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giovedì 5 settembre 2013

US OPEN 2013 – SUPER PENNETTA, STRADIVARI GASQUET







Dal vostro inviato che, un po’ turbato, riflette: dal «Buongiorno signore» con cui una ragazza del palazzo ti saluta, al cederti il posto nell’autobus, il passo sarà breve. Brevissimo

In questa giornata di rinascita e rivalsa morale, ha del clamoroso quello che combina Richard Gasquet su centrale di Flushing Meadows. C’è un solo uomo al comando, il suo testone è abnorme e vuoto e il suo rovescio squisitamente melodioso. Per due set ridicolizza l’inguardabile «zappatore» (mi dicono che nei vari siti/social ormai lo si appella così, e me ne compiaccio ardentemente) David Ferrer, schiacciandolo con ispirati colpi di Stradivari. Esibizione di magniloquenza tennistica, contro cui la vangatura di Spagna può poco o nulla. Due set che rimettono a posto le gerarchie della racchetta e del mondo, forse. Richard «le lion» (costipat de mening) fa pugnetto, cammina con passi da paperotto sbilenco e regala sguardi d’impaurito entusiasmo al suo angolo. Quasi domandasse: «E mo’ che sono aventi di due set, che faccio? E se per caso vinco?».
Vedo a strappi, intento a fare dell’altro (cerco di risolvere un conflitto da guerra fredda tra due colleghi pronti a lanciarsi l’atomica, altro che Siria), ed è uno splendore. Poi all’inizio del terzo un normale rilassamento del «Mozart» sordocieco. Quasi dovesse riorganizzare mentalmente (va bene, la battuta è sottile, impercettibile) qualcosa, rilassarsi, prendere fiato dopo la scalata dell’Alpe d’Huez abbeverandosi e mangiando una pagnottella. Cose così, insomma. Ma rimuovo mentalmente tutte le volte in cui questo ignobilmente sublime figuro s’è fatto raggiungere e superare, avanti di due set. Proprio le cancello. Fischietto, telefono, ascolto musica, faccio giocare il gatto lanciandogli la palina dal quarto piano e sperando che si getti. E lo streaming coreano va a scatti. Perde il terzo e inizio, ancor più rilassato ma con un vago sorriso isterico, a dar di ramazza nella stanza. Il passista spagnolo recupera terreno, lentamente. Sul 4-2 Ferrer ed ennesimo dritto atterrato tre metri fuori dal rettangolo, quello di Gasquet è uno sguardo che trasuda sconfitta e implorante aiuto degli infermieri, forse barellieri. Decido: meglio spegnere e uscire.
Al mio rientro vedrò lo score. 6-3 Gasquet al quinto. Dopo la gladiatoria vittoria (annesso match point annullato) al quinto con Raonic. Sarà la svolta leonina nei pressi dei maledetti 27 anni in cui le rockstar muoiono come mosche cavalline? Mi sforzo di crederci, poi vedo quella faccia terrorizzante e mi convinco che è solo una splendida, indimenticabile, giornata in cui tutto è meravigliosamente capovolto.
Comunque si cadeva, si cadeva bene invece nell’italico derby di quarti di finale femminile. Mezzogiorno di fuoco e il ritorno di un confronto antico, tante volte visto e vissuto dalle due sui campi pugliesi e italiani, quand’erano ragazzine: la talentuosa ma laggera tarantina e la solida brindisina. Riesco a cogliere solo il secondo set, ma è un dominio di Flavia Pennetta, superiore in ogni parte del campo. Puntigliosa e convinta. Le basta  l'ordinata e diligente difesa, contro una Vinci molle e incapace di pungere, abbandonata al suo destino.
Con la determinazione stampata sul volto, Pennetta va a prendersi una semifinale che solo a pensarla prima del torneo si rischiava l‘internamento coatto predisposto dalle autorità competenti. Perché, alzi la mano chi si sarebbe aspettato un simile exploit (io le metto entrambe dietro la schiena e inizio a fischiettare incurante un’arietta della Carmen). Specie dopo il problema alla schiena patito a New Haven, pareva pronta più per il treno della speranza in partenza per Lourdes più che per il massacrante torneo newyorkese sul cemento bollente.
Si fa presto a dimenticare, in Italia. Acqua passata l’incredibile estate 2009 e la top ten (prima italiana di sempre), i successi in doppio dove diventa numero uno. Presto, prestissimo. Specie se qualche mese dopo Schiavone gonfia gli animi patriottici a Parigi, e negli ultimi anni si è viziati dallo squittir di dominanti «chichis» e future sirene di Giorgi. Tutto dimenticato, con Flavia incapace di assestare un acuto, in balia della malasorte. Ma questa è ragazza nata nelle terre del Salento, abituato a resistere all’aridità e alle ugole spacca vetri di Al Bano. Figuriamoci se si arrende all’ennesimo infortunio, al polso. Anche se il rientro, senza il riscontro dei risultati, sembra avviarla all’inevitabile declino.
Ecco invece la New York (baby!) di rinascita e consacrazione al tempo stesso (questa la straordinarietà), della quale non si può che essere contenti. Non certo per la sua nazionalità. Cosa importa che sia italiana, azera o bengalese. Se l’è costruito battendo Sara Errani al secondo turno. In modo netto, senza discussioni, se, ma e perché. Quel risultato è stata la spinta, droga invisibile iniettata nelle vene e che in questo sport sport demoniaco cambia tutto quando meno te lo aspetti. Da lì, senza più fermarsi o perdere un set per strada (top 5, 10, 15, ex numero uno, «nuove star» della Wta, Errani, Kuznetsova, Halep, Vinci). Un rullo compressore, insomma. Anacronistico pensarlo, visto il suo tennis da sapiente maestrina, ordinato e completo, senza acuti e troppe varianti, spesso stritolato dalla potenza di altre.
La neo «Lady Gaga Fantozzi» Azarenka in semifinale pare fuori portata. Ieri ha maltrattato Hantuchova (altra bella storia di rientro). Se affrontata sul ritmo, quella t’ammazza senza appello. Flavia dovrà provare a variarle ritmo e colpi. Impresa proibitiva (e partirono i rituali apotropaici).


19 commenti:

  1. Al contrario tuo mi sono perso i primi quattro set e mi sono gustato il quinto, già mentalmente pronto alla resa scontata di Gasquet. Era già tutto scritto. L'altro zompettava come un grillo, lui ciondolava la testa come fosse davanti al plotone d'esecuzione.E invece eccoti che il Ferrer si traveste da Gasquet con un doppio fallo sulla palla break del francese. Poi mi dico, "vabbé, ora si fa controbrekkare immediatamente". Niente di tutto ciò. Tiene il servizio più con la testa e le palle che con il puro talento. Inaudito. Ieri è stato un gran bel giorno.

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    1. Incredibile, davvero. Pensavo all'ennesimo suicidio di Richard cuor di Leone, dopo quei due set di dominio. Già visto, già scritto. Pallore inquietante compreso. Quello che mi scrivi del quinto set è l'ulteriore conferma di una giornata irripetibile. Che però riconcilia con questo sport. :) Ciao Roberto

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  2. ...."visto il suo tennis da sapiente maestrina, ordinato e completo, senza acuti e troppe varianti"....insomma...un tennis catastale...proprio come quello di Seppi.
    Se vedevi il primo set avresti capito chi meritava di vincere.....
    Viva la Vinci contro il tennis delle zappatrici e degli impiegati di catasto.

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    1. Esimio Davide, a differenza tua che vieni qui sdottorante e con la pretesa (parente di Gesù di Nazareth?) di mettere pietre sopra a questioni quintessenziali, io mi nutro di dubbi. Anche i miei.
      Pennetta ha un tennis regolare. Mai negato o detto che mi entusiasmi. Ma col tempo ha imparato a fare altro. Smorzate, cambi di ritmo, attacchi. Non è naturale, abbastanza costruita in quello, ma sa fare tutto. Quando serve. Ieri, intelligentemente, contro una Vinci incapace di spingere e fallosissima, bastava e avanzava. Ma cosa vengo a spiegarlo ad uno che parla di Seppi. E figuriamoci se avrà visto il match con Halep, stroncata di palle corte (immagino stessi mettendo qualche pietra sopra non so dove).
      Normale, lecito, non ti piaccia Pennetta. Ma mi vieni a dire che meritava di vincere Vinci? Dopo un 6-4 6-1 senza appello in cui lei stessa dice che l'altra ha strameritato?
      Capisco che per chi non si capacitava di "come Pennetta (3QF e una SF agli UO ed ex top 10) potesse stare tra le 100 (!!!) con quel tennis ridicolo", ritrovarsela in semi di slam (dopo aver battuto 5,11, 21 ed ex numero 1) sia durissima da accettare e buttar giù. Ma tu, caro mio, mi sembri al delirio totale. Datti pace.
      E stacci. Magari con l'ausilio di Xanax o Coramina.

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  3. Veramente se leggi la Gazzetta di oggi, la Vinci afferma chiaramente: "io variavo....lei ributtava solo la palla".
    A parte un paio di aces e due passanti lungolinea di rovescio (poca lucidità della Vinci nell'attaccare il suo colpo migliore), non avevo notato proprio niente di siderale.
    La stessa piccola penna inoltre afferma di aver rischiato una crisi di panico (domata!!!!)quando è stata raggiunta sul quattro pari del primo set da una Vinci che per recuperare un break la costringeva a subire un aggressivo serve and volley. Ovviamente la porzione tennisticamente pi apprezzabile dell'intero match.
    Ecco fatto: crisi di panico e un paio di pallette rimaste in campo per miracolo.
    La partita della piccola penna è tutta qui. Come la sua miracolata carriera.
    E non crocefiggermi perchè cerco di stimolare la discussione.
    Quanto a psicofarmaci....abbiamo già dato.

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  4. La Pennetta non è altro che la versione nostrana di una Zvonareva o di una Lisiki.
    Come mai ti sveni per affossarle tennisticamente e non ti accorgi delle similitudini domestiche?

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    1. Non leggo periodici calcistici. Se ti nutri di quelli, normale poi sparare minchiate per sentito dire. Mi sveno per quello che mi va. Non devo render conto a te. O scriver ciò che piace a tal Daviduccio. Condivisibile o meno, ho ampiamente spiegato il mio pensiero. Argomentandolo, per chi sa leggere l'italiano ed è dotato di licenza elementare.
      Se si qui per disturbare, fai pure. Ma cosa vuoi "stimolare" con questi commenti che invece denotano assoluta incompetenza? Ma di quelle madornali. Aggravate dalla pretesa di capirne. Dai, lascia perdere. E' uno scambio di commenti avvilente, per me che pure ci perdo tempo.
      Renditi conto. Tu alla 11,53 del 5/9/2013 paragoni il tennis di Pennetta (pallettara seppistica, secondo te) a Lisicki che spara missili terra aria ad occhi chiusi dalla prima all'ultima pallina? E vuoi stimolare? Cosa, una risata? quella senz'altro.
      Preferisco pensare tu sia ubriaco di grappa già dal mattino Perché l'alternativa è che non abbia mai visto tennis fino a un mese fa e che nemmeno abbia mai preso una racchetta in mano.
      Lo dico per il tuo bene, evita di renderti ridicolo. Stimola altrove, via.

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    2. Anche secondo me Picasso dovresti svenarti un pò per affossare Pennetta. Che ti costa? vai a richiesta vedo :))
      Tempo fa, non ricordo se lo stesso troll o altri , ti accusavano di essere contro tutti gli italiani per partito preso. Ora ti invocano di bastonare la povera Penna...vedila così se scontenti tutti fai bene a scrivere quello che pensi.
      Pennetta come Lisicki è fenomenale davvero. alle 11:53 si è fatta la storia. Pure eritare la vittoria dopo aver perso 6-4 6-1 è da guinnes. Ridici su
      Concordo con le considerazioni tecniche. Non sarà fantasiosa come Schiavone o Henin, ma Flavia ha dimostrato di essere completa e saper adattarsi all'avversaria. A parte tutto lo meritava e basta, spiace per Roberta ma ha pagato l'emozione a questi livelli conta il sangue freddo. 6-4 6-1

      Errani boy-friend? che ci sia l'amore dietro la sua crisi? :)
      Ciao, Danilo

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    3. Che dirti, il Giullare di corte al lato l’ho messo apposta. Poi, altre richieste? Interessa un’invettiva gratis su Na Li? Certo che ne rido, stimola assai. Gente che vuole finanche convincerti a pensarla diversamente su un mero gusto estetico o piacere umano verso una vittoria che mi ha reso felice. Basaglia, sempre lui tocca invocare.
      Dopo aver scritto (con ineffabile prosopopea) che non meritava le 100, questa SF l’avrà vissuta male, ma questo non legittima il delirio. 6-4 6-1, ma mica meritava la "pallettara simil Lisicki" (leggenda). Dopo il non accanimento su Bartoli ritirata (goliardia e satira, queste sconosciute) pensavo avesse esaurito le cartucce.
      Ho più volte criticato in passato Pennetta, perché finiva per non avere alternative tattiche contro certe avversarie. Innegabili i suoi successi con le top players, la top ten e come sia migliorata tantissimo con gli anni nel variare tattica e colpi. Ed è, questa, una semifinale strameritata.
      Ciao Danilo, a presto

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  5. "Impaurito entusiasmo" così ha "festeggiato" persino la sua vittoria su Ferrer, il buon Richard. Ho fatto un tifo sfegatato per lui. Si può dire che per questa volta, il bello è riuscito ad avere il sopravvento sul brutto ? Esultiamo e continuiamo a nutrire le nostre speranze ! Ora gli toccherà affrontare Nadal che appare più spietato che mai. (So' Romeo er mejo del Colosseo...)
    Bella la vittoria anche di Flavia Pennetta. Si è concentrata bene sui punti importanti e ha scombussolato non poco Roberta Vinci. Con il suo tennis da sapiente maestrina, come dici tu. Un qualche filo da torcere lo darà a Azarenka, spero almeno. (Si potrebbe fare uno studio sullo spreco di energia e conseguente consumo delle corde vocali delle tenniste urlatrici.)
    Ciao Picasso. E' molto bello il tuo articolo. Colpi di Stradivari..... hai colto l'essenza.
    Un cordiale saluto da
    Anna Marie

    P.S. Ho guardato le partite su eurosport.de. Il commentatore, un chiacchierone un po' mediocre, parlando di Flavia Pennetta e Sara Errani (acuta osservazione sua: non parlano lo stesso italiano) conclude dicendo che ora Sara Errani è tornata in Spagna a (non ricordo il nome del paese) dove vive da tempo con il suo boy-friend. Da informare Signorini, subito.

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    1. Se non sbaglio aveva vinto una volta, ma anni e anni fa. Molto felice per l'exploit. Ogni tanto si giubila. Contro Nadal credo non ci sia scaramanzia che tenga. Difficile eviti il 3-0 (ci provo...).
      Brava Flavietta. Tennista di valore e molto intelligente. Meritava almeno una semifinale, mancata altre volte. Specie dopo le tante sfortune. Rispetto alle splendide prestazioni con Halep ed Errani, ieri le è bastato poco contro una Vinci bloccata, fallosissima e incapace di spingere i colpi. Minimo sindacale. Chi segue il tennis da due mesi non può saperlo (ma che vuoi farci) Flavia in carriera ha dimostrato di poter battere tutte le top, quindi di provare ci proverà. Da qui a riuscirci, la vedo durissima. :)
      Ciao Anna Marie.
      (un pensiero per il boyfriend di Errani)

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  6. Una volta mi sono detto che il giorno in cui Gasquet avrà vinto 2 maratone interminabili nello stesso slam contro avversari perlomeno presentabili avrei scritto qualcosa di tennis. Fatto

    Sono dispiaciuto per Robertina in quanto mia compatriota preferita ma sono molto felice per la Pennetta, finalmente l'acuto da raccontare ai nipotini! dopo occasioni buttate ma anche tanta, tanta, sfortuna, vedere Errani e Schiavone con gli exploit da prima pagina e non le 2 di cui sopra per me è sempre stata una delle tante (troppe) anomalie italiche, oggi il mondo è un posto migliore.
    Ora sotto con la vitella da ingrasso bielorussa, non succede ma se succede..
    Luca

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    1. Sì, un Gasquet leonino che porta a casa due battaglie di fila, è roba epica, leggendaria, e (temo) irripetibile. Magari non si ferma più e procede in trance anche in semifinale (va beh…).
      Pennetta bravissima, solida e concreta. Vero come dopo gli exploit di Schiavone ed Errani è oggettivamente stato ridimensionata in ciò che aveva ottenuto. Bello l’abbia raggiunta dopo un periodo così difficile, a 31 anni e quando davvero nessuno (io per primo) le dava speranze. Ronberta per me ha pagato molto più di pennetta la tensione.
      Con la bielorussa è veramente durissima. Personalità per affrontare le top ce l'ha. L'invasata però è andata in crescendo.
      Ciao Luca, a presto

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    2. Ciao pic,ti dico ho visto Il 5nto set tra Richard e lo zappatore(a proposito hai brevettato Il nome?diventi milionario)e non avrei scommesso un cent sul francese,sofferente,pallido,e invece....sono rimasto deluso dal match italico ma forse mi aspettavo troppo Io...temo che dia Richard che flavia saranno spazzati via Dai loro bruti avversari e vika se la giochera' alla Grande pure contro Serena,uno xche' non ne ha alcun rimore reverenziale,due xche' magari Serena morira' dal ridere al vederla in quel ridicolo costume...un filosofo Greco diceva 'il Vero saggio e' colui che non ha certezze'...un abbraccio.
      Ste

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    3. Certamente. I derby sono sempre deludenti. Lo diceva pure Maurizio Mosca. Pennetta ha svolto il compitino, ma contro una che non ne prendeva mezza, solo un pazzo avrebbe rischiato qualcosa. Credo anch'io che la miss de La Cosa bielorussa sia strategica. Distrarre l'avversaria a provocare isteriche crisi di riso.
      E' una roma mai vista.
      Sul fatto Vika spazzi via Pennetta e poi se la giocherà con Serena, pur'anche ci sto dentro. Hai visto mai che "il fluido non s'interrompa" (sassst). :)
      Ciao Ste

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  7. Caro Picasso, dalle ferie sicule seguo gli us open quasi solo attraverso i tuoi commenti..
    Purtroppo temo che per riccardo gasquet ci siamo poche chances contro tsunami nadal (da qualche tempo in versione fantozzi post bomba nella coppa kobram, mah...)
    Preferivo personalmente la vinci alla pennetta per motivi puramente tennistici, ma brava flavia se lo merita..dico che se sporca un po' il gioco e prova a non dare troppi angoli alla azarenka può anche provarci, la fiducia non dovrebbe mancarle ora..
    A presto

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    1. "Bomba, 'abbomba. Teng'a bomba, chella forte, chella bbona. Metredina, simpamina, aspirina, franceschina, cocaina e peperoncino di Caienna, 'a vulite? 100.000. E te fa pur'arrizzà...". ;)

      Scena meravigliosa. Via, si scherza, hai visto mai che qualcuno s'incazzi.
      Su Vinci-Pennetta il mio stato d'animo era simile al tuo, meglio Roberta come tennis (non a caso è tra le mie 10 preferite). Ma la vittoria di Pennetta non mi scontenta di certo.
      Visto un po' Vika contro Hantuchova. Si sa, se l'affronti a viso aperto, sfidandola sul ritmo, t'ammazza. Durissima, ma la brindisina deve provare a fare qualcosa di diverso.
      Ciao Raino a presto

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  8. E che dire di questo Wawrinka? e Murray?

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    1. E che ti dico: spumeggiante Wawrinka. In coma Murray.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.