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martedì 21 gennaio 2014

AUSTRALIAN OPEN 2014 – STAN «THE MAN» WAWRINKA ABBATTE DJOKOVIC. NADAL E LE VESCICHE-STIMMATE SANTE







Day 9 - (intuitivamente meraviglioso)



La camera con un cinematografico effetto, complice un propizio refoletto di vento, indugia sullo svolazzante gonnellino plissettato che si solleva lentamente, scoprendo le italiche terga fasciate di un vivido giallo ocra. Si ringrazia sinceramente il regista (immagino vecchio voyeur d'altri tempi), perché quello è il momento più intenso di un quarto di finale senza storia: troppo tutto Li Na per la nostra Flavia Pennetta. Solida, impeccabile, rocciosa, impossibile da battere se affrontata facendo a braccio di ferro dal fondo. Con lei in semifinale la giovane Bouchard, che fa fuori Ana Ivanovic (quella che era guarita. Sì, guarita per una che era sul ponte d'Ariccia). Aumentano le già alte credenziali della cinese per il successo finale. Non illudetevi: titolo nelle sgrinfie di Azarenka, fidatevi di uno che vuole, inutilmente, tirargliela.
Mentre scrivo si è da poco conclusa l'ennesima dimostrazione di forza di Stan Wawrinka. Punto dopo punto, sberla su sberla, finalmente batte Djokovic dopo ennesima maratona. Il serbo si batte (o ci si prova almeno) così: chiudi gli occhi, gonfi il petto e spari colpi meravigliosi. Violenti, sfrontati. Con protervo atteggiamento da bullo al bar, sguardo strafottente che trasmette sicurezza, «Stan The Man» appunto o «fischio maschio», protagonista capace di accendere la serata. Prima o poi doveva batterlo e ce la fa a questo giro. Scusandomi per la bestemmie (accetto preventive crocefissioni in sala mensa), questo Wawrinka può rappresentare ulteriore stimolo per Federer, nella lotta al numero uno di Svizzera e vittoria di un altro slam. Stan il butterato è maturato, fisicamente e mentalmente, raggiungendo il livello dei super top.
Che strano e ancora avvincente sport è il tennis. Proprio perché non puoi prevederlo. Si teme una scontata finale Djokovic-Nadal, col cammino del serbo in discesa? e invece ecco Wawrinka. Murray e Federer dati per annaspanti sembrano risvegliarsi come putti, mentre Nadal mostra ogni giorno segnali di nervosismo e insofferenza. Polemiche e atteggiamento da bizzoso figlioccio putativo di Mazzarri, perseguitato da cospirazioni mondiali. Dopo i campi troppo veloci, le lagne sul warning per «time violation» che la sadica mistress Asderaki gli infligge senza nemmeno avvertirlo (lo sappiamo, noblesse oblige almeno un «warning pre warning», diamine), ora il dramma sono le vesciche alle mani che stanno martoriando il nostro eroe. Per qualcuno si tratta di stimmate sante, un simbolo del divino. Il Vaticano è però ancora perplesso e attende gli esami scientifici. Tra Mazzarri e San Pio da Manacor. Si aspetta durante la notte l'arrivo a Melbourne di un'equipe di luminari per l'operazione a cuore aperto. Si scherza e la si butta in vacca, ma quello delle vesciche è un problema così apparentemente insignificante, quanto serissimo. Chiunque abbia mai giocato, preso in mano una racchetta o una zappa per dissestare il giardino, sa bene quanto fastidio e dolore provochino.


10 commenti:

  1. Oggi sei quasi mistico, Picasso. Comunque la vescica sulla mano di Rafa è un autentico supplizio. La carne viva, mi vengono i brividi.
    Mi chiedo, dopo gli sguardi trucidi del Djoker verso il suo box, cosa succederà ora al headcoach Bobele Becker. Ritorno all'ovile di Marian Vajda ? (Qualcuno si è già posto questa domanda.)
    Ciao Picasso, buona serata (mi piace il tuo odierno resoconto).
    Anna Marie

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    1. Ci vuole, il misticismo. San Pio Rafito da Pietralcina Manacor. A differenza di altre sciocchezze e lamentele, questa cosa è fastidiosa. Le vesciche alla mano sono dolorosissime e potrebbero essere rilevanti in un match di cinque set. Poi in quel posto, è difficile anche per i cerotti e altro.
      Quanto a Becker, non so. Credo che Vajda sia sempre rimasto il vero allenatore di Nole, malgrado queste trovate di marketing.
      Ecco Bobele. :)

      http://bilder.t-online.de/b/66/16/16/62/id_66161662/450/tid_da/boris-becker-in-alle-auf-den-kleinen-.jpg

      Ciao Anna Marie, anche a te.

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    2. Riferendomi ad un tuo precedente post "Game, Set & Petzschner". Non è male l'idea. Mandiamo in pensione anticipata i Mats, Croft e Schett.
      Stamattina ho sentito il Mats che, dispiaciuto per l'uscita di Vika Azarenka, diceva che gli piace il suo modo di giocare e incitarsi bestemmiando in russo. Sui gusti non si discute.
      Comunque, facciamo Santa anche Agnieszka.
      Ciao Picasso, buona giornata
      Anna Marie

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    3. Ah, ognino ha i suoi gusti e sadismo mentali. La predilezione di Mats per quella cosa lì, non è che mi sorprenda. In generale non mi sorprende chi vuole sorprendere per forza, come fa Wilander nella sua trasmissione.
      Due ceri ( o più) a Sant'Agnese martire fuori le mura, sulla Nomentana.
      Ciao Anna Marie

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  2. Stupendo Stan The Man, da fan è una gran gioia. Alcuni punti li vedevo con la coda dell'occhio, ha avuto una gran forza mentale su tutti quei 0-30.
    Il sito ufficiale riporta 6 vincenti in più di Stan ma non rende quanto l'iniziativa l'abbia presa lui negli scambi.
    Berdych esausto si è liberato di Ninetto ed è la ciliegina sulla torta direi!
    salutone
    Paolo

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    1. Fattore non sempre determinante, il numero di vincenti. Spesso un colpo che con tutti sarebbe vincente con Nole o Nadal viene conteggiato come gratuito di Nole stesso. Poi, cambia poco.
      Berdych-Wawrinka si presenta come incontro super equilibrato. Prova del nove per entrambi.
      Ciao Paolo

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  3. comunque le vesciche saranno fastidiose.. ma a forza di lamentarsi.. il "al lupo al lupo" sta sul ... a tutti... poi forse arrotasse di meno salverebbe anche l'integrità delle sante mano. prima o poi perderà i pezzi, stile macchina dei blues brother. daje stan..

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  4. Chi nega che le altre polemiche, vedi superfici, regole, time violation, siano insopportabili. Quello delle vesciche è un problema vero, tutto lì. Insomma, una volta ricordo ebbe lo stesso problema Edberg, che credo non arrotasse nemmeno gli spaghetti. :)
    Bella immagine quella della Bluesmobile.


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  5. E gliel'hai tirata infine, all'Azarenka ... bene così per la Agnieszka, l'avevo detto che ci speravo. Non mi stanco del suo faccino che si fa sempre sia più furbo, sia più sofferente, e vittima, all'avanzare dei turni e dei giochi. Ebbene grazie :-)

    In preda al fuso orario non sono riuscito a trascinarmi in un caffé per vedere l'idolo di casa Li Na strapazzare la Flavia, ma era prevedibile, e mi basta quanto ne scrivi nel tuo incipit.

    A proposito: della poesia "tettine frementi", che ti citavo nel mio precedente commento prima che iniziassi a prendere aerei e rinnovassi la connessione VPN (Blogspot non si apre in Cina, dunque considerati censurato!), ne parlavi tu nel post dedicato alla Kumiko-Date. Ed ora per quanto mi riguarda va trovata.

    Ho letto anche la monografia di Kohlschreiber: momumentale, e che qualcuno ci abbia pensato, poi. E' proprio così, poveraccio.

    A presto!

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    1. Sì, poche speranze di Pennetta, con una Li tanto centrata. Agnese, visto il primo set. Altri highlights messi nel post di oggi. Era ispiratissima la maghetta, e la trucida fuori giri. Un bel vedere. Cose che accadono di raro, ma che soddisfazione.
      Non sapevo dove l'avessi citata, tra i tanti post dedicati a Kimiko, ma "tettine frementi" gliela recitò Clerici in diretta ai tempi di Graf-Date (preistoria). Di più non so, credo non si trovi, a meno di chiedere a lui o trovare il filmato.
      Ciao Lorenzo, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.