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domenica 19 maggio 2013

INTERNAZIONALI D’ITALIA 2013 – LA PIU’ BELLA FINALE CHE NON SI SIA MAI GIOCATA (Minimalisti pagelloni pregni di saccente magniloquenza)







Travestendomi da maestrina Gelmini con la penna rossa/blu, e animo poetico di Thomas Milian e Bombolo messi assieme mentre imitano Hemingway dopo una sbronza di vino tinto, fingendo di capirne di tennis, elargisco voti.


Uomini


Rafael Nadal: 8. Parentesi monegasca a parte, è tornato a dominare sulla terra, strisciando come un serpe da un lato all’altro del campo. Il settimo sigillo romano lo ipoteca portando a casa, con pazienza ed esperienza, il match con Gulbis, che lo aveva tramortito per oltre un’ora. Poi il set ceduto a Ferrer per scrupolo d’allenamento, e la finale mai iniziata.
Roger Federer: 6,5 (per le esibizioni). Tre sontuose esibizioni tennistiche, senza troppo agonismo, nel mondano umido delle serate romane e triste ritorno alla feroce normalità di giorno, al sole di un pomeriggio crudele, come marinaio smemorato tra le onde di una bufera immaginaria. Si presenta, col nuovo giovanile e aerodinamico taglio del crine, alla sua terza finale al Foro. La migliore possibile, per il torneo. Mai iniziata, però. Persa prima di entrare in campo e andata avanti in un silenzio irreale. Inutile addentrarsi nei soliti meandri di psicanalisi applicata al tennis, ma Roger patisce le velenose rotazioni difensive del maiorchino sul campo e, mentalmente, in modo preventivo. Un paio di colpi della casa solo nel finale, quando il match era ormai andato, sul 6-1 5-1. A margine, se ti alleni con Santopadre per abituarti a Nadal, un po’ te le cerchi.
Benoit Paire: 7+. Si rivela finalmente al grande pubblico, questo allampanato ragazzo Bretone dal tennis così naif. E’ un crescendo di battaglie, da circense gladiatore del Foro, fino alla vittoria su Del Potro. Tra rovesci dirompenti e deliranti smorzate compulsive. Il bretone può rappresentare il brivido della geniale follia, in un tennis sempre uguale e noioso.
Thomas Berdych: 7. Sfrutta bene l’amnesia di Djokovic. Ovviamente fallisce la prova del nove (o del 18, visto l’avversario) con Nadal, che lo ridicolizza. Perfetto allocco sparacchiante e orbo, a giorni alterni.
Novak Djokovic: 4,5. Prima o poi tocca a tutti quello che in psicanalisi chiamano “episodio gasquettiano”. Avanti 6-2 5-2, si lascia rimontare da Berdych, con la mente già alla semifinale con Nadal. Vincerà a Parigi (segnatevelo, ci prendo sempre).
Jerzy Janowicz: 7-. Jerzy il gigante selvaggio. Capita di vederlo nel suo incontro d'esordio sul “Pietrangeli” con Giraldo, e mi percorre un fremito d’ammirazione. Assoluta estemporaneità selvatica e anarcoide. Tutto istinto e potenza, imprevedibilità ed estro. Bordate folli e carezze inusitate. Se in trance diventa un inarrestabile cavallo scosso. Infilza allo spiedo i due galletti transalpini Tsonga e Gasquet, trascinando le folle. Poco da inventarsi, contro Federer.
David Ferrer: 5-. Vanga, orrido e latrante, fino ai quarti. Poi si sente un “Il suo è culo, la mia è classe, caro il mio coglionazzo! batti lei merdaccia!”. Non è il Cavaliere Conte Catellani con Fantozzi, ma Nadal che chiede al servile paggio arante più ritmo, per allenarsi bene nel quarto di finale.
Marcel Granollers: 5,5. Picco di tragicommedia irripetibile, contro Murray (s.v). Lo scozzese si trascina dolorante, e vuole solo perdere alla svelta. Incamera il set, involontariamente, scuote la testa e si ritira. L’umiliazione più cupa, per il nostro "topo sbilenco". Poi raccatta un game contro Paire.
Philipp Kohlshreiber: 6+. Colto da improvvise vertigini e conati di vomito di fronte a Ferrer (come dargli torto), l’elegante tedesco deve ritirarsi.
Ernests Gulbis: 6,5. Emblema di un torneo che sembra fatto per i grandi talenti pazzi e anarchici. L’aria di Roma lo esalta. Passa le qualificazioni e affronta Nadal con la stessa sicurezza spavalda con cui ha stroncato Nieminen o Naso. Per lui pari sono. E per un’ora lo impallina come un tordo. Il resto è storia nota. Gran colpi, talento e varietà di soluzioni. Potenza e mano morbida. Carattere ed ego debordante, voglia di fare l’atleta: zero.
Carlos Berlocq: 5. Solito muggente toro da monta terricola. 7,5 alla bella moglie.
Albert “El rato” Montanes: 6+. Attempato funambolo terricolo vecchia maniera. Smorzate, arrotate, liftoni e pedalate tre metri dietro la riga di fondo. Il sorcio passa le qualificazioni (irridendo l’impostato canadese Pospisil), rimonta su Klizan e gioca bei punti anche contro Djokovic.
Xavier Malisse: 7. Pingue, semovente, paonazzo. Tira bei colpi d’allenamento, spacca racchette, strappa applausi. Gioca un set col russo Kuznetsov, si ritira e saluta la compagnia.
Italiani: nemo profeta (nemmeno) in patria: Due vittorie (una d’obbligo, visto il derby), di Fognini e del redivivo Starace. Che poi raccolgono le briciole da Nadal e Federer.


Donne

Serena Williams: 8. Altra piroette da vamp per festeggiare la seconda vittoria al Foro, undici anni dopo. Panterona 32enne, tornata numero uno. Asciutta, tirata a lucido, motivata e in forma come mai in una carriera piena di altri interessi, scarsa voglia di soffrire e infortuni. Dà quasi l’impressione, mentre frantuma avversarie con calma olimpica, di trattenere addirittura qualcosa rispetto al passato, giocando finalmente in sicurezza. Proprio perché in perfette condizioni fisiche. Devastante e frustrante superiorità in finale con Victoria Azarenka, tutt’altro che arrendevole.
Victoria Azarenka: 7. Sempre più inquartata, con girovita che misura quanto il Molise. Ma a Roma torna a squillare a buon livello. Ovviamente si becca i soliti fischi, perché vedere una donna comportarsi come camionista bielorusso ubriaco di vodka che lancia bestemmioni e urla, fa sempre un po’ effetto. Stronca Errani, severamente punita da Serena in finale.
Sara Errani: 6,5. Uno spillone voodoo mette k.o il ginocchio di Kirilenko. Sharapova stroncata da febbre suina. Si teme una fillossera fulminate e l’invasione delle cavallette per le succesive avversarie. Se non ci si prende la briga di controllare i precedenti (dieci games raccattati dalla nostra negli ultimi tre confronti), uno potrebbe non spiegarsi l’imbarazzante 6-0 iniziale patito nella semifinale contro Azarenka. Non arriva la fillossera a colpire la bielorussa, ma una propizia pioggia equatoriale. Nella palude, a suon di “eeehhhh”, riesce ad arginare i demoniaci “iiiiiihhhhh” della valchiria dell’est, rendendo la semifinale una partita (brutta) di tennis. Cede, ma il suo lo fa sempre. Le prime tre, con due gambe, rimangono di altra galassia tennistica. Rimane la più forte (o meglio, costante) delle altre. Basta lì.
Simona Halep: 7. Piccola fiammiferaia rumena col volto da topetta e le braccia corte, fino ad ora celebre solo per il (delittuoso) sacrificio della quinta misura di reggipetto in nome di una maggior aerodinamica sportiva, si scopre tra le grandi. Dalle qualificazioni fino allo scontato frontale col tir-Serena in semifinale, passando per scalpi eccellenti. Buona pedalatrice e poco altro, ma basta.
Maria Sharapova: 4,5. Raglia con minore intensità. Come se le avessero applicato una museruola o silenziatore per motori progettato direttamente dalla Kawasaki. In realtà aveva solo l’ugola provata dal raffreddore. Gli organizzatori (sadici) la programmano nelle umide serate romane e lei, piccata regina, abbandona, adducendo fulminante febbre suina via interfono. Saluti e gelidi baci. La triste immagine è quella del fidanzatino Dimitrov che le misura la febbre (ogni doppio senso è lecito). Dimenticavo, la neo-coppia Dimitrov-Sharapova: due manichini della Standa, o concorrenti di “Uomini e donne” vestiti alla moda, in esterna.
Alisa Kleybanova: Evviva. nel mare magnum d'inutili minchiate, conteggi, analisi, sterili battute da trivio, c'è una notizia che realmente mi riempie di gioia. Non riguarda il grande tennis in scena al Foro, ma scenari minori, nascosti, dei quali nessuno ha dato notizia. Alisa Kleybanova, 22enne balenottero russo, da due anni in lotta con un cancro, dopo lunghi periodi di cura a Perugia, è tornata a giocare. Nessuna grande platea, per quella picchiatrice imponente che appena diciottenne aveva destato sensazione in Australia battendo Ivanovic e capace poi di issarsi tra le prime venti. Rientra nel piccolo Itf di Landsville, negli Usa (montepremi da 10mila dollari).Torna alla vita, torna a giocare, e vince addirittura il torneo. E sono belle notizie.
Jelena Jankovic: -1. Ispirata dalla vicinanza dell’ippodromo di Capannelle, a Roma trova nuove risorse sgroppanti. Pavide pallettate a due all’ora da circolo tennistico di semi-invalidi, forcing in arretramento da comiche d’inizio secolo: la tennistica indegnità.
Carla Suarez Navarro: 6. Fisico e volto da mostriciattolo adolescente (maschio) nel delicato periodo dei primi turbamenti amorosi, ma il rovescio lo fa cantare alla grande.
Agnieszka Radwanska: 4-. L’adorata sottiletta polacca detesta Roma più di Woody Allen. E con quei capelli biondi, non si può guardare.
Samantha Stosur: 5. Perde un match con Azarenka, che grida vendetta. Dietro la corazza di un fisico da mastro Lindo con la parrucca, nasconde animo fragile e indole suicida senza eguali. Urge strizzacervelli sportivo, ma forse è tardi. Voglio un misto con Gasquet, a Wimbledon.
Petra Kvitova: 4-. La vedi sparare missili d’allenamento da lontano e, tutta di rosa confetto, pare la pantera rosa incinta di quattro mesi. Da vicino, i mesi diventano sei. Perde, male, da Stosur.
Anastasia Pavlyuchenkova: 3,5. Buffo rollè di carne. L’asciutta e impeccabile allenatrice Hinghis (7,5) mette alla frusta e avvilisce la giovanottona sovrappeso, livida di rabbia. Raccatta due games dall’altra rotolante tennista del circuito (Romina Oprandi, 6) ed è tutto dire.
Sveta Kuznetsova: 4. Al bar, sgargarozzando in tranquillità un caffè, si odono urla belluine, come di cinghiale nella stagione degli accoppiamenti, che rischiano di sgretolare anche le statue del Foro. Mi affaccio: è la sempre femminile Sveta in blando allenamento. Più tardi giocherà anche a calcio. Continuando a urlare.
Alexia Virgili: 6,5. Fiaba semidilettantesca dal sapore antico e senza pretese, nel mondo del tennis iper professionistico. Ventisei anni, bella, femminile ed elegante come un cigno. Passa le pre qualificazioni, gioca qualche bella smorzata, strappa un set alla Medina, perde e saluta. Va bene così.
Maria Teresa Torro Flor: 5. Passo dal campo numero 4 e vedo questa giovane iberica dominare la bella ucraina Tsurenko, 6-3 5-2. Poi, di colpo, si sentono urla laceranti e stridule, provenire da quel campo. Vado a curiosare. E quella si prende a sberle, sembra pianga, strepita, violacea in volto. Perde il secondo 7-6 e poi il terzo.
Italiane annaspanti, e nuove leve modeste o assenti: 5. Roberta Vinci perde la grande occasione di fare semifinale. Elegante falena, ma pesante, terribilmente lenta e “flaca”. Pennetta e Schiavone subito fuori, ormai agli scampoli di carriera. Giovani Burnett e Knapp assolutamente non in grado di avvicinarne il livello. Giorgi, che pure avrebbe potenziale, nemmeno la invitano. Come volessero accompagnare anche lei alla porta, per non rovinare lo spogliatoio di Fed Cup.

22 commenti:

  1. Vedere oggi Roger che si trascinava sul campo è stata una pena infinita. Manca di potenza fisica , velocità e idee oltre che di convinzione. Sembra una vecchia gloria in tournée da esibizione alla fiera. Tommy Haas sembra molto più fresco e pimpante pur avendo circa quattro anni in più. Penso che Parigi e gli US Open siano ormai tabù visto anche che si tratta di un altro sport per via dei tre set su cinque. Wimbledon forse può essere l'ultima spiaggia. Spero comunque che questa prestazione sia dovuta alla preparazione che dovrebbe avere il suo picco a cavallo dei due slam. Quale è la tua opinione in merito?
    Ciao Picasso
    Amedeo


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    1. Ammetto, sia per il servizio, che per i movimenti, spesso in ritardo, ho pensato ad un problema fisico. E forse lo aveva, ma per carattere non lo dirà mai. Quello visto negli altri incontri, era un altro tennista. Pimpante e reattivo. Rispondeva (spesso in modo vincente) a bolidi a 230 di Janowicz, mentre oggi faticava a leggere i servizi lavorati di Nadal.
      In generale, in caso di sconfitta (normale) di Federer si potevano addurre diverse scusanti: l'aver giocato sempre di sera, in condizioni climatiche diverse e con palline che viaggiavano meno veloci. E il fatto che avesse giocato sempre rilassato, senza agonismo o sofferenza nel risultato. Tutte queste cose, potevano contribuire ad una sua sconfitta. Ma non in questo modo, così netto. L'ha proprio persa prima di entrare.
      In futuro non lo so. Sicuramente avrà fatto una preparazione per essere al massimo a Parigi/Londra. Ma credo lo stesso abbia fatto Djokovic. Non so se basterà per altro colpo di coda. Ogni slam abbia storie particolari e dettagli che fanno la differenza, e tutto è possibile.
      Ciao Amedeo, a presto

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  2. Il 7 di fiducia (perchè il ragazzo ha potenziale) a xavier è fantastico. Altrettanto interessanti i siparietti colti sui campi secondari. Delle molteplici sconfitte di roger contro il mandrake spagnolo questa, a mia memoria, è la più netta e abbondante; la mattanza dei tonni di Favignana rischiava di essere meno cruenta. Una finale da bollino rosso: siamo alle solite...
    Quello della semi e di oggi pare proprio un Nadal d'annata; contro-pronosticandoti non vedo come, 3 su 5, possa esserci umano (o oltre) che riesca a batterlo...
    Un saluto, ste.

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    1. I numeri non fanno testo, sono relativi al tipo di tennista. Uno che deve vincere il torneo, ma fa "solo" semifinale o quarti, prenderà di meno di un Malisse che valuto per altro.
      Beh, ho detto Djokovic perché mi dà l'impressione di essere sereno, e che da mesi sta puntando a Parigi. Poi chiaro, è bello sbilanciarsi coi pronostici perché, come ha detto oggi Clerici "altrimenti come si fa a sbagliarli?". Nadal sembra difficilmente arginabile da essere umano. Djokovic ha dimostrato di poterlo fare sul duro, dopo ore di battaglia. E pure su terra, può provarci. Poi la storia degli slam a volte la decidono alcuni avvenimenti imprevisti e magari non vince nessuno dei due.
      Saluti a te Ste.

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  3. Nadal chiuderà carriera con 35-40 master e 25 slam. Non ha rivali. È una macchina. Può presentarsi dopo mezzo anno di assenza, giocando in uno stato di forma visibilmente precario, ma stai sicuro che TUTTI giocheranno peggio di lui (o riusciranno comunque a perderci). Tolto Djokovic, chi resta? Murray non va preso in considerazione. Per tipologia di gioco e attitudine mentale, è ancora peggio di Federer. Gentaglia come Berdych (un assassino del tennis, come i matti che prima fan fuori la moglie e poi si tolgono la vita) non batterà mai Nadal. Idem gli altri potenziali rivali (Wawrinka, Del Potro, Tsonga) sempre troppo inconcludenti, altalenanti o stanchi per combinare qualcosa di utile. I geni sregolati (Dimitrov, Dolgopolov, Gulbis e compagnia) per loro natura stessa cederanno sempre e comunque al momento di chiudere i conti. Davvero non vedo come il circuito nel suo insieme possa impensierire questo mostro nei mesi e negli anni a venire.

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    1. Come diceva il sommo poeta "del dinman non v'è certezza", o più modestamente mio nonno "stiamo tutti sotto al cielo".
      A quanti titoli arriverà...sinceramente, non so nemmeno a quanti titoli sia ora. Coi numeri non mi ci ritrovo. Di certo ha il dono di riuscire a smentire tutti. Tre anni fa si pensava potesse dominare nuovamente le scene. Poi l'infortunio, dopo il ritorno in primavera per molti era morto, per me poteva (al limite) tornare a vincere qualcosa su terra ma la vedevo dura ritornare ai livelli di prima...e invece, smentisce tutti ancora.
      Mancano gli avversari...beh vediamo. Per me Djokovic, Federer e Murray sul veloce sono avversari durissimi. Assieme a Berdych e Del Potro. Su terra spadroneggia, ma lo sappiamo (anche se a Montecarlo...).

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    2. Ci vorrebbe un pò di equilibrio, suvvia! L'anno scorso dopo aver dominato la stagione su terra fu schiantato da Rosol al primo turno di Wimbledon. A me non sembra il Nadal degli anni passati; è ovvio che ci vuole qualcuno che lo batta, che inizi a batterlo come successe a Federer proprio con il maiorchino.

      Per il momento ci accontentiamo di Nole che, salvo incidenti di percorso piuttosto inusuali (Haas a Miami, Del Po a Indian Wells, Dimitrov a Madrid, Berdych a Roma e ci metterei di mezzo anche Youzhny - se non fosse stato Youzhny- a Montecarlo), per me potrebbe benissimo asfaltarlo, terra inclusa.

      Poi sulle altre superficie: Nadal è in auge dal 2004, e in 9 anni ha vinto 4 slam (2 Wimbledon, 1 US Open e ! Australin Open)... non mi sembra che ci siano i presupposti per arrivare a 25 slam. Poi tutto può essere.
      Io però concordo con Picasso: vinto Gulbis ha vinto il torneo.

      Ah, dimenticavo: alla pagella di Petra stavo rotolando dalle risate!

      Ciao ciao
      Klimt

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    3. Dal sito della WTA ho appreso una notizia che un poco mi ha intristito: a 23 anni e troppi infortuni, ha annunciato il suo ritiro Anastasija Sevastova. Dommage.

      Paolo

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  4. certo che alla fine sempre i soliti arrivano in finale... certo, rinfrescante vedere paire, janowicz e gulbis metter paletti ai fantastic four, ma alla finale non ci arriva ancora nessuno degli outsider, almeno nei tornei che contano, almeno come regola.
    Cambierá? lo spero. Io per mia ho deciso che mi guardo volentieri ottavi, quarti e magari una semifinale, ma il tennis macello di nadal lo lascio stare, la domenica vado a farmi un giro in bici con la mia ragazza.
    Detto ció, credo che federer, per perdere con nadal con lo stesso punteggio di fognini, doveva avere qualche problema fisico - oltre che una pancetta preoccupante...
    cmq una finale invedibile. spento lo streaming dopo il primo set.
    caro picasso, continua con gli outsiders che ci fanno sperare, sono piú belli da vedere, fanno emozionare, su qui non ci piove.
    ciao
    lukas

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    1. Certo, sono delle piacevoli novità. "Esplosi" o comunque si sono messi in evidenza nello stesso torneo. Piacevoli a vedersi, nel ruolo di schegge impazzite. Da qui a lottare per la vittoria finale, o arrivare in fondo ad uno slam (purtroppo) la strada è lunga.
      La situazione è cristallizzata, coi soliti nomi, da tempo. Federer, beh...perdere con NBadal su terra ci sta. E' stato fermo tanto, avrà fatto preparazione mirata, i match in notturna, la scarsa abitudine a match lottati, e tutto quanto...ma in quel modo no. Problema fisico o meno, era mentalmente bloccatò, secondo me.
      Ciao Lukas, a presto.

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  5. "...come marinaio smemorato tra le onde di una bufera immaginaria" nel voto di Roger Federer. Sei proprio un tenerone. Imbranato, avrei detto io. Questa finale mi ricorda quella di 3 o 4 anni fa all'Australian Open. Nadal aveva giocato fino a notte inoltrata la semifinale. E chi ti arriva sul campo il giorno dopo, pallido come un lenzuolo e perde di brutto ? Il Roger. Qualche tempo dopo ha raccontato a un giornalista inglese come il giorno precedente aveva saputo che la Mirka era in attesa delle gemelle.
    Il muràtore, con l'accento sull'a, David Ferrer, lo hai proprio distrutto, poverello. (Ma quanto è divertente.)
    Ciao Picasso, sei un fenomeno.
    Anna Marie

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    1. Oh, che abbia avuto anche l'altra notte una notizia simile (magari stavolta parto trigemellare?). Forse, dopo esserci affannati tanto, tra motivi tecnici, psichici, atletici e tutto il resto, abbiamo trovato la soluzione. :)
      Ferrer ti diverte? Non ti facevo così masochista. Non l'ho distrutto, ma in realtà, contro Nadal i suoi incontri sono patetici. Un set pari, ci avrei messo la casa su Nadal E forse anche di più. Sembrano incontri di allenamento, zappatore non ha nessuna possibilità.
      Ciao, grazie e a presto.

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  6. Il mio divertimento si riferisce a quello che hai scritto su David Ferrer. Patetico si, corre come un ossesso, fa dei punti incredibili per essere poi distrutto da Nadal. Avranno un accordo di sparring partner ? O Ferrer è così bravo ragazzo da lasciarsi umiliare "a gratisse" ?
    Potrebbe essere una spiegazione (parto trigemellare) - è un ragazzo sensibile, Federer! Le 7 settimane di assenza dai campi (niente televisione) lasciano spazio a questo tipo di fantasia. Altra possibiitä: voleva tornare a casa per presenziare alla finale della Coppa Svizzera e sostenere il suo FC Basel che poi ha perso contro i Grasshoppers di Zurigo. (Sarà un tema ghiotto per il prossimo carnevale basilese.)
    Ciao Picasso, ti auguro una buona settimana e ti saluto cordialmente.
    Anna Marie

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    1. Ma non lo so, sta di fatto che non si possono guardare nei loro confronti, né tecnicamente, né agonisticamente...poi che fossero delle sedute di allenamento volontarie, la mia è una provocazione. Ma somiglia molto a quello.
      Federer, può darsi. Le settimane d'assenza le avevo interpretate come semplice gestione di un fisico non più giovane, in una stagione lunghissima. Ma tutto può essere.
      (e il Sion di "ringhio" Gattuso come sta messo?)
      Cordialmente ricambio.

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  7. Gattuso/ringhio non è più coach del Sion dopo la sconfitta a San Gallo (5:0). Credo che rimanga però come giocatore. Per il Sion è già il quinto allenatore in questa stagione! Forse Constantin dovrebbe leggere un po' il capitolo ai giocatori invece di licenziare continuamente i coach.
    Questa notizia ti viene da una che di calcio non si intende !
    Anna Marie

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    1. Il buon Rino non ne ha più. Ed ha scelto di divertirsi ancora un paio d'anni. In un campionato senza le pressioni italiani e dover tirare al massimo, ma nemmeno così scadente (come quello Australiano). In un certo senso da apprezzare, perché avrebbe guadagnato di più in campionati esotici (Emirati, Cina, Australia, Usa).
      Poi, chiaro, non ha molte pretese.
      Grazie, ciao.

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  8. Ciao Pic, grandiosi come sempre i tuoi pezzi! Quelli "dal vivo" da Roma gli ho trovati particolarmente gustosi e spettacolari!

    Stavolta non parlo di tennis, perché guardando gli ultimi tornei di Nadal, mi é sembrato un po' di guardar il ciclismo dei primi anni 2000, ma non voglio far polemica, aspetto la magia dello Slam Parigino per rinsavirmi... quindi faccio una scappata nel blog solo per dirti che penso che adoreresti il Sion di "ringhio"... cambi di allenatori a gogo -tra i quali Gattuso-, il presidente che si mette ad allenare quando gli gira (Zamparini é un dilettante a confronto...), 2/3 della squadra messi fuori rosa, giocatori che salgono in tribuna per insultare il presidente... uno spettacolo di follia pura!! =)

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    1. Per i pezzi dal vivo se ne parlerà il prossimo anno (quando spero di prendermi una settimana). O per una fuga a New York a settembre (seee).
      Gattuso-Sion, proprio non ho seguito cosa ha combinato. E se ha intenzione di continuare. Lui però rimane un mito vero. Certe partite di champions tirate a mille, nelle caviglie di Ronaldinho e co., con lui ad aizzare il pubblico ad ogni intervento, sono irripetibili. Idem durante il mondiale 2006.
      Non ho seguito la stagione del Sion. Scelta strana e forse unica nel suo genere, per uno come lui che ha vinto tanto. Aveva ancora voglia di divertirsi, evidentemente. Sarà anche perché Sion è vicina a Milano. Anni fa ci sono stato, per un colloquio di lavoro. Mi piaceva molto quell'ambiente tranquillo, alla mano, l'aria frizzante e genuina e i bar. Rimasi tre giorni, poi (sbagliando) rifiutai.
      Ciao Siro, grazie e a presto.

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  9. il miglior federer ha sempre patito nadal sulla terra dove ha sempre perso anche quando giocava dei partitoni...quello di oggi con la panzetta fà tenerezza e forse potrebbe concentrarsi solo su wimbledon...però una finale a roma,magari una semifinale a parigi non sono da buttare specie di questi tempi.ciao marco

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    1. Tutto va rapportato ai 32 anni di Federer. E ancora, malgrado l'età, senza un Nadal simile avrebbe portato a casa il torneo. Anche se, onestamente, non ha avuto grossi ostacoli agonistici fino alla finale.
      Si è fatto un gran parlare della "pancetta". Io non l'ho proprio vista così esagerata, anzi. Molto meno, ad esempio, rispetto ad un certo periodo di due/tre anni fa.
      Ciao Marco, alla prossima

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  10. nadal e djoko dalla stessa parte..roger dalla parte dello zappatore.si preannuncia quaro spettacolare tsonga federer a presto marco

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    1. Sì, visto ed analizzato poco fa il tabellone. Una semnifinale Nadal-Djokovic e Federer che ci arriva in carrozza, potrebbe riequilibrare il tutto.
      Ma poi, come ogni volta, le partite le devi pur sempre giocare.
      Ciao Marco, a presto

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.