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domenica 12 maggio 2013

GULBIS, UN GLADIATORE AL CONTRARIO, AL FORO ITALICO - Internazionali d’Italia 2013







Nemmeno il tempo di gioire, all'idea di vagare da solo per il Foro (il Cencetti mi raggiungerà nel meriggio) che, ritirando il palinsesto, mi si attacca alle pudenda un'argentina con la maglia del Racing Avellaneda. Ancora dormo, e lei mi parla di Diego Simeone e spera (vivamente) che Milito possa tornare al Racing, a fine carriera. E sti gran cazzi. Io ero milanista, le dico, sperando di levarmela di torno. E quella: “Redondo!”. Bel fisico, ma petulanza accompagnata da un volto da Mowgli. Avete presente Belen Rodriguez? Non c'entra nulla. E' lì per vedere il suo idolo: Charly Berlocq. E ho detto tutto quello che si può dire. 
Entro, e mi gusto (sognante e assonnato) i palleggi di Venere Williams, pantera in attillati leggins fuxia. Sembra indolente, sexy e intorpidita. E io penso, tra me e me: che delitto svegliarla così presto. Assieme alla svitata di Baires vedo i primi giochi del suo eroe, impegnato contro Kavcic sul campo numero uno. "Posso tifare e urlare?", mi domanda. Ha anche un drappo biancoceleste, che mi mostra con grande orgoglio. "Da sola? e perché no - le rispondo - non vedo ancora infermieri in giro.". Mi dileguo, con la promessa di ritrovarci e congiungerci voluttuosamente, un giorno o l'altro, nella Pampa.
Faccio in tempo a vedere la moglie del taurino indio argentino (di bellezza semplicemente delittuosa) assieme alla prole. Berlocq vince in due set, troppo molle lo sloveno, e si porta la figlia in campo, nei festeggiamenti. A zonzo, sul "Pietrangeli", mi fermo a guardare Haas che si allena. Federer provoca urletti d'eccitazione insopportabili, che richiamano pubblico di bimbiminkia ad "amici" quando canta Emma (chi? quella che urla e s'atteggia a camionista bulgara). Roger, nel delirio, firma autografi, col sorriso di cemento. Ma preferirebbe sei ore di partita sotto il sole, a 50°, ci giurerei. Per essere star dello sport, l’umanità non deve starti sul cazzo o almeno devi fingere bene, questo è certo. C'è Rosol, sostenuto con commozione dal pubblico (dopo la vittoria con Nadal a Londra ha passaporto svizzero e italosvizzero), ma perde in due set dal russo Kuznetsov.
Guardo qualche gioco di Isner, se possibile, dal vivo ancor più bradipesco. Il servizio è però arma impropria. Vince il primo contro il bel talento a due ante Istomin (in agghiacciante tenuta arancio Anas) sotto il sole a strapiombo. Nel campo delle giovani yankee, Oudin fa fuori in rimonta HamptonKeys si spegne e cede a Bourdette (alias fisico di budino caramellato).
Sull'uno c'è però Ernests Gulbis, contro il mediocre italiano Gianluca Naso. Il pubblico ci crede e gremisce le tribune. Un catanese, vicino a me, un po' meno: "Per vincere, l'altro si deve suicidare (hahahaha)”. Poi però: "Vai Nasca, proviamoci.". Ernesto è in palla. Chiaramente ubriaco. La situazione, col pubblico contro, lo eccita. Si vede proprio. Cerca la bagarre per sentirsi vivo e trovare stimoli in un match che altrimenti rischierebbe di farlo addormentare. Bisogna essere masochisti, folli, sadici o tremendamente sicuri di sé, se si provoca deliberatamente il pubblico quando giochi contro un tennista di casa. Qualcuno, lui sicuramente, ricorderà cosa successe un paio d’anni fa contro Volandri. Piovono ace, splendidi rovesci cesellati e ancora gesti da guascone al pubblico, come a invitarlo a tifare di più per il modesto connazionale. Giù insulti, pernacchie e graniuole di fischi belluini. Lui se la ride, fa la linguaccia e nell'atto di asciugarsi il braccio, rivolto alla tribuna, mima un eloquente e prolungato gesto dell'ombrello. E' così, si carica inventandosi nemici o fantasmi, con gli occhi pazzi e inquieti, sempre alla ricerca. Un gladiatore al contrario, aizzatore di odi, volontariamente.
Un bimbetto (cresce bene) non ne può più e urla: "Io tifo Gulbis!". Si odono inni a Erode. Lo sventurato rischia il linciaggio della folla inferocita, salvato solo dalla madre che fa da scudo. In campo non c'è partita. Altra cilindrata il lettone rispetto al pur volenteroso siciliano che i primi cento li varrebbe anche (forse, sul singolo quindici). Tengo alla fila di sotto Veronesi (il regista) e la sua donna (un’attrice di cui mi sfugge il nome, ma che è assai bona e bruna). Potrei chiedergli di tutto, anche proporgli 5/6 sceneggiature per film decenti che ho scritto (anche porno), altro che quegli abomini che gira di solito, ma mi limito a un "si diverte a provocare, Gulbis, eh...". E lui sibila una parola incomprensibile. 6-3 6-2 finale, risultato azzeccato dal ragazzo siculo, sparito (si sarà suicidato, gettandosi a volo di gabbiano). 
Tsonga e Feliciano s'allenano. Cipolla (mica Safin) rimorchia e ciancia con due biondone alte il doppio di lui, con l'aria di chi sta bullandosi "so' tennista de spessore, io", e quelle lo guardano con occhi sognanti. A me e al Cencetti/Vanni che m’ha raggiunto, rimangono solo le coatte mezze racchie. Visito l'odiato centrale, giusto in tempo per vedere, come inconfondibile puntino sviolinante Gasquet, che ridicolizza Pistolone Querrey. E giusto due games di numero della nuova sensazione Dimitrov (facile successo su Baghdatis). Magic moment, come ieri prima del calar del sole. Sul campo otto, praticamente a distanza nulla dal pubblico, si allenano "Kohli" e Malisse, con tanto di  sublime match esibizione (il migliore e più interessante confronto di giornata, ma senza alcun dubbio). Il tedesco giganteggia e quel rovescio, a due metri di distanza, è ancora più bello. Malisse, furente, si frantuma una racchetta sulla suola e poi la porge, come regalo, a un ragazzo, tra il tripudio del pubblico improvvisato. Poi imbrocca quattro o cinque punti che sono fiammate spaziali. Delle svisate di Satriani. Ci si avvia all'uscita, ma il Vanni/Cencetti, non contento, mi pressa: "Sta giocando ancora l’Hantuchova, che sarà pure milf, ma è bona!". Per la cronaca, la slovacca (che perderà dall'ex super tettuta Halep) dovrebbe avere cinque anni meno di lui.

4 commenti:

  1. "Bimbininkia" , non l'ho mai sentita questa parola, e quindi l'ho messo in google. Così anche oggi ho imparato qualcosa !
    Hai visto quel furbetto del Grigor Dimitrov che l'altro giorno hai definito "chierichetto" ? Passeggiava in tenero atteggiamento a Madrid con Maria Sharapova!
    Ciao Picasso, mi sto divertendo, continue a scivere !
    Un cordiale saluto da
    Anna Marie

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    1. Ciao Anna Maeie. Eh sì, è un termine esaustivo usato qui in Italia. Sì, diverte anche me altrimenti non lo farei. Ma si limita a questo week end che mi sono preso (allungato ad oggi). Xavier si è appena ritirato, con mestizia. Ciao a presto.

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  2. Gita a Roma per xav conclusa con 2 telai in meno nel borsone(telaio anni '90). Sai il perchè del ritiro??
    Fresca notizia del ritiro di Tipsy( suicidi di lemminghiana memoria per l'assenza della generosa Biljana), entrerà nel main Rosol.
    Kohli lo vedo bene contro il bombardiere canadese-montenegrino.
    saluti, ste.
    p.s. non ci dici niente del nostro fenomeno Wta(eeeeeeeeeeeeehhhhh)???

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    1. Problemi al braccio. Mto alla fine del primo set, poi ha mollato. Ma si vedeva già da ieri che non ci stava.
      "Eeeehhhhh", vista stamattina allenarsi con la moglie Robertina (Sandra/Raimondo). Ora mi godo Janowicz che sta infiammando il "Pietrangeli", dopo Ernesto.
      Ciao Ste

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.