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venerdì 7 giugno 2013

ROLAND GARROS 2013 – Nadal non muore mai, Djokovic s’arrende





Giornata tredicesima – Forse a portare fortuna era il diciassette


Riflettevo, guardando le quote delle due finali delineatesi a Parigi: Serena Williams a 1,16 contro Sharapova, Nadal a 1,10 contro Ferrer (investendo dieci euro, in caso di sua vittoria, se ne vincerebbe uno bello tondo). E davvero, a mia memoria, non ricordo due finali dall’esito così scontato. 
Qualche possibilità in più va accordata a Maria Sharapova. Ma solo per nome, badile spianato ed esperienza negli slam. E perché ha l’incedere da casta diva spocchiosa che cammina come custodendo tra le candide chiappe il quinto segreto di Fatima. Quasi pietoso il derby iberico che domenica avvilirà lo “Chatrier”, tra Nadal e Ferrer. Qualcuno forse si sorprende allora del perché, durante la rusticana battaglia di semifinale, lo stadio sostenesse in modo quasi commovente il serbo? No, per niente. Una finale già vista in Atp 500 e Masters 1000 su terra, e mai si pensava di dover subire in uno slam. Non tanto per il tennis espresso tra i due (chi ha visto Berasategui-Bruguera, è abituato a tutto, grazie ad anticorpi dalla scorza durissima), quanto perché non si capisce come il vessato e servile paggio zappatore possa solo tentare di battere il suo decennale carnefice. In una partita al meglio dei cinque set. Su terra. Tutto pronto, dunque, per questa magnifica gara podistica (come non bastasse) dall’esito scontato. Punzonatura alle 9,15. Tre gran premi della montagna e due traguardi volanti.
La vera finale, piaccia o non piaccia, è stata quella tra Nadal e Djokovic. Si sapeva dall’inizio, e così è stato. Tra fughe iniziali, quasi vittoria dello spagnolo, e serbo che per due volte, pur in difficoltà, tra corse, recuperi, strisciate e rantoli animaleschi, trascinato dai francesi (un po’ vien da pensare cosa possa provare Nadal, ad ascoltare quei cori), riacciuffa il match per i capelli. Sembra possa spuntarla al quinto, prima dell’imprevisto. Come nei migliori film gialli, con tanto di thrilling finale dato da quel punto già vinto e perso dal sul 4-3 40-40 a causa di una goffa e ingenua invasione. Non si sa se tenendo quel servizio, l’avrebbe vinta. Di certo avrebbe avuto molte più possibilità di quante ne ha avute nella successiva maratona, trascinatasi ad oltranza. E l’iberico mostro della palude rossa, ovviamente, la spunta ancora.
Verrebbe da non commentare nemmeno, l’altra semifinale. Grandi speranze per un possibile miracolo di Tsonga, eroe di casa, che invece cede goffamente, senza quasi mai dare la sensazione di volerci provare. Mai in partita, e nella condizione di potersi esaltare. Ansioso, arruffone, nervoso e paralizzato. Provoca quasi fastidio. L’impiegatizio zappatore iberico fa il suo dovere, sempre costante e che nulla concede. Ad avversari (tranne i primi della classe) e spettacolo. Se Federer a trentuno anni sembra declinare, questo a trentuno corre più di quando ne aveva ventitré. E raggiunge la sua prima finale, senza perdere nemmeno un set. Pazienza se in finale ne perderà addirittura tre.


21 commenti:

  1. Caro Picasso ti scrivo in questa luttuosa giornata che ha visto morire il tennis in quanto spettacolo di fini talenti e penso che la finale non la guarderò nemmeno legato alla poltrona. Molto meglio stare in colonna con l'auto di ritorno da una gita fuori porta. Detto questo Da un Nole avanti di un break al 5 set non mi sarei aspettato una sfilza di errori nei game conclusivi. Nella mia breve carriera di insegnante di tennis nonché classificato mai mi era capitato di toccare la rete prima che la pallina facesse due rimbalzi. Forse dovuto a poca lucidità? Per caso sono capitato su ESPN dove replicavano la sublime finale di Wimbledon. '80 e mi sono ricreato. I campioni di oggi non sanno minimamente cosa sia l'adattamento a superfici in quegli anni così diverse e che richiedevano ai campioni un vero talento per riuscire a vincere Slam così diversi tra loro. Oggi le superfici convergono vergognosamente verso un unicum dove tutti giocano il medesimo tennis tanto l'erba è molto più simile a al cemento di New York e la terra è quasi come il sintetico australiano. Una faccia una razza. Una superficie un unico gioco. Distorsioni della globalizzazione. Sarà che forse gli organizzatori e il tour vogliano sempre i top players in semi e in finale così come le tutte uguali superfici garantiscono ?
    È mediamente un brutto tennis
    Un saluto
    Amedeo

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    1. Non ci sono più esclusivamente erbivori (mi ricordo tempo fa australiani, indiani, neozelandesi) o terraioli (argentini, spagnoli). Per lo "spettacolo" ed evitare che tennisti come Ivanisevic con le nuove racchette potessero sparare 30 ace a partita rendendo i match meno avvincenti, hanno cambiato le superfici, palline. Creando col tempo ibridi, e tennisti buoni per ogni dove. E normale che i più forti arrivino sempre in fondo. Anni fa, anche erano possibili sorprese, come un Chris Lewis finalista a Wimbledon, o MaliVai Washington Ora invece sono solo e sempre i primi 4 a giocarsi tutto. Così vogliono, e così fa più spettacolo dicono. Il tennis attuale è questo, grandi battaglie agonistiche, lunghe ed avvincenti. A molti piace.
      Ciao Amedeo, a presto.

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  2. Caro Pic,

    tralasciando "la più bella partita del secolo" (cit. di molti che ho sentito), ho avuto una grande tristezza nel veder Tsonga: la realtà putroppo è che il random oggi non può vincere contro chi invece ha calcolato ogni colpo, è esaltato ed è sulla sua superficie. Suvvia, siamo sinceri: il tanto adorato transalpino ieri, qualche colpo dei suoi escluso, sembrava un giocatore di terza catergoria mentre il gobbo valenciano, solido come una roccia, si permetteva addirittura il lusso di qualche tocco di fino. Si, tocco di fino, che ti riesci anche a concedere quando l'altro litiga con se stesso, con i suoi occhi, con il pubblico, con un rovescio ballerino, un dritto sovrautilizzato e una totale assenza di schemi, sempre irretito nel mortale gioco dello spagnolo. Mi sono intristito un sacco; una resa incondizionata e senza storia, non a Rafael Nadal, non a Nole, ma a Ferrer. Ha sprecato una occasione unica.

    Sulla finale, non posso che citarti (ho salvato questo trafiletto che esprime meglio di ogni cosa il concetto di questa partita).

    "Ferrer-Nadal. Consiglio: andate in un campo dell’entroterra pugliese e osservate due braccianti che danno di vanga e di zappa, mentre dissestano il terreno: Vi divertirete di più, ci sarà più tecnica e maggiore pathos. 362esima agricola replica di una pietosa e scontata esecuzione"

    Ciao Pic,
    aspettando Halle
    Klimt

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    1. Mentirei se ti dicessi che l'ho vista. Visto solo l'inizio e qualche highliths, compreso il fattaccio "invasione". Beh, match del secolo, nel senso dal 2000 ad oggi, potrei anche fidarmi. Anzi no, proprio no.
      Tsonga sì, era un match che poteva, se non vincere, almeno giocarsi meglio. Molto meglio. A tratti è stato inguardabile. Penso che altrove avrebbe giocato diversamente, ieri era paralizzato.
      Avremmo assistito almeno ad una finale con un minimo di brio in più. Chiaro che la pallina è tonda, ma se Nadal sta in piedi, vince senza problemi.
      Ciao Klimt (già, erba di salvezza...ma ogni tanto. Ancora ricordo il "polivalente" Ferrer in Olanda. Gesù.)

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  3. Ti ringrazio per la tua risposta sempre mirata ed esaustiva ma avrei voluto conoscere cosa ne pensavi tu. D' altronde lo spettacolo secondo me mediamente ne ha perso e credo che le capacità di adattarsi a superfici diverse non sia più una caratteristica saliente dei tennisti. Borg penso che per queste capacità sia stato forse il più grande interprete. È il fatto che non abbia vinto mai gli USOpen non sia stato per sue carenze di adattamento alla superficie.
    Scusa ma sarei proprio curioso di conoscere il tuo punto di vista.
    Ciao Amedeo

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    1. Non capisco, parere su cosa? Dicendo che "così vogliono", penso di averti risposto. Chiaro che un Nole-Federer o Nole-Nadal, con prevedibile battaglia rusticana di 6 ore faccia più share di quanto non ne farebbe una specializzazione netta, dove a Londra ci potrebbe essere una finale Federer-Kohli, o a Parigi una finale Nadal-Monaco. Fa più presa sul pubblico una finale tra i 4 più forti, che un Albert Costa a Parigi e Rafter a Londra, che sfidano gli Agassi e Sampras. Trent'anni fa il numero 8 o 12, Curren o Mayotte, faceva finale o semifinale a Wimbledon, ma era miracoloso un loro primo turno vinto al Roland Garros. Muster o Perez Roldan dominavano a Roma o Roland Garros, ma a Wimbledon non ci andavano o perdevano contro un indiano erbivoro numero 250. Era una cosa differente. Ora hanno fatto in modo che tutti possano giocare bene ovunque. Terra di mezzo era il cemento veloce, dove comunque gli attaccanti erano nettamente favoriti rispetto ai terraioli puri.
      Non è una dichiarazione enfatica. Era proprio un altro sport.
      Anche nel passato riuscivano a giocare bene ovunque, ma era una cosa isolata ed estremamente più complicata. Ci riuscivano i fenomeni. Non i Ferrer e co, e tutti. Citi Borg capace di vincere su terra ed erba, ed è stato un grande esempio di adattabilità. A Flushing Meadows non ha vinto solo per coincidenze, e per la sfortuna di aver trovato Connors e McEnroe, che su quel cemento veloce (mica la lenta carta moschicida di ora) erano più forti di lui.
      Per dire quanto valessero le specializzazioni anni fa, uno che ha vinto tutto, Lendl, malgrado ci provasse in modo maniacale (si fece costruire pure un campo in erba nella sua villa per prepararsi), non ce la fece a vincere Wimbledon contro specialisti di livello come Cash, Edberg, Becker. Il McEnroe invincibile del 1984 fallì la finale di Parigi.
      Con gli anni è diventato tutto meno difficile. Basta vedere l’albo d’oro di venti/trent’anni fa. La superficie non fa più alcuna differenza e non permette ad un numero 13 specialista di giocarsi la vittoria.
      Ciao a te Amedeo

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  4. Che contrasti in queste semifinali maschili! La lotta all'ultima goccia di sangue, quasi angosciante (ho sempre la sensazione che uno dei due potesse rimanere stecchito) tra Nadal e il Djoker e il lavoro onesto e costante della formica Ferrer contro un Tsonga assente e pasticcione. Appagato di aver battuto Federer. Si, questa è l'impressione che mi ha dato. Tsonga, Tsonga! Poi, magari non aveva semplicemente voglia di andare sul patibolo contro Nadal. Chi può saperlo.
    Spiritosa la tua definizione della caminata di Maria Sharapova.
    Proprio ora però la pantera nera si sta esibendo nelle sue pirouettes da starlet. Nulla ha potuto la Mascha che tuttavia si è lasciato sfuggire un bel sorriso stringendo la mano alla Serena.
    Ciao Picasso, passa una bella domenica (è tornato a casa il micione?)
    Ti saluto cordialmente
    Anna Marie

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    1. Non so, forse inconsciamente sì, è stato un rigetto all'esecuzione con Nadal. O semplice tensione data dalla situazione, in casa, col pubblico a favore e la finale a un passo. Ciò che si è visto, è stato uno spettacolo orrendo. Non si gioca così una semifinale di slam in casa. Ferrer comunque può vincere la finale. Se Nadal non la gioca.
      Il gatto va e viene.
      Ah sì, che bel sorriso quello della siberiana. Sincero, soprattutto. :)
      Buona domenica a te.

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  5. Spiraglio di luce nella grigia giornata dell'esecuzione Parigina...

    Federer-Haas in doppio ad Halle... a priori, promette bene =)

    Buona domenica!

    A presto

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    1. Non sapevo di questo doppio. Così, ad occhio e croce, due ragazzi che sanno giochicchiare. :)
      Visto invece il tabellone, come al solito zeppo di bellissimi tennisti. Tranne il solito Berlocq (che si prodigherà nel solito serve and volley agricolo, ma divertente).
      Ciao a te Siro, buona domenica

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    2. Scoperto anche io da poco, ed in più, vedo ora, al primo turno la premiata coppia gioca contro un altro duo niente male, a livello di tennis...

      Petzschner / Melzer

      Da registrare e conservare per i posteri direi... "Così era il tennis una volta" si urlerà in lacrime durante l'internamento al manicomio...


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    3. Ah, la magica coppia Scemo + Scemo che si ricompone? Beh, avranno più stimoli di Federer-Haas che forse vogliono solo abituarsi al campo.
      Vedremo, letto ora che lo trasmetterà supertennis

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  6. Sono l'unico a pensare che Tsonga non abbia voluto spremersi fino in fondo contro Ferrer perché sapeva che dopo il massacro della semi-finale l'avrebbe atteso il massacro Nadal? È un discorso un po' triste (anche assurdo, se vogliamo), eppure non mi sembra una cosa completamente campata per aria, anche alla luce delle dichiarazioni di Jo riguardo ad un suo eventuale ritiro una volta vinte le quattro prove dello Slam.
    Un saluto, e buona partita, Picasso.

    Dirk

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    1. Non sei l'unico. Altrove, ed anche qui l'hanno detto.
      Io sono propenso a non crederlo. Perché non lo vedo così codardo, e più volte lo ha dimostrato. Chiaro che i meccanismi psicologici sono complessi e difficilmente leggibili. Implicitamente, forse, può anche essere stato frenato da quello. Ma, almeno io credo, non volontariamente.
      Giocare in casa, una semifinale o finale di slam in casa (per un grande tennista, ma non campione) non è mai facile. Nel 1988 Leconte praticamente giocò la finale con Wilander paralizzato e bianco in volto. Prendendo anche qualche fischio.
      Ciao Dirk (il buona partita è ironico? guarderò la tre cime di Lavaredo).

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  7. Ciao a tutti,

    io non so se sia un problema legato al cambio di palline, alle nuove superfici (l'erba di oggi di Wimbledon è vero che è lontana parente di quella di 10 o 15 anni fa), alle racchette, o sia dovuto ad una mancanza di talenti...quello che so è che oggi ci sono questi big four che tecnicamente non hanno nulla a che vedere con Edberg, Becker, Lendl, Sampras, Agassi, etc etc che si scontravano con gente come ivanisevic, noah, leconte, richard krajicek, Korda, forget, Wayne Ferreira, mecir, courier etc etc...per non parlare poi che a Wimbledon c'erano i soliti woodbridge, woodford, ed altri erbivori. Io mi chiedo solo come sia possibile che un gioco meraviglioso come il tennis sia involuto a questi livelli!!! E tutto nell'arco di poco più di 10 anni!!! E' assurdo non esiste più un giocatore che sappia cosa significa attaccare la rete e difenderla, non sanno cosa significa serve and volley sulla seconda di servizio...
    Il calcio è cambiato rispetto a 20 ma anche a 10 anni fa, è diventato più muscolare, più fisico ma il gioco è identico, anzi ancora più bello visto che si fanno le stesse cose ed azioni di una volta ma al doppio della velocità!!! Questo significa evoluzione legata all'accresciuto livello tecnico!!! E' come se improvvisamente nel calcio si decidesse che non sia più consentito entrare in area di rigore ma segnare solo con tiri da fuori area!!!

    Emiliano

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    1. Ciao Emiliano, benvenuto. Ne scrivo spesso, e più volte l'ho ripetuto. E' stata un'evoluzione logica direi. Cambiarono i materiali delle racchette, e con i nuovi telai si consentì a molti di tirare delle cannonate incredibili di servizio. E (indoor soprattutto) si assisteva a match con venti ace a partita in due set. Da lì hanno provato a limitare questo con campi più lenti (cementi collosi e lentissimi), palline più pesanti. Tutto per favorire gli scambi prolungati (per la Federazione internazionale più spettacolari di un servizio e volée). Impossibile giocare s&v, non fai in tempo ad arrivare alla riga di servizio che ti ritrovi una pallina in bocca.
      Hanno creato quindi un ibrido, tra racchette capaci di generare velocità incredibili, palline e superfici che invece tendono ad impedirlo. Quindi ecco i "mostri" ogm. Potenti, ma resistenti e bravi negli scambi lunghi e nelle corse.
      A Wimbledon quest'anno l'erba era velocissima e le palline più piccole, e quindi si è rivisto chi ha potuto giocare serve & volley come venti o trent'anni fa.
      Non so se sia una cosa momentanea, o un'inversione di tendenza. Però, almeno su erba, a Wimbledon , dovrebbe essere così.
      Ciao Emiliano, a presto.

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  8. Hola Picasso,

    sono abbastanza d'accordo con te e infatti, parafrasando il grande Diego Abatantuono, quel somaro mannaro di nadal è uscito subito a Wimbledon chissà com'è...:)
    E' vero che con i nuovi materiali tanti hanno cominciato a servire troppi ace, però anche 10 - 15 anni fa erano tanti i giocatori che servivano sopra i 200 e questo non toglieva certo spettacolarità al gioco. Goran era un pazzo totale in grado di fare più di 40 ace in una partita, però era anche un talento mostruoso capace sia di squisiti ricami che di accelerazioni da fondo campo! Te la ricordi la finale contro Agassi? Quelle erano partite, un attaccante vs uno dei migliori alla risposta!!!
    E Parigi? La terra è la stessa dove Pete faceva s&v servendo a 210 come questi di oggi e con la stessa velocità nell'esecuzione di tutti gli altri colpi...solo che il suo repertorio era decisamente più ampio!!! Sampras nel pieno della condizione insegnerebbe loro un pò di tennis...anche perchè questi non sanno più nemmeno cosa significhi fare un passante, non sono abituati ad avere a rete uno che la rete sa attaccarla (magari con un rovescio in back invece che in top...? Magari con un servizio con il corpo proteso in avanti, tecnicamente adatto per seguire il colpo?) e soprattutto sa difenderla!!! Speriamo nella diminuzione della tecnologia ma soprattutto in nuove generazioni!!!
    Hasta luegooo

    Emiliano

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    1. A causa dei nuovi materiali che consentivano cannonate di servizio e maggior controllo dei colpi, hanno allentato i campi. E si è creato questo ibrido. Un tennis che non è né carne né pesce. Dove non esistono più i soli terraioli, e i soli erbivori. Ma tutti (tranne che non si parli di Errani, troppo anche per lei...), sanno giocare ovunque, stereotipando anche le tipologie di tennis.
      Piaccia o meno, questo è il tennis attuale. E' uno sport dove conta molto lo strumento: racchette, palline, superfici. Nel cacio, quello è lo sport. Da anni. I cambiamenti nel cuio non incidono per nulla. I cambiamenti negli anni si sono avuti solo nella maggior preparazione (corrono di più, anche perché con l'ausilio di medicinali recuperano più in fretta, etc...).
      Sampras a rete sul servizio (su terra) ci andava 1 volta su 4. Gli ultimi volleatori puri a fare finale a Parigi sono stati: McEnroe ed Edberg. Fenomeni assoluti, doppiamente, Pete non è mai stato competitivo. Infatti allora vigeva una maggiore specializzazione, vincevano Muster, Costa.... Forse quindici anni dopo, avrebbe avuto qualche chance in più. Ma difficile. Troppi limiti quel rovescio...
      Sperare nel cambiamento, chi lo sa...per ora, cambiando qualcosa, si è visto come negli ottavi è arrivata gente inattesa, creando maggiore equilibrio.
      Ciao a te Emliano

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  9. Ma si era giusto per ricordare come il s&v venisse utilizzato molto di più...magari nole sulla terra lo facesse 1 volta su 4!!! Sai che stupore desterebbe??? :) Cmq per quanto riguarda il discorso hi-tech mi trovi d'accordo su tutto!!! (Magari meno quando dici "troppi limiti quel rovescio...". ;))
    Adesso "mi sfogo" :) Sai cos'è che non riesco proprio ad accettare? Il fatto che le considerazioni che stiamo facendo noi non vengono fatte dagli opinionisti, dai commentatori, da persone che sono sicuramente più competenti e preparate di me...anzi sento dire "rafa che giocatore di smisurato talento...ben presto supererà sampras negli slam...ma io dico non lo dice mai nessuno però che 15 anni fa nadal sarebbe stato semplicemente un Muster? Non dico che ogni volta uno deve fare riferimento al recente passato sennò sai che palle, però 1 volta mi piacerebbe sentirlo dire da qualcuno!!! Aiutooo sembra l'invasione degli ultracorpi gli alieni c'hanno rubato il tennis Stefanello salvaci tu!!! :D

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    1. Sui "limiti di quel rovescio", beh è tutto relativo. Molti lo vorrebbero quel rovescio. Limiti, per vincere su terra. E' evidente come, specie su terra, fosse vulnerabile. I terricoli di allora bastava tirassero un servizio in kick che rimabalzava alto sul lato del rovescio o un arrotone sempre dalla parte del suo rovescio, e prendevano campo. Non è mai riuscito ad uscire da quell'angolo, una trappola.
      Nadal, sì, ricorda moltissimo il tennis esasperato di Muster. Sono tutti discorsi che possono essere fatti a livello di idea, pensieri, ma rimangono lì. Posso dire la mia, banale, idea, senza pretendere sia la verità. Col tennis di venti/trenta anni fa secondo me Nadal avrebbe dominato (come fa ora) su terra. Quindi stravinto molto più di Muster. Ma avrebbe avuto moltissimi problemi su cemento o erba. Per me non sarebbe riuscito a vincere slam su altre superfici. Così come su erba non è detto che Murray, Federer o Djokovic avrebbero preso tutto loro. Come si è visto quest'anno, con matriali diversi e superficie anni 80/90 ci sarebbe forse stato spazio per altri ora castrati: i Mahut. Gli Stakhovski, i Kubot. Volleatori magari da numero 10 al mondo, che si esaltavano su erba. Ma, ripeto, sono discorsi campati in aria che non avranno mai riscontri.
      Mi trovi d'accordo anche sugli slam. Inutile fare conteggi e mettere sulla bilancia quelli vinti da tennisti che hanno giocato in epoche diverse. Troppo diverse per materiali, programmazione, tecnica e metodi di allenamento, avversari e tutto quanto. Gli slam di Nadal non saranno mai come quelli di Sampras, il 7 di McEnroe non saranno necessariamente di minor valore rispetto ai 10 o più di Djokovic, i 6 di Edberg impossibile metterli a paragone con quelli che vincerà Murray.
      Ciao Zakk. Stefanello torna a giocare? :) Oddio, visto ultimamente ed è in forma imbarazzante, malgrado le 47 primavere.

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  10. Ciao Picà!!! :)
    Beh si Pete non ha mai amato troppo la terra!!! Cmq sono d'accordo come al solito su tutto, tranne il "tempo": non bisogna andare indietro di 20/3o anni, ne bastano 10-15!!! ;) Quanto alla probabile classifica e alla collocazione di Nadal secondo me era ad un livello compreso tra Muster e Agassi (lui sì dotato di infinito talento...), avrebbe vinto 2-4 Roland Garros, 1 tra US Open e Australian Open e zero Wimbledon!!! Nole forse qlc di più per le sue caratteristiche leggermente più d'attacco, lo stesso Federer, mai nella vita per me il più grande tennista di sempre, ha dominato in un decennio di vuoto cosmico raggiungendo (ovvio) tutti quegli slam...è un pò come la mastercard, ti piace vincere facile? :)
    Oggi durante la finale finalmente i commentatori di sky sono arrivati alla conclusione che Lendl in questa nuova epoca avrebbe vinto anche Wimbledon...e meno male, non è che ci volesse un genio per capirlo!!!
    Credo cmq che dopo la partita appena finita, difficilmente seguirò più il tennis, mi limiterò a giocarlo come ho sempre fatto...non so tu ma io non ce la faccio proprio più a guardare sto "ping pong su tavolone".

    PS Magari tornasse a giocare hai visto sta ancora una bomba!!! Certo ricominceremmo a stroppiciarci gli occhi un pò più spesso...
    Ciao Pablo!!!

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.