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lunedì 13 maggio 2013

DI STRAFORO AL FORO - Internazionali d'Italia 2013





Smarrito il berretto "Ultras Caldaro - Fossa Leontigro", in questa ultima giornata di straforo al Foro, sono indeciso tra la maglia "Viva la pizza alla pummarola - iamme Potone, iamme" o quella "Fan club la spocchia Portofino - per La Fogna". Opto per una camicia rossa e bleu da francese in trasferta, pronto a tifare Benoit Paire detto "la mente" (psicotica). Sulla Supertennis Arena affronta l'esperto terricolo di livello Juan Monaco. Nel fare un giro dei campi osservo la coppia di fatto Errani/Vinci (non si mollano, per gelosia temo, neanche durante gli allenamenti). Bellissime e leggiadre movenze di Roberta, orripilanti quelle di Sara. Si completano, e il matrimonio regge.
Arrivato alla Supertennis Arena, vicino a me una comitiva, con accento tipico della Val Brembana, inizia una dotta dissertazione tecnica di presentazione: "Prima di Seppi-Fognini anche questi due scarsacci vanno bene” (hahahah, degli altri). Anche Cencetti sa che Paire vale i nostri due alfieri messi assieme. Perché gliel'ho detto io. Il match inizia con un Monaco furente come un mandriano cui sono scappati i buoi, per una palla contestata. Riesce comunque a scappare, con Benoit nervosissimo, cui non entrano le consuete foglie morte d'autunno in primavera avanzata. Fa un caldo bestia, appena mitigato da isolate bave di vento refrigerante. E una domanda mi sorge spontanea e retorica come un comizio a due voci di Casini/Vendola (testo di Migliacci): cosa diavolo c'entra questo allampanato bretone dalla mente disturbata, col tennis? Niente.
Sotto di un break inizia a delirare. Scaglia a ogni punto la racchetta in terra (anche quando fa il punto, essendo genio), tira una pallata che fa home run, ma poi gli si accende la lampadina, ed è delizia vera. Piace per quello, il brivido d'imprevedibilità che ti tiene sempre sul filo di un rasoio squilibrato. Tre rovesci vincenti in fila, splendidi. E poi lo schema della casa, quello che se non gli riesce, non si sente realizzato: smorzata, pallonetto e volée stoppata. Quando entra invece è felice come un bambino. Con fiammata portentosa si porta a casa il primo set al tie-break. Ma l'argentino, malgrado primi mesi della stagione da dimenticare, è tipo arcigno, di quelli che non mollano un centimetro, e si arrende solo al terzo.
"Me sto a cosce" fa una compagna improvvisata, e allora ci addentriamo nel Ground, all'ombra dei pini secolari. C'è l'esordio di Malisse, contro Kuznetsov. I tempi sono cambiati, e per l'ex idolo delle donne al declino, oggi, sugli spalti si può notare solo una biondina efebica in corto vestitino giallo ocra, che accavalla in sua direzione e strepita tutta. Una signora sulla settantina, commentando il fisico da attempato tornellista birromane del belga, fornisce la soluzione ultima e finale: "Sarà colpa del metabolismo.". Niente da fare, sul campo il belga semovente conferma le impressioni nefaste avvertite durante i suoi allenamenti. Lento, paonazzo, svogliato, con colpi melodiosi e facili, ma assolutamente fuori fase. Perde il primo nettamente, chiama il Mto, prova a resistere, e poi si ritira. Un nutrito gruppo di aspiranti al suicidio gremisce il campo 2, dove Peng e Niculescu si ammazzano a quattro mani. Djokovic si allena su un campo gemito e pulsante, ma ovviamente prediligo gustarmi qualche colpo in sourplace del vecchio Tommy Haas con Berlocq. Stecca e la pallina fila dritta verso il bar sul loggione. Lui, preoccupato, domanda se è tutto ok, da dentro si ode il barista: "Tutto bene, ma 'r cappuccio è venuto con poca schiuma.".
Intanto il “Kohli”, per prepararsi alle bordate di Raonic, si allena col bucaniere Volandri. I geni sono così, non contradditelo. Mi decido a vedere il gran derby italiano Seppi-Fognini sul centrale, quando mi comunicano che il ligure l’ha chiusa in modo fulmineo. Era destino, pazienza. Mi rassegno a rimanere sul “centralino” divenuto campo recupero per gli squilibrati orfani di Marat. Gulbis si conferma in gran spolvero e, stavolta sostenuto dal pubblico, divelle Nieminen. Poi è la volta di Jerzy Janowicz, che molti non conoscono ma che impiega un paio di scambi per farsi eleggere a beniamino indiscusso. C’è poco da fare, il carisma o ce l’hai o non ce l’hai. E Jerzy ce l’ha. Servizi siderali, bombarde e carezze, esce dalla buca nel primo set e finisce per dilagare nel secondo contro Giraldo. Ovazioni verso il neo idolo, che il gigante ricambia con doverosi inchini ai quattro lati.
Magic moment anche oggi, con Martina Hingis che sul campo 4 allena Anastasia Pavlyuchenkova, alias “rollé alla carne”. E delle due, la professionista al top, sembra la svizzera. Leggiadra, sorridente e in splendida forma. La russa (buffa e simpatica) rotola, finisce per avvilirsi seriamente e fingere di voler spaccare racchette.
In conclusione di questa tre giorni al Foro, il Cencetti mostra i suoi cimeli. Gli ultimi in ordine di tempo, una foto col Barazza, poi l’autografo di Nole (che ha financo toccato, e pare non sia urticante come i gechi) e le foto con Voskoboeva (la Gallina) e Pironkova, su mio suggerimento (lui le reputava due turiste smarrite, neanche tanto bonazze), fino alla foto con Bobo Vieri (gran colpo). Mi han chiesto: perché dovendo scegliere un week end hai preso questo e non quello finale?  Si sa, l’attenzione massima nell’individuo medio dura pochi minuti. In me che sono, notoriamente, oltre la soglia media d’intelligenza, dura ancora meno. Mi ci vedreste alle prese con quattro ore di mortale noia Nadal-Djokovic in piccionaia? No, meglio vedere tanti piccoli personaggi divertenti e trovare sempre spunti nuovi (vuoi mettere Gulbis, Malisse, Janowicz, Paire…). Sono così in tutto: amore, lavoro, amicizie, hobby e altro. Faccio mille cose, senza concentrarmi a farne bene una. Un bravo strizzacervelli troverebbe la quadra. O la tonda.

21 commenti:

  1. Non ti farà piacere allora sapere che un tuo assiduo frequentatore pasce proprio la codesta valle...ahah...visto un pezzo di jerzy, questo è pazzo vero; paire lo si conosce, un turista allampanato è una buona definizione, eppure a me rammenta proprio l'animatore club med, non quello attivo e coinvolgente, quello scazzatissimo che esce dalla stanza alle 8 d sera: il bel de nuit.
    kohli che si sceglie prima xavier e poi volandri... ora gli tocca ramos, io consiglierei dolgo allora.
    salut e buon rientro...ste
    ah, un bel quadretto al Cencetti con la Pironkova glielo vogliamo fare?!?!

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    1. "un tuo assiduo frequentatore pasce proprio la codesta valle", sincero, proprio non ho capito a quale delle cose scritte ti riferisca.
      Lo sparring bucaniere di Kohlschreiber pare abbia funzionato. Si è abituato a disinnescare le cannonate.
      Jerzy sì, non so se diventerà forte (da top 10, intendo), ma lo trovo parecchio divertente. Dopo quella cavalcata a Parigi-Bercy ha dimostrato poco. No, questione di privacy. La poveretta era smarrita. Al limite metto il filmato (sì, filmato) che s'è fatto con Djokovic (ovviamente con bollino rosso da v.m.. e parental control).
      Ciao a te, alla prossima

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  2. Oh, che peccato che sia finito il tuo weekend prolungato al Foro Italico. Sicché il tuo amico Cencetti ha fatto il filmato con il Djoker e lo ha persino toccato. Che emozione !
    Ho visto parzialmente la partita di Benoit Paire vs Juan Monaco. E' uno strano giocatore, questo Benoit. Capace di costruire dei bei punti, anzi contro Monaco ne ho visti di bellissimi. Ma poi è come se si accontentasse del lavoro appena fatto e perde la trevisonda.
    Ora gioca il Tommy Haas vs l'orso Youzhny. Vedremo se il Tommy riesce a muoversi meglio dopo aver tolto la benda gialla dalla coscia.
    Ciao Picasso, sono divertenti i tuoi "reportages" dal Foro. (Ti piace "reportages" ?)
    Un saluto cordiale da
    Anna Marie

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    1. Sì, ed è ancor vivo. Io pensavo potesse essere urticante. A Paire piace giocare a suo modo, sembra troppo impegnato a fare il bel punto, più che "un" punto. E una volta lo ammise anche.
      Haas pare non si sia ripreso.
      Si, bello reportages, anche se fa molto professionale. Più che altro sono memorie di uno spettatore sciocco. :)
      ciao Anna Marie

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  3. bei racconti Picasso,leggendoli è venuta voglia di vivere l'esperienza,con te poi sarebbe il masimo. ciao a presto.marco.

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    1. Sì, peccato non aver potuto vedere almeno anche oggi e domani. Oggi c'era bella gente, Gasquet, Dimitrov, Romina Oprandi (splendida, girava con lo spirito della fan tra i campi a vedere i campioni che si allenano), Haas, Agnese.
      Ciao Marco, a presto.

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  4. sorry, c'è un errore di battitura, intendevo la Valle Brembana.
    Sono sbigottito, ho visto che youzhny ha regolato facile haas; sai qualcosa in più? Ste

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    1. Haas non lo so, perché non ho visto niente. So che armeggiava con fasciature varie, e di sicuro non era al massimo. Avrei rischiato il russo, in una scommessa. Vedendoli dal vivo, con le scommesse ci si guadagna il 200%. Avrei giocato contro Malisse non al meglio, e contro Pavlyuchenkova (ieri sembrava un ippopotamo malfermo in allenamento) contro Oprandi. Idem avrei preso il Kohli, Halep su Sveta e Gulbis. Ciao Ste.

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  5. Ieri ho fatto il tifo per Dimitrov. Ora non so se Gasquet era così megagalattico o lui sfessato (da Wawrinka a Madrid o dalla Maria Sharapova ?). Vabbè, diciamo da Wawrinka - magari lo ha ferito nel suo orgoglio.
    "Memorie di uno spettatore" piace anche a me. Lascerei via "sciocco" perché cosa sarebbe la vita senza questo tipo di sciocchezze ? L'essere sciocchi di tanto in tanto, una volta al giorno, fa bene all'anima, molto bene.
    Il "mio" Rotschi si è fatto un nuovo Look. Non ha più il ciuffo reale. Il Potito, per contro, si tiene quell'aspetto da pirata e subisce, poveraccio, una sconfitta in 51 minuti malgrado tutto il tifo degli spettatori.
    Ciao Picasso, ti auguro una bella giornata.
    Anna Marie

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    1. Diciamo che il livello di un Gasquet al massimo è ancora lontano (a 21 anni il francese aveva già 5 anni pieni giocati al livelli che ancora Dimitrov deve appena avvicinare). Con Masha rischia di diventare il fidanzato pirla e buono a nulla, mantenuto dalla sua lei (stile Malisse con Capriati). Vedremo, già mi stanno sulle balle tutti e due.
      Visto il Federer tosato. Non si parlava d'altro. Ma aerodinamicamente spero non patirà nulla. Buona serata a te Anna Marie.

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  6. Divertimento assicurato leggere cronache simili. Sono andato a rivedere anche le altre due giornate. Io potrò vedere qualche partita nel pomeriggio-sera e poi domani l'intera giornata. Complimenti ancora per questi pezzi divertenti e magari riuscire a orendere lo sport così poco sul serio anche quando ci sono big in campo e tanti interessi in gioco...
    Daniele

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    1. Ti ringrazio, Daniele. "magari riuscire a orendere lo sport così poco sul serio anche quando ci sono big in campo", si riferisce forse a questo blog? Perché se hai avuto modo di leggere altri pezzi, saprai bene che il tenore ironico e il "prendere poco sul serio" riguarda anche i big. Anzi, soprattutto i big.
      Non ne faccio certo una questione di censo sociale, classifica o intoccabilità. Ma si quello che mi ispira una singola partita/evento (ironica, surreale o emozionante). Tanto per un numero 1 quanto per un numero 362.
      Ciao, a presto.

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  7. mi sa che Haas subisce i postumi dell´incontro con lo zappatore, ció spiegherebbe anche perché nel terzo set a Madrid sia calato e alla fine abbia perso. Gli manca il fisco, al Tommy. Oppure l´altro beve latte +, decidete voi...
    Invece mi é piaciuto Roger in stile "nuova roma", capello corto, sembra piú giovane. Suda anche un po´, maglietta bagnata di sera in 50 minuti di allenamento. Non sará che é un po´ingrassato?
    Leggo su Repubblica online che Nadal é molto amico di Fognini... questa poi non la sapevo, mi paiono caratteri molto diversi.
    Che sia la solita bufala nazionalista?
    Oppure una patacca tanto clamorosa quanto quella citata in seguito tra virgolette, dice Nadal: "Non sono ancora tornato al livello dello scorso anno, quando lottai per 6 ore e vinsi contro il miglior Djokovic in Australia". Peccato che invece abbia vinto Djokovic. E che Nadal una cosa cosí non puó averla detta, nonstante le virgolette. Per la cronaca l´articolo non é firmato...
    Caro Picasso, i commenti da insider sono veramente gustosi, a Roma dovevi starci almeno fino agli ottavi, chissá che prima o poi qualche quotidiano ti sponsorizzi con una colonna satirica settimanale, con i noiosi resoconti da scuola media che ci sono in giro... per giunta pieni di imprecisioni.
    ciao
    Lukas

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    1. Ha anche 35 anni Tommy, e per l'intera carriera il suo fisico è sempre stato di cristallo. Non è facile reggere tre tornei di fila, di cui uno con 5 match giocati e l'altro 3. Alla fine, non avendo visto, perdere con Youzhny ci sta.
      Se ne leggono spesso di simili strafalcioni. Però messi tra virgolette, e su un giornale importante, è strano.
      Grazie per i complimenti, ma sinceramente non mi interessa più di tanto. Scrivere gratis o per 10/15 euro a pezzo come mi proposero, non mi interessa minimamente. E' un'offesa, pensando ai minus habens che ne raccolgono i frutti aggiornando solo i risultati.
      Fino a giovedì, e magari...libero da impegni di lavoro ci sarei rimasto volentieri. Anche perché i biglietti li avevo pure. Pazienza.
      Ciao e grazie, Lukas

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    2. Oh, al limite spargi la voce in Austria, nella terra dei Barbari, se c'è qualche giornale interessato. Tanto, dati alla mano, ho più lettori fissi all'estero (Francia, Svizzera, Belgio, Germania) che in Idallia. :)
      Ri-ciao Lukas

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  8. Gilles Simon fosse stato un militare di professione, sarebbe divenuto un perfetto ufficiale di stato maggiore, tutto logica, raziocinio e pianificazione. Nulla, nel suo gioco, è lasciato al caso. Mai una scelta tattica errata, mai un colpo estemporaneo, mai una concessione alla platea, all’emozione. Nel suo tennis lineare le traiettorie e gli angoli dei colpi, fra cui spicca un magnifico rovescio bimane, sono sempre ispirati a un disegno preciso, sempre guidati da una geometrica perfezione. Sebbene ormai da quattro anni non faccia più parte dell’elite dei top 10, le sue qualità e la sua intelligenza tennistica gli hanno consentito una magnifica carriera, subito a ridosso dei primi della classe. Il mitico Roger Federer, il suo avversario di questa sera, è invece l’esatto contrario del nizzardo. Se Gilles è un ufficiale di Stato Maggiore, un Ludendorff, Roger è la personificazione del genio, tennistico e tattico, tutto improvvisazioni e soluzioni a sorpresa; in lui tutto è ispirazione, istinto, rottura degli schemi. Roger è un Annibale, un Alessandro Magno.

    I precedenti

    Che non si tratti di un incontro scontato, che Federer soffra particolarmente il gioco del francese, lo dicono con chiarezza i precedenti, che sono in perfetta parità: 2 a 2, nonostante l’enorme differenza di pedigree fra i due giocatori. E va anche detto che le due vittorie di Roger, entrambe targate 2011, sono venute una in 5 soffertissimi set (all’Open d’Australia) e una per ritiro di Simon (a Miami). Quello di stasera, fra l’altro, è il primo match sulla terra rossa, il che lo rende ancora più difficile da pronosticare.

    La Tattica

    Simon è un maestro del tennis corri e tira. La sua capacità di trovare gli angoli e la sua notevole rapidità di spostamento possono portare l’avversario, imprigionato in scambi di lunghezza estenuante, a macinare chilometri e chilometri. Un tipo di gioco cui Roger, a quasi 33 primavere, non deve in nessun modo prestarsi. Per questo lo svizzero cercherà in tutti i modi di aggredire l’avversario con colpi di inizio gioco, (servizio e risposta), in modo andare a dama in pochi scambi. Dovrà però stare attento a un dettaglio molto importante: non avere troppa fretta di spostarsi sulla sua sinistra per colpire il diritto, lasciando troppo spazio, perché si esporrebbe al rovescio lungolinea del francese, uno dei migliori del circuito.

    La chiave

    Il match sarà probabilmente deciso dalla prestazione al servizio di Federer. Se Roger dimostrerà di essersi messo alle spalle i problemi alla schiena che lo affliggono da qualche tempo, e riuscirà a servire in modo incisivo, con elevate percentuali di prime palle, potrà aggredire l’avversario a inizio scambio, risparmiando così energie preziose e mantenendosi lucido per giocare al meglio i punti importanti. Ma se il match si allungasse, potrebbe succedere di tutto.

    Il pronostico:

    Federer 65%

    Simon 35%

    A me simon fa venire sonno e basta. marco.

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    1. Perché riportare qui questa (dottissima, per carità) analisi di uno dei match (per me) meno interessanti di giornata?
      Più banalmente, e semplicemente: Federer in giornata media, la vince in due set rapidi.
      Sinceramente, mettere dei soldi su Federer a 1,16, non mi va e non conviene. Preferisco, ora come ora, mettere degli spiccioli su Ernestone Gulbis a 8,00 contro Nadal. Che l'iberico sia un mostro, ed il più forte di sempre sulla terra è noto. Ma il lettone ha dimostrato di potersela giocare, in passato. E mi è parso in grandissimo spolvero.
      Ciao Marco, a presto.

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  9. Per me non c'è partita,è vero che ogni partita prima di essere vinta và giocata e che può succedere di tutto ma se uno rischia di uscire contro volandri avrà chances di battere o far soffrire il turno dopo federer? Tutta questa recensione su simon mi è sembrata una plateale voglia di esaltare un gicatore e un match senza storia.marco

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    1. Probabilmente giudizi traviati dai precedenti. In realtà credo che Simon non abbia armi particolari per infastidire o essere addirittura "bestia nera" di Federer. Solo casualità, contro di lui lo svizzero finisce spesso per addormentarsi. E' un giocatore intelligente Simon, che corre, ti costringe magari a giocare un colpo in più...ma un Federer medio non deve aver problemi con lui.
      Poi ogni incontro fa storia a sé e se pure stasera sarà svagato, amen. Ma dipende ben poco dal soporifero francese.

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  10. Che tristezza Pic, che tristezza.

    Oltre 60 vincenti a 10, un tennis frizzante ed esplosivo: non ce l'ha fatta il nostro Ernest. Credo che non riuscirò mai, nemmeno per un istante, a digerire l'orrendo maiorchino: indigesto come la panna sul kebab, quasi nauseabondo a tratti.

    Fortemente deluso
    Klimt

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    1. Non ho visto, proverò a rimediare. Ma immagino. Il canovaccio è sempre lo stesso, obbligato. Gulbis a dibattersi tra vincenti/gratuiti e Rafinho a remare come un ossesso e pregare.
      Ciao Klimt
      (Deluso doppiamente, perché avevo anche piazzato qualche euro sul lettone a 8,00).

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.