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venerdì 30 agosto 2013

US OPEN 2013 – FLAVIA PENNETTA LIQUIDA ERRANI






Dal vostro inviato, ascoltando Obama sui cinquant'anni dall’epocale discorso di Martin Luther King: «I have a dream (e pure un par di bombette da sganciare)»
               

A leggere le dichiarazioni di Sara Errani sulla sua pagina personale all’indomani dell’estiva sconfitta in terra canadese, le speranze dell’italico tifoso aumentavano in modo esponenziale. Cedeva solo dopo due ore di battaglia, correndo come forsennata, contro la numero 4 al mondo Agnieszka Radwanska, malgrado una dozzina di terrificanti malanni accusati con la consueta eleganza: «#maldipancia #diarrea #ciclo #brividi #malditesta #allucenero #doloriovunque male alle caviglie…» etc. Roba che, con almeno un terzo di problemi in meno, non solo avrebbe rifilato una bicicletta alla meschina avversaria, ma vinto il torneo in carrozza, dominato gli Us Open e tutti e ventiquattro gli slam dei prossimi sei anni. Bendata. E su tacco 16, stile Marion Bartoli (sexyssima e versione fetish-slave al commento tecnico di Eurosport).
Basta invece una buona Flavia Pennetta per liquidarla in un’ora scarsa di gioco. Forse colpa del clima umido colpevole di rallentare il gioco e impedirne i ficcanti colpi conclusivi, il sibilar del vento, tediosi gabbiani provenienti dall’Hudson, i pensieri d’amor struggente o due signore obese in prima fila che mangiando hot-dog ne deconcentravano la sinfonia tennistica degli «oh-héééé». Chi può dirlo. Oppure una corridora che corre poco, ha poca vita e niente da inventarsi. Pennetta, ordinata e incisiva come puntigliosa maestrina d’asilo, la stende in modo impietoso. Vedo gli ultimi giochi e temo la brindisina possa disunirsi nel finale, come spesso le è avvenuto ultimamente, ma stavolta regge. Ottima prestazione, 7 ace e 33 vincenti, in pochi game di partita. Una specie di rinascita, meritata dopo tutte le traversie fisiche patite negli ultimi anni. Nello stridente confronto, Flavia mi appare ancora vitale di salvezza. Tennis piatto, anche di una certa eleganza e fluidità, femminilità e compostezza, tecnica e comportamentale. Ora per lei un terzo turno non impossibile, contro una Kuznetsova versione pallina da bowling rotolante per il campo e urlante come un cinghiale che ha ingoiato Sharapova.
Stenta ma si salva Roberta Vinci, uscita alla distanza contro la picchiatrice orbata Safarova. Piccole (insomma) badilatrici azzurre crescono: Camila Giorgi picchiando sodo (e non in tribuna, questa è la novità) fa fuori la cinese di Taipei Hsieh, Karin Knapp frantuma le ossa a Vesnina (il suo «ahi-haaaa» ci sta tutto, stavolta). Per il resto, vanno veloci Serena e Azarenka. Rimango qualche minuto in contemplazione di Kurumi Nara: 112 cm di altezza, 130 di larghezza, testone abnorme e occhi a mandorla dolcissimi, trotta e manda al manicomio «Ajde 2 – La tragedia» Cirstea, tennisticamente intelligente quanto una cucurbitacea. Alla piccina Kurumi basta darle pallettine senza peso o alzare medievali pallonettoni, e quella va in confusione sparacchiando tutto sui teloni.
Tra gli uomini, corrono veloci alcuni favoriti alla vittoria finale. Federer e Nadal, verso un quarto di finale da tutti atteso. I due si guardano in cagnesco, a distanza. Lo svizzero, per quanto si possa giudicare dal semi allenamento agonistico contro Charlito «Hulk» Berlocq, sembra tirato a lucido. L’argentino arrota e crivella orride palline muggedo come stesse espellendo qualche organo vitale, e lui gli restituisce caramelline zuccherose. In leggiadria. Nella nottata italiana Nadal replica, in questa che è anche battaglia nervosa, stendendo senza pietà Dutra Silva. Sorpresa (molto relativa) la sconfitta di Tomic contro Daniel Evans, sempre più brillante e ispirato l’inglesino dal talento spumeggiante. Rovesci sibilanti e attacchi a tutto campo, con cui irride il frastornato aussie scucchiato. Tiene due set dignitosamente Frank Dancevic, contro «El Torpe» Robredo. Ci voleva la versione Davis, contro Granollers, o almeno la metà. Quello di ieri, frenato, non può bastare contro l'essenziale iberico, divertente quanto una martellata sulla rotula.

10 commenti:

  1. Le dichiarazioni post partita del trattorino italico sono agghiaccianti. La sensazione è "entrare in campo e non volerci stare"? "Le 2 settimane di Parigi mi hanno ammazzato"?
    Dire che semplicemente la Pennetta - senza parlare di miracolose resurrezioni - ha giocato meglio la partita no?
    Io non so cosa si crede di essere, il trattorino, spero per lei che ritorni rapidamente sul pianeta terra, altrimenti se "non ci sta dentro" che si ritiri.
    Simone

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    1. Ecco. Non avevo letto e sentito nulla, ma c'era da aspettarselo. Commento quello che riporti tu. Mi si accusa di esserle contro "a prescindere". Ma anche volendo lasciar perdere il suo tennis povero (eufemismo)... senti queste dichiarazioni, e bah. Rendere omaggio soltanto a chi ha giocato meglio di te, tanto meglio se è italiana, tua amica (credo) e viene da tanti anni di sfortuna (che fossero capitati a lei ora chiederebbe d'essere santificata) le sarà sembrato troppo.
      Nessuna sorpresa, comunque. La lista di sue dichiarazioni è lunghissima.
      Se una settimana di Parigi basta per "ammazzarti" stiamo freschi.
      Non so chi si senta, ma forse la colpa è anche di chi l'ha pompata, parlando di "talento", "tennis completo" rispetto alle picchiatrici... La realtà è che se questa non corre come un'indemoniata, non c'è nient'altro. Contro Pennetta, altra prova evidente.
      Ciao Simone.

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  2. Viste le passate dichiarazioni della Errani mi sorprende non abbia accusato la Pennetta di essere un uomo. Francamente la pallettara bolognese aveva bisogno di una bella lezione di umiltà, e che la lezioncina gliel' abbia data la Pennetta è una sorta di contrappasso alquanto gustoso. L'unica cosa che mi dispiace è non aver puntato un deca sulla Pennetta vincente contro la Errani, avevo la sensazione che ce la potesse fare ma non me la son sentita. Comunque l'ennesimo paradosso, la Pennetta nella sua carriera ha battuto quasi tutte le giocatrici più forti al mondo (Venus; Henin; Hingis; Sharapova; Mauresmo) e non è mai riuscita a passare i quarti in uno Slam, la Errani, una mediocre pallettara che con le top players rimedia figure da cioccolataia negli Slam ha fatto una finale e due semi-finali. Mah, la sorte è proprio beffarda.

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    1. Leggo ora delle sue dichiarazioni. Uno PSICODRAMMA TOTALE. Se non reggi a queste pressioni, fai dell'altro. Gioca i campionati catalani di Padel o fai la commessa allo Sma. Cosa avrebbero dovuto fare Ivanovic, Jankovic, Wozniacki (tutte ex numero uno e la prima vincitrice di slam), incapaci di tenersi al vertice? Darsi fuoco, Pino Scotto style? :)
      Si lamenta delle troppe pressioni e attese su di lei. Ci sta. Ma è proprio lei che le alimenta, quelle attese. Se dopo un match in cui hai corso come una pazza al tuo massimo (vs. Rawanska), perso in due set tirati, dici di aver avuto una dozzina di problemi fisici (diarrotici, di febbre, da ciclo e altre finezze), è normale che molti (specie i tifosi non esperti), immaginandola senza quei problemi, da lei pretendano la luna. Le vittorie di slam e anche che voli.
      Imparasse a dire (mai è troppo tardi), ho perso perché l'altra ha giocato meglio. E tecnicamente mi è stata superiore.
      Pennetta è da anni a grandi livelli. Non un fenomeno. Spesso sovrastata in potenza, e varietà tecnica da altre. Ma se la gioca e non parte mai battuta, nemmeno con le più forti. Già, un paradosso la mancata semifinale, ma negli slam occorre anche fortuna e trovarsi al posto giusto nell'annata giusta.

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    2. Io da parte della Errani una totale mancanza di umiltà e il tipico modo di fare da italiano che ha sempre qualche scusa per un risultato negativo. Al di la del gioco orrido, mi pare che non voglia saperne di migliorare gli aspetti del suo gioco che la penalizzano di fronte a giocatrici serie.
      Ad esempio, lo dicono tutti, il servizio della Errani è indecente. Lei accampa la scusa di essere piccola. Ora, nessuno le chiede di avere il servizio di Serena Williams, però non mi pare che ad esempio la Cibulkova abbia un servizio scarso come il suo. Eppure è molto bassa anche la Cibulkova. Allora cosa le impedisce di lavorare su questo fondamentale e cercare di migliorarlo? Presunzione pura. Ora, lei sta nella posizione in cui sta perché buona parte delle moderne picchiatrici sono completamente scervellate e quando trovano una che ributta tutto indietro non san più che pesci pigliare. Poi, quando trova qualche avversaria seria che abbina discreti fondamentali con un minimo di intelligenza tattica, ecco che casca l'asino. Eppure non vuol saperne di modificare quel servizio continuando ad accampare la scusa della statura quando altre tenniste non propriamente giganti come la Cibulkova hanno un servizio di discreto livello.

      Mi sembra proprio un concentrato di alcuni dei peggiori difetti italici. Arroganza, supponenza e continuo accampare scuse.

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    3. Concordo su quasi tutto, non sulla sua scarsa voglia di migliorarsi. Anzi, è migliorata molto. Atleticamente e (grazie al doppio) nei riflessi e colpi di volo. Ha mentalità di lavoro iberica, ma con inevitabili tracce italiane nel cercare scuse (quello sì). Una volta il vento, poi il sole, il caldo, e l'aLbitro venduto...fino a quelle di oggi, con la "pressione". Dire che ha giocato male o che quando fisicamente è giù diviene difficile per lei, no?.
      Il servizio è storia a sé. E proprio un problema d'impostazione. Poco fluido. Mi spiegava un tecnico come dovrebbe modificare radicalmente la spinta e tutto. E ci vorrebbe molto tempo e uno stop dai tornei per un miglioramento comunque risibile. Certo che così è una storia penosa. Con l'incostanza delle altre, la sua regolarità ancora le vale una discreta classifica. E pure quello si sa.
      Cibulkova, ma non solo. Nelle prime cento ci sono decine di tenniste più piccole. Anche 1,60 (o 1,55) che servono meglio. Perché hanno dalla loro un movimento fluido.

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  3. L'intervista di Sara mi ha messo un pò di tristezza. Non sono un suo estimatore ma è evidente come sia capitata in una situazione più grande di lei e non sa come uscirne. Vedremo in futuro.
    Non gioisco per le sue sofferenze ma ti do pienamente ragione, deve essere lei per prima a ridimensionare le attese.
    Perché se adduci sempre scusanti e infortuni perdendo in lotta contro la numero 4, quando non hai la febbre e tutto il resto (davvero dichiarò quelle cose??) la gente si aspetta che batti la numero 80. Non so se è ingenua o infantile.
    Sempre un piacere e dieci minuti di puro divertimento leggerti, Danilo

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    1. Certo che le scrisse, mica invento. Le trovi nella sua pagina ufficiale Twitter. Ci sta, alla fine, leggendo meglio quello che ha detto. Ma con la pressione devi saperci convivere.
      Non dico usare la tattica Nadal di nascondersi (e pure parliamo di Nadal), ma almeno evitare scuse ad ogni sconfitta, che poi creano aspettative eccessive. Specie in un paese con fame atavica di campioni come il nostro. Ingenua per me, ma anche carattere infantile di chi fa fatica ad accettare le sconfitte. Questo traspare, almeno dall'esterno.
      Grazie Danilo e ciao.

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  4. Ciao Picasso,davvero un piacere
    leggere cio' che scrivi,posso chiederti come vedi Il match tra la Knapp e la morbidosa Robertina?
    e se ci scappasse la sorpresa?Brava Camilla anche se temo poco ci dia da fare contro la piu' o meno rinata woz(a proposito non trovi abbia perso troppo peso,quasi smunta)e poi ti Prego scrivici qualcosa sull'ennessimo duello tra seppi e istomin...grazie per la compagnia,ciao da ste

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    1. Wozniacki dimagrita: certo, l'avevo notato. nella povertà (estrema) del suo tennis, una maggiore agilità nella corsa mi sembra un bene.
      Knapp e Giorgi possono provare la sorpresa. Se trovano la giornata in cui le entrano le sassate, perché no. Vinci è esperta, e alla lunga sa come intortare Frakenstein.
      Se vuoi un consiglio, prova a giocarti le sorprese oggi. Comprese queste due, ma magari facendo 3 su 5 o 4 su 6, che qualcosa raccogli ugualmente. Io l'altro giorno ho preso: Pennetta 3,40, Evans 3,50, McHale 2,37, Riske 2,25. Sbagliato Dancevic 3,75 3 Vickery3,00. Ma avessi fatto 4 su 6, qualcosa si vinceva.
      Seppi-Istomin, e che ti devo dire. Scritto nel pezzo di oggi. Che se capito su quel canale, giro sulle lezioni di fisica o su Derrick.
      Grazie Ste e ciao.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.