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sabato 7 settembre 2013

US OPEN 2013 – IL TORNADO AZARENKA FERMA PENNETTA







Dal vostro inviato alla Festa dell’Unità di Torricella Peligna, col banchetto radicale di raccolta firme. Cacciato via con veemenza. «Meh, vattene di qua stronzonaccio. Valle a raccogliere ad Arcore da Berlusconi, quello che vi ha firmato i Referendum!», fanno quelli che con Berlusconi governano amabilmente

La cosa straordinaria è come il pubblico americano abbia adottato Flavia Pennetta. In modo naturale i nuovayorkesi la sostengono come fosse una simpatica «paisà». Sarà per la sua composta eleganza e bellezza, sobria e mai fuori dalle righe e per le belle prove offerte in passato su quel campo, mi dico. «Ma non hai visto contro chi gioca? Simpatizzerebbero anche per Satana, se giocasse contro quell’affare lì. Chi diavolo è una lottatrice di sumo o una lanciatrice del martello?», fa un mio amico, digiuno di tennis ma più intuitivo e meno romantico di me. In effetti, guardo Victoria Azarenka nel suo solito, trucido, spettacolo ululante da antifurto guastato e capisco come mai  da anni terrorizzi il pubblico di ogni latitudine terracquea. Roma-New York-Tokyo-Parigi-Melbourne. Ovunque genera una sorta di smarrimento verso i suoi spettacoli horror-kitsch. Imbarazzo e inquietudine raggelante si mescolano creando un unico afflato denso d’orrore.
Vika cammina, incurante, con passo maschio nel suo ridicolo gonnellino-pantalone ascellare di fantozziana memoria e la faccia truce. Comunque sia, boati stile «fuoricampo» dei New York Mets sui punti dell’italiana, imbarazzato silenzio e intuiti «oohhh» di raccapriccio su quelli del camionista bielorusso, paonazzo e come ubriaco di vinaccia scadente. Manca solo che sputi un po’ di tabacco e si sistemi il pacco bestemmiando, a un certo punto, mentre fa ampi gesti minacciosi al suo angolo. Che spettacolo triviale. Perché?
Flavia tiene in modo dignitoso. Fa quello che deve fare. Cerca di spezzare il concerto con palle corte seguite e chiuse a rete. Funziona, se la gioca alla pari e quando chiude in buon affondo parte il boato, manco fossimo al Foro. Vika nei pressi della rete è, se possibile, ancor più imbarazzante: colpisce volée come stesse scotennando un alce urlando ancora più forte. E appena capisce d’aver affossato la pallina in rete, esala stridule urla da spettro sodomizzato da Rocco Siffredi. Il campo è quasi una bolgia italica L’altra concede tanto, ma la nostra non riesce ad approfittarne, con prestazione incerta al servizio.
Come spesso avviene nel tennis femminile, vince il set non chi fa il break ma chi tiene il servizio. E ce la fa la «Linda Blair» posseduta, con gote violacee e aloni di sudore a impreziosirne lo spettacolo da vietare ai facilmente impressionabili. Ceduto in volata il primo set, il match sfugge a Flavia. Contro avversaria simile, dotata di maggior pesantezza (di palla e tutto, visto che è prossima ai 126 kg), basta abbassare un attimo l’intensità, e quella scappa via. Tanto più che dal 4-4 in poi, dimenticherà l’utilizzo della smorzata, restando in balia del tornado dell’est che non non concede più nulla. Chiude 6/4 6/2 Azarenka, secondo pronostico, cacciando un urlo folle che lascia ammutolito il pubblico dell'Arthur Ashe Stadium. Pennetta ci ha provato, ma la differenza tra le due c’è. Nulla toglie questa sconfitta al suo splendido torneo, con semifinale raggiunta battendo avversarie di livello e senza perdere un set. 
Finale bis dello scorso anno, Azarenka-Serena Willians. L’americana in un incontro paradossalmente più a senso unico, si disfa di Li Na in un eloquente 6/0 6/3, con la cinese coraggiosa, specie nel finale, nel non volersi arrendere al suo destino.


4 commenti:

  1. Guarda Picasso vorrei che Tu scrivessi 365 giorni all'anno della
    vika(Tu meno credo)e' impareggiabile come la descrivi e la commenti,cio' detto credo che assisteremo a Una bellissima finale,non credo che la gordita sia in condizioni splendide(torneo in crescendo ma non e' al top credo,[da stabilire poi quale sia Il top per lei,150kg e uniforme con bretelle e bottone aperto?])ma non teme x niente Serena,zero soggezzione e la carichera' alla Grande l'ostilita' dell'ambiente,vincera' Serena credo(Io tifo vika)ma sara' battaglia,p.s. Credi che vika cambiera' arma psicologica(completo) x la finale?.....e Dai pic ammettilo che sotto sotto ,ma proprio sotto la balenottera bielorussa Sta simpatica pure a Te!!un salutone da Ste(fra48ore di rotta Su Cuba!)

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    1. Ma anche no, grazie. Si gioca, in modo goliardico. In fondo, se ne parlo (bene o male) comunque un interesse c'è. Qualcosa mi suscita: l'orrore più puro.
      La teoria del "bene o male, purché se ne parli", è valida in ogni ambito. Secondo me lei un po' ci gioca a voler sembrare così ripugnante (in campo, eh). Non può essere così in modo naturale. Mai visto niente di simile nella Wta da quand'ero ragazzino.
      Non ha timore di Serena, concordo. Già dimostrato. Ma non è carattere. ha lo stesso atteggiamento contro la numero 1 o con la 280. Spero in un 6-0 6-1 dell'americana, ma sarebbe troppa grazia.
      Ciao Ste, buona vacanza a Cuba.

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  2. Ma che vorra' Mai dire Una frase Della vika in Una intervista che ho sentito alla tv USA 'fiducia e' Una parola,e' sopravvalutata''?pensavo aver tradotto male,ma poi vedo un giornale e un paio di siti la riportano uguale,non capisco,boh...

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    1. Non ho visto/letto l'intervista, e non capisco cosa vuoi dire. "La fiducia è una parola sopravvalutata". Forse per lei il famigerato "acquisire fiducia con le vittorie" o scontri diretti, non vuol dire niente. Azzardo.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.