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mercoledì 4 settembre 2013

US OPEN 2013 – LADY GAGA - FANTOZZI AZARENKA





Dal vostro inviato alla Mostra del Cinema di Venezia. In gondola con Scarlett Johansson


Increscioso evento in casa: il gatto guaisce alla luna come un lupo mannaro e va a nascondersi (lo ritroverò solo stamattina, arroccato sotto il divano) dopo aver visto le agghiaccianti immagini di Victoria Azarenka, col culone levitante in un fantozziano gonnellino-mutandone ascellare da inizio secolo «di una zia ricca», aperto sul davanti e pietosamente chiuso con uno spillo da balia francese. Un abbigliamento da antologia. Sembra ottantenne sciura che sbuffa in palestra. Assai trendy, Vika. Tra Fantozzi e Lady Gaga. Quella, incurante dell’orrore, cammina con maschio passo molleggiato e spara bestemmioni da camionista avvinazzato. Imbarazzante. Ci mancava anche questa. Ormai, e la cosa potrebbe anche essere positiva, questo grottesco personaggio sembra prendersi in giro da solo. O, se non lei, almeno gli illuminati sponsor stilisti. Seduti attorno a un tavolo ovale si saranno guardati in faccia: «Ok, questa ormai ingrassa a vista d’occhio, ha il girovita quanto la Polonia, lasciamo perdere lo stile biondona vamp e buttiamoci sul comico. Famo ride, la gente vo’ ride, lo capite?». «Geniale!», avrà squittito il capo marketing. Potrebbe essere questa l’arma per renderla un po’ simpatica? Vedremo. L’effetto tragi (ma soprattutto truci) comico, per me è rafforzato. I due minuti di transito sul match giocato e vinto dal camionista bielorusso con Ana Ivanovic, sono fatali. Per il gatto, ma anche per la mia digestione. L’ex «serbiatta» ora recalcitrante «acciugona sotto sale» tira una bombarda subumana (che solo quello sa fare) fa una piroetta da diva che manco Luca Telese a fine puntata sullo sgabello, alza la zampa sinistra e carica il pugnetto destro a mo di struzzo urlando un significante «Ajde». Poi se ne torna dietro la linea del servizio. E ride, contenta. «L’ho fatta bene la piroetta» sembra dirsi. Per pietà. Questa, così a vederla quei due minuti, tanto bene non sta. E’ evidente.
Esaurito il momento pulp, vengo alle cose serie, serissime. Prima semifinale femminile delineata: Serena Williams-Na Li. Dalle fauci della pantera americana ancora spuntano le penne del povero, e malcapitato, anitroccolo Suarez Navarro cui infligge terrificante bicicletta. Spietata come non mai. Na Li, non senza soffrire, argina la picchiatrice russa Makarova in tre set.

Tra gli uomini, si allineano i quarti di finale.

Djokovic-Youzhny. Youzhny protagonista di un torneo straordinario, ma soprattutto di un ottavo eroico contro Hewitt. Due volte a un passo dal baratro (4-1 e 5-2 nel quarto e nel quinto set), riesce a riemergere contro il vecchio Hewitt. Match avvincente e vintage. Un po’ spiace per l’irriducibile lottatore aussie, al solito combattente indomito, capottatosi come un Gasquet Chardonnay d’annata buona (2008). Poco potrà il russo per arginare Djokovic. Ma serbo al primo impegno semi-serio, dopo aver maramaldeggiato sui ritorti resti di Granollers.
Murray-Wawrinka. L’Andy balbettante contro Istomin (il feroce, Istomin) può essere messo alla frusta da Stan Wawrinka, intruso (ma anche no) di questi quarti. Il nostro butterato si conferma torello da slam e nella notte (mentre sognavo una copula di delicato psico erotismo con Scarlett Johansson e Luisa Ranieri su una gondola) prende a sberloni Berdych. Pensavo potesse metterlo in grossa difficoltà alla distanza e invece riesce proprio a sbatterlo fuori: esultiamo. Anche i fuochi d’artificio provenienti dalla sagra paesana di un paese vicino, sembrano salutare la sconfitta della pertica ceca.
Gasquet-Ferrer. Raonic, Gulbis, Janowicz, «possibilità per l’outsider» e le somme cazzate dette durante le previsioni. Alla fine, i due del quarto più ridicolo arrivano all’appuntamento. Tronfi e giulivi. Feroce e leonino, Richard, nella battaglia vinta contro Raonic. La rivolta delle anitre fulminate divenute gladiatori nell’arena. Ah, sì. Solita, arcinota, situazione contro Ferrer. Le forze del male contro quelle del bene al grido «Arrivano i nostri». La corsa (miracolosamente ritrovata, con una pozione proveniente da Medjugorje) di un Ferrer tornato ad andare a tutta birra dopo che due settimane prima sembrava destinato all’Itf di Bagnacavallo, contro il talento strabiliante del piccolo Mozart squilibrato. Nessuna speranza per il bene, rassegnatevi.
Nadal-Robredo. Ci si aspettava il Federer-Nadal, invece ecco quest’inutile derby d’allenamento per Nadal. Ennesimo mini campionato iberico per lui, prima di passeggiare in semifinale con Ferrer. Robredo ha più palle e carattere di un Verdasco o Ferrer messi assieme, nell’approcciare il maiorchino. Ma meno tennis di Nando, e meno corsa del zappatore. Comunque la si metta, destino segnato. 


6 commenti:

  1. Second me la azarenka in campo e SI antipatica,ma farci serata tra cena,bevute,giro di locali e dopo cena deve essere uno spasso,pazza completamente.....del derby no CI dici niente?meraviglioso quest'articolo,ciao

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    1. Ah, la descrivo per quel che vedo in campo. Ma chi nega che fuori dal campo non sia un'educanda. Oppure una gran compagnona. Per me nelle gare di rutti tra amici andrebbe fortissimo.
      Del Derby niente? Se non ci vedi scritto niente, evidentemente no.

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  2. L'hai descritta come meglio non si può, la Azarenzka. Amor proprio- zero, contegno - zero, questa femmina. Bella la tua trovata sugli sponsor stilisti. D'altronde, anche un sacco di juta non farebbe differenza, salvo per il materiale che è ruvido e giustificherebbe almeno i suoi ululati. Ho visto solo il 3° set quando la Ivanovic è quasi riuscita a riportarsi al 5:5. Quasi.
    Stassera guardo la registrazione della partita di Wawrinka vs Berdych. Ho sentito solo il risultato al notiziario. La mia speranza era appunto l'eventualità di andare oltre i tre set. E proprio lì che il torello è capace di dar fastidio a molti suoi avversari.
    Pensi davvero che per Gasquet non c'è speranza ? Se solo riuscisse a giocare come ha giocato contro Wawrinka a Roland Garros direi che anche un Ferrer a tutta birra rischia di andare a casa. Pertanto, non mi rassegno e terrò i pugni per il Riccardino. E già che ci siamo tiferò anche per Robredo e Youzhny. (Mi piace andare controcorrente.)
    Ciao Picasso, bello il tuo pezzo.
    Un saluto cordiale.
    Anna Marie

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    1. Potrebbe adottare un look stile hip-pop, come il sobrio fidanzato. Non la vedrei male così, a proposito di stylist.
      Wawrinka, ora sono curioso di vederlo alla prova Murray. Pure lì, magari se lo porta oltre il quattro set (visto che ha portato buono).
      Quanto a Gasquet, non è che non ci creda. E' forse perché ci ho creduto tanto e tante altre volte. Non ultime le due dello scorso anno (AO e UO) annessa ignominiosa resa. Chiaro che se si giocasse a "braccio di tennis" da fermi (nuova specialità da brevettare), Richard vincerebbe con periodico 6-1.
      Poi anche per un po' di scaramanzia (ormai ho preso la cittadinanza napoletana) dico di non crederci. E quando parti con questa convinzione, eviti una delusione. :)
      Ciao Anna Marie

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  3. non solo Pennetta ce la fa ad arrivare alla semifinale cacciando fuori la Vinci, ma anche Gasquet stende il rottweiler spagnolo ora con la barba, che piacere. Almeno ci sta una semifinale interessante.
    Ora, Roberta sarebbe anche simpatica e non urla neanche, ma chi va con lo zoppo... no me gusta para nada, meglio Flavia.

    Rimane peró per me un dubbio irrisolto e quasi tormentoso: come mai alcune signorine molto in alto nella classifica uno urlano come ossesse e due sono panzute che non ci si puó credere?
    Solo nel lancio del martello si vedono delle sportive cosí.
    Ma come cavolo fanno ad ingrassare in sto modo, e perché mai?
    Faccio fatica a trovare spiegazioni.
    Tu che dici?
    Un saluto dal Danubio non + blu da tempo.
    lucas

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    1. Ah, non so mica il perché della pinguedine ormai imperante nel tennis. Io e chiunque, comune mortale sportivo della domenica, se vuole levarsi un po' di pancetta fa palestra, addominali. Queste s'allenano anche 6/7 ore al giorno.
      Misteri. O "sarà costituzione", diceva mia nonna.
      Qualcuna grassoccia però c'è sempre stata, ci sta. Ma in passato c'era molto meno atletismo. Ora sembra paradossale. Boh. Lady Gaga Fantozzi l'anno scorso rivelò come non dipenda da nulla, me il suo corpo "cresce in modo naturale" di continuo. Io sono portato a credere. Non è mica colpa della pajata. Nel 2020 sarà 2 metri e 62 e peserà seicento chili.
      Piccola penna (cit, Clerici) brava. molto contento, se lo meritava ed anche di più. Contro Azarenka la vedo parecchio chiusa (ce riprovo...). Gasquet idem, visto a strappi i primi tre set. A inizio del quarto ho mollato, per non farmi il sangue amaro. per 'ennesima volta. Invece ha trionfato. Miracoli a NY. :)
      Ciao Lucas, alla prossima

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.