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sabato 28 dicembre 2013

EDBERG CON FEDERER. DOPO BECKER E LENDL: RITORNO AL FUTURO






Regalo di Natale, bufala di Santo Stefano o allucinazioni da postumi di sbronza pre San Silvestro, fate vobis. Roger Federer chiama l'idolo d'infanzia Stefan Edberg come nuovo allenatore. Scelta che segue quella di Boris Becker all'angolo di Novak Djokovic. Lendl con Murray è ormai storia vecchia.
Anche Lundgren o Annacone erano tennisti degli anni '80. Roche dei '70. Quello che stupisce (e insospettisce) ora è la contemporanea presenza di tre dominatori e avversari diretti di quegli anni, come allenatori di tre attuali top players. Nel giro di pochi mesi. Uno struggente e romantico tuffo nel passato. Quasi un esperto di nuove tecnologie chiamasse in aiuto uno scrittore di lettere col calamaio. O talent show in cui giovani virgulti duettano con vecchie star, per aumentare l'audience e dare gioia a nostalgici bacucchi. Atp/X Factor.
Già detto nei mesi scorsi di Ivan Lendl. Prima ancora dei riscontri del campo si sapeva di come «L'inumano robot» avrebbe potuto aiutare molto Andy Murray. Le sue doti di grande meticolosità e attenzione al dettaglio ne facevano un tennista avanti vent'anni. La maniacale applicazione di Ivan s'è incastonata perfettamente con le necessità tecnico-caratteriali di Andy portandolo a vincere slam e trionfare nel tempio di Wimbledon. Ideale per dare solidità al tennis buono, ma a tratti evanescente, dello scozzese. E convinzione mentale a quella che sembrava una lagnosa ameba viziata coi denti da squalo. Insomma, sodalizio perfetto.
Non si può certo dire la stessa cosa per gli altri due binomi creatisi negli ultimi due mesi. Boris Becker nuovo allenatore di Novak Djokovic sembra una burla, in linea con l'indole da cabarettista del serbo. Davvero non si capisce, tecnicamente, cosa possa portare di nuovo «Bum-bum heineken» al tennis di Nole. Una maggiore attitudine aggressiva, a voler credere alle favole. Un divertito connubio da «scherzi a parte» tra i due, avvezzi al balocco, volendo pensare a cose più probabili. Tranne i primi anni, quando il vecchio marpione Ion Tiriac lo mise a spaccarsi le ossa col mulo di fatica Vilas, Becker non ha mai brillato per impegno e applicazione tattica. Anzi, al tennis «bum bum» ha abbinato fiumi di birra, scarsa voglia di soffrire e belle donne (un'autentica passione per le mulatte). Ora, a 46 anni, e con un volto sfatto e dilatato quanto il piatto di Wimbledon, torna nuovamente in pista grazie al «regalo» di Nole.
Notizia di due giorni fa la scelta di Stefan Edberg da parte di Roger Federer. Non c'è la stessa urgenza tecnica del bionomio Lendl-Murray e nemmeno l'effetto surreale del sodalizio Becker-Djokovic, ma un affascinante legame fatto di plastica eleganza e gesti tecnici per certi versi simili. Non si fa fatica a credere a un Edberg idolo d'infanzia di Federer. Chi ha amato le sinuose evoluzioni dello svedese non può, in questa versione moderna di uno sport mutato, vedere nell'elvetico un appiglio, ancora di salvezza. Così come chi ammirava Muster impazzisce anche per Nadal. Se così non è si dovrebbero sviscerare traumi infantili, dissidi interiori, omosessualità latenti, o preferenza per il castano rispetto al biondo e viceversa. Simili i due anche nell'educazione e compostezza caratteriale, spesso sfociata in quasi assenza agonistica (storie di «tacchino freddo» Edberg e «pianista smemorato» Federer). 
Distanti anni luce in altro. Di fronte all'attitudine cannibalesca dello svizzero plurivincitore e recordman, c'è uno Stefan capace di vincere sei titoli major, tra due generazioni di avversari fenomenali, Wilander, Becker e Lendl prima, Agassi e Sampras dopo. E diversi anche per schemi di gioco, dettati da epoche mutate. Stefan algido cigno svolazzante su laghi gelati di Svezia, dedito al servizio e volée prima e seconda, anche su terra. E per poco (suicidio contro Chang) non riusciva a vincere a Parigi, a quel modo. Servizio piazzato e lavorato per aggredire la rete più avanti possibile. La migliore volée di rovescio d'approccio al mondo, non definitiva, ma per avvicinare ancora di più la rete e poter chiudere alla successiva. Volleatore splendido ma assolutamente nullo di dritto e nel gioco a rimbalzo, in cui eccelle Federer, stilettando come Nureyev sulle punte. Punti deboli dell'uno che sono armi vincenti dell'altro, e viceversa. Paradossi di due tennisti simili nel garbo e nella perfezione plastica, da sculture greche.
In cosa potrà aiutare il 33enne Federer senza più spazio per le medaglie sulla giacca, un tipo mite come Edberg? Per la serie gli «gli opposti si attraggono», avrei visto meglio una collaborazione con Connors o Lendl per la gestione tattica e mentale del match. Tecnicamente, la sua scelta può significare una sola cosa: l'intenzione dello svizzero di giocare più a rete e accorciare gli scambi, sfuggendo alle cruente battaglie di mazzate cui l'hanno costretto Nadal e Djokovic. Non sarebbe male un Federer d'arrembaggio nel 2014. Lo svizzero non è giocatore di rete naturale, ma ha mano e tecnica per usarla, più che nel passato, come letale arma a sorpresa. Vedremo sul campo. 
Sarò cinico e brutale, ma questo incrocio di ex campioni per ora sembra solo una grossa, grassa, trovata pubblicitaria. Sponsor contenti, felici anche i nostalgici di languide emozioni degli anni andati. Coincidenza clamorosa o illusorio restyling vintage (vago osso di seppia) di una Atp sempre più avviata a gioco di wrestling su play station. Come se bastasse un nome o il primo piano nell'angolo di Nole o Roger di vecchi eroi con rughe intense, restando intatte le radicali trasformazioni di un tennis divenuto altro. O rallentare i campi e palline aumentando potenza nelle racchette (ah, già l'hanno fatto).


19 commenti:

  1. Guardavo oggi finale tra djoko e ferrer e devo essere onesto più che appassionarmi al match in cui il serbo sbeffeggiava lo zappatore per far divertire i ricchi emiri in tribuna mi incuriosivano le frequentissime inquadrature a Becker,volto sfatto,imbolsito,occhiaie fino ai piedi,con un pizzico di cattiveria riflettevo su come il tempo e la vita colpiscono non solo noi poveri mortali ma anche chi presumo abbia avuto e abbia qualsiasi tipo di beni materiali....quanto al tema dell'articolo credo sia solo moda e voglia smodata si parli di loro quella di campioni affermati che scelgono come coach ex grandi,mah...da stanotte finalmente torna tennis vero con Brisbane,a proposito dimenticavo...era inconveniente x un rafa non al top incontrare djoko,meglio rimandare sfida quando starà meglio e cosi...secondo regalo dopo Bercy allo zappatore bancato quasi a 5....ciao pic ti anticipo auguri di buona fine e soprattutto splendido inizio d'anno,un abbraccio.
    Ste(hai notizie sulle condizioni fisiche della mia amata Vika?)

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    1. Insomma, gli anni passano per tutti. Lui dà l'impressione di un alcolista con decenni di sbronze sul groppone.
      Ferrer con Nadal non l'ho vista, ma l'avrei giocato anch'io qualche spicciolo. Torneo d'allenamento, contentino all'amico servo della gleba e meglio evitare scontri diretti col serbo. C'era tutto per prendere Ferrer.
      Vika? E boh. Per natale si sarà strafogata sei pandoro al cioccolato con bignè.
      Ciao Ste

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  2. Becker-Djoker. Suona come un disperato tentativo di ridiventare Number One. A meno che il Djoker abbia intenzione di scrivere la sua biografia. E chi meglio di Boris Becker, con la sua esperienza (!), può dargli una mano?
    Ciao Picasso, mi pare di sentire le risate dei polli.
    Un saluto divertito dal mediterraneo françois dove piove a secchiate e senza sosta.
    Anna Marie

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    1. Ah, e per diventare numero uno sceglie Becker? Non so. Ovvio che di tennis uno come Becker ne capisca. Ma insomma, dà l'idea di uno ormai lontano dal campo, e dal tennis agonistico. Per me è solo una boutade. Un contentino dato da Djokovic a un idolo di gioventù, forse. Tecnicamente ho i miei dubbi possa portargli giovamento. Numero uno può tornarci comunque, da solo o con Vajda (che rimane il suo vero allenatore). E se avvenisse, meriti anche al "bum-bum" che, a quanto ho letto, non naviga più nell'oro.
      Ciao Anna Marie, un saluto a te.

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    2. Scherzavo, Picasso. Proprio non riesco a capire cosa possa o voglia ottenere il Djoker dal Bobele (così lo chiamano i tedeschi). Dalle mie parti si pensava persino ad uno scherzo d'aprile anticipato. A meno che, adesso che ci penso, il Djoker abbia scoperto la sua vena di benefattore e vuol dare un po' di prestigio al Bobele, famoso oramai solo per essere perennemente in bolletta.
      Headcoach lo ha nominato suscitando ilarità un po' ovunque ma nel contempo conquistando le headlines dei media. ......Pourvu que l'on parle de moi.
      Ciao Picasso, vedremo cosa combineranno il Djoker e il Bobele. Buona domenica
      Anna Marie

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    3. Gli ex campioni conoscono il tennis, trucchi e trucchetti, certo è che un Becker (ma pure McEnroe o un Ivanisevic), vista la sua storia, lo vedo meno coach di un Lendl. Poi chi lo sa, comunque mi sta simpatico.
      L'esser spesso a "bolletta" l'avevo letto anch'io. Non so, in quel caso, ritorno d'immagine per lui, soldini a bum-bum, non la vedo male come cosa. Basta non credere ad altro.
      Ciao Anna Marie, a presto

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  3. io vorrei leconte.marco

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    1. Ah beh. Fine stratega, Riton. Delle fettuccine. :)

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    2. mi chiedevo: è troppo folle l'idea di interviste fra i cambi palla ed i fine set agli allenatori? magari per conoscere il loro modo vedere tennis.

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    3. Non credo avverrà mai, ma tutto è possibile. E niente. Già si possono sentire le voci degli allenatori delle donne (tranne che nei slam) all'angolo.
      Se li intervistassero durante il match sarebbe un altro passo per farli diventare "protagonisti", andando nella stessa linea di quella che è la scelta di Edberg/Becker.

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  4. Ciao pic,piuttosto interessanti i vari tornei che si stanno giocando,vari i temi:dalla finale tra ex nr.1 federer Hewitt,all'esteticamente bella sfida ivanovic/venus,al continuo aggiornamento lista avversari dai quali perde Fognini(in origine solo rafa e djokovic),all'ennesima perla di Nando contro Hanescu,io pero' mi soffermo Su un Rafa non ancora al top ma gia' in condizioni preoccupanti(x gli avversari),nulla ha potuto un Gael pure in forma e sull'ennesima sfida Serena/Vika....americana in condizioni mostruose,Vika pero' ha lottato e fisicamente tornata in condizioni piu' che decenti,deve aver lavorato molto,panzetta ok c'e' ma rispetto a Us Open e' un'altra(e' tornata anche a completo normale),migliorera' ancora e ad Australian Open match sara' ancora piu' equilibrato,sto guardando Errani vs Vinci,brutto spettacolo,meglio letto credo.Un abbraccio da Ste

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    1. Non ti so dire niente, ho visto solo qualche scampolo della Hopman Cup. Radwanska e Cornet, e poi il misto con Tsonga.
      Azarenka migliorata rispetto a NY? allora dovrebbe bersi Serena tranquillamente. Io non credo fosse la panzetta, accentuata dal ridicolo vestito premaman, a fare tanta differenza. Come tipologia di tennista, rispetto alla statua di sala Sharapova, dà più di fastidio all'americana. Ma sia da smilza che da obesa, i risultati sono stati gli stessi.
      Errani-Vinci dovrebbe essere proibita da qualche convenzione o trattato internazionale.
      Ciao a te Ste, a presto

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    2. Ancorchè "nullo" (di dritto) da fondo campo, a corredo delle ineguagliabili doti volleatorie, l'angelico Stefanello esibiva un "discreto" rovescio...

      Odilon

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    3. Davvero, dici? Un discreto rovescio? Piano a fare certe rivelazioni, potrei rimanerne scosso.
      Sul rovescio angelico (e le pugnette) ne avrò scritto mille altre volte, qui. Il discorso del post riguardava il suo essere storicamente NULLO dal fondo contro i vari Lendl, Wilander, Agassi e tutti (pure contro Michelino Chang con cui perse una finale a Parigi, giocando 5 set attaccato alla rete). Quello era il discorso. Poi per carità anche Mahut ha un bel rovescio.

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    4. Come ti pigli sul serio...

      Spero, signorilmente potrai perdonarmi provando a soprassedere sulla mia insolenza...

      Sino a ieri ignoravo la tua esistenza e di conseguenza i fiumi d'inchiostro evidentemente versati su queste pagine a celebrazione del rovescio dello svedese...

      Sperando di non "scuoterti" oltre e sottolineando l'ovvietà del tono giocoso-cazzeggiante del mio intervento precedente (anche i neofiti del tennis sanno della leggiadria del rovescio di Edberg, figuriamoci un docente della materia della tua portata), ribadisco come a mio (umilissimo) avviso, la definizione di "nullo a rimbalzo" andrebbe più opportunamente circoscritta AL SOLO DRITTO poichè sulla diagonale del rovescio, ANCHE DA FONDO, lo svedese prevaleva frequentemente contro i migliori fondocampisti ed i più agguerriti pallettari del periodo.

      Odilon

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    5. Edberg aveva un bellissimo rovescio, elegante e usato in modo fantastico nell'approccio a rete. E quasi solo per quello. Come Mahut, in possesso di un bel rovescio. Ma se mi dici che da dietro, nella diagonale rovescia primeggia con Youzhny o Zeballos, credo tu non sappia di cosa parli.
      Se poi per te Edberg prevaleva con Wilander, Lendl e Agassi (etc, etc), nella famigerata diagonale rovescia, ti do uno scoop: nelle rare circostanze in cui era costretto a stare dietro, le buscava anche da Courier, Chang, Gomez e pure Kraijcek (notoria belva da fondocampo, sì), che lo ischerzò a Roma.

      Credo tu non lo abbia mai visto giocare. E sarebbe la soluzione preferibile, perché l'altra sarebbe un'ignoranza sbalorditiva.

      Non darti importanza, non ti prendo sul serio, e' solo che quando leggo una stronzata, non posso dire che è una stupidata (parafrasando Sordi)..
      Se poi una simile inesattezza (inutile ai fini del post) la esponi con questa saccenza, petulanza e lessico ammorbante, non sorprenderti te lo si faccia notare.
      Stammi bene, e spreca i tuoi fiumi di pedanti commenti altrove, dove si notano meno, mischiati alle altre bestialità.

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    6. Tra l'altro, se devi usare un nickname, sforzati di registrarti con quello. O mettilo nella casella url. O se scegli di essere anonimo, resta anonimo (al limite usa Stefanuccio, Michelino o Gigetto). Un commento anonimo firmato alla fine con nick, fa ridere. Voglio dire, appena meno del contenuto.

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  5. Sveglia!

    Non mi attribuisco nessuna importanza in particolare, ho detto che TU...ti prendi troppo sul serio (credo la cosa sia fuori discussione) e non nutro alcun dubbio circa la tua totale mancanza di rispetto per il mio intervento.

    Non ti angustiare...ma che tu abbia la strafottenza di riferire (con reale convinzione?) ad altri, accuse di saccenza e petulanza è semplicemente esilarante.

    Di raffinato gusto visionario (ed in un certo senso a sua volta esilarante) la tua acculturata ipotesi di scambio sulla diagonale del rovescio tra il destrorso Mahut ed il mancino Zeballos (sarebbe preferibile tu non l'avessi mai visto giocare altrimenti...)

    In chiusura, senza la minima speranza di comprensione del concetto da parte tua, ti ripeto che, arrivare a definire "nulla" la capacità di gioco DI ROVESCIO di Edberg a rimbalzo (non parlo di mera e prolungata regolarità ma di capacità di incidenza in uno scambio breve) è realmente una stronzata immane come il voler limitare all'efficacia in approccio un colpo che lo svedese gestiva efficacemente anche in risposta, passante e lob.

    Con la certezza che anche a 'sto giro non sia passato un cazzo di quanto volessi esprimere ed il terrore dell'ennesima risposta piccata ad affermazioni che non ho fatto, ti saluto (spero) definitivamente.

    Odilon

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    1. Vedo che insisti. Te lo ripeto in italiano, un'ultima volta, poi ti lascio nel tuo brodo, sguazzando nel lago di Kaltern: parlare del grande rovescio di Edberg (bello e angelico ed eiaculante, quanto vuoi tu) non aveva senso nel discorso che si faceva e riguardante la NULLITA' nel suo tennis nello scambio da dietro. Perché il suo bel colpo, Edberg, lo usava benissimo, ma quasi esclusivamente come approccio a rete. Di certo non per ottenere vincenti o creare geometrie particolari. Quindi per me, quello non è un colpo a rimbalzo efficace, ma buono strumento per arrivare a rete.
      Tanto difficile capire perché lo considero completamente nullo nello scambio a rimbalzo, anche col rovescio? Era battibile pure da un modesto regolarista terricolo. Per questo a Parigi giocava s/v prima e seconda e chip&charge.
      Ora mi parli del colpo singolo, già va meglio (vedasi discrete risposte quando si giocava su erba o tappeti veloci, su due scambi), pur sentendosi il rumore di unghia che si arrampicano sugli specchi.
      Tra la capacità di accelerazioni, tirare vincenti, variazioni, geometrie e angolazioni del rovescio di Connors, Mecir o Korda, rispetto a Edberg, io ci trovo una qualche, ENORME, differenza di efficacia. Per te no, amen.

      Questo è quello che penso. Quello che mi ha dato fastidio è inserire una considerazione (per me sbagliata, per te no), in un contesto che non c'entrava nulla. (la sua nullità da fondo, conclamata anche dalla bibbia di Geova).

      Per il resto, non so a Bolzano, strafatti di vin brulé, ma qui si è portati a credere che sulla diagonale rovescia di Mahut, Zeballos possa rispondere di dritto. E non credo lo proibisca qualche legge di Odilon.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.