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lunedì 1 luglio 2013

WIMBLEDON 2013 – TONFO SERENA WILLIAMS, BATTUTA DA LISICKI. POLONIA, TERRA DI TENNISTI




Day 8 – Dal vostro inviato, sorpreso da un fragoroso rumore di balena spiaggiata



Ascoltavo, con grande attenzione, una deliziosa trasmissione boliviana sorseggiando una granita di limone corretta alla vodka. In sintesi, i presentatori rendevano noti i risultati di un sondaggio: chi mai potrà mettere più in difficoltà Serena in questo Wimbledon? Non ricordo le percentuali, ma gli indios della Foresta Amazzonica (immagino ignudi e con pendule pudenda al vento) si pronunciavano così: Lisicki leggermente avanti a Radwanska e Kvitova. Ci stava tutta, mi trovava d’accordo. La vampira tedesca, per attitudine alla superficie, che riesce ad aggredire grazie a servizi devastanti e risposte arrembanti, era test probante per Serena. Una capace financo di vincere più di sei games o (per assurdo) un set. Mai però si pensava riuscisse a completare l’impresa, specie dopo essersi fatta recuperare un set, e ritrovatasi sotto 3-0 nel terzo. Invece, il miracolo sportivo. Clamoroso al Cibali. Un altro, in questo folle Wimbledon. Da che ricordi, il più impronosticabile e surreale. Si teme il solito crollo di nervi di questo wurstel biondo dagli spaventevoli denti aguzzi che più volte in passato aveva perso match tragici (spesso uscendo in lacrime) da psicolabile agonismo, quasi fosse nata da un rapporto scellerato tra Gasquet (ubriaco di gassosa e stranamente eterosessuale e Samantha Stosur che fa la parte dell’uomo). Stavolta invece tiene, con impeto crucco, crauti e sangue freddo. E il tonfo della pantera Serena è di quelli devastanti, che sentono in tutti i gelidi mari del nord Europa. L'immagine in cui Sabine esulta, esibendo quella manciata di denti gettati in bocca alla rinfusa però, dipinge sprazzi di orrore vero. Fotogrammi che ti rimangono dentro.
Fuori Serena, dopo Masha e Vika. E vincitrice che sarà senz’altro un nome a sorpresa. Tra le prime quattro resiste solo Agnese Radwanska, uscita vittoriosa con la solita furbizia al cloroformio, contro Tsvetana Pironkova. In un quarto che dirà molto, ora affronta Na Li. Altro quarto: Lisicki-Kaia Kanepi (giustiziera dell’eroina di casa Robson). Parte alta del tabellone in cui invece, per esperienza, partono avvantaggiate Petra Kvitova  (vincitrice 2011 e oggi impostasi su Suarez) e Marion Bartoli (sui prati ha già, oscenamente, trottato fino in finale). In definitiva, non se ne esce: rinascita di Petronia, una consacrazione di Agnese dopo la finale della scorsa edizione, la sostanza di Na Li, orrore Bartoli, Lisicki sulle ali dello entusiasmo o la clamorosa novità di Stephens, prevalsa in rimonta su Puig. Prendetene una, a caso.
Era, oggi, la gran giornata dell’italtennis. Record assoluto, quattro presenze negli ottavi. E dal record alla Caporetto, il passo è breve. Eroine azzurre fuori senza vincere un set. Delude in modo atroce (e parecchio triste) Roberta Vinci, cui la solida Na Li lascia appena due giochi. Pennetta spreca troppo e cede alla maggiore varietà di colpi di Flipkens. Male anche la bombarola montanara Karin Knapp, disinnescata da Marion Bartoli. Qualche fiches in più l’aveva Seppi. Solo per le incerte condizioni del ginocchio di De Potro. Ma neanche la menomazione dell’argentino riesce ad evitargli il solito concerto di tamburi argentino. Perché non ha variato il gioco, angolato i colpi e costretto l’infermo avversario a correre? Grida qualche patriota, inconsolabile. Semplice: non ne è tecnicamente capace. Poco male, torneo comunque positivo, e istrione atesino pronto a mordere il cemento bollente americano con la consueta furia e tennis da funambolo.
Crolla l’Italia, Polonia sugli scudi. Oltre a Radwanska (attesa), sorprendente affermazione tra gli uomini di Kubot e Janowicz, avversari in un impensabile derby di quarti di finale. Jerzy abbatte con protervia da animale rabbioso il vecchio saggio (ah, la saggezza che tiene) Melzer. Altra Kankan dance al quinto per Kubot (eroe vero), volleatore d’assalto, sul lezioso francesino Mannarino. Uno che lo guardi camminare e ti sembra uno spiaggiante gay con asciugamano a tracolla in una spiaggia nudista della Grecia. Vedo qualche sprazzo, e posso dire con certezza: lo spettacolo offerto dal numero 130 e 111 del mondo mi è parso più gradevole rispetto a quello altre volte esibito dai numeri 5 e 13. Il vincente del derby polacco se la vedrà con Murray (Verdasco permettendo). Lo scozzese, in modo più agevole del previsto, mette la camicia di forza a Youzhny.
Cataclismi nella parte bassa, parte alta in cui giungono invece le quattro teste di serie designate. Del Potro (salvato dall’insipienza di Seppi) e Ferrer (uscito alla distanza contro Dodig). Non male per due azzoppati. Tra rotule, caviglie e peroni, si salvi chi può. Djokovic punisce in modo violento Tommy Haas. Inutile nasconderselo, ci si aspettava una maggiore resistenza da parte del vecchio tedesco ad una delle sue ultime comparse. Niente da fare. Gioca come bloccato. A tratti sembra voler vedere fin dove possa arrivare il suo avversario, giocando volée non definitive e costringendolo a un recupero in più. Stepanek style, per intenderci. Il problema è che l’altro arriva ovunque e stravince. Reazione d’orgoglio solo alla fine, quando il vecchio eroe risale da 3-5 fino al tie-break del terzo. Che perde. Ora Djokovic incrocerà Berdych, bravo a resistere alle ariose spadellate e slice a tutto campo di Tomic senza impazzire del tutto.


18 commenti:

  1. Io oggi non ho potuto veder niente perchè ho passato 3 ore sotto il sole ad aspettare, ho solo visto i primi due set di Janowicz e Melzer.
    In merito al pezzo di ieri volevo solo dirti che anche per me stona moltissimo l'attenzione e gli sponsor che ha Dimitrov in proporzione ai risultati, è proprio marketing.
    Di Serena proprio non me l'aspettavo...adesso la vincitrice si può tirarla a caso.
    Menomale che non ho visto quella che pare essere stata mattanza per Hass e Youzny.
    Io credo che per il futuro, e non vorrei dire le ultime parole famose, si possano puntare un pò di speranze su jerzy janowicz (uno di quelli che invece nonostante possa anche sembrare interessante non viene considerato più di tanto), è davvero alquanto esaurito ma sta dando buoni risultati e secondo me ha futuro, speriamo...
    ciao
    Jess

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    1. Sì, hai tradotto bene su Dimitrov. Talento ce n'è, da vendere. Ma esagerato, eccessive, troppe chiacchiere attorno a lui. Forse dettato dalla voglia eccessiva di trovare un "predestinato", capace di ripetere le gesta di Federer. Vedremo. Ma a 22 anni, non è più promessa. Perdere quel match con Zemlja (avessi detto Borg), con la possibilità di avanzare, grida vendetta.
      Janowicz. Bah, ho 810 ragioni in più per volerlo trionfatore. Ma mai avverrà. Poco simpatico e politicamente corretto. Sia nell'atteggiamento in campo (letto molti della buoncostume dire che è più insopportabile di Stepanek, mah...) e dichiarazioni fuori. Però a me diverte parecchio. Vedremo. Haas ha avuto un'impennata d'orgoglio alla fine. Niente altro.
      Ciao a te Jess

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    2. Il polacco è il novello Del Potro. Servizio e dritto fulminanti, con un pizzico di pazzia in più in qualche tocco leggero che l'argentino non ha mai mostrato. Pesa di meno e non ancora toccato da infortuni rilevanti. Caratterialmente all'opposto, ma finora ha dimostrato ugualmente saldezza di spirito. Semifinale sicura e poi si vedrà.

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    3. "Semifinale sicura" mi spaventa. Sempre un incontro da giocare. Kubot osso duro, derby...e in questo Wimbledon folle mai dire mai.
      Lo vedo diverso in tutto da Del Potro, caratterialmente e tennisticamente. Argentino monotematico e senza l'estro polacco, il cui tennis prevede smorzate e gioco di rete che Palito non ha mai avuto (e mai avrà).

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    4. Anche io, proprio con Del potro io non ci vedo proprio niente, forse solo l'altezza. L'argentino quelle idee in generale e quella confidenza con la rete se le sogna per quanto gli si voglia bene, pensa proprio che avvicinarsi alla rete sia vietato per legge
      Jess

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    5. Eppure l'anno scorso aveva provato a fare qualcosa di diverso. L'avevo visto molto più presente a rete. Anche prima, in un match su terra contro Nadal (credo davis) aveva giocato diversi s&v. Ma è proprio una cosa innaturale, si vede. Ciao Jess

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  2. Youzhny proprio mattanza non è stata ma Murray è un qualcosa di micidiale questi giorni.
    Peccato per Melzer, c'era il grande Bottazzi in estasi su Sky, c'era il vantaggio di un set e tutto filava liscio, fino alla palla break nel secondo set, poi al tie una palla lunga di poco ed è girato il match, il polacco è andato in fiducia ma ci sono state altre possbilità di vincerla. Clamorosamente Jurgen è passato in doppio con Blake contro Llodra/Mahut mezzi infortunati.
    Dici bene, di tante partite così perse oggi invece è toccato alla vampira tedesca e nel modo più assurdo, stracommossa!
    Vedendola sembrava che se la Williams non avesse ribrekkato quando la Lisicki serviva per sul 3-4 sarebbe finita, Serena dopo è andata a servire che sembrava già condannata. Niente di più facile ora che la Kanepi batta la tedesca per essere un Wimbledon coerente.

    Ciao Picasso!!
    Paolo

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    1. Non ho visto Murray. Ma pare scozzese lanciato. Bottazzi in estasi, mi crea un moto di ascetico mutismo interiore. Ascoltato mezza volta, pochi mesi fa, e sembra cosa irreale.
      Peccato per Jurgen, davvero. Forse l'ultimo treno, e un'incredibile semifinale a portata. Contento però per Jerzy. E per le mie tasche (scommesso a 81). Mi basta vada in semifinale e poi faccio magheggi alfanumetrici fenomenali . Poco ci credo però.
      Lisicki sì, è oggettivamente più forte della Kanepi ed ha sufficiente esperienza per sottrarsi, ma la "regola Tommasi" è dietro l'angolo.
      Ciao a te Paolo

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    2. Oggi è sul doppio misto e dopo soli 5 games ha già citato Manzoni, Bauman e società liquida, Foster Wallace e chi più ne ha più ne metta. Gli farei fare i match 'centrali', sarebbe uno spettacolo specie nei casi di collassi psicologici.

      Ciao a te!!!

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    3. Ah, guarda, l'ho ascoltato mezza volta. Dieci minuti. Evito di dire altro. Lo scorso anno per un commento (nemmeno mio che nemmeno l'avevo sentito, figuriamoci giudicato, ma di un utente) che gli imputava d'aver definito Gulbis tennista di sola potenza...scoppiò il pandemonio, con tanto di interventi di pretoriani a cavallo. Ciao.

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    4. In effetti ha una voce insopportabile, dice cose senza seno, si può quasi definire un cretino, come sky abbia il coraggio di pagarlo mi è incompreso, mi viene da disdire l'abbonamento

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    5. Te ne assumi la responsabilità, in caso di attacco terra aria dei suoi fans.

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  3. Dobbiamo prendere a caso la vincitrice del torneo femminile!?!?!?....ebbene io mi prendo Na Li.
    Sicuramente la più forte del lotto delle rimaste, completamente ingiocabile contro la Vinci (non che la Vinci fosse un test dirimente) spero solo che riesca a non inanellare i soliti black out da psicodramma.
    A quabto la danno?

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    1. Bravo Davide, così vi voglio, lanciati e senza paura. Na Li ci sta tutta. Anche se Vinci, spesso, fa prova solo per i cesti di Errani. Due game dalla cinese, non esistono. Ormai è come una corsa di cavalle, annesse scommesse.
      Quote (per me FOLLI) aggiornate:

      Lisicki 3,50 (pazzi)
      Kvitova 4,00
      Na Li 5,50
      Agnese 7,00 (presa a 13,00 quando ieri era sotto di un set, per simpatia)
      Sloane 9,00
      Bartoli 9,00
      Kanepi 26,00
      Flipkens 26,00

      Per me sarebbero: Kvitova 3,00, Li 5,00, Agnese e Lisicki 6,00...

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  4. FINO A IERI ME L'ERO PERSA.


    http://video.corriere.it/fognini-show-wimbledon-perde-staffe-tutti-ridono/675be35a-de78-11e2-a52f-c37b24c469f9
    CIAO MARCO

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    1. Sì, vista giorni fa. Per una volta, la sua pantomima non m'è parsa niente di fastidioso. Persino simpatica. Ridevano tutti: pubblico, commentatori, arbitro e (forse) pure Melzer. La cosa più comica però è che, mentre rideva, l'arbitro gli ha dato warning e mi pare d'aver letto 10mila euro di multa.
      Cose da pazzi veramente, manco avesse sfasciato tutto. Stavolta lo assolvo.
      Ciao Marco

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  5. Serena exit sends Wimbledon into twilight, dice la stampa inglese. E già, regna un po' di aria da crepuscolo. Nel senso che oggi decido di sostenere Na Li che comincia anche bene e poi cede. Ora provo con la Stephens che se la vede con Madame Sans Gêne (la Bartoli). Spero che non mi deluda anche questa, alrimenti incubi stanotte.
    A proposito di Jerzy Janowicz, nelle interviste racconta le sue favolette, del tipo "io, due ore prima della partita mangio con calma la mia colazione, due uova....". Vuole apparire anticonformista a tutti costi. Marat Safin che, dice lui, è il suo idolo, quello si che era divertente e non aveva bisogno di sforzarsi, lui così era. Una simpatica canaglia. Al Jerzy però manca quel certo non so che. (Le donne 'ste cose le vedono sotto un aspetto diverso, atteggiamenti finti o forzati sono smascherati senza pietà. E quello finge !)
    Ciao Picasso, stammi bene.
    Anna Marie

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    1. Solite esagerazioni di fenomenali giornalisti cui piace l'epopea (spesso del nulla). Ma stavolta è davvero esagerato. E' passata, in una partita, da fenomeno imbattibile, da livello Atp, fuori categoria, etc... a "viale del tramonto" per aver perso una partita. Dopo aver triturato tutti, da Miami, Madrid, Roma, Parigi. Se una che perde tre partite (in una era infortunata) fino a Luglio è sul viale del tramonto, Nadal e Federer che perdono al primo/secondo turno da Darcis e Stakhovsky cosa sono, da mattatoio?
      O anche, fino a ieri la relazione con Mouratoglou le aveva dato equilibro. Ora rischia di averla destabilizzata.
      Pensare che Lisicki abbia giocato un match straordinario e lei è stata un filo sotto tono, per me basterebbe.
      Janowicz, Safin? ognuno è unico nel suo genere. A me non interessa che sia la copia, scarsa e finta, del russo. Come Dimitrov con Federer. Addirittura, gli occhi di donna? Non so se finga, ma non è che cerco uno sciupafemmine "sincero" stile Marat. Solo uno che, se capita di vedere un suo match, mi diverta sul campo. E ho sempre quelle stramaledette 810 ragioni per tifarlo, ora. :)
      Ciao a te Anna Marie (temo che anche Sloane abbia poche possibilità).

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.