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mercoledì 29 maggio 2013

ROLAND GARROS 2013 – Djokovic e Goffin, il brutto e il bambino, si preser per mano






Gionata tre – Dal vostro solerte cantastorie parigino, al cimitero di Montmatre.

Un brivido di simpatico ribrezzo mi percorre la schiena, immaginando Marion Bartoli sofferente, tutta contrita, accigliata e sbuffante, nel proseguo del suo primo turno. Riassume pienamente lo spirito di questa giornata: uggiosa, appiccicosa, fastidiosa, che ulula petulanza a un cielo di metallo. Grigia e orrenda. Ha vinto il primo set, quell’inspiegabile buzzurro transalpino, che i francesi si trovano (non senza imbarazzo e sguardi smarriti) a dover tifare. E’, Marion, occorre premetterlo, in una delicata fase della carriera, nella quale sta provando a liberarsi (senza riuscirci) del fardello paterno, una specie di sadico domatore-scienziato. Contro “l’altra parte del cielo” Olga Govortsova, appena spiove, arranca, soffre, strepita. Il tempo umido e la sottile pioggerellina la rendono ancor più ammaliante, tutta sudata, mentre dimena i grassocci cotechini nel rituale spettacolo tribal-kitch. Tra danze insensate, urla gracchianti e colpi quadrumani.
Scruto il cielo di cemento e penso a lei, con lo stesso paterno amore del ragionier Fantozzi che immagina la figliola Mariangela intenta a fare i compiti. Cosa starà combinando? Alla fine la spunta, 7-5 al terzo. Come mai tutto questo interesse e buonismo, per la “Cosette” di Francia? La sua vittoria mi completava una vincente scheda di scommesse. Tutto lì.
Solita serale striscia quotidiana (ormai questo Roland Garros per me va al posto di striscia la notizia. Molto meglio, di striscia), nella quale ho la fortuna (crediamoci pure) di vedere Novak Djokovic. Ultimo big a entrare in gara, in maglietta color acqua marina, il serbo appare in controllo della situazione contro il giovinetto belga Goffin. Tipo dal bel talento, mano aggraziata, ma con faccia da bimbetto e fisico da adolescente nella puberale fase di crescita (che mai avverrà). Lo vedrei benissimo come attore in un film sulla storia di Tom Sawyer, non chiedetemi il perché. Si disunisce proprio sul finale di terzo, come negli altri due tirati set (così almeno dicono i commentanti di France 3, e di loro un po’ mi fido), e Djokovic la porta a casa con sapida esperienza. E il brutto e il bambino, si preser per mano...
Ma è sul "Suzanne Lenglen" che va in scena lo spettacolo del delirio: Benoit Paire e Marcos Baghdatis, nella riproposizione di “Scemo + Scemo 3 – La vendetta”. Due tennistiche menti irrazionali, imprevedibili e votate al ludico ed inconscio suicidio. Normale ne venga fuori un incontro da 1X2 e (si spera), possibile intervento degli infermieri del vicino manicomio. Paire è bravo a uscire dalla buca, sotto 3-6 2-4, e dopo aver visto le streghe, giocare un finale di tie-break monstre. Tra rovesci radenti, attacchi, volée preziose e stecche clamorose, mentre il cipriota balla il suo insensato sirtaki. Bello e inutile. Match sospeso, si riprende oggi. Giove Pluvio e internamenti manicomiali permettendo.
Per il resto, random: Kohli (il tignosissimo Kohli) manda a cuccia il giovane e cristallino talento ceco Vesely (ne risentiremo parlare, oh se-ne risentiremo), Dolgopolov riesce a perdere da Tursunov. Prendi i soldi e scappa, atto terzo: si ritirano Falla, Bolelli, Tomic e Florian Mayer. E forse qualcuno dovrebbe ripensare alla fantastica idea di premiare (20mila dollari circa) la semplice presenza di gente che, inferma, decide per una romantica vacanza parigina aggratis. Rivalutato Petzschner, che almeno il suo match l’ha terminato. Piccola curiosità su Bolelli: perde da Lu, cinese di Taiwan. Dov’è la curiosità? 2 (due) delle sue 4 (quattro) vittorie su terra in 13 (tredici) anni di carriera le ha ottenute su tennisti italiani (Seppi&Bole). Poi l’azzurro parla dell’infortunio al polso che lo ha tenuto fermo (per ben) un mese, di accanimento della malasorte e acqua di Lourdes. E vien facile pensare a Tommy Haas, che vince agevolmente al suo esordio con Rufin, o a Romina Oprandi. Con le loro (autentiche) sfortune, forse ora il Bole venderebbe grattachecche sciroppate a Gabicce mare guardando malinconicamente il mare. 
Tra le donne, già detto di Marion (sì, è donna vera), poco altro, se non l’animalesco accanimento di Samantha Stosur sulla 43enne Kimiko Date, tutta imbacuccata per il freddo, cui lascia due giochi. L’australiana emette uno strano sibilo da bove nella fase della monta, mentre la nerba. Spaventosa e terrorizzante. Ovviamente, la sadica violenza dell’erculeo esemplare, lascerà il posto a svenimenti da morticella, al primo ostacolo.

9 commenti:

  1. post molto ispirato. Parigi è sempre Parigi...
    una sola considerazione: la pallida, triste e talentuosa Novotna che allena Bartoli...se la scena del padre che fulminava la figlia robot con uno sguardo era una scena inquietante, adesso questa è peggio.
    ciao Picasso!

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    1. Sì, Jana (talentuosa almeno quanto perdente più di un Gasquet reincarnatosi in Samantha Stosur incrociata con un lenzuolo) sembra un'esorcista afflitta e sconsolata, più che allenatrice.
      Per me il padre coi suoi metodi a metà tra Gestapo e Circo Togni è riuscito a portare tra le top ten e in finale di slam una che, normalmente, è miracoloso vederla tra le 50.
      Ma un tentativo di "umanizzazione" andava fatto.
      Ciao a te Bruno, e grazie.

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  2. Da ieri notte piove a secchiate qui da noi. Per fortuna c'è Picasso con la sua "Giornata tre" - grazie per il divertimento quotidiano.
    Ho visto ieri la Marion Bartoli. E' proprio una roba da baraccone (elle fait son cirque, dicono i commentatori francesi). Saltella, muove minacciosamente la racchetta, tira su quel suo gonnellino per sistemare la seconda pallina e mostra i suoi ciappett flacidi. Mica porta i pantaloncini coprenti come le colleghe. Bisogna poi vederla nelle interviste, è un'altra persona, parla come un'educatrice ottocentesca.
    Ho visto solo il risultato della Stosur vs Date Krumm. Vedremo se la "sadica violenza dell'erculeo esemplare" resisterà al primo ostacolo. Non mi dispiace però la tennista Stosur, devo dire. Peccato che sia così incostante.
    Ora vado a fare la danza del sole. Ti saluto e ti auguro una bella giornata.
    Anna Marie

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  3. Dimenticavo, Picasso, ho sentito ieri sera alla radio che Gattuso/Ringhio lascia il Sion e torna all'ovile (Italia), a Palermo a fare l'allenatore.
    Lo posso capire, non è facile vivere con i montanari. Meglio il mare.
    Ciao
    Anna Marie

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    1. Sì, vedere una partita di Marion è esperienza estrema. E agghiacciante. Ma, vuoi per la scommessa in ballo, vuoi perché quando calano di rendimento subentra la pietà, ora mi sta più simpatica.
      Ma nemmeno a me dispiace l'australiana. Ha una completezza che 8 top ten su 10 se la scordano. Solo che, vederla metterci quella cattiveria, menare come un fabbro e pure gemere (novità assoluta) come manco Fernando Gonzalez contro la 43eenne Kimiko, m'è sembrato eccessivo. Specie se si pensa ai suoi occhi spauriti quando affronta una forte. O una Errani a caso.
      Insomma, i forti e sadici coi deboli, e deboli e pavidi coi forti, mai mi sono piaciuti.
      Ringhio è nato a Schiavonea, praticamente in riva al mare. Anche se, tra Milano e Scozia, ci vive lontano da anni. Ciao Anna Marie

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  4. feliciano contra el rottweiler29 maggio 2013 alle ore 22:56

    non é uno scherzo, cosí intitola oggi el pais il prossimo incontro tra feliciano e ferrer. il risultato lo sappiamo giá, salvo che el gato non si trasformi improvvisamente in tigre, cosa di cui dubito molto.
    Intanto gulbis si fa fregare da monfils, un po´allocco é stato, ma il francese bravo a stare sempre in palla al 100%.
    Invece benedetto paire é veramente un artista, con baghdatis é stato facile, ma il suo modo di giocare fa sperare che lo stile McEnroe ce la potrebbe fare anche con i forzuti della racchetta, nel senso che finora e con i nuovi materiali dell´ultimo decennio non riuscivo a immaginarmi nessun tennista che ce la facesse a vincere coi top ten con serve and volley, lob e magari una palla corta su quattro. Vedo anche che il pubblico apprezza e gode molto di piú che con nadal... va beh, siamo in francia.
    Intanto picasso continua per favore cosí che ci dai il buon umore quotidiano.
    lukas

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    1. Insomma. Feliciano che batte 3 su 5 su terra Ferrer, è impresa titanica.
      Monfils sì, vedevo or-ora qualche highlights. Questo è stato quasi un anno ai box, con propositi di ritiro. Le due settimane precedenti al RG ha fatto due finali (10 partite, Nizza e Bordeax), lunedì 5 set e d ore e mezza contro Berdych, spese a correre come un forsennato. dietro le bombe del ceco. Oggi altri 4 set a velocità supersonica da un lato all'altro, e scatta foto con l'iphone durante la partita. Chapeux a lui. E "viva il latte abbasso la droga" (cit. Dj Aniceto).
      Paire, insomma, quello è. Il tennis moderno impone alcune cose: un fisico da granatiere, gran servizio e colpi potenti. Bene che alcuni come lui però riescano ad abbinare anche doti di tocco, e schemi imprevedibili.
      Ciao e grazie Lukas.

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  5. Sei stato lungimirante su Paire, non c'e' che dire. Ho avuto la fortuna di vederlo in azione agli ottavi di finale degli Internazionali, a seguire delle sbracciate da fondo campo e poco altro (ma dal vivo e' comunque uno spettacolo) tra Berdich e Anderson. Confidavo in una partita divertente, ma le mie aspettative erano ingiustamente sottostimanti rispetto alle capacità del transalpino: serve and volley, continui cambi di ritmo, smorzate e chop occultati sino all'ultimo, e un rovescio d'incontro che è poesia pura. Complice forse un DelPo non al massimo, ha dato spettacolo; peraltro il mio entusiasmo per il francese (ad inizio partita ero minoranza assoluta nella supertennis arena) ha suscitato le ire di 5 ultras argentine che, lanciandomi occhiate omicide, si lamentavano del pachidermico incedere del loro beniamino, reo di non rincorrere le imprendibili fiammate di rovescio di Paire :-)
    Se è in giornata comunque può diventare pericoloso per tanti, anche se i 3 su 5 lo penalizzano.
    P.S. Su Monfils sei troppo severo, secondo me non è malaccio. Fa incazzare perché avrebbe le potenzialità per esprimere un tennis diverso da quello stile muro di gomma (simil - Simon, restando in aria francese) che ci propina quasi sempre. Ricordo una finale o semifinale indoor di un anno e mezzo fa, dove diede lezioni di tocco aTomic, alternando anche sortite a rete ad estemporanee sassate da fondo campo.
    Saluti!

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    1. Con Del Potro, è chiaramente stato agevolato dalle condizioni non perfette dell'argentino. Ma comunque ha anche dato altre buone prove di maturità nelle battaglie con Monaco e Benneteau. Non è un fenomeno, ma ha un tennis imprevedibile (e un tocco) con cui più mettere in difficoltà molti.
      Il 3 su 5, non so. Potrebbe anche non essere un male (se regge come fisico), perché gli dà modo di assorbire i suoi sbalzi d'umore. Oggi è stato molto solido (Paire/solido e ossimori a go-go).
      Monfils. Eh, e proprio quel suo tennis difensivo, da assoluto pallettaro acrobatico a non piacermi. Servizio bomba a 205km/h, risposta dell'altro cortissima che non arriva nemmeno alla riga del servizio, e lui che fa? arretra, e si mette a remare da dietro. Schema in arretramento Jankovic, quasi. Paradossale, perché è chiaro che sa fare anche altro, e in altre partite lo si è visto anche seguire la seconda a rete. Ieri forse (e nel 95% delle altre volte) gli conveniva fare solo quello.
      Ciao a te Luca

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.