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lunedì 9 settembre 2013

US OPEN 2013 – PAGELLE FEMMINILI, SERENA WILLIAMS FA «17»








Serena Williams. Serena «spaccaossa» Williams vince il suo diciassettesimo slam. A 32 anni. Qualcuno le riferirà che nella Smorfia napoletana 17 è «'a Disgrazzia» e lei si toccherà i gioielli di famiglia. Lascia le briciole fino alla finale in cui s’incarta fino all’inverosimile, complice la tormenta, Vika indemoniata e lo spirito di Bersani che la possiede all’improvviso. Incapace di chiuderla, tra refoli di vento e mezzi suicidi. Al terzo set smette quell’ignobile gara di urla tra savana e sala parto, non ruggisce più, pensa a giocare facile e domina 6-1. Ci voleva poco.
Voto 8
Victoria Azarenka. Più che in un campo da tennis ti aspetti di vederla al campionato di rutti in scena a Kuala Lumpur. L’orrore che si sublima nel trucido. E lo spettacolo s’impreziosisce ogni volta di un nuovo, raccapricciante, tassello kitsch. Fino a quando qualche benefattore non la fermerà. L’immagine dell’alone di sudore attorno all’ombelico e il gonnellino-pantalone ascellare di fantozziana memoria, è l’istantanea dell’intero torneo. Ha il vantaggio di non pensare, quindi per lei Olaru o Serena pari sono. Versione Djokovic, risponde e rintuzza tutto, adattandosi meglio di Serena alla tormenta. Ma alla fine nulla può.
Voto L.P. (Lassamo Perde)
Flavietta Pennetta. Rinascita e consacrazione in New York. Tutto in una volta, nello stesso torneo. Sboccia come fiorellino settembrino, a 31 anni, e dopo traversie da «Fatebenefratelli». Semifinale raggiunta senza perdere un set. Nulla può contro Azarenka.
Voto 7,5
Na Li. Essenziale, roccia cinese. Voleva lasciare dopo Wimbledon. Invece raddoppia e prova a inventarsi un tennis diverso: più aggressivo e imprevedibile, condito persino da sporadici serve&volley. Perde solo da Serena, in semifinale.
Voto 7+
Roberta Vinci. Libera dal fardello di coppia, impartisce deliziose lezioni tennistiche (aggratis) alle due nuove sensazioni italiche, Knapp e Giorgi. Non ha fatto i conti con la determinazione della vecchia Penna (e la sua tensione).
Voto: 6-.
Carla Suarez Navarro. Faccia da incubo notturno, fisico da paperotto, rovescio che canta melodie di eunuchi ispirati. Epica vittoria con Kerber, biciclettona da Serena.
Voto 6,5
Ekaterina Makarova. Sembra l’82enne Rosetta che sferruzza all'uncinetto seduta sull’uscio di casa. Sul campo però mena come un fabbro ferraio affetto da turbe psichiche. Secca Lisicki e Radwanska, perde in bagarre da Li Na.
Voto: 7
Agnieszka Radwanska. Bocciata senza attenuanti dopo il crollo contro Makarova. Gli «anatema» dei cattolici per il servizio in cui ostenta le nudità (voto 3,5, trooooppo pudica e photoshppata) iniziano a farsi sentire.
Voto 4,5
Giorgi/Knapp. Nouvelle vague virulenta dell’italtennis. Con i suoi vestitini floreali, merletti e cieche bombarde, Camila vola dalle qualificazioni agli ottavi. La Fit strappa al padre-Raiola un misterioso contratto (una specie di comodato d’uso). Frankenstein Knapp scaglia comodini volanti come non ci fosse un domani ed è ormai da prime 50.
Voto: 6,5
Francesca Schiavone. Un ardimentoso gioco vinto contro Serena nella gelida notte, l’abbraccio sconsolato al raccattapalle e dichiarazioni intelligenti post partita. Un altro anno così potrebbe essere gradevole.
Voto 6
Simona Halep. Sarà anche astro nascente, questo scoiattolo «ex sesta misura». Ma il carisma non te lo compri al discount e New York non è New Haven o Norimberga. Flavia Pennetta lo rende evidente.
Voto 5-
Petra Kvitova. Sale l’ansia solo a scriverne. Stesa epocale dalla giovinetta Riske (6+) dopo una notte in corsia d’ospedale.
Voto: 4,5
Ana Ivanovic. Tornano a riecheggiare dissociati «ajde» fino agli ottavi. Ottima sincronizzazione pugnetto dest/piroette/gambetta sinist sollevata e lancio di pallina al servizio invece orridamente scoordinato. L’essenza di questo paradosso tennistico è tutta lì. Il cervello continua a essere questione da «Chi l’ha visto».
Voto: 5-
Victoria Duval. Piccole Williams crescono. Diciassettenne, volto da undicenne ma carattere da trentenne. Occhialoni, movenze danzerine e sassate terrificanti, dà una lezione all’esperta Stosur (2,5) spedita ai campionati caucasici di sollevamento peso (maschili), lei e l’inquietante «bzzz» con cui accompagna i colpi.
Voto: 6,5
Sloane Stephens. Quando ti approfitti di una leonessa ferita, la batti e inferisci con dichiarazioni di sincera non stima, normale aspettarti la violenta punizione al successivo incrocio, con carico di crudeltà e sadismo. Ma, a conti fatti, la sue è una delle resistenze più dignitose a Serena.
Voto: 6+.
Sabine Lisicki. A Londra sembrava «bum-bum» Becker, a New York la 75enne moglie dell’Ispettore Derrick con l’osteoporosi. Fa notizia l’avventura con uno scoiattolo a passeggio sul campo. Spaventato, il poveretto, dalla sua dentatura e labbro leporino.
Voto 4,5.
Venus Williams. La struggente bellezza e fascinazione del declino. L’ultima vera star, quasi cinematografica.
Voto 7
Martina Hingis. Rientro da flop totale. Il doppio, da trampolino verso il rientro in singolo, la proietta a una inattesa spanciata. Andrà avanti fino a fine anno, ma ridimensionata.
Voto 4-
Sara Errani. Arroganza inversamente proporzionale al modesto talento. E lo dimostra in modo lampante, dopo lo sfogo a NY. Pennetta le impartisce una dotta «Lectio Magistralis»? Lei tira in ballo tormenti psicologici, misticismi, tensioni, stress. Non è mica colpa di quel goffo servizio con cui s’inarca tutta sulla sinistra come un marsupiale anchilosato. Giammai. E nemmeno della benzina in riserva. Tornerà a fare risultati, tranquilli. Ma non stupiamoci se Pennetta o Puig la ridicolizzano su cemento o erba. Non è mica quella specie di Evert/Navratilova che pensavano molti geni, e lei appresso a loro, dopo dodici mesi (mica sei anni) di discreti risultati. Parafrasando Guccini «Il peccato fu creder speciale una tennista normale».
Voto 3
Maria «Sugarpova». Riassunto: ingaggia coach «Jimbo». Licenziato dopo un mese. Forse colpevole, la leggenda Usa, d’averla umiliata (spero imbavagliata e insultata) invitandola ad andare oltre quel submentale sparacchiar colpi alla cieca. Lei chiede agli organizzatori degli Us Open di cambiare nome in «Sugarpova» (io proporrei per Seppi «Yogurt Vipiteno» o Volandri «caciucco», Lorenzi «Rabarbaro») come le caramelle dalla sua fulgida mente partorite (flop epocale per via di un effetto lassativo, dicono). L’anima del mercato e delle marchette di quella che non è tennista ma azienda ambulante. Quelli rifiutano, e lei rinuncia per un problema alla spalla. Se uno non ride e la rimpiange pure, sta male. Seriamente.
Voto: 0


16 commenti:

  1. Ho avuto il mio bel da fare questa mattina. Lettura dei tuoi post di sabato, domenica e lunedì. Come al solito, verità espresse in modo spassoso.
    Flavia Pennetta si è difesa con onore. Era visibilmente infastidita dagli ululati spaccatimpani azarenkiani. Se questa "tattica" è fastidiosa per gli spettatori figuriamoci per chi le sta di fronte. Meno male che ieri la Serena ha tirato fuori tutti i suoi artigli e l'ha eliminata con ferocia, divorata senza sputare le ossa.
    Wawrinka: lui, bontà sua, è entrato in campo già appagato per il raggiungimento della semi finale. Doveva invece crederci, solo un pochino, e approfittare dello smarrimento di Djokovic (redarguito per coaching. La "sezione distaccata" era infatti assai preoccupata e mandava segnali di fumo in continuazione). Comunque, Wawrinka è riuscito a portarlo ai cinque set e lui sembra soddisfatto della sua performance.
    Richard Gasquet.... lui invece ha subito i trattamentini di Nadal che gli ha rovinato tutte le uova nel paniere. Parecchi bei punti costruiti da Gasquet si concludevano con sconcertante regolarità a favore di Nadal. Decisamente, gli manca un po' la malizia, al Richard, per non dire che è un po' pollo.
    Maria "Sugarpova". Non sapevo della poca durata dell'ingaggio di Connors. E' più che probabile che la "diva" non sopporti critiche. Si tenga Grigor Dimitrov che, dice lei, è un "Good Gift Giver". (Mi torna in mente quella collega di lavoro che mi parlava del suo fidanzato generoso e molto innamorato di lei. Ne aveva la certezza perché lui le faceva dei regali molto costosi.....)
    Ciao Picasso, sono divertenti i tuoi post. Grazie del tuo impegno per noi che siamo i tuoi fans.
    Ti saluto cordialmente
    Anna Marie


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    1. Wawrinka, Pennetta, Gasquet, in rigoroso ordine di possibilità, avevano un compito proibitivo. Wawrinka ci è ancora andato vicino. Gli manca poco. Con gli anni continua a migliorare. Specie in tenuta e convinzione. Tolti i primissimi c'è lui. Su Pennetta e Gasquet non ci avrei messo nemmeno un copeco sopra, ma si sono difesi bene.
      Uh, fans? Con le sciarpe e bandierine? Mi diverte molto e costa meno di zero in impegno, scrivere i diari submentali degli slam, facendo colazione la mattina. Così magari, prima di morire vado a vedere com'è andato il RG 2012 e mi vengono in mente cose.
      Sugarpova sì, credo che da Diva e Reginetta sul verde bocciuolo di pisello, abbia bisogno di tutt'altro allenatore rispetto a Connors e chiunque le possa dire tra i denti i suoi limiti. Per lei è buono un fantoccio utile a dirle quanto è brava e potente nel suo gioco demenziale. Peccato per Jimbo, prestatosi a questa pantomima.
      Salut Anna Marie

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  2. Ciao Pic, spassose pagelle come sempre!

    Ti segnalo un punto di merito per il butterato e burbero svizzero che intervistato post sconfitta con djokovic (da lui definita "a fucking defeat") ha rivelato di essere soddisfatto, e di non prendersela troppo; segue infatti alla lettera una frase di S. Beckett che si è addirittura tatuato: "Try. Fail. No Matter. Try again. Fail better". Altro che Tipsarevic!!!

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    1. Non male, personaggio positivo. A inizio carriera lo consideravo abbastanza pavido, come tennista. Impietoso coi deboli e pulcino bagnato coi forti. Ora ha l'atteggiamento di chi non ha paura, e ci prova.
      Grazie Klimt, ciao.

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  3. Lo so che non c'entra nulla con l'argomento di questo post, e chiedo venia.

    Ma ho bisogno di un luogo che mi dia asilo, permettendomi uno sfogo... perché ad aprirmi altrove vengo additato come un pazzo che non sa aggiornarsi ed adattarsi alla modernità ed apprezzare questi maschioni che producono un gioco carico di tensioni e spettacolare (...) nella sua maschia rudezza... (che qualche dio ci salvi...)

    Io ci ho provato a guardar questa finale, ci ho provato con tutto la buona volontà del mondo a trovare qualcosa di bello di affascinante in questo sport che non riesco a chiamar tennis... ho provato almeno a "sentire" questa tensione che si consuma in scambi interminabili da fondo (e grazie al cielo, perché quando uno dei due si avvicina a rete... burp...) provando ad entusiasmarmi un minimo...

    Ma non posso, non ce la faccio. È inumano. È noioso. È monoto. È una gare a chi tira più forte sperando che l’altro vada fuori giri o che non possa più rincorrere una fucilata troppo potente… Mai una variazione, mai una sorpresa, un colpo che ti fa dire “ooooh… questa proprio…”.

    E ancora mi chiedo come sia possibile che dopo uno scambio da 54 (!!!) badilate a destra e sinistra, uno dei due non abbia nemmeno il fiatone (non dico quale dei due, che sennò mi si dice che sono malizioso o pregiudizioso o quel che sia poi...).

    Ci ho provato. Ma devo desistere. Nemmeno il lasciarmi andare ad un tifo becero per il numero 1, dicendomi che almeno vincesse lui, impedirebbe all’altro di avvicinarsi al numero di slam vinti da Sampras, perché se fosse eguagliato o superato sarebbe un triste evento per il tennis, riesce a tenermi attaccato alla partita…

    E mi scuso per questo commento fuori luogo forse, forse troppo critico e troppo di parte. Ma sento che se c’è un posto in cui posso, se non esser capito, almeno ricevere un’amichevole pacca sulle spalle e trovar qualcuno che mi dica “andrà tutto bene, vedrai…”. Anche se non è così…

    In ogni caso, grande Picasso, almeno so che c’è qualcuno che riuscirà sempre a strapparmi un sorriso e a darmi il piacere di seguire ancora il tennis =)

    A presto!

    Siro

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    1. Ciao Siro, è questo il giusto spirito. (provare) a sorridere anche delle disgrazie, che viva Iddio sono solo tennistiche.
      Sfogati pure, questo è uno «sfogatoio» libero. :) Anche perché è una sensazione provata anche dal sottoscritto, negli ultimi anni. Il tenni moderno è questo. cambiato, muscolare, differente. E poi, la combinazione dei due porta inevitabilmente a questi risultati. interminabili scambi e lotta a braccio di ferro lotta greco romana o wrestling.
      Ci si può fare poco o niente. Muster, (non Becker, Edberg o Sampras) arrotatore di quelli esagerati e antesignano di Nadal, ebbe a dire, lamentandosi: «con queste palline e simili superfici lente è quasi impossibile fare il punto come in passato». Muster, non Sampras. Per sponsor e spettacolo, share tv va bene così, e amen.
      Ma ne ho scritto nelle pagelle maschili che caricherò stasera o più tardi.
      Ancora grazie e a presto Siro

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  4. Mentre guardo il macistico braccio di ferro tra Nadal e Nole ( scambi che rasentano un gioco alieno di altra galassia ) condivido le pagelle. Serena sopra tutte e aliena pure lei. Seguono come gregari nel gruppone le altre. Azarenka inguardabile. Ho rischiato a Cincinnati a scommetterla vincente in finale ma qui a New York non mi sono azzardato. Errani crede a quella stampa che la dipinge come una grande ma forse ancora oggi una Martina navratilova oltre stile terza età le farebbe vedere i cosidetti sorci verdi. Scarsa senza servizio e solo di pedale penso sia dura rimanere tra le top ten. La Giorgi può essere una azarenka con speriamo più cervello se chi la allena la fa giocare con più tattica. Il corri e spara alla lunga non è molto produttivo.
    Quarto set finale maschile. Vamos. Ho scommesso sul caudillo vincente torneo prima dell'inizio del torneo.
    Ciao Picasso
    Amedeo

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    1. Questo offre la Wta. Sono oggettivamente le due più forti. Dietro Radwanska e (figuriamoci) Errani niente possono. Li Na non ha lo spunto per reggere l'urto. Kvitova è da General Hospital. Dalle retrovie non sembrano spuntare grosse alternative. Forse Halep o Stephens, ma pure loro le vedo troppo spuntate.
      Giorgi sì, i mezzi ci sono. Basterebbe le insegnassero l'uso della palla interlocutoria e difensiva, e che la usasse almeno per un 10% delle circostanza. E già farebbe un passo in avanti. Nemmeno Sharapova (pardon, Sugarpova) tira così sempre e comunque.
      Ciao Amedeo, a presto.

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  5. Non male neanche "ogni Santo ha un passato,ogni peccatore ha un futuro" tatuato addosso a Evans...appena finito djoko nadal,trionfo spagnolo naturalmente,ma al serbo non dovremmo iniziare ad affibbiare etichetta di perdente ?(eccessivo)?,ha buttato via un terzo set che manco la lisicki impaurita e pallida butterebbe(esagero)....splendide pagelle pic...un abbraccio abanero da ste(di fronte a ambasciata USA,unico posto all'avana dove CE WI fi gratis),ciao pic dal cuore

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    1. Insomma, tre finali, due perse. E' oggettivamente crollato di testa avanti un break nel terzo. Poi niente. ma avrebbe perso a quinto, ne sono più che certo. Questo Nadal lo avrebbe battuto solo Hulk e il serbo non mi sembra più capace di quei picchi mostruosi mostrati nel 2011. Se vuole arrivare a 30 anni. Vivo. :)
      Ciao Ste, grazie e goditi Cuba

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  6. Lo US Open viene vinto da Lance Armstrong e Marion Jones. Ehm, volevo dire, da Rafa Nadal e Serena Williams. Vabbè, probabilmente tra 10-15 anni dovranno riscrivere anche questi albi d'oro, come insegnano illustri precedenti.

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    1. Chiaro che il dubbio è lecito. Ma per ora si commentano questi risultati. Avessi la certezza che tutto fosse finto, nemmeno guarderei.
      E se poi lo danno a Djokovic e Azarenka e non a Mahut e Romina Oprandi?
      Opinione personale: un Serena Williams sempre allenata come l'ultimo anno avrebbe in bacheca 25/30 slam. Il resto, altro che doping e cazzate, negli anni lo ha vinto malgrado fosse in condizioni fisiche imbarazzanti, ma solo grazie a una superiorità TECNICA notevole sulle altre. Perché non si è mai allenata come un'atleta. basta vedere cosa combinava spesso su terra in passato, dove conta di più correre. Invece che a 32 anni, avrebbe dovuto scoprirlo 15 anni prima questo doping.
      Se poi vuoi dirmi che Azarenka (ormai col fisico da martellista Ddr) o altre martelliste dell'est ti paiono tecnicamente migliori o espressioni di un tennis pulito e più naturale, opinioni anche quelle.

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  7. Ciao Picasso. Rafa ha vinto l'US Open 2013 e non poteva essere altrimenti. Lo si vedeva dai suoi sguardi feroci che era più che deciso di portarsi a casa il titolo. Djokovic dava l'impressione di aver raggiunto il massimo delle sue possibilità fisiche e mentali, mentre Nadal sembrava poter andare ben oltre. Guardando fino a metà del secondo set mi sono chiesta chi dei due per primo sarà portato via in barella e sono andata a nanna.
    Gebhard Gritsch, quello con il cragno pelato e la mascella da Schwarzenegger, che fine ha fatto ? Non l'ho visto nei box del Djoker. Sarà mica lui che è stato sostituito con "l'arma segreta" Fibak.

    Ti saluto cordialmente
    Anna Marie

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    1. Ah, guarda. Non ti saprei dire se ci fosse o meno. Mi sono concentrato sull'orrore in campo. E sulla girlfriend con le cuffie. Santo cielo.
      Poco da dire sull'esito, all'inizio mi sembrava moto scontato a favore dello spagnolo, e così è stato. Nole avesse vinto il terzo, poteva sperare. ma l'impressione è che attualmente non abbia le forze per contrastarlo. Né lui, né altri,
      Ciao Anna Marie, cordiale saluto a te.

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  8. certo che chi ama il tennis non può non amare venus williams...peccato che non abbia avuto la costanza e la forza della sorella

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    1. Beh, ci sarà qualcuno cui non piace. A me è sempre piaciuta, specie nel raffronto delle sister, e ancora adesso in declino. Sicuramente non ha avuto il carattere e la cattiveria agonistica della sorella, ma qualcosa ha pur vinto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.