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lunedì 24 febbraio 2014

L'INCOMPIUTA DI DOLGOPOLOV, GULBIS COL N° 1 NEL MIRINO






Ispirato da Sanremo, inauguro oggidì, seduta stante, una rubrica che oserei definire rivoluzionaria: «le pagelle del Lunedì», un po' «Processo di Biscardi», un po' pagelloni di Ziliani (o era Bargiggia? Boh). Rubrica infrasettimanale sarà invece «Chiedilo all'esperto», Luce dei Viventi, detentore del Sapere Tennistico Assoluto.


Dolgopolov riaccende la luce. Dopo oltre un anno di sconfitte con l'atteggiamento di chi si vuole raccogliere verbene sulla Luna, riaccende le luci il sambodromo Dolgopolov, tutto guizzi, droppeggi e lampi da crotalo, spesso imprevedibili anche a se stesso. Proprio nei giorni in cui il sangue scorre nelle strade della sua Ucraina. Schianta uno spento Fognini 6/1 6/1 (la barzelletta sulla differenza tra un genio e sregolatezza autentico e un solido terraiolo che s'atteggia a meglio fico del Bigonzo, la sapete?), mancava solo gli dipingesse la faccia con un pennarello e facesse marameo. E si conferma ispirato contro David Ferrer, avvistato al vicino frenocomio di Rio con imbuto in testa e camicia contenitiva, abbattuto dal suo tira-molla: carezze e fiondate improvvise. Piuma e fionda. Lui sì che può. Così squilibrato in tutto che mi porta a tifare per Nadal, quando il maiorchino è sul punto di soccombere a un incredibile Andujar (il tennista più sottovalutato del globo, assieme a Garcia Lopez). S'è impazzito Picasso? No, ma vuoi mettere un Dolgopolov-Nadal rispetto a un Dolgopolov-Andujar? Tra l'impresa titanica da raccontare ai nipoti e una (nemmeno certa) vittoria da favorito, preferisco la prima. Uno dei pochi vantaggi del tifare i perdenti e non fregarsene una ceppa dei titoli. Infatti perde.

Ernests Gulbis, e le promesse da marinaio avvinazzato. Se la mia memoria da cavalletta non mi inganna, lo scorso anno di questi tempi un Gulbis in condizioni penose (forse ubriaco marcio), veniva battuto al primo turno del Challenger di Bergamo da un carpentiere polacco. Dodici mesi dopo vince l'Atp di Marsiglia schiantando Tsonga e mostrando un tennis si devastante imprevedibilità. Conferma di quanto, se ben centrato, questo sia tennista di livello superiore. Poi nelle dichiarazioni post partita rivela come della top 20 non gli freghi nulla, perché il suo obiettivo è diventare numero uno. Gli imbecilli ridono. I cretini ritengono i fab four imbattibili. Perché, essendo anche ignoranti, non sanno come alcuni li ha già battuti (e persino con Nadal, su terra, ci è andato a un passo). Il vero problema è altro: allenarsi facendo l'atleta serio (o semiserio) per raggiungere la continuità dei migliori. Quello sì, difficile.

Kurumi Nara, epifania della deliziosa gnoma testona. Gaudio e campane a festa. Ne parlo e la seguo da anni ma, onestamente, mai avrei pensato a un'esplosione così improvvisa di questa nipponica bambolina di un metro e venti. Che tenerezza, vederla sollevare con le braccia corte il trofeo a Rio. Ok, vedo dieci minuti e sembra la finale più brutta della storia. Un livello simile al primo turno di qualificazioni all'Itf di Pomezia del 2007, ma Kurumi è brava e gioca con intelligenza da formichina graziosa. Top 50 ormai, il resto sarebbe un azzardo. Ma io vorrei una bambolina Kurumi sul comodino.

Nastassia Burnett, giovane bradipo in rampa di lancio. Roncolatrice semovente. Ma quando la roncola non è paragonabile a quella di Sharapova o Kvitova e nemmeno Muguruza, la semovenza appare fardello ancor più tragico. Furba come una faina, Kurumi angola le traiettorie e quella annaspa senza rimedio.

Zakopalova, lo strano caso dell'inferma Klara. Sfortunato io a beccarla in incontri nei quali è sempre svogliata, piegata su se stessa, piangente? Singhiozza a dirotto durante i cambi campo. Mi domando che malattia abbia. E perché non chiamino un medico d'urgenza. Escludendo una malattia tropicale, rimane un mistero difficile da risolvere anche per Adam Kadmnon. Perde le dodicesima finale (su 14), e meglio di Kurumi (pur adorabile) in una finale Wta è difficile da trovare.

Venus Williams, la rinascita della Venere d'ebano. La Venus che ormai non ti aspetti più, abituato da anni al suo straziante trascinarsi, zavorrata da quasi 34 primavere e una malattia debilitante. E invece trova una settimana magica. Fiammata antica di quello che fu. Batte Ivanovic, Pennetta, Wozniacki e miss spocchia in mutanda rossa Cornet, dimostrando come, in simili condizioni, fuori dalla famiglia, ha ancora poche avversarie. Forse nessuna.

10 commenti:

  1. Ciao, ho visto semi e finale del maiorchino. Mi rimane un dubbio medico. Come è possibile sudare in quella maniera. Intendo rivoli copiosi ad ogni quindici. Nadal ha sempre sudato più di altri ma le immagini viste mi lasciano perplesso. Goccioloni, fluvi copiosi e asciugamani zeppi. Uno spettacolo orrido. Voi (tu picasso) me lo sai spigare? Grazie e ottima idea il processone del lunedì. Luca

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    1. Dici durante il match con Andujar? verissimo, grondava. Non ho competenze mediche per risponderti, se non pensare al caldo umido terrificante che accentua la sua già abituale iper-sudorazione. Posso solo dirti che mio nonno sudava molto perché aveva pressione alta, prostatite e glicemia alle stelle. Ma non mi sembra il caso.
      Se c'è un Luciano Onder all'ascolto, si attendono risposte.
      Ciao a te Luca

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  2. Ciao Picasso,

    sono contento di trovarti ad ogni lunedì allora, cascasse il mondo, grosso modo, come col Terruzzi ricordo di adolescenza sportiva anni '90.

    In Cina si è parlato molto della Li Na, all'estero sempre tanto sorridente quanto in patria mesta e fredda coi media, e più che un modello tennistico pare ormai simbolo di (tenue) ribellione agli schiaffi datele dai suoi allenatori sul suo faccino già ventenne, si ritirò e poi tornò, da sola e senza chi la crebbe dopo selezione artificiale, la storia la conosci, più interessante invece la Kurumi accidenti.

    Perché volevo proprio parlare di lei e del comodino. Meglio: ne parliamo quando mai capiterai da questa parte di mondo.
    GG Quinzi pare sia proprio qui, ma a sud, a giocarsi punti ATP tra i monti dello Yunnan e le lande malariche del Guangdong, e non sono nemmeno sicuro che tanta desolazione lo tenga lontano dalla perdizione asiatica.

    Comunque. A rileggerti presto,

    Lorenzo

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    1. Simpatica Li Na non lo è mai stata. Ha avuto quella trovata simpatica a Melbourne, con delle battute e ironia zemaniana, ma non è che è diventata Woody Allen. Poi ognuna ha le sue storie, specie nel tennis femminile. E non mi pare nemmeno la più clamorosa la sua.
      Kurumi quella è, ha limiti fisici clamorosi (non so se una alta quanto lei abbia mai vinto un torneo), ma è intelligente e atteggiamento zen.
      Proprio non so niente di Quinzi. La perdizione dove vuoi trovarla la trovi, se hai quella testa. Più dannosa è l'attesa e le pressioni asfissianti che ha in Italia.
      Ciao Lorenzo, a presto

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  3. Lodevole ispirazione, queste nuove rubriche. Una bambolina di Kurumi Nara te la meriti. Ho un'amica in Australia che fa delle bambole di porcellana bellissime. Tempo fa, ha fatto il bambolino Tiger Woods (h 80 cm, riconoscibilissimo). Potrebbe quindi provarci anche con la Kurumi, formato comodino si intende. Se per caso vuoi anche la Vika Azarenka da comodino, fammelo sapere. La mia amica copia minuziosamente anche i vestitini !
    Ho visto la Venus Williams che bene ha fatto battere la rossomutandata Cornet: come osa questa a sconfiggere la Serena ? A parte gli scherzi, a Dubai sembrava essere rinata tennisticamente. Ha comunque tutta la mia ammirazione per il suo coraggio.
    Ciao Picasso, ti saluto cordialmente
    Anna Marie

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    1. Non male, non male. Solo che per lei 80 cm sono troppi. Nemmeno ci arriva a 80 cm. per quella di Azarenka basta comprarne una horror.
      Cornet che batte Serena, ci sta. Mi ha appena detto un grillino microchippato (di quelli che pescano le sirene e sono convinte che Kennedy l'abbia ammazzato il Pd), che forse Serena non ha voluto incontrare Venus in finale. Ma su questo Adam Kadmnon è perplesso. Fitto Mistero. Rettiliani, scie chimiche e spie internazionali. Chi lo sa.
      Ciao Anna Marie, un saluto anche a te.

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  4. Può anche essere che Serena non voleva fare la guastafeste alla propria sorella.
    Piuttosto, verso le 16h00 a Dubai c'è Federer vs. Stepanek. Mi aspetto una partita con un bel contorno spettacolo. Già sono sintonizzata.
    A proposito, che sta succedendo a Del Potro che ieri ha abbandonato dopo il primo set (perso) contro Devvarman (il quale, a sua volta, oggi ha perso contro uno di nome Malek Jaziri, tunisino trentenne che non sembra neanche un cattivo giocatore) ?
    Dunque, niente bambole Kumuri e Azarenka. Tuttalpiù metti le loro foto sul comodino. Se le strappi di straforo da una rivista (quelle che trovi dal barbiere) non spendi nemmeno.
    Ciao Picasso, buon pomeriggio
    Anna Marie

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    1. Ritagli dei giornali da barbiere sa tanto di maniaco deviato, stile "silenzio degli innocenti". No, eviterei.
      Del Potro pare si sia rotto l'altro polso, il sinistro. Già nel torneo precedente (non so dove) giocava il rovescio solo in back. Temo i polsi del gigante non sopportino il peso di un tennis così potente.
      Stepanek-Federer, non so, anche in giornata cattiva di entrambi sarà comunque un match divertente.
      Ciao a te, buona serata

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  5. Ieri sera ho visto il Paolo Lorenzi in finale a Sao Paulo. Dava l’impressione di uno che improvvisamente entra nel Paese delle Meraviglie. Bisognava vederlo con il suo sorriso un po' smarrito. Che tenerezza. E’ vero, la (sua prima ?) finale l'ha persa, ma è riuscito a strappare il primo set al giovane Delbonis, uno che spara proiettili da fondo campo. Mica niente per un ultratrentenne, no ?
    Federer invece, ah lui. La sua tattica nel secondo e terzo set era un capolavoro. Hai presente i gatti quando attaccano il loro nemico ? Avanzano a tutta velocità, si bloccano, tornano indietro, si riavvicinano, imperterriti, sempre in guardia con fare del "più forte". Il buon Berdych sicuro, dopo il primo set vinto, di avere oramai gioco facile, a un certo punto non capiva più nulla. Era messo in gabbia.
    Inutile dirti che sono felicissima di aver visto il Roger-the-cat come da tempo non lo si vedeva più. Prima Djokovic e poi Berdych - due lavoretti peRFect. Siii, lo confesso, sono una fan sfegatata del Roger e del suo tennis.
    Last but not least, possiamo menzionare anche Grigor Dimitrov e la sua vittoria in Messico, no ? Il lavoro con Roger Rasheed sembra dare i suoi effetti positivi. Speriamo che d’ora in poi dia la precedenza al suo talento tennistico. Anche perché Noblesse Oblige (Team8 di Godsick-Federer).
    Ciao Picasso, buon pomeriggio (purtroppo da noi piovoso).
    Anna Marie

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    1. Scritto-ne adesso. Insomma, Lorenzi è un esempio per molti altri italiani con più talento: di volontà, intelligenza tattica (sta attaccato ai teloni, rema, e poi gioca serve&volley o chip&charge improvvisi) e malgrado l'età riesce a migliorarsi sempre, come nel servizio (12 aces su terra in semifinale). Peccato non abbia vinto, sarebbe stato un bel premio alla carriera.
      Federer, beh...è nelle stesse condizioni australiane. Deve giocare in quel modo. E può farlo, perché non si scoprono ora le sue doti tecniche. Dei mille modi in cui può giocare, quello del forcing continuo è il meno dispendioso e che può portargli più risultati. Chiaro che per farlo deve stare bene.
      Ciao Anna Marie, a presto

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.