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giovedì 16 gennaio 2014

AUSTRALIAN OPEN 2014 – CAMILA GIORGI, TRA CHUCKY BAMBOLA ASSASSINA E SUPER VICKY







Day 4 – «Sai babbo, lascio il bungee jumping. Voglio fare uno sport estremo: il tennis nell'estate australiana, a mezzogiorno, quando il sole picchia a perpendicolo e si sfiorano i 50°»


Che poi, a suo modo, è «estremo» anche dover prendere un treno-carro merci alle 7,45, diretto ad Acilia, stretti come sardine. Potrebbe arrivarti una gomitata in pieno petto. Dolore. Arresto cardiaco. Ricovero. Coma. Morte. Ci si scherza, ma le condizioni sono tragiche. Dodig, ritiratosi avanti due set a uno, dichiara di aver pensato di morire. Dancevic era svenuto in campo come una pera lessa. Altri hanno mancamenti e visioni mistiche. Galina Voskoboeva rischia l'internamento per crisi isterica.
Nella notte, tre italiani in contemporanea in campo: Seppi, Giorgi e Knapp. Il maratoneta tirolese affrontava Donald Young, infante prodigio e maturo mediocre, dall'indole messicana. La leggera regolarità fallosa di Seppi contro il leggero brio dell'americano. Ne vien fuori un incontro da dopolavoro, sonnifero naturale. Sul centrale domina invece la violenza più rudimentale: un'eroica Karin Knapp risponde colpo su colpo a Maria Sharapova. Due donnoni semoventi che si prendono a sportellate, da ferme. Bombarde, doppi falli e urla siberiane (ma le disposizioni «anti-grunting»? Le museruole per labrador con la rabbia? Niente. Sponsor oblige). Tenniste simili, con la nostra (anche lei proveniente dai monti e con avvincente pronuncia da Werner Perathoner) che regge in modo dignitoso. Normale prevalga (mi dico io, saggio e ubriaco alla 1,30 di notte) la russa, avendo dalla sua  una maggiore esperienza e attitudine vincente.
M'incuriosisce assai vedere Camila Giorgi (dieci minuti, non di più) alle prese con la francese Alizé Cornet, francese simpatica quanto un'orchite. Prima del canonico abiocco faccio in tempo a partorire una illuminante disamina tecnico-tattic-psichiatrica. Che ormai le hanno fatte tutti (pure Travaglio: «Ma diamine, arrestiamola. Subito») e se ci provi, puoi solo aggiungerti al coro di banalità o distinguerti dicendo una cazzata. E allora? Boh. In realtà questa biondina italo-argentina mi fa una gran tenerezza. E mette molta tristezza. Il resto lo sappiamo: tira tutto, sempre e comunque. Tecnicamente frenetica e col volto impassibile. Tra «Chucky bambola assassina» e «Super Vicky» versione malinconica, che non scompone i muscoli del volto nemmeno dopo una mazzata terrificante. Non conosce mezze misure, una (e dico una, pure mezza) palla interlocutoria. Sempre e comunque colpi a spaccare palline e piegare il braccio della Cornet (per poco non la spezza). Sbaglia un colpo? Il prossimo ancora più forte. Un automa distaccato malgrado i 44° e il cemento su cui potrebbero cuocersi le uova. E' una macchina sparapalline autentica questa. Senza tattica, gestione e interpretazioni del match. Niente, non dà alcuna emozione (e me, almeno). E quella faccia triste da bambina cresciuta che deve stare lì, composta (ed è cosa deliziosa a vedersi), ma sempre violenta, veloce e a testa bassa. Non è tennis questo. Né bello né brutto, non è tennis. Il resto lo si è detto. Il padre, credendo di avere tra le mani la dominatrice del tennis per dieci anni almeno (così disse), ha provato a cavarne il massimo possibile, evitando anche sponsorizzazioni (del tipo «tra un po' se la vogliono devono pagarmela oro»). In realtà gli anni sono passati e l'oro è rimasto ferro. O un diamante grezzo, che tale però è restato, senza una guida tecnica adeguata.
Epilogo: pensavo potesse anche vincerla, Camila. Se solo avesse diminuito gli errori gratuiti. Il suo tennis è questo: percentuale al poligono. Invece la spunta orchite-Cornet, 6-4 al terzo, dopo che l'italiana si era trovata avanti 4-2. Numeri: 73 errori gratuiti della Giorgi. All'altra è bastato guardare cosa accadeva. Eroica invece la resistenza opposta da Karin Knapp a Masha. Il nostro ammirevole armadio ha finito per arrendersi solo 10-8 al terzo, in una battaglia di mazzate (che immagino) cruenta. Solo complimenti a lei. Non riesce invece l'ennesima impresa a Seppi: nel proseguimento di quel match da scamorza affumicata, ha ceduto 7-5 al terzo. Dopo sospensione per «condizioni estreme». Climatiche, eh.


10 commenti:

  1. Ciao Picasso,stupendo il ritratto che hai fatto della Giorgi,anche a me mette tristezza quel suo viso malinconico,da' l'impressione di non essere felice,poi 73 errori gratuiti in tre set dicono tutto,qualcosa di mai visto,ma la sorpresa vera è arrivata stamattina è caduta la torre di Tandil contro terraiolo spagnolo ,non ho visto ,sconfitta x colpo calore?avanza senza timore la baby Muguruza....dicono Nadal in gonnella....sai che?tra le follie della keys(già out),la Stephens a cui manca sempre il classico pizzico di sale e le svariate picchiatrici senza cervello forse é la nuova che mi piace di piu',
    un abbraccio da Ste

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    1. Del Potro? Beh, se non ne ho scritto, ribadito che posso vedere solo qualcosina all'una di notte, cosa posso saperne dell'argentino?
      Così, a naso, non credo un colpo di sole. Magari di luna, visto che giocavano in notturna e il match sarà finito ben oltre mezzanotte.
      Muguruza-Nadal? Sì. E per Ray Charles Knapp è il Gasquet in gonnella. Ciao Ste

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    2. kohli per mille anni16 gennaio 2014 alle ore 20:22

      Bautista Augut in buona forma(non é puramente un terraiolo), Delpo a sprazzi tra razzi supersonici ed errori terribili.
      Buona dose di fortuna e coraggio dello spagnolo che qualche buon colpo lo ha fatto vedere, vittoria molto strana ma meritata.
      Kohli

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    3. Ma no, gioca meglio su terra forse, ma si adatta bene ovunque. Poi di terraioli puri non ce ne sono più. Forse solo Montanes e Volandri. Ma Del Potro per perderci deve aver combinato macelli. Ciao Kohli

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  2. Condivido molto di quanto letto, a guardare Camila si rimane impotenti. Non ho competenze di alto livello però non vedo come possa risolvere i suoi problemi. Con un allenatore vero e altro modo di giocare rischierebbe di andare in confusione e perdere le convinzioni mentali. E la cosa incredibile è che stiamo parlando di una ragazza di 22anni e non 16...forse dobbiamo accettarla così, sperando in brevi periodi di gloria...Enrico

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    1. E quello il paradosso. Che con un nuovo coach e modo d'interpretare il tennis, perda sicurezza mentale. Del niente. Perché non pensa. E, più che altro, senza il babbo potrebbe perdere tranquillità. Paradosso appunto, ma è successo a molte altre, che senza il domatore si siano perse.
      La soluzione sarebbe quella metterle un allenatore VERO di fianco. Magari col padre sempre nello staff. Un coach esperto saprebbe gestire al meglio, senza sradicare il suo gioco. Non è che si vuole farne una Radwanska, ma almeno un briciolo di tattica e difesa.
      Ma difficilmente avverrà, e come dici tu, toccherà vederla sempre così. Magari con qualche picco. Ciao Enrico.

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  3. Non ho fatto in tempo ad esaltarmi per il carattere che tira fuori una partita del genere, hai scritto benissimo, mette tristezza. 4-1* con la Cornet a 44 gradi centigradi non ci puoi perdere neanche volendo. C'è riuscita. Ho visto un dritto al volo sbagliato a rete che penso neanche al dopolavoro atac.
    Se non hai visto la fine ti sei perso l'esultanza) http://i.minus.com/isfVmaATKTafQ.gif

    Seppi purtroppo ci stava tutta che la perdesse contro avversario molto più riposato che non stava giocando malissimo già da Auckland.
    L'unico che mi lascia ancora basito dopo anni ed anni è Verdasco.
    Salut'
    Paolo

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    1. Bah. La francese è qualcosa di insostenibile. Attricetta, scorretta e spocchiosa e (per giunta) orribile a vedersi. Come antipatia è top 10 piena. Solo Errani riuscì a renderla simpatica.
      Seppi era stanco. Young è tennista più brioso e tecnico, ma doveva batterlo, di costanza ed esperienza.
      Verdasco ti sorprende? Via, al limite conferma ogni giorno di più il suo status.
      Ciao a te Paolo

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  4. "se la vogliono devono pagarmela oro". Bello arrogante, il papi ! Con un padre-padrone così si capisce che la figlia (è graziosa) non ha voglia di sorridere. D'altra parte, a 22 anni la bimba potrebbe anche mettersi un bel paio di scarponi e servirgli un potente calcio nel deretano, prendersi un allenatore, come dici tu e tentare di trovare la sua strada. (Mi tornano in mente i metodi di allenamento della Bartoli.)
    Nel frattempo, la cara Sammy si è fatta estromettere dalla Ivanovic. E, stupisciti, Fabio Fognini vs Sam Querry 7:5, 6:4 6:4. Ragazzi che ritmo !
    Ciao Picasso
    Anna Marie

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    1. Il confine è sempre sottile, come dicevo nei commenti sopra. Per una ragazza cresciuta solo e soltanto allenata col padre, che è unico punto fermo, separarsene potrebbe rivelarsi un trauma. O comunque necessitare qualche tempo per ritrovarsi. Lo testimoniano altre ragazze sprofondate. E' un gatto che si morde la coda.
      Bisognerebbe vedere alla prova reale come funziona. Bartoli per me è una questione diversa. Era una «creatura» mitologica e un po' spaventosa, «creata» dal nulla dal Dott. Frankenstein. Lui ne ha fatto una tennista da top 10. Senza, come tennista normale e senza esagerazioni schiaviste, non avrebbe combinato molto come risultati. Magari avrebbe vissuto meglio, sì. Il solito gatto...Con Giorgi invece si è di fronte ad un potenziale spaventoso, che dovrebbe solo imparare la tattica (un minimo).
      Fognini, ah sì. E' claudicante. Ma se si tiene in piedi, contro Nole si può fare.
      Ciao a te Anna Marie

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.