Sicuramente spenderà più degli altri, che stanno passeggiando.
    Berankis è un talento cristallino, minato fino ad ora da tanti infortuni. Non ha un gran fisico, ma se trova la salute può stare nei venti almeno. Difficile, con Murray. Idem Stepanek, ma sperare nell'impossibile costa niente.
    Venus-Masha...ah, beh. Venere proverà a renderle la vita difficile, ma la vedo dura purtroppo.

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  3. Ammesso e non concesso che tutto vada per il meglio, Federer terminerà la sua corsa in semifinale. Oramai ci ha fatto l'abbonamento, a Melbourne. Comunque già non è male aver evitato Del Potro e Berdych, se no la faccenda finiva anche prima.
    P.S. Ma Mahut non si è presentato ai nastri di partenza? È ancora infortunato?
    Ciao Picasso!

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  4. Non sono un fan sfegatato dello svizzero e non voglio far polemica, ma non capisco per quale ragione Federer debba finire la sua corsa in semifinale: per perdere dal Murray schiantato ai Masters o a Wimbledon? Oppure con DelPo (3-0 negli scorsi AO)o Berdych? Per me quanto mi riguarda può anche perdere com Tomic, ma se c'è un giocatore cui darei la possibilità di fare ogni cosa è Roger. Oppure facciamo come Wilander a Wimbledon 2012: "Federer non ha la minima possibilità di impensierire Djokovic in semifinale"?

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    1. Totalmente d'accordo con te...Come dire che Maradona non può metter una punizione nel sette anche a 50 anni e con la pancia...Poi il Federer visto oggi è tutto fuorché fuori forma, vederlo molto spesso dominare sul ritmo Davydenko, che fa del ritmo la sua arma migliore, è sintomatico...Poi alla Bersani: "Ragazzi, attenzione a dare per morto federer, ragazzi".
      Va beh chiudo. Un saluto a tutti, Ste.

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    2. Vabbè, ma Wilander è un idolo, non vorrai mica paragonarmi a lui nelle false predizioni che formulo... :)
      Dico solo che Federer contro Berdych ha SEMPRE sofferto, sia nelle vittorie, sia nelle (brucianti!) sconfitte.
      Del Potro è una mina vagante - che è sempre più mina e sempre meno vagante - , non nuovo, se in forma, a sopraffare Federer col suo gioco piatto e martellante. Senza scomodare gli US Open 2009, troppo lontani nel tempo, mi sono rimaste impresse le prestazioni (fantastiche ma suicidarie) di Parigi e Olimpiadi 2012, oltre che la tripla vittoria autunnale (Basilea, Londra e, per quanto può contare, Argentina). Quindi, chiamare in causa gli scorsi Australian Open, è forse un po' anacronistico rispetto alle evoluzioni recenti.
      Detto questo, e ripetendo la mia felicità per il fatto che Roger non abbia incrociato né Berdych né Del Potro, ritengo Murray super-favorito in un'ipotetica semifinale contro Federer per alcuni semplici e buoni motivi: 1) si gioca al meglio dei 3 set, e la differenza di età/condizione potrà essere decisiva in caso di maratona; 2) il tabellone di Federer è, sul piano tecnico-fisico-psicologico, molto più impegnativo e dispendioso di quello di Murray; 3) negli ultimi due anni, a Melbourne, ha convinto più Murray (pur ostacolato da gravi problemi mentali) che Federer; 4) le circostanze generali mi fanno pensare che Murray, soprattutto ora che è in piena e definitiva ascesa, sia molto ma molto più assetato di vittorie che non Federer, sempre competitivo ma certamente più pago del proprio vissuto.
      Ora, sia ben chiaro: la testa mi sussurra tutto questo, ma il cuore tiene parte allo svizzero, e sarò ben felice di sbagliarmi su tutto ciò che ho detto! ;)

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    3. * al meglio dei 5 set, errata corrige

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    4. Messa così suona meglio! ;--)

      Comunque si, che Federer soffra Del Potro e Berdych è cosa nota, però è anche vero che se l'appuntamento è molto importante (Australian Open 2012, Roland Garros 2012, Olimpiadi per quel che riguarda DelPo) l'ha sempre spuntata, nettamente, meno nettamente, e sul filo del rasoio.

      Su Murray ti do ragione, ma ai Masters è stato letteralmente preso a pallate. Vediamo un pò, intanto forza Berankis!

      Ciao,
      Klimt

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    5. Intanto Federer vincente del torneo, è dato a 6,00. Forse mai avuta una quota così alta. Oggi e poi gli ottavi saranno un banco di prova interessante. Djokovic a 2,00.
      Interessante sarebbe mettere qualcosa su Djokovic e il resto per un colpo di coda di Federer.
      Scherzetto che ho fatto nel femminile, quotona su Serena v/p e simbolici spicci su Agnese a 13,00 v/p.
      E Federer ha di certo molte più chance di Agnese.
      Ora saprete perché Masha e Vika saranno oggetto di miei ferocissimi riti vodoo fino alla fine. Più del solito. :)

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.