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lunedì 11 febbraio 2013

NADAL, SBIADITE CARTOLINE DAL CILE




Habemus Papam: Speriamo il Divino Otelma

Sensazione di lento soffocamento e morte incombente nel sonno, appena provo a chiudere gli occhi. Che brutto, nel sonno. Senza nemmeno poter capire come funzioni il trapasso, se si vede una luce purpurea o bianca, baloccanti angeli che giocano a incularella, l’ammiccante Madonna in guepierre o Satana vestito d’azzurro che sorride benevolo. 
E allora provo a rinviare, faccio zapping e mi imbatto nel tennis. Si stanno scannando Rafa Nadal e Horacio Zeballos nella finale di Vina del Mar. Torneo minore scelto dal campione maiorchiono per il ritorno. Dopo sette mesi di stop, un rientro morbido contro avversari malleabili e sulla superficie prediletta, di certo quella che espone meno le sue giunture rigenerate a traumi. L’iberico è accolto in Cile come un eroe, la star venuta dal cielo. Il luogo si presterebbe benissimo per un proditorio rientro in stile guerrigliero andino. E’ un torneo meraviglioso, tra sedicenni poco più che onanisti locali che vincono partite poi sotto inchiesta per scommesse sospette e che strappano un set a Chardy, Monaco perdente contro il francesone caprino Rufin e il solito, indomabile, Lorenzi issatosi fino ai quarti. Nella settimana, a tutto tondo, Rafinho risponde anche alle questioni relative al doping. Di questo tal Fuentes e dei controlli, che lui vorrebbe trasparenti. Djokovic candidamente ammette di non averne ricevuti, negli ultimi sette mesi. Murray ne vorrebbe di più, e più incisivi. Rafa ne ha subiti ben sette. Durante i sette mesi di inattività. Il mondo è bello perché vario. E insensato. E il 7 ritorna, tenetelo a mente. O giocatelo al lotto.
Del Nadal rientrante in metrosexual maglietta color “lilletta” colpiscono alcune cose: ruggine, un filo di timore nel forzare e fisico insolitamente molle e poco scolpito stile zio Peppino sotto l’ombrellone. Poco, ma basta questa versione depotenziata per arraffare agevolmente la finale, seccando avversari improponibili (cavallo delle giostre Gimeno, mollusco Del Bonis, fino al comatoso Chardy). Di fronte a lui in finale uno che invece non ha muscoli rilassati, ma da mitile panciuto: tale Horacio Zeballos. Ventisettenne argentino che continuano a dipingere (i commentanti) come terricolo stile Junqueira, dimenticando come in carriera abbia raggiunto la finale a San Pietroburgo sul veloce, con buoni colpi finali e discreta mano. Tiene Nadal lì, menando da ogni verso, di mancino dritto e rovescio ad una mano. Sei metri dietro la riga, remando assieme al vate di quella specialità, poi entrando nel campo come un satrapo. Rasoiate angolatissime, scambi lunghi e foglie morte che lasciano Rafinho fermo, di gesso. Indemoniato l’argentino, ancora lontano dalla condizione del passato Nadal che pure lotta, si carica come stesse giocando una finale di slam con Djokovic. Non basta.
Lungi dal volermi abbandonare ai tradizionali de profundis o cedere al sadico e codardo piacere di infierire sull’atleta in disarmo, non mi sottraggo da alcune dotte considerazioni: è bastato un argentino virtuoso e in giornata d’ispirazione irripetibile per battere il più forte tennista della storia su terra. Troppo poco, anche molto o ci si può accontentare. A seconda se abbiate il bicchiere di sangria vuoto, ammezzato o ancora pieno. 

Nel pomeriggio, in Fed Cup, un’italietta in tono minore aveva battuto la giovane Usa 3 (come nel bob) priva delle Williams e delle vice Williams e vice Stephens, con la gradevole Hampton che su terra pare una cavallina pattinante sul ghiaccio. Schiavone al crepuscolo, Pennetta ai box, Oprandi lasciata con sollievo alla Svizzera (che ringrazia: 6-3 6-3 a Flipkens 6-2 6-2 a Wickmayer) e reginetta Giorgi a sparare ai tordi, restano Vinci ed Errani a salvare la baracca. Entrambe stese come inutili birilli dalla storta mancina Lepchenko, ma capaci di raddrizzare tutto col doppio. 

24 commenti:

  1. Non che sentissi esattamente la mancanza del suo tennis, ma ho seguito con curiosità il rientro di Nadal. I risultati dei turni precedenti, che non ho visto, mi avevano illuso circa le sue condizioni, poi svelatesi nella loro dura realtà nella finale con Zeballos.
    Rafa è apparso carente non soltanto a livello di performance tennistica, il che era prevedibile se non fisiologico, ma anche per forma fisica. Difficile dire se giocasse con margine per timore di forzare, oppure per effettive carenze motorie: ma l'atteggiamento remissivo dimostrato in campo fa specie per uno che ha costruito la propria carriera sulla tenacia, dando battaglia su ogni singolo 15. Inusuale per lui, poi, subire un numero elevato di vincenti (da Zeballos poi), e su alcuni punti non provare nemmeno il recupero.
    Coraggioso l'argentino dal latrato prolungato, che dopo aver perso male il Tie break del primo set è rimasto in partita e alla lunga ha avuto ragione. A tratti costretto ad avanzare la posizione in campo dal gioco drammaticamente corto dell'avversario, staccandosi dagli amati tabelloni pubblicitari, ha dimostrato di trovare angoli interessanti e qualche smorzata pregevole.
    P.S. i commentatori, citando le vittorie di Zeballos nei tornei minori, hanno parlato della nuova regola sul servizio in corso di sperimentazione, per la quale il net è irrilevante e non interrompe il gioco, possibile?
    Saluti

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    1. Zeballos non è certo un fenomeno che si è scoperto tale a 27 anni. Ma è uno che gioca bene, ha ottimo servizio, buona velocità di braccio e soluzioni imprevedibili. A tratti sei metri dietro la riga, e lo scambio dopo dentro il capo tirando un vincente o chiudendo con smorzata. Ed è stato bravo a continuare a martellare senza sbarellare sui recuperi dell'altro come molti avrebbero (ed hanno fatto) fatto.
      Chiaramente è una prestazione secondo me estemporanea, e agevolata da un Nadal ancora arrugginito e normalmente a giri di motore ridotti (che in queste condizioni è un tennista normale).
      la regola del net, è in vigore nei challengers da inizio 2013. Per velocizzare (!) il gioco. Il net sul servizio non è più chiamato, ma si gioca regolarmente come nel volley.
      Ciao, saluti

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  2. Ahah ho proprio espresso nell'altro post (prima di leggere questo) il mio ringraziamento per la Oprandi =)

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    1. Non ho visto gli incontri...ma certo che 6-3 6-3 ad una Flipkens in gran forma, e 6-2 6-2 alla picchiatrice Wickmayer, sono risultati fantastici.
      Ad uso e consumo di chi, sollevato e passando una mano nella folta criniera, quasi si faceva un vanto di averla messa alla porta. Che un po' dava fastidio. Troppo, petulante, talento.
      Mi era simpatica da italiana, mi è simpatica da svizzera, e spero per lei riesca a prendersi qualche soddisfazione.
      Ciao Siro, alla prossima.

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  3. Ciao Picasso, grazie per le tue "sbiadite cartoline dal Cile". Tuttavia, ho la sensazione che Rafael Nadal stia già dando il massimo, ma che sia il suo fisico a non rendere in potenza. I suoi top spin, per esempio, senza la potenza non fanno pauro a nessuno. Un po' come un leone sdentato che emette (gli ultimi) ruggiti, ma poi viene costretto alla ritirata. Suppongo che abbia dovuto, per motivi che possiamo solo immaginare, presentarsi a questo come back. Ma ho paura che il suo fisico sia definitivamente compromesso, che abbia cominciato a sentire il peso del sovraccarico. Come dire, la volontà c'è ma......
    Comunque vedremo nei prossimi tornei. A Rafael Nadal auguro ogni bene.
    Intanto sto seguendo un po' la Francesca Schiavone vs la Marion Bartoli. Ovvero, la mosca contro il rullo compressore. Certo, essere in vantaggio per 4:1 per poi perdere al tie-break......... Ma cosa le manca, a questa Francesca Schiavone ? Che sia la mancanza di capacità di concentrazione ?

    Ti saluto cordialmente.
    Anna Marie

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    1. Non era al top, nemmeno lontanamente. Ed è più che normale. Dopo sette mesi e per un infortunio così serio (dando per buono ciò che si dice), più che ovvio che iniziasse senza forzare. E pure al 25% con gioco corto e senza grande forza nelle gambe, senza uno Zeballos indemoniato, questo torneino poteva vincerlo. Forse lo pensava anche lui.
      Ho anche io la sensazione che sia una macchina ormai logora. Ma prima di darlo per morto o comunque credere che più di tanto non potrà fare, aspetterei il trittico terricolo Montecarlo/Roma/Parigi.

      Schiavone. Beh, ha 33 anni, no? Normale ci sia un calo, e che il babbuino francese da top ten la batta. L'italiana gioca bene, sa fare tante cose con la mano, forse qualche guizzo potrà ancora regalarlo. Ma se leviamo le due epifanie parigine (una e mezza), la sua carriera è stata da ottima, virtuosa, top 20 (ogni tanto). Bisognava considerare quella sua fantastica e (in un certo senso casuale) come una splendida ed inattesa coronazione di carriera, invece a 31 anni in molti hanno pensato che avessimo trovato una ventiduenne pronta a farci vivere una decade di trionfi.

      Ciao Anna Marie, a presto.

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    2. Si, Picasso, hai ragione. Sai, la Schiavone tra le femminucce è una delle mie tre giocatrici preferite e quindi mi duole vederla perdere contro il "babbuino" che sembra essere cavalcata da un diavoletto quando le cose cominciano a mettersi un po' male per lei. Ed è a quel punto che la Schiavone molla, non trova più i suoi virtuosismi tennistici. L'ho notato anche ieri..... chi m'o faffà. Se non altro, è allegra.

      Caspita, l'Anonimo delle 17:19 ci ha bastonati di brutto! Lui però sembra non rendersi conto che qui ci si diverte a leggere le tue opere letterarie e scrivere senza pretesa alcuna, contenti (per quanto mi concerne) di ricevere sempre una risposta.
      Happy Valentine (anche all'Anonimo che mi pare abbia bisogno di un po' di affetto) e un cordiale saluto a te.
      Anna Marie

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    3. Spesso Schiavone, soprattutto ultimamente, è vittima del suo stesso virtuosismo, e del fatto che potrebbe fare tante cose. Ma finisce per impelagarsi nello stucchevole e scontato corto rifrullone. Che almeno sul veloce, diviene facile preda di qualche picchiatrice. Mentalmente sì, a volte sembra sofferente. Forse anche lei dopo quel successo pretende troppo da sé stessa. Non è tranquilla, si produce in caterve di doppi falli...Magari qualcosa potrà ancora provare, ma il meglio lo ha già dato.

      Anonimo...ah, beh. Mi divertono questi casi umani. Guarda, qualcuno potrebbe contestare e dirmi: "come, non accetti le critiche?". Accetto chi contesta qualcosa di concreto che ho scritto, una mia affermazione o convinzione. Su cui nel merito potrei rispondere. Ma quando sono così sciocche e generalizzate, è fin troppo evidente di come provengano da una mente disturbata. Uno che legge e commenta migliaia di pagine reputate non meritevoli, si commenta da solo. Gente che dimostra in modo lampante il suo essere penosamente inferiore. In cosa di preciso, lo saprà solo lui o il suo analista. Io posso solo intuirlo.

      Ciao Anna Marie, saluto a te.

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  4. molti di voi, nonostante l'enormità di lettere battute, non sono riusciti a scrivere nulla che abbia meritato di essere letto.
    complimenti: vi siete aggiudicati il primo premio alla fiera delle vanità.
    troppi come voi affolano queste strade.

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    1. Malgrado la stitica esiguità delle sue battute, non è nemmeno riuscito a scrivere tre frescacce in croce di suo pugno. Ma magari il pugno lei lo saprà usare solo per sordidi auto accoppiamenti. Temo..
      Riesce anche a partorire una contestazione concreta, o è una semplice minchiata generalista del solito minus habens che nulla d'interessante può scrivere, se non palesare la sua frustrante idiozia?
      Il suo strizzacervelli cosa dice sapendola intento a leggere avidamente miliardi di battute e centinaia di articoli che però ritiene non meritino d'essere letti? Ha consigliato l’internamento coatto? Lo farà a breve, si fidi.

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  5. Ciao Pic! La sufficienza di Gasquet è tale da far sembrare Baghdatis un grande atleta. Imbarazzante.

    Grande Gulbis ma oggi l'argentino non era in vena di regali; ha pagato un passaggio a vuoto nel tie break e uno nel secondo set. Peccato perchè il lettone è davvero forte. Roger passeggia, domani grande quarto Baghdatis-Dimitrov!!

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    1. Visto un po' di Federer contro il boscaiolo olandese, mentre cucinavo. Allenamento defatigante.
      Gasquet non l'ho visto...forse era stanco o appagato dopo il successo di Monpellier. Ormai è tennista da Atp250.
      Gulbis...leggevo che ha detto d'aver messo la testa a posto. Non beve più, non fuma più, non si fa più le canne, (forse) non va più a puttane e (forse) non scommette più (che erano gli unici vizi mancanti).
      Se riuscirà anche ad allenarsi (un minimo) e ad avere il tennis tra i suoi interessi primari, questo è uno da top ten, e qualcosa di più. Come età c'è ancora, ma dipende tutto da lui.

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  6. ciao Pic...Vedere in 3 tornei diversi ma contemporanei 3 giocatori come: Malisse(rimontando da 1 set sotto), Nalbandian e Dimitrov, che giocano i quarti penso non accadesse dall'800...Secondo me tutti e 3 una chance per andare avanti la possono avere. Almeno uno dai!!!
    un saluto, ste.

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    1. Difficile per tutti e tre. In ordine di preferenza, auspico Malisse, Nalbandian e poi Dimitrov. Il bulgaro è un grande talento. Ma non mi fa simpatia, non mi esalta e non mi diverte. Crede di essere già fenomeno, e da almeno tre anni buoni si atteggia a fenomeno indiscusso, ma non ha ancora dimostrato niente. Preferisco un Gulbis, che almeno ha l'atteggiamento scanzonato di chi sa di poter essere fenomeno, ma non lo è.
      Però, come probabilità, sono forse inverse: direi Dimitrov, Nalbandian e Malisse.
      Ciao Ste.

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  7. con gulbis ho preso una doccia gelata al challenger di bergamo, ma forse ho sbagliato io ad aspettarmelo vincente almeno in una partita...la testa era a rotterdam evidentemente...Beh griga è passato ora però aspetto i due panzoni...

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  8. Piuttosto sarebbe stupendo trovarsi in semifinale Malisse vs Haas. Quest'ultimo è un set e un break avanti con tal johnson, a meno di colpi strani dovrebbe essere in semi. Poi il compito arduo ce l'ha il panzone belga che gioca nella tana della pertica americana. Sarebbe una grande sfida vintage.

    Federer si schianta con Bennetau a Rotterdam. Gioco la mia prima schedina di tennis puntando over games su Dimitrov-Baghdatis, 6-2 6-2 risultato secco dell'Azarenka, vittoria in due set di Alund su Volandri, e infine, così, giusto per andare sul sicuro metto la vittoria di Roger in due set, tanto per far cifra tonda... difficile trovare gli insulti corretti.

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    1. @Ste, Gulbis credo che nemmeno pensi all'impegno. Lo fai troppo calcolatore...:) Alla fine ha detto che vuole provarci a fare il tennista vero. Vediamo.

      @Klimt, succede spesso così, che a tradire sia la più scontata. Errani dicono abbia giocato benissimo, e vinto 4 games. Credo che su 100 partite, un set lo vincerebbe una volta solo (per infortunio della bielorussa).
      Alla fine l'ha spuntata Nalbandian. S'è colpevolmente trascurato piè veloce Bolelli. Oggi gran confronto tra i due. Tutto dipende da Nalbandian, se sta in piedi, se lo cucina e lo sposta come vuole. Unico rischio è che dopo la battaglia di ieri potrebbe essere cotto.

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    2. Comunque il bulgaro gioca benissimo: ha colpi da fantascienza, ma manca un pò di sale in zucca e spesso si compiace un pò troppo. DelPotro, dopo lo scivolone agli AO, pare in grande spolvero, tira granate su granate come piovessero. Però che noia, anche lui. Solo bordate da fondocampo, grande regolarità, e stop (avessi detto poco, lo so, però dal punto di vista dello spettacolo c'è poco da stare allegri.

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    3. Del Potro quello, è. Pesta sodo, sempre e comunque. Fortissimo per carità, ma basta imbrogliarlo ogni tanto, con un back e qualche variazione, e lo scombussoli. Se (con arroganza) vuoi stare lì a afre legna, lo metti sempre più in palla e rischi di rimanerci.
      Ci sta provando a cambiargli le carte Benneteau, ma non fa in tempo.

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  9. tornato a casa dopo una cena con un agnello intero arrosto e mi ritrovo nalbandian in finale! con una panza quasi come la mia (stasera), chi l´avrebbe mai detto. Pero ieri vedere almagro che sparava aces (perché la panza dell´argentino impediva i riflessi) e che alla fine ha anche perso mi ha deliziato. Tanta panza ma anche un tennis piacevole da vedere. Vediamo adesso se ce la fa con nadal, la cosa non é impossibile. Che ne dici?
    Buona domenica, stavolta senza messa del papa! O mi sbaglio?

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    1. Tornato al tennis agonistico David fa finale, come nulla fosse. In realtà l'unico nome degno battuto è stato Almagro, in lotta.
      Contro Nadal vediamo, sicuramente l'iberico non è al meglio. Dopo la finale persa, ha dimostrato d'essere ancora lontanissimo dalla forma migliore soffrendo contro Alund e "er canaro" Berlocq. Se non alza la soglia del suo tennis e sta bene Nalbandian (che non è Alund) se lo cucina.
      Poi giorni fa leggevo che lui e Zeballos erano stati pizzicati con due escort durante la Davis. Magari è quello il segreto per giocare finali super.
      (poi non scordiamo Haas in finale a San Josè), anche se contro Raonic è dura.
      Già, niente messa. Ma presto ne arriverà un altro. Si spera misericordioso come questo .

      Ciao Lucas, a presto.

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    2. 6-2 6-3.
      Rafito che aveva giocato a nascondarella. E che riprende a cianciare di "dolore", che deve "abituarsi a sopportare il dolore" come i martiri. E quindi tutto sembra tornare al passato.
      Insomma, prima di darlo per morto come molti hanno fatto dopo la sconfitta con Zeballos, aspetterei il trittico di primavera.

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  10. Ciao Picasso, bella la tua casetta. Quando ci inviti per un weekend con champagne, panna e fragole ?
    Intanto, Rafael Nadal è riuscito a prendersi il trofeo di Sao Paulo battendo David Nalbandian. La sofferenza paga ! Alleluia.
    Roger Federer invece non sembrava aver tanta voglia a Rotterdam. Mi ha dato la netta
    impressione di non impegnarsi più di quel tanto. Un po' deludente. Anzi, parecchio deludente. Avrà avuto nostalgia della sua famiglia ? Se così è potrei anche perdonarlo. E poi, Rotterdam in questa stagione non deve essere esilarante. A Dubai invece c'è il sole.
    Salute a te, o Picasso
    Anna Marie




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    1. Rafito ha vinto. Rafito c'è ancora. Malgrado il dolore (da passione di Cristo e martire in terra), la malvagità dell'Atp che fa giocare tanti tornei sul duro (lento) solo per fargli dispetto, e una terra brasiliana sin troppo scivolosa e perigliosa.
      Attendiamo fiduciosi che scelga lui dove, come e quando voler giocare. Anche contro chi. Ma state attenti, perché quando fa così, di solito sta molto bene. Per me nel trittico terricolo dice la sua.
      Federer poca voglia? Può essere. Visto poco. E con Benneteau pare che la voglia latiti spesso. Vediamo a Dubai.
      Ciao Anna Marie, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.