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lunedì 14 gennaio 2013

AUSTRALIAN OPEN 2013 – DIMITROV, IL FEDERER IPOTETICO CHE VOLEVA ESSERE SAFIN, MA NON ARRIVA A MALISSE




Day 1 – Dal vostro inviato, che ieri ha battuto Maria Sharapova. Alla playstation. 

Ci pensa Maria Sharapova, da star quale è, a mettere del pepe di cayenna alla giornata iniziale degli Australian Open. Tra risolini, faccine e strepitii, in conferenza stampa afferma di aver vinto un set in allenamento contro un uomo, una wild card locale. Pare bufala più grottesca di Wozniacki mozzicata da un ferocissimo canguro, lo scorso anno. Pissi-pissi-bao-bao. Ricerca affannata di questo sventurato, marchiato a vita dall’infamia. Perché se anche l’occhialuto ultratrentenne Braasch segò le Williams di giustezza (entrambe), bevendo una birra a ogni cambio campo e concludendo ubriaco come Bukowski al termine di un reading, questo poveretto non avrà un futuro. Nei bar gli ubriaconi lo inviteranno a sedersi sulla tazza, facendosi grasse risatine. Data la notoria intelligenza della siberiana, potrebbe anche essere stato Djokovic travestito da dingo della Tasmania, che quella mica se ne sarebbe accorta. E’ notte piena quando rivelano il suo nome: tale Thanasi Kokkinakis, sedicenne promessa (per me, e suicidatevi pure, migliore del nostro Quinzi). E allora, tutto inizia ad avere un senso: immaginate l’implume fanciullo che si trova di fronte quella stanga bionda che urla orgasmi laceranti ad ogni palla: sindrome da barzottismo preadolescenziale tendente al carpiato onanismo ammirato e paralizzante. Un po’ come Travaglio innanzi alla sagoma lucente di Berlusconi. O come se a sedici anni m’avessero infiocchettato un’ammiccante Edwige Fenech seminuda nel letto. 
Quando eminenti luminari congegnarono Grigor Dimitrov a immagine e somiglianza di Roger Federer limandone ogni movenza in una Galleria del Vento d’oltre cortina, non avevano fatto i conti con quella diabolica mistura di materia grigia, frattaglie muscolari e indole innata, che è l’essere umano tennista. Ieri nella calura asfissiante australiana, l’eterna promessa e predestinato bulgaro si squaglia contro l’esperto e simpatico operaio di lungo corso Benneteau. Per quanto poco si possa commentare senza aver visto (ma sempre più di chi ha visto), ennesimo flop del predestinato al trono, in tre rapidi set. Il talento c’è tutto, è bene premetterlo. Ed anche le sue possibilità di arrivare tra i più forti, data la giovane età. Ma non è Federer, che ricorda nei colpi. E forse non sarà nemmeno un Marat, che pure avvicina per la poca voglia d’allenarsi e nella passione per le svolazzanti gonnelle. Anche in quello occorre essere cazzuti e scegliere bene le “non-Masha”. Da neo “Signor Sharapova”, al limite, potrebbe riciclarsi in Malisse bis, scoglionato buono a nulla che osservava la sua star-girlfriend Capriati, sfumacchiando sigarette seduto su un'amaca. Ma l’atteggiamento da aristocratico puzza al naso, malgrado uno status da ancora pezzente nei risultati, non me lo fa rientrare nella (pur folta) schiera di adorabili perdenti estrosi ed autocommiseranti. Da rivedere, forse. Per ora, come perdente, mi tengo Malisse. 
Nel resto della giornata, poche sorprese. Avanti senza tutte le più forti da Radwanska, Li, Sharapova, Venus, Stosur. Fuori una possibile outsider (Barthel), ancora immatura, e l’esperta Hantuchova al crepuscolo. Splendida impresa di Romina Oprandi che regola in tre set la più quotata Pironkova e ora trova ancora la Goerges (“si-può-faa-re!”). Fuori invece l’altra italiana Knapp. 
Nessun problema nemmeno per i favoriti del tabellone maschile. Non cedono nemmeno un set Ferrer, Berdych e Djokovic. Mentre scrivo, sostenuto da solito drappello di esaltanti ciprioti ("ohi-ohi-ohi-Baghdatis salta per noi”), Baghdatis lotta come un leone per battere Ramos (avessi detto Nadal). Nei match più interessanti di giornata, la spuntano di eroica pugna i due polletti alla diavola di una Spagna minore: Verdasco e Almagro. Il primo prevale sul talentino gnomo di Belgio Goffin, il secondo fra triviali urla belluine e solite demenze della casa, regola al quinto Johnson, americano di ultima generazione, secondo i nefasti presagi di Nick Bollettieri: due metri d’altezza e fisico da pivot di basket, berrettino da baseball, mascellone da divoratore di hot-dog universitario e via a sfondare (le palle). Avanti, proditorio, Xavier Malisse che schianta Andujar. 
Capitolo italiani, ci tocca, per ridere un po’ almeno e rendere meno amaro “stu caffè”: Perde Cipolla contro Kamke, sconfitta prevedibile, ma non nel punteggio. Fuori in tre set anche Bolelli contro il polacco Jerzy Janowicz, tennista infinitamente più potente, vario e talentuoso. Prevedibilissimi 5 set e girandola altalenante tra Mc-Safin Fognini e Bautista Agut. Prevale, ovviamente, il secondo, e tutto in linea. Prevedibile anche l’eroica resistenza di Lorenzi (uno vero) contro il più quotato bombardiere Anderson.

8 commenti:

  1. Beh ero già ottimista a pensare a un resoconto di metà torneo, ma signori!!! Questo picasso versione 2013 allora è ritornato a pieno regime!!! dalle mie parti si dice:"Fin che ghe n'è, viva'l re"...a domani, Ste...

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    1. Se vedo cose divertenti...le riporto come mangio. Ciao Ste, a presto.

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  2. Il match contro questo Roberto Bautista Agut era, o poteva essere, alla sua portata. Ma Fognini ha effettivamente preferito a mandare "a passeggio il super io". (Non l'ho visto però sul fiume Yarra.)
    In compenso l'ha spuntata il "tuo amato Xavier" e alla grande. E Radek Stepanek ? Tre set di fila. Bella performance del vecchietto contro il giovincello.
    Mi rincresce per Lleyton Hewitt. Prima dell'AO parlava nelle interviste dei cambiamenti nel suo gioco e della sua forma e poi va a farsi estromettere nel primo round e in soli tre set dal Tipsarevic (sempre questo pugno con le occhiatacce minacciose).
    Caro Picasso, vedo che sei stato molto operoso in questi giorni. Grazie di continuare a scrivere. Così almeno un divertimento al giorno è assicurato.
    Ti saluto cordialmente
    Anna Marie

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    1. Bautista è un solido tennista in ascesa da top 50/60, che si esprime bene sul veloce. Fognini un incostante medio tennista da top 50/60, che gioca meglio sulla terra. Era un match aperto. Avevo pronosticato cinque set, e così è stato.
      Stepanek si conferma un combattente di razza, oltre che talento fantastico. Ovvio che tutto va visto anche considerando Troicki (imbarazzante).
      Hewitt a dire il vero, non mi aspettavo impensierisse Tipsarevic. Troppo solido il serbo. Poteva vincere un set, ma s'è battuto nei primi due.
      Ciao Anna Marie

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  3. Ah Dimitrov, ci avrei scommesso 100 euro, se scommettessi. Un pirla patentato. Stanotte veglia in attesa di Federer-Paire, sperando che quest'ultimo sia di buzzo buono!

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    1. Beh, anche io l'avevo scommesso: vincente, e over 3,5 set. Forse per questo sono stato un po' cattivo. Ma comunque c'è da dire che questo continua a non voler sbocciare...
      Paire...bah. Più si 8 games e un paio di colpi da circo (come il passante da sotto le gambe) e sarebbe già un successone.

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  4. lo sbarco in normandia in confronto alle performance degli italiani a melbourne è stata una passeggiata.marco

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    1. Ciao Marco, gli italiani...beh, quelli sono. Errani era favorita, ma se ha le ruote appena appena sgonfie, può essere battuta da molte. Specie se giocano bene come Carlita. Le altre tutte sconfitte prevedibili. Alla pari erano Fognini, Giorgi (va beh) e Knapp. Ed hanno perso.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.